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Montella: La sagra della Castagna IGP

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Montella Piazza BartoliA Montella, comune della provincia di Avellino, ogni anno viene celebrata la sagra della castagna; prodotto ortofrutticolo a cui è stato assegnato la sigla IGP.

Nei primi giorni di Novembre ogni anno la cittadina di oltre 7000 abitanti si prepara ad accogliere una moltitudine di turisti giunti nella zona della “storica Irpinia” per partecipare alla “Sagra della Castagna di Montella IGP” giunta alla 37ª edizione.

La prima festività fu infatti organizzata nel 1977, mano a mano divenne sempre più grande fino ad ospitare ben 190 stand ( con espositori di castagne e prodotti tipici dell’Irpinia, quali: tartufo, formaggi, crepes alle castagne, dolci, etc.).

Durante la sagra, l’ospite viene allietato da eventi musicali, da visite per le vie cittadine di Montella e delle sue meravigliose attrazioni architettoniche.

La festività dedicata alla castagna locale si protrae per tre giorni, di solito dura quindi dal venerdì alla domenica con un programma molto fitto di eventi che intrattengono il pubblico.

Montella e la castagna: Cenni Storici

“ […] a Montella vi si respira buon’aria e si raccolgono in abbondanza castagne, noci e nocelle […]”

Così scriveva Giustiani nel ‘700 sulla castagna di Montella.

Secondo alcune fonti storiche, la castagna sarebbe arrivata sul territorio dall’Asia Minore tra il VI e V secolo a.C.

Durante il periodo della dominazione longobarda (circa 571) fu emanata la prima legge sulla tutela del frutto che nella regione dell’Irpinia, grazie alle favorevoli condizioni climatiche, cresceva rigoglioso.

Il frutto nel 1987 ha ricevuto la Denominazione di Origine Controllata (DOC) e nel 1992 la Commissione UE ha attribuito alla Castagna di Montella il riconoscimento di Indicazione geografica protetta (IGP).

Fu così tutelata l’area d’origine del prodotto ortofrutticolo e la sua stessa produzione.

Nella cittadina di Montella è stato istituito un Museo dedicato proprio al frutto che ha reso il paesino famoso in tutta Italia e oltre. Il “MUSEO DELLA CASTANICOLTURA”  (Via Torre, 20, 83048 Montella AV ) è costituito da una collezione di varie famiglie, nato dalla necessità preservare gli oggetti ed il patrimonio culturale collegato alla raccolta, lavorazione e conservazione della castagna.

La collezione etnografica del museo raccoglie gli attrezzi collegate alle varie fasi della lavorazione del castagno contando oggetti  risalenti dalla metà del Settecento alla metà del Novecento.

Un modo ricreativo e suggestivo per arrivare a Montella è quello di viaggiare con il treno Irpinia Express, la locomotiva storica che viaggia alla scoperta delle magnificenze enogastronomiche dell’Irpinia.

Video della 36ª edizione:

https://www.facebook.com/1534416246775174/videos/2124296150936842/

Per ulteriori informazioni contatta la pagina facebook della sagra

Un’antica tradizione stabiese: “Fratiell e surelle”

Non tutti conoscono un’antichissima e singolare tradizione stabiese. Si tratta di “Fratiell e surielle”, un atto di fede nei confronti della Immacolata Concezione che si tramanda di generazione in generazione.

Fratielle e surelle “‘o Rusario ‘a Madonna! ogge è ‘a primma stella d’ ‘a Madonna”

Ogni anno, a partire dal 26 novembre, per 12 giorni consecutivi, fino all’8 dicembre, in diversi rioni stabiesi si sente riecheggiare, alle prime ore del mattino, un canto che altro non è che una novena alla Vergine Maria.

Ad ogni sorgere del sole, il cantore, accompagnato da un piccolo corteo,  intona un antico canto in cui i giorni vengono chiamati “stella” (probabilmente in riferimento alle stelle della corona indossata dalla Vergine Maria).

« “Fratielle e surelle,‘o Rusario ‘a Madonna! ogge è ‘a primma stella d’ ‘a Madonna!” » (Fratelli e sorelle, il Rosario alla Madonna, oggi è la prima stella della Madonna) è il canto intonato il primo giorno e poi, “a seconda stella, a terza stella” e così via fino ad arrivare al giorno dell’Immacolata in cui il canto inizia così:

« “Fratielle e surelle,‘o Rusario ‘a Madonna! Ogge è ‘o nommo bello d’ ‘a Madonna!” » (Fratelli e sorelle, il Rosario alla Madonna. Oggi è il giorno in cui ricorre il nome della Madonna).

Origini di Fratiell e surelle

Si narra che questo atto di fede nei confronti della Madonna sia nato dal voto fatto da un pescatore (tale Luigi detto “Chiavone”) rimasto incappato in mare a causa di una furiosa tempesta. Il pescatore, unico superstite dell’equipaggio, temendo di morire, promise alla Vergine Immacolata che se gli avesse salvato la vita, le avrebbe dedicato ogni anno una Novena.

Grossi falò

Oltre al canto, la sera del 7 dicembre, il giorno della vigilia della festa dell’Immacolata Concezione, in diversi quartieri di Castellammare di Stabia era usanza (negli ultimi anni è stato vietato) accendere grossi falò perché sempre secondo la tradizione, fu grazie alla presenza dei fuochi sulla costa che il marinaio riuscì a raggiungere la terraferma.

Secondo un’altra versione, invece, i fuochi richiamerebbero il falò che venne acceso sulla spiaggia per riscaldare il marinaio infreddolito miracolosamente  scampato alla tempesta.

Fratiell e surelle: Il valore della gratitudine

Fratiell e surelle è la voce di un popolo, di una città che nonostante le ferite inferte, continua ad avere fede, continua ad avere la speranza di un futuro migliore e soprattutto che conosce il valore della gratitudine.

Negli ultimi anni però, in merito a questa antica tradizione sono sorte numerose polemiche. I cittadini stabiesi non rinnegano la tradizione, ma lamentano il fatto che a risvegliarli non è solo ed esclusivamente il canto, ma il frastuono di petardi e degli strumenti di bande musicali di paese, elementi aggiunti negli anni dagli organizzatori delle novene di quartiere.

Petardi e bande musicali alle 4 del mattino, beh! una vera sfida per la pazienza di tanti. Siete d’accordo?

Inaugurato il Museo Archeologico di Stabia “Libero D’Orsi”

Stabiae – Inaugurato il Museo Archeologico di Stabia “Libero D’Orsi”

Il Museo Archeologico  di Stabia “Libero D’Orsi” è il nuovo spazio museale dedicato all’esposizione di numerosi e prestigiosi reperti archeologici del territorio stabiano.

Inaugurato pochi giorni fa negli storici ambienti della Reggia di Quisisana, il Museo Archeologico “Libero D’Orsi” conta già un consistente numero di visitatori richiamati non solo dalla bellezza della storica dimora, ma anche dal fatto che in esposizione ci sono reperti che per la prima volta vengono mostrati al pubblico.

Nelle sale della Reggia sono, infatti, esposti preziosi reperti frutto di ritrovamenti nell’Ager Stabianus, grazie agli scavi effettuati da Libero D’Orsi, a cui è stato intitolato il museo.

Libero D’Orsi: scopritore delle Ville Romane di Stabiae

Libero D’Orsi (1888 – 1977) è stato preside e ispettore onorario alle antichità. Nel 1950, avviò gli scavi in tutta l’area stabiana.  Fu grazie alla sua tenacia che riaffiorarono le Ville Romane che oggi richiamano tanti visitatori e fu grazie al suo amore per la storia della sua città che i reperti riemersi furono ben custoditi e oggi possono essere ammirati nei corridoi della Reggia in 15 sale espositive che in sequenza raccontano la storia di Stabiae partendo proprio dagli Scavi borbonici ripresi successivamente da Libero D’Orsi.

Stabiae, terra felix

L’obiettivo del percorso museale è offrire un quadro complessivo di Stabiae e dell’Ager Stabianus dall’età arcaica sino all’eruzione del 79 d.C. ricostruendo una nuova narrazione di Castellammare di Stabia, terza città sepolta (con Pompei ed Ercolano) dal Vesuvio.

Affreschi, pavimenti in opus settile, stucchi, sculture, terrecotte, vasellame da mensa, oggetti in bronzo e in ferro, che testimoniano la vita quotidiana nelle ville romane d’otium e nelle ville rustiche.

I romani scelsero il territorio stabiese per il loro ‘otium’ (tempo libero): Stabiae rappresentava il luogo ideale. Offriva aria salubre, una vista esclusiva sul Golfo di Napoli, acque termali di  ben 28 diverse sorgenti con prestigiose proprietà curative utilizzate come rimedio per ogni male. Insomma un territorio unico nel suo genere.

Anche Carlo III  di Borbone scelse Castellammare di Stabia ed in particolare la collina di Quisisana per gli stessi motivi: un luogo salubre dove poter ammirare il più bel panorama del Golfo di Napoli. Oggi la Reggia di Quisisana voluta da Carlo III è il più antico sito reale borbonico.

Museo Archeologico di Stabia “Libero D’Orsi” – Tutte le info

Con l’apertura del Museo Archeologico di Castellammare di Stabia è in programma la valorizzazione dell’intera l’offerta culturale stabiese. Sarà, infatti, ampliato il circuito archeologico dell’antica Stabiae che comprende anche i siti visitabili gratuitamente di Villa San Marco e Villa Arianna.

 

Inaugurato il Museo Archeologico di Stabia “Libero D’Orsi”: prezzi, orari e date

Quando: aperto tutti i giorni con orari estivi: 9.00 – 19.00 (ultimo ingresso 18.00) invernali: 9.00- 17.00 (ultimo ingresso 16.00) – chiuso il Martedì

Dove: Reggia di Quisisana a Castellamare di Stabia (NA)

Prezzo biglietto: intero: € 6.00 (+ € 1.50 su prevendita online) ridotto: € 2.00 (+ € 1.50 su prevendita online). Il biglietto di ingresso è acquistabile sul sito Ticketone.

Contatti e informazioni: Sito ufficiale

 

Questa e tante altre informazioni sulla costiera sorrentina e su quella amalfitana le trovate su www.ilovecostiera.com.

Tramonti, “la Porta del Paradiso” – Trekking in Costiera Amalfitana

Tramonti, borgo autentico dall’anima green, è il luogo ideale per far riposare l’anima, tant’è che i viaggiatori dell’Ottocento vollero dargli l’appellativo di “Porta del Paradiso”.

Tramonti, suggestivi percorsi tra le montagne della costiera amalfitana

Scoprire Tramonti significa anche percorrere i sentieri che si snodano lungo i Monti Lattari, passeggiare tra gli antichi casali che compongono il paese e gustare le tante specialità enogastronomiche della zona.

Per gli appassionati di trekking Tramonti offre diverse alternative:

  1. Il Sentiero delle 13 Chiese – Il percorso delle 13 chiese attraversa 11 dei 13 borghi e consente di far visita a 13 antichissime chiese, di origine medioevale. Trattandosi di un percorso ad anello, può essere iniziato da uno qualsiasi dei borghi da esso attraversati.
  2. Le Formichelle – Rispetto al sentiero delle 13 Chiese, questo percorso presenta qualche difficoltà in più. Il sentiero prende il nome dalle infaticabili donne che, come “formichelle” trasportavano, tra i vari terrazzamenti, pesantissime sporte in legno cariche di limoni. Un durissimo lavoro che  ha permesso di rendere marchio Igp lo “Sfusato amalfitano” , il gustoso limone della Costiera.Il sentiero che porta dalle colline dell’entroterra al mare trasuda storia e cultura.
  3. Il “Sentiero di Monte Finestra” è consigliato a chi ha gambe allenate. E’ un’escursione non facile, ma ripaga dalla fatica offrendo un panorama paradisiaco che abbraccia la Divina Costa, Cava de’Tirreni, il Golfo di Salerno, la Valle del Sarno con il Vesuvio come sfondo.
  4. Il “Sentiero del Monte Cerreto” da Angri giunge a Tramonti;anche per questo occorrono gambe allenate.

Non solo trekking

Per chi ama coniugare i piaceri della montagna a quelli enogastronomici, a Tramonti vengono spesso organizzati “percorsi del vino”.Si possono percorrere suggestivi e profumati sentieri andando alla scoperta delle centenarie vigne del Tintore.

Durante la notte di San Lorenzo (il 10 agosto), poi,  si svolge “Calici di Stelle”. un evento nazionale che coinvolge migliaia di visitatori. Tra danza, poesia e musiche inneggianti il tema di Bacco, si brinda gustando vini locali abbinati ai prodotti tipici del territorio.

Il successo della pizza di Tramonti

Tramonti ha ottenuto la certificazione D.O.C per il vino prodotto dalle sue uve locali, ma ha anche la De.Co. (Denominazione Comunale) per la sua tradizionale pizza.

La tradizione della pizza a Tramonti ha origini antichissime; si tratta di una preparazione diversa da quella della pizza napoletana che privilegia l’utilizzo di pomodori scelti del territorio, dell’olio Dop delle Colline Salernitane e della mozzarella Fior di Latte di Tramonti, quest’ultimo altro fiore all’occhiello di Tramonti.

A rafforzare l’unicità della Pizza di Tramonti, negli ultimi anni è stato recuperato anche l’antico pomodoro fiascone che veniva utilizzato per condire le pizze di un tempo e che stava rischiando di essere quasi completamente perduto.

Tra le eccellenze delle produzioni di Tramonti certo non può mancare all’appello il tradizionale e gustoso limoncello.

Il Fior di Latte, la tradizione casearia dei Monti Lattari

Il Fior di Latte dei Monti Lattari

Il  Fior di Latte è un formaggio fresco a pasta filata prodotto esclusivamente con latte vaccino. Famoso in tutto il mondo, ma quello originale è  prodotto, da diverse generazioni, sui Monti Lattari. Non è casuale il nome delle catena montuosa che costituisce l’ossatura della penisola sorrentina.

Spesso viene erroneamente chiamato “mozzarella” – la tecnica di produzione è la stessa; la  differenza sta nel latte. Quello utilizzato per la produzione della mozzarella è latte di bufala campana; quello, invece, utilizzato per la produzione del “Fior di latte” è latte di vacca crudo.

A differenza della mozzarella,  è privo di crosta; è ricoperto da una sottile pellicola liscia e lucente, di colore bianco latte e  al taglio, o esercitando una  leggera compressione, rilascia la classica “goccia” a dimostrazione della sua freschezza e naturalezza.

Si consuma freschissimo. E’ ottimo accompagnato da prosciutto crudo o per arricchire le insalate come la “caprese” realizzata con pomodori di Sorrento, fior di latte, basilico e un filo di buon olio extravergine d’oliva di produzione locale.  Per la sua versatilità, questo tipo di formaggio è molto utilizzato per cucinare.

Il Fior di Latte è riconosciuto come specialità tradizionale garantita (STG) di Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Molise, Sicilia e Lazio. Infatti, è stato ufficialmente inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T.) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf).

Si narra che nel 1889, in occasione della visita a Napoli del Re Umberto I e della Regina Margherita di Savoia, il cuoco Raffaele Esposito nel creare la Pizza Margherita (fino ad allora inesistente), utilizzò proprio il Fior di Latte dei Monti Lattari per omaggiare i reali.

Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti; la pizza Margherita, diffusa in tutto il mondo in tutte le sue varianti, è diventata il simbolo per antonomasia del patrimonio culturale e culinario ed il Fior di Latte, grazie all’estro dei maestri caseari si è evoluto cambiando pezzatura e forma: trecce, bocconcini, ciliegine e i più moderni bites.

Linea 3M – La linea bus che collega tre luoghi di interesse culturale

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Linea 3M – La linea bus che collega  la collezione del Farnese, il Mann e le catacombe di San Gennaro

Nasce la Linea 3M,  che collegherà il Museo e il RealBosco di Capodimonte , il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) e le Catacombe di San Gennaro.

Il nome 3M è stato scelto perché collega i tre importanti musei cittadini e siti culturali sulla collina dell’arte.

Un percorso realizzato attraverso il lavoro sinergico del Comune di Napoli e l’Anm; con l’intento di collegare alcuni dei punti cardine, per prestigio culturale, della città partenopea.

Il pubblico potrà usufruire di questo servizio a partire da sabato, 12 Settembre 2020, con corse ogni 15 minuti.

La linea verrà effettuata, tutti i giorni tra le ore 7 e le 20 circa (ultima partenza dal Museo e Real Bosco di Capodimonte-Porta Miano ore 20.05) con un minibus di recentissima acquisizione.

Il Museo e Real Bosco di Capodimonte avrà due fermate: Porta Miano (capolinea) e Porta Piccola, con un’ulteriore fermata intermedia su via Miano.

Il percorso circolare prevede fermate a Corso Amedeo di Savoia, via Santa Teresa degli Scalzi, via Pessina, via Conte di Ruvo, via Costantinopoli, piazza Museo e ritorno verso Capodimonte.

Linea 3M

Così è stato commentato il progetto dal  vicesindaco con delega ai Trasporti Enrico Panini:

“Visitare Capodimonte, scoprire il Bosco, e poi tornare in centro, nelle sale del Mann, e addentrarsi nel profondo della Napoli antica delle Catacombe, sarà ora possibile prendendo i bus dedicati Anm.

Lavoriamo perché chi visita Napoli porti con sé la meraviglia, ma anche la comodità di una città amica dei visitatori”

Collegamenti da e per la Costiera Amalfitana

I principali punti di collegamento per raggiungere la Costiera Amalfitana sono Napoli, Sorrento e Salerno. I mezzi pubblici che arrivano in Costiera sono gli autobus SITA e, in estate, i traghetti e gli aliscafi.

DA NAPOLI

ALIBUS – COLLEGAMENTI DA NAPOLI (DALL’AEROPORTO E DALLA STAZIONE FERROVIARIA)

Alibus da Aeroporto di Capodichino a Stazione Centrale e Porto

Alibus da Stazione Centrale (Piazza Garibaldi) verso Porto

Alibus dal Porto all’Aeroporto di Capodichino

Alibus da Stazione Centrale all’Aeroporto di Capodichino

Una volta giunti alla Stazione Centrale di Napoli-Piazza Garibaldi, seguire le indicazioni per la Circumvesuviana – EAV (la linea metropolitana regionale) e prendere il treno direzione Sorrento.

CIRCUMVESUVIANA – EAV

Orari treni da Napoli a Sorrento e da Sorrento a Napoli

 

BUS – COLLEGAMENTI DA NAPOLI AEROPORTO A SORRENTO

Bus Aeroporto Capodichino (Napoli) – Sorrento

Bus Aeroporto Capodichino (Napoli) – Sorrento (pdf).

Alla stazione della Circumvesuviana di Sorrento c’è la fermata degli autobus Sita diretti a Positano-Amalfi.

 

AUTOBUS SITA: Collegamenti SORRENTO-POSITANO-AMALFI

Gli autobus SITA collegano i vari paesi della Costiera Amalfitana con Sorrento, Salerno e Napoli. Di seguito la tabella con gli orari della  stagione in corso aggiornati in base alle comunicazioni della compagnia SITA.

Orari autobus SITA

 

TRAGHETTI ED ALISCAFI

Tratte e orari aggiornati. Da aprile Ad ottobre le corse sono molto più frequenti.

Orari traghetti ed aliscafi da Sorrento per Amalfi

IN ALTERNATIVA

In alternativa, anziché partire da Sorrento, per raggiungere  la Costiera Amalfitana si può partire da Salerno dove prendere l’autobus diretto per Amalfi o prendere un traghetto per Amalfi e Positano.

Orari autobus da Salerno ad Amalfi

Orari traghetti ed aliscafi da Salerno per Amalfi

Dove dormire a Vietri sul Mare

Ecco dove poter alloggiare e dormire a Vietri sul Mare, primo borgo dal lato di Salerno della costiera amalfitana.

A Vietri sul Mare, località molto importante per i residenti di Salerno e provincia per la facilità di accesso alle spiagge pubbliche e private, oltre ad essere dotata di una bella e grande villa comunale (considerati gli spazi della costiera amalfitana), è possibile sostare in tante trattorie e ristoranti dalla cucina tipica.

Borgo di pescatori, Vietri sul Mare è molto rinomata nel mondo per la sua altissima qualità artigianale nelle settore delle ceramiche. Le ceramiche vietresi sono conosciute in tutto il mondo e sono ricercate per la loro alta qualità oltre che bellezza.

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Dove dormire a Tramonti

Ecco dove poter alloggiare e dormire a Tramonti, borgo campano situato nel centro dei Monti Lattari e all’inizio della costiera amalfitana.

A Tramonti, località molto rinomata per i prodotti tipici locali, quali il vino ed i prodotti caseari,  oltre ad un’ottima tradizione pasticcera e arte della pizza, ci si arriva attraverso il Valico di Chiunzi, strada storica nel cuore dei Monti Lattari.

In estate abbondano sagre di paese e processioni religiose.

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Dove dormire a Scala

Ecco dove poter alloggiare e dormire a Scala, borgo situato a 400 metri sul livello del mare della Costa d’Amalfi.

Insieme a Ravello rappresentava un baluardo a difesa della Repubblica Marinara d’Amalfi in epoca medioevale. Oggi, Scala è un piccolo borgo, bellissimo e che si affaccia in maniera incantevole sulla costiera amalfitana.

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Dove dormire a Ravello

Ecco dove poter alloggiare e dormire a Ravello, borgo situato in collina e che sovrasta in maniera incantevole l’intera costiera amlfitana.

Ravello è uno dei borghi più belli della costiera amalfitana ed è caratterizzato da bellissime ville e da un panorama che tutto il mondo invidia. In estate il concerto all’alba è uno degli eventi musicali più importanti al  mondo.

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Dove dormire a Praiano

Ecco dove poter alloggiare e dormire a Praiano, borgo marinaro tra Amalfi e Positano.

Praiano è un paesino che antecede Positano sulla strada che conduce a Sorrento. L’Africana è la discoteca storica del luogo, che si sviluppa lungo la parete perpendicolare della costiera amalfitana. Paese di pescatori, Praiano è molto frequentato d’estate.

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Dove dormire a Positano

Ecco dove poter alloggiare e dormire a Positano, che insieme ad Amalfi sono i due borghi più famosi dell’intera costiera amalfitana.

Positano è una località molto chic, come Amalfi, ma ha una vita mondana totalmente differente, con discoteche e locali aperte tutte le sere. E’ un borgo con tante botteghe tipiche di artigianato e prodotti tipici locali.

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Dove dormire a Minori

Ecco dove poter alloggiare e dormire a Minori, un piccolo borgo della costa, graziosissimo, attaccato a Maiori e sovrastato da Ravello.

Minori è rinomato per il porticciolo, le procesisoni religiose, oltre che la pasticceria e tradizione culinaria.

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Dove dormire a Maiori

Ecco dove poter alloggiare e dormire a Maiori, uno dei principali borghi come dimensioni della Costa d’Amalfi.

Maiori ha subito notevli danni nella storia a causa di alluvioni e quella del 1954, l’ultima in ordine di importanza, ha lasciato il segno, ed infatti è un centro cittadino molto più moderno rispetto al resto della costiera amalfitana.

A Maiori ci si arriva facilmente dal Valico di Chiunzi, via uscita autostradale ad Angri, e dalla costiera proprio sia da Amalfi che da Salerno.

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Dove dormire a Furore

Ecco dove poter alloggiare e dormire a Furore, Patrimonio dell’Unesco e tra i borghi più belli d’Italia. Gode di un panorama mozzafiato e sovrasta tutta la Costa d’Amalfi.

E’ un borgo che si inerpica sulla montagna, baciato dal sole e praticamente “dipinto” con tutte le pareti delle case bianche ricche di murales.

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Dove dormire a Conca dei Marini

Ecco dove poter alloggiare e dormire a Conca dei Marini, paesino che si trova attaccato ad Amalfi nel lato che va verso Sorrento.

A Conca dei Marini si accede passando dinanzi al Monastero di Santa Rosa o via mare. Il Monastero di Santa Rosa, situato a picco su mare, sul versante che giunge a mare via da Agerola, è un monastero molto antico, oggi fantastico albergo luxury, che ha visto nascere la Santa Rosa, un dolce tipico della Campania famoso in tutto il mondo e che a Napoli si è poi trasformato nella famigerata sfogliatella napoletana, quella riccia.

Ha un piccolo porticciol, su cui si trovano un paio di ristoranti/trattorie tipiche, dove mangiare a base di pesce è la cosa più ovvia al  mondo. Conca dei Marini è facilmente raggiungibile da Amalfi, anche di sera, grazie al servizio barca effettuato proprio dai ristoranti.

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Dove dormire a Cetara

Ecco dove poter alloggiare e dormire a Cetara, paese sul versante salernitano all’inizio della Costiera Amalfitana.

E’ un paese di pescatori, piccolo, molto caratteristico. Famose nel mondo le Alici di Cetara, che in banchi transitano al largo di questo bellissimo tratto di costa italiana.

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Dove dormire ad Atrani

Ecco dove poter alloggiare e dormire ad Atrani, nel cuore della Costiera Amalfitana.

Atrani è un paesino attaccato ad Amalfi, da cui è raggiungibile a piedi attraverso la statale o un tunnel dalle spalle del Duomo d’Amalfi. E’ un paese di pescatori, piccolo, molto caratteristico, con un piccolo porticciolo sovrastato da bellissimi archi che servono la Statale Amalfitana.

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Dove dormire ad Amalfi

Ecco dove poter alloggiare e dormire ad Amalfi, ovviamente il cuore pulsante della Costiera Amalfitana.

Amalfi è stata una delle quattro Repubbliche Marinare d’Italia (che ancora oggi si sfidano in mare in gare di barca) ed è stata una fortezza inespugnabile per tutta la sua storia. E’ ricca di scorci ed è incastonata nella roccia della costiera e si sviluppa attorno al Duomo dedicato a Sant’Andrea, protettore del paese.

Ricca di vicoli e costruzioni caratteristiche, Amalfi ha tante strutture ricettive, trattorie tipiche, ristoranti e servizi per turisti. E’ raggiungibile da mare con vari servizi di traghetto o barche private, o da terra con autobus Sita Sud da nord via Salerno – Vietri sul Mare o da nord via Castellammare di Stabia – Agerola o da Sorrento. Esistono anche altri servizi terrestri turistici che partoino dall’aeroporto di Capodichino di Napoli.

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