Daniel Pennac a Sorrento in “Ho visto Maradona”
Le aree naturalistiche più belle di Sorrento e dintorni
Ritrovare il contatto con la natura e imparare ad apprezzare degli scenari mozzafiato: in Penisola Sorrentina tutto questo è possibile! Infatti, vi sono delle aree naturalistiche davvero sensazionali che chi visita per la prima volta questo territorio deve essere talmente vedere. Molti ancora non conoscono quelle che sono le ricchezze delle aree naturalistiche del territorio. Però, seguendo alcune delle percorsi e itinerari fatti anche dagli esperti di trekking e dagli amanti della natura, è possibile scoprire delle bellezze davvero strabilianti. Le aree naturalistiche più famose che si trovano in Penisola Sorrentina e dintorni sono il Parco regionale dei Monti Lattari e l’area marina protetta di Punta Campanella.
Aree naturalistiche in Costiera Sorrentina
Parco regionale dei Monti Lattari
Il parco regionale dei Monti Lattari misura 160 chilometri quadrati ed è composto dalla catena dei Monti Lattari da cui prende il nome e in cui si trova anche il Monte Faito. Questa catena si chiama così per via del latte fornito dalle mucche e dalle capre che pascolano in quest’area e permettono di realizzare degli ottimi prodotti caseari. Il parco regionale si trova in quasi tutta la Costiera Amalfitana e in quella Sorrentina. All’interno vi sono il monte Tre pizzi e il Monte Sant’Angelo. Oltre a queste montagne, vi sono “belvedere” che arrivano a picco sul mare e vi sono dei paesaggi bellissimi che caratterizzano tutta questa parte di costa della Campania. Poi, all’interno del parco regionale dei Monti Lattari si trovano dei piccoli villaggi che nel tempo hanno sfruttato quelli che sono gli elementi tipici della montagna e del mare per realizzare case e servizi. Nel parco regionale vi è infatti, una fitta rete fatta di sentieri che permettono di raggiungere anche i principali centri turistici della Penisola e della Costiera in incantevoli percorsi di trekking.
La vegetazione diversificata nei Monti Lattari e la Valle delle Ferriere
La vegetazione in tutta la zona è diversificata e ci sono gli arbusti sul livello del mare, dove si trovano soprattutto olivi e carrubo. Alle temperature più basse invece si trovano faggi, castagni, carpini e frassini. Nel mezzo invece, ci sono alberi come l’erika, il corbezzolo oppure il leccio. Poi, nel cuore del parco, all’altezza del comune di Scala c’è la Valle delle Ferriere, una riserva spettacolare con un microclima subtropicale all’interno: ciò perché si trova in un Vallone che è molto umido anche per la presenza di cascate. All’interno della Valle delle Ferriere vi è anche la sorgente del fiume Canneto, ideale per varie specie protette come ad esempio la salamandrina dagli occhiali. Per entrare in questa riserva naturale si paga un biglietto che si può anche acquistare direttamente in rete per evitare di fare delle file all’ingresso.
La maestosità del Monte Faito
Una menzione a parte merita il Monte Faito che è una montagna di circa 1100 metri da cui si accede da Castellammare di Stabia, ma anche da Vico Equense. Grazie a una funivia, infatti è possibile raggiungere la vetta di questo monte, che è molto amato da i residenti della zona. Il Monte Faito è formato da rocce di tipo calcareo ed è ricco di vegetazione come lecci, castagne e vari tipi di piante e fiori. Ospita anche il santuario di San Michele Arcangelo che è collegato a Castellammare ed è molto frequentato dai pellegrini provenienti da ogni dove. È spesso meta di pic nic domenicali!
L’area marina protetta di Punta Campanella
Una delle aree naturalistiche più amate e particolari della Penisola Sorrentina è l’area marina protetta di Punta Campanella. Parliamo di un territorio davvero magico perché questa riserva ha all’interno una biodiversità spettacolare: è completamente immersa nella natura incontaminata. Vi sono dei profondi valloni al suo interno e dei pendii aridi fino ad arrivare al mare. Le pareti dell’area marina protetta sono perlopiù calcaree e vi sono tantissime specie di vegetazioni. Gli appassionati del birdwatching, in questa zona, troveranno tantissime specie migratorie come lo sparviero o la poiana. Ma la cosa ancora più particolare dell’area marina sono le sue alghe e la sua ricca fauna. Molto spesso, in questa zona arrivano delfini e tartarughe, ma anche cavallucci marini e ricci. All’interno dell’area marina protetta di Punta Campanella c’è anche la arcipelago dè Li Galli detto anche “Sirenusa”, che è composto da tre piccole isolette. In quest’area, secondo la leggenda, Ulisse incontrò le sirene.
All’interno dell’area marina protetta di Punta Campanella vi è anche un’insenatura nascosta dove si trova la baia di Ieranto. È a cavallo tra Punta Penna e Punta Campanella.
Baia di Ieranto
È possibile raggiungere la baia di Ieranto tramite un sentiero di 4 km che parte dalla frazione Nerano di Massa Lubrense. La spiaggia è davvero molto piccola, lontana dei flussi turistici. Per arrivarci, nonostante la lunga camminata, avrete una veduta eccezionale sull’isola di Capri e sui faraglioni. In più, passo dopo passo potrete ammirare piccoli scorci tipici dello scenario della Penisola Sorrentina. Anche qui, la natura regna incontrastata!
Le 5 tradizioni natalizie più belle della Penisola Sorrentina
Proprio come la maggior parte della Campania, la Penisola Sorrentina è in festa grande durante il periodo di Natale. Però c’è da dire, che a differenza di altre aree della Campania, in Penisola Sorrentina vi sono tradizioni più uniche che rare. Tutto quello che richiama l’antica storia e la cultura sorrentina rivive anche nelle festività natalizie. Infatti, ci sono alcune tradizioni, 5 in particolare della Penisola , che vale assolutamente la pena conoscere e che rendono il Natale trascorso in questa zona ancora più bello e caratteristico. Vediamo quali sono le 5 più gioiose tradizioni natalizie della Penisola Sorrentina e dove viverle per conoscere la vera anima delle feste di Natale in questa zona.
Le tradizioni natalizie della Penisola Sorrentina
1 – I presepi sorrentini
Proprio come accade in altre aree della provincia di Napoli, anche a Sorrento e zone limitrofe si tengono numerosi tipi di presepi nell’occasione delle festività natalizie. I presepi sorrentini però, sono particolari. Infatti, rappresentano un vero e proprio must per chi visita questa zona. Di certo, chi trascorre il Natale in Penisola, non può perdersi i presepi di Villa Fiorentino. Si tratta di presepi storici, che si trovano oramai a Villa Fiorentino da diversi anni e rappresentano una mostra per l’eccellenza dell’arte presepiale in Penisola Sorrentina. Ogni anno se ne aggiungono nuovi e più belli. I presepi vengono anche ospitati all’interno delle chiese che si trovano in altre città della Penisola Sorrentina, come Meta di Sorrento, Piano di Sorrento e Vico Equense. Un’altra tradizione molto bella e imponente che di certo appassionerà coloro che amano il Natale, è quella del presepe vivente che si tiene soprattutto, in alcune frazioni di Vico Equense e anche in quelle di Massa Lubrense. Qui si troveranno delle folkloristiche rappresentazioni presepiali viventi che possono anche sfruttare la bellezza di questi piccoli centri della Penisola Sorrentina con degli scorci privilegiati sul mare. Tali presepi riprendono quelli che erano gli usi, i mestieri e i costumi del Seicento napoletano.

2 – Mercatini di Natale
I mercatini natalizi rappresentano un evento da non perdere per chi trascorre le festività natalizie in Penisola Sorrentina. I più belli sono quelli che si possono trovare a Sorrento. Ricchi di prodotti artigianali, produzione gastronomiche tipiche del territorio, sono una bellissima iniziativa. Ma anche altre città, come ad esempio Sant’Agnello, Sant’Agata sui due Golfi o Vico Equense, in realtà organizzano queste manifestazioni nel corso del periodo natalizio. Arricchite con eventi collaterali magari dedicati ai bambini come il Villaggio di Babbo Natale oppure baby shows, di certo sono l’occasione per assaggiare alcune pietanze legate al Natale che si realizzano in questa zona. Provate sulle tipiche bancarelle gli struffoli, i mostaccioli, i susamielli e i roccocò.
3 – Tradizioni natalizie della Penisola Sorrentina: eventi a tema
Il Natale in Penisola Sorrentina oltre a essere molto legato alle tradizioni, in realtà richiama anche tantissimi eventi e iniziative realizzate per i giovani e per i turisti provenienti da ogni parte d’Italia, d’Europa e del Mondo. Infatti, una delle manifestazioni più importanti che si rinnova oramai da diversi anni è “M’illumino d’inverno” che si tiene a Sorrento in occasione delle giornate professionali del cinema. Oltre all’allestimento di luminarie e al maxi albero, questa iniziativa richiama tanti eventi pubblici con anche varie cerimonie legate alla tradizione cinematografica, culturale e artistica tipica della città di Sorrento. Altre kermesse natalizie tematiche invece, sono indirizzate più ai bambini o alle tradizioni locali e si tengono nei piccoli centri di Vico Equense e di Sant’Agnello. Infatti, in questa zona vi sono eventi che rendono ancora più particolare trascorrere le festività all’aperto approfittando del clima comunque mite. Una delle tradizioni più seguite, è quella che si tiene ad esempio a Vico Equense. Si tratta della storica “sfilata delle pacchianelle” che cade alla fine delle festività natalizie, ovvero il giorno della Befana. È una particolare tradizione molto amata: vedrete sfilare per le strade della città delle ragazzine per riprendere l’antica storia della città di Vico Equense.
4 – Le luci di Natale
Un’altra cosa che vale assolutamente la pena vedere in Penisola Sorrentina nel periodo natalizio è la tradizione delle luci. La maggior parte delle città, a partire da Sorrento ma non solo, vengono addobbate con delle luminarie molto particolari che vanno a illuminare gli edifici storici di questo territorio. Grazie a questi allestimenti scenografici, ogni anno diversi, si può vivere la magia del Natale come se si fosse calati completamente in un posto magico. Da non perdere le illuminazioni di Sorrento e il maxi albero in Piazza Tasso.
5 – I concerti natalizi
Infine, nel periodo natalizio, in tutte la zona della Penisola Sorrentina si tengono numerosi concerti che hanno come oggetto le melodie natalizie e i canti pastorali. Si tratta di una vera e propria tradizione che si tiene un po’ ovunque, ovvero in tutte le principali città della Penisola dove si rivive la magia del Natale legata ai canti contadini. Altro immancabile appuntamento della tradizione natalizia è il concerto degli zampognari. Insomma, un appuntamento davvero particolare che riannoda i fili col passato.
Costiera Amalfitana: la moda e la tradizione vestiaria di Positano
Non solo natura, storia e tradizione: la Costiera Amalfitana si contraddistingue anche per un ambito molto particolare che è quello della tradizione vestiaria. Tra tutte, la città di Positano, è una vera e propria Perla che è famosa anche per la sua storia sartoriale. Infatti, questa città meta del jet-set internazionale, è ricca di piccoli negozi artigianali e di esperti sarti che rendono i vicoletti di questo centro ancora più particolari. Chi va a Positano non può fare a meno di notare alcuni stili particolari tipici della moda del posto. Vediamo quali sono le tradizioni legate allo stile e alla moda di Positano.
Gli abiti della moda mare Positano
Quelle che venivano chiamate “le pezze di Positano”, in realtà sono divenute dei capi di abbigliamento eccellenti e tuttora, molto richiesti. Infatti, negli anni 50, è nato questo trend legato alla tradizione di Positano. Tale tendenza è conosciuta proprio col nome di moda Positano. Si tratta di una serie di realizzazioni fatte dalle sarte di Positano che utilizzavano dei bikini fatti a uncinetto, dei camicioni larghi e lunghi da utilizzare per coprire il costume. Anche le gonne e le magliette venivano realizzate con delle applicazioni in merletto che ancora adesso contraddistinguono la tipica moda di Positano. Questa tradizione sartoriale, nata negli anni Cinquanta, ad oggi è una delle più richieste, diffuse e apprezzate nel jet-set internazionale. Quando si attraversa Positano si vedono poi, questi negozi dell’antica sartoria che sono delle vere e proprie botteghe artigianali che, con tessuti colorati e freschi, danno vita a delle bellissime realizzazioni di moda.
I tessuti più utilizzati per la moda di Positano
In passato le sarte di Positano realizzavano la maggior parte dei loro prodotti con l’uncinetto e con i merletti. In realtà, poi nel corso del tempo, da un punto di vista dei tessuti utilizzati, la moda si è molto evoluta. Infatti, oggi vengono utilizzati, ad esempio, il lino o la canapa. Con l’utilizzo di questi tessuti colorati e freschi, le sarte hanno reso questi abiti ancora più belli e particolari. Restano più che diffuse le inserzioni in merletto, le trasparenze, del piccoli lavori all’uncinetto: un mix che rende tutto ancora più particolare. A oggi, si trovano alcuni negozi di sartoria che sono in piedi da tantissimi anni e che rappresentano il must del settore, in quanto vengono realizzate delle vere e proprie opere d’arte. Sono capi ideali da indossare ogni giorno, ma anche per degli appuntamenti un po’ più sofisticati o mondani. Si tratta di laboratori a tutti gli effetti, che aiutano a rendere ancora più bello lo stile unico di questa piccola città.
I sandali realizzati su misura
Un’altra particolarità della tradizione vestiaria di Positano è quella dei sandali fatti su misura. Infatti, si tratta di un prodotto di alta qualità che mette insieme la maestria e la fantasia degli artigiani di Positano. Sono dei sandali di cuoio fatti a mano. In pratica, il sandalo si compone al momento in modo tale che chi lo acquista può scegliere quale deve essere la decorazione presente, quali devono essere l’altezza e la forma. Vengono arricchiti con delle fasce di stoffa colorata o delle inserzioni graziose: ogni pezzo inserito è unico e particolare. Si trovano in tantissimi negozi che li realizzano al momento per i turisti e per le persone del posto. In realtà, anche a costo moderato, si trovano alcune tra le scarpe più particolari, uniche e rare che rappresentano un po’ l’emblema della tradizione vestiaria e di moda della città di Positano.
Gli accessori della tradizione di moda di Positano
La tradizione di Positano però, si contraddistingue anche per una serie di accessori legati all’abbigliamento. Parliamo, ad esempio, di capelli, borse oppure altri accessori tipici per la spiaggia. Infatti, ve ne sono di tantissime tipologie nei negozi e nelle botteghe artigianali di Positano. Si possono trovare anche degli accessori per la casa, davvero belli da vedere e inoltre, che riprendono lo stile tipico e fresco, molto caratteristico e legato alla bellezza della città di Positano e dell’intera area della Costiera Amalfitana. In più, al di là delle tendenze e della moda, anche l’idea di riprendere, attraverso il vestiario, gli accessori e non solo, quelli che sono i colori e i tratti tipici della ceramica vietrese rende tutto più sfizioso. I colori sono sicuramente un’altra tendenza che si ritrova molto anche negli oggetti da collezione che si possono comprare a Positano.
Dove acquistare abiti ed accessori a Positano
Visitatori e turisti che arrivano a Positano, si chiedono spesso dove comprare i prodotti di ottima qualità che appartengono alla moda di questa perla costiera. A dire il vero, tra i negozi più diffusi vi sono le piccole boutique, soprattutto, del centro storico e dei vicoletti. È impossibile non trovare qui una soluzione di abbigliamento e di accessori che possano rispondere alle esigenze personali legate ai propri gusti. Non vi resta che iniziare a cercare
Le 5 tradizioni natalizie più belle della Costiera Amalfitana
Nel periodo natalizio, le città della Costiera Amalfitana si organizzano in tantissimi eventi e occasioni d’intrattenimento per turisti, ma non solo. Chi vuole scoprire qual è l’atmosfera natalizia che si respira sulla Divina, di certo deve conoscere alcune tradizioni che sono tra le più belle e caratteristiche della zona. Prima di partire perciò alla scoperta della Divina, vediamo quali sono le 5 principali tradizioni natalizie tipiche della Costiera Amalfitana che rendono ancora più bello il Natale in questa parte d’Italia.
Tradizioni natalizie della Costiera Amalfitana
1 – I presepi
Ogni borgo della Costiera Amalfitana ha il suo presepe. Quando arriva il mese di dicembre, in Costiera Amalfitana tantissimi centri organizzano i loro presepi viventi oppure quelli classici. In primis, vi è Amalfi dove si mettono in scena queste piccole opere d’arte che risalgono al 600 e al 700, in modo tale da dare questa rappresentazione della Natività e dello scenario ai tempi di Gesù. Di solito è una rappresentazione molto commovente che in realtà, però, riprende un po’ quelli che erano gli usi e i costumi del Seicento e del Settecento napoletano. Da citare, il presepe di Amalfi che viene ospitato nella Grotta dello Smeraldo. Poi, è anche possibile vedere alcuni dei più bei presepi dei maestri della zona. Vi è ad esempio, il presepe che si tiene nella grotta del Fornillo a Positano. Tale presepe viene benedetto la sera della vigilia di Natale. Ravello e Minori invece, sono famose per gli allestimenti viventi della Natività con intere comunità che si impegnano inscenando questo momento. Le persone provenienti da ogni parte della Regione, ma anche in generale da tutta Italia e da vari angoli del Mondo, arrivano qui in questo periodo per vedere tali presepi.

2 – Le feste di luce
Chi ama il Natale non può non amare le luminarie. A Capodanno e a Natale, le luminarie sono protagoniste della Costiera Amalfitana. Oltre alla manifestazione più grande della zona, ovvero “Luci d’Artista” che si tiene a Salerno, città capo della Provincia in cui si trova la Divina, ve ne sono tante in ogni borgo. La Costiera a Natale diventa davvero un posto fatato.
Le città della Costiera poi, danno il via a Natale a tante iniziative nei piccoli centri che diventano ancora più caratteristici con l’arrivo delle luci natalizie. Questo vale per Atrani, per Positano, per Amalfi ma anche per altri centri come ad esempio, Conca dei Marini o Cetara. Tra le tradizioni più belle vi è anche quella delle feste realizzate in spiaggia con varie luci a illuminare il lungomare. Accade ad esempio, a Maiori. In Costiera Amalfitana, poi, le piazze vengono tutte adornate di colori in modo da rendere lo scenario davvero suggestivo.
3 – I concerti
Una tradizione molto diffusa in Costiera Amalfitana nel periodo natalizio è quella dei concerti. Città come Ravello oppure Maiori e Amalfi, si contraddistinguono per dei concerti davvero sensazionali a sfondo natalizio. Oltre alle melodie pastorali che si possono sentire ad esempio, nel centro storico di Ravello, di Minori, di Maiori, vi è il caso Amalfi. Questa città infatti ospita nel periodo natalizio anche la sfilata degli zampognari per le vie del centro. Un appuntamento imperdibile. Stesso discorso per Positano dove nel corso delle feste invernali si ascoltano le musiche natalizie, soprattutto a ridosso delle giornate di festa principali, come Natale o Capodanno.
4 – I mercatini di Natale
Comparsi negli ultimi anni, i mercatini di Natale rappresentano una realtà assolutamente da non perdere per chi è amante delle festività e vuole visitare la Costiera Amalfitana in questo periodo. Infatti, lo scenario dei mercatini nei borghi marinari e negli scorci dei pescatori della Divina, rendono lo spettacolo ancora più accattivante. In città come Amalfi e Positano, i mercatini di Natale sono all’ordine del giorno nel periodo compreso tra novembre e dicembre ed è possibile anche approfittare delle bancarelle per assaggiare alcuni prodotti tipici del Natale Campano. Inoltre, Ravello e Atrani, insieme a Minori e a Cetara, ospitano numerosi tipi di mercatini di Natale con eventi correlati, per rendere ancora più particolare le festività in zona.
5 – Tradizioni natalizie della Costiera Amalfitana
In alcuni borghi e città della Costiera Amalfitana vi sono degli eventi diventati, oramai, tradizione per le festività natalizie della zona. Ebbene una su tutte è ad esempio, la “calata della stella” che si tiene ad Amalfi da diversi anni. Questa manifestazione è diventata oramai un punto di riferimento per coloro che seguono le rassegne natalizie sulla Divina. Si tratta di una tradizionale kermesse nel corso della quale una “stella” viene calata direttamente dalla montagna al mare. È un manufatto avvolto da 1000 fuochi: arriva come una cometa sulla baia di Amalfi, ogni anno, la notte del 24 dicembre. Questa manifestazione viene accompagnata da una serie di eventi collaterali: è una tradizione tra le più particolari di tutta la Divina. Tra le altre feste in Costiera, vi è anche quella che si tiene a Positano, con manifestazioni sulla spiaggia marina grande oppure il “Villaggio di Babbo Natale” che invece si tiene a Maiori.
Penisola Sorrentina: le terme e la tradizione dell’acqua a Castellammare di Stabia
Molte persone che raggiungono per un periodo di vacanza le Penisola Sorrentina, non conoscono la tradizione dell’acqua e delle terme di Castellammare di Stabia.
A Castellammare di Stabia la tradizione dell’acqua va avanti praticamente da sempre. Sia grazie alle presenza delle terme che dell’acqua potabile, in realtà questa città racchiude delle ricchezze dal valore inestimabile. Vediamo quali sono le terme e le sorgenti di acqua minerale che si trovano nella città di Castellammare, nonché come è nata la tradizione che ha dato a questa città il nome di “città delle acque”.
Le antiche terme di Castellammare di Stabia
La storia delle terme di Castellammare di Stabia nasce già con i romani. Infatti, in città vi sono almeno 28 sorgenti termali differenti, definite degli antichi romani addirittura come “miracolose”. Un patrimonio straordinario, molto vicino a quelli di Agnano, Ischia oppure Telese. Oltre 2000 anni fa, il medico Greco Galeno ha provato quelle acque proprio per scoprire le proprietà benefiche di queste sorgenti che, secondo lui, sarebbero state in grado di curare qualsiasi male. Venivano utilizzate anche per curare le ferite da guerra. Ogni sorgente aveva delle proprietà curative differenti dovute alla loro composizione chimica. Negli anni furono quindi, istituite le antiche terme che garantivano delle cure e dei percorsi di benessere ai cittadini dell’epoca. Con Ferdinando I di Borbone, nel 1828 fu inaugurato il primo stabilimento termale di Castellammare di Stabia chiamato poi “Terme vecchie”. Ebbene, sorgeva immerso in una ricca di vegetazione verde e iniziò ben presto a prosperare. La società borghese, anche alla fine dell’Ottocento, trasformò questa zona in un polo artistico culturale dove si tenevano tante iniziative di tipo letterario. Stesso discorso per tutto l’inizio del 900. A partire dagli anni Settanta però, ci fu una problema nella gestione delle terme con la nascita del complesso nuovo. Infatti, vi fu la bancarotta nella gestione di questa struttura e poi di fatto, vi fu la chiusura dello storico impianto. Insomma, nel tempo la tradizione termale di Castellammare si è rallentata notevolmente ma è sempre rimasta viva nel cuore degli stabiesi. Finalmente poi qualche anno fa vi è stata la riapertura dello stabilimento termale.
Acqua Terme a Castellammare di Stabia
Presso lo stabilimento Acqua Terme di Castellammare di Stabia in convenzione col Sistema Sanitario Nazionale è possibile fare tutta una serie di trattamenti curativi. Infatti, le acque termali di Castellammare di Stabia permettono di curare diverse patologie come quelle dell’apparato respiratorio, dell’obesità, dell’apparato gastrointestinale e non solo. Inoltre, tra i principali trattamenti vi sono anche quelli estetici, la balneoterapia, le inalazioni, la magnetoterapia, fanghi e altri trattamenti curativi. In più alle terme si fa la kinesiterapia. Queste terme sono ripartite quindi, ora vi è di nuovo la possibilità, nella città delle acque di recuperare il ruolo che l’ha contraddistinta nella storia più antica come centro in cui prendersi cura di sé stessi proprio come oggi accade in altre città d’Italia.
Le sorgenti d’acqua minerale di Castellammare di Stabia
Castellammare di Stabia è famosa per le sue sorgenti di acqua minerale. Infatti, parliamo di ben 28 sorgenti d’acqua che sono ricche di benefici di vario genere. Tra i vari tipi di acqua di Castellammare, quella acidula (Acetosella) e l’acqua della Madonna, sono le più famose. È bene sottolineare però che ognuna delle sorgenti stabiesi ha delle particolarità. L’acqua della Madonna in particolare, ha una forte azione curativa per i calcoli renali ed è un’acqua diuretica. La sorgente è stata scoperta nel 1841 vicino alla chiesa Santa Maria di Porto Salvo che si trova nel centro storico. A oggi, è ancora possibile poter usufruire di quest’acqua. Inoltre, tra quelle più apprezzate vi è quella acidula dalla forte azione diuretica, antinfiammatoria. Tale acqua è ideale per combattere la cattiva digestione. Vi è poi l’acqua ferrata che invece contiene sali di ferro ed è utile, soprattutto, per le malattie deabilitanti, quelle nervose e per i disturbi della sfera genitale femminile.
Altri tipi di acqua minerale di Castellammare di Stabia
Inoltre, vale la pena citare l’acqua magnesica, ideale contro le coliti e per le malattie della cistifellea o dell’intestino. Invece, chi è alla ricerca di un’azione è diuretica, lassativa e antinfiammatoria dovrebbe puntare sulla sorgente dell’acqua San Vincenzo, indicata per tutti questi tipi di malattie. Contro obesità e diabete, nonché per la cura della pelle, invece è indicata l’acqua sulfurea. Poi vi è l’acqua Muraglione che ha un’azione purgativa, ideale per la stitichezza, contro il diabete, contro l’uricemia e la gotta. L’acqua sulfurea ferrata dal canto suo, è ideale contro l’iperuricemia e la gotta cronica. Per combattere i disturbi, invece, dell’intestino, un’altra sorgente consigliata è l’acqua sulfurea carbonica. Per ogni tipo di patologia, di certo tra le 28 sorgenti d’acqua di Castellammare sicuramente troverete quello che state cercando. Ciò che è certo è che l’efficacia di queste acque era già conosciuta da Plinio il Vecchio che l’ha decantata in molti scritti. Le sue parole ancora oggi riecheggiano la fama della città!
I presepi da non perdere in Costiera Amalfitana
Come molti già sanno, la Costiera Amalfitana e in generale tutta la Campania, sono famose per le loro tradizioni relativamente ai presepi e alle attività natalizie. Chi visita per la prima volta la Costiera Amalfitana quindi non deve assolutamente perdersi questi appuntamenti. Vi sono tantissimi mercatini ed eventi natalizi della tradizione, ma non solo. Molte iniziative sono dedicate ai bambini, in altre occasioni invece si parla di eventi rivolti agli antichi canti e a quelle che sono le storiche tradizioni folkloristiche di quest’area del territorio. Ebbene però vale anche la pena sottolineare che una delle tradizioni più importanti e sentite della Costiera Amalfitana nel periodo natalizio sono i suoi presepi. Tra tutti vi sono i presepi viventi tipici della Costiera Amalfitana. Vediamo dove visitarli e dov’è possibile trovare i più bei presepi della Costiera Amalfitana da godersi nelle festività natalizie.
I presepi viventi della Costiera Amalfitana
Ogni anno in Costiera Amalfitana si organizzano numerosi presepi viventi. Tra quelli più famosi vi è il presepe vivente di Corbara. Questo evento si tiene innanzitutto, nelle date del giorno di Santo Stefano e fino alla fine di dicembre e si tiene nell’ex Cava di via Acquapendente. Si tratta di un presepe davvero molto particolare proprio alle porte del cuore della Costiera Amalfitana. Inoltre, anche nel Borgo Pontone di Scala, in Piazza San Giovanni nelle stradine vicine si tiene ogni anno un presepe vivente che è uno di quelli più amati e sentiti in tutta la zona. Tra gli altri presepi viventi particolari della Costiera Amalfitana, vi sono anche quello di Atrani e quello che si tiene da qualche anno a Cetara. In realtà, a rendere l’atmosfera davvero unica, è il fatto che questi paesi già di per sé sono molto caratteristici e contornati dalle luci natalizie, creano un’atmosfera unica. Le luci riescono a rendere davvero il posto molto particolare. L’atmosfera sarà unica, si troveranno tante bancarelle, si potrà passeggiare tra i prodotti enogastronomici e si potrà ammirare la tradizione dei presepi di questa zona.
Lo storico presepe di Amalfi
Tra i presepi da andare a visitare nella Costiera Amalfitana anche vi sono anche quelli di Amalfi. Ci sono due presepi installati tutto l’anno ad Amalfi che si trovano nel centro storico del Paese. Uno si trova in Piazza Flavio Gioia, mentre l’altro è nei pressi della fontana in pieno centro. Questo sarebbe “quello della fontana” ma che è chiamato anche dello spirito Santo ed è molto caratteristico. Infatti, la natività si trova in uno spazio sotto a un arco. Nel periodo natalizio molti turisti lanciano qualche monetina come augurio ed è una vecchia tradizione che riguarda la città di Amalfi.
Il presepe di Positano
Vi è anche il presepe nella grotta di Fornillo a Positano che uno dei più belli di questa zona e vale assolutamente la pena una visita. Rappresenta un must dei presepi in Costiera se solo si pensa che questo presepe esiste da quasi mezzo secolo. Fu realizzato dagli abitanti del quartiere di via Boscariello e via Basilea, dove appunto è possibile andare a vederlo.
Il presepe della grotta dello smeraldo
Un altro presepe tipico della Costiera Amalfitana è quello che si trova nella grotta dello smeraldo a Conca dei Marini. Si tratta di un presepe sottomarino molto suggestivo e realizzato con la ceramica di Vietri sul mare. È stato posizionato sul fondo della grotta a 4 metri di profondità nel 1956. Ogni anno nel periodo natalizio alcuni sub si immergono nelle acque della Costiera Amalfitana per posizionare il bambin Gesù in questo spazio. È davvero da non perdere.
È anche possibile ammirare questo momento guardando il riflesso di questa tradizione direttamente a bordo di una barca. Talvolta, viene anche effettuata una videoripresa subacquea per immortalare questo storico momento della tradizione.
Il presepe di Praiano
Anche a Praiano in Costiera Amalfitana si tiene un bellissimo presepe. Sorge lungo la strada statale 163 Amalfitana, in una parte rocciosa della grotta del diavolo. Questo presepe molto originale è stato realizzato da Michele Castellano ed è una vera e propria perla della Costiera Amalfitana. Riproduce un po’ la vita che si teneva fino a 10 anni fa nei Paesi di Amalfi e Positano. È davvero molto particolare e vale assolutamente la pena una visita.
Gli altri presepi in Costiera Amalfitana
Tra gli altri presepi della Costiera Amalfitana vi sono anche quelli che si tengono ad anni alterni nei centri come Furore o Tramonti. Anche qui, la conformazione caratteristica del posto rende speciale l’intera atmosfera. Inoltre, vale anche la pena vivere gli eventi e vedere le luci che vengono installati nel periodo natalizio in città come Minori e Maiori, da sempre molto famose per i loro turismo più commerciale. In tutti i casi, ogni anno si trovano anche degli artisti emergenti che realizzano nuove installazioni presepiali secondo quelle che sono i dettami della scuola napoletana.
I mercatini di Natale da non perdere in Penisola Sorrentina
Già dai primi giorni di novembre in Penisola Sorrentina si inizia a respirare aria di Natale. Infatti, nel periodo delle festività natalizie la Penisola Sorrentina si colora di luci e di tante iniziative che vengono organizzate in questo periodo. In pratica, si organizzano tantissime rassegne e una su tutte “M’illumino d’inverno” che si tiene nella città di Sorrento. In realtà, tutti i piccoli paesini della Penisola compresa anche l’isola di Capri, per Natale organizzano tantissimi eventi. Vediamo quali sono i principali mercatini di Natale che vale la pena visitare per chi si reca in Penisola Sorrentina nel periodo delle festività natalizie e soprattutto, cosa rende davvero speciale questo appuntamento.
I mercatini di Natale a Sorrento
Di anno in anno, la città di Sorrento si prepara a ospitare il Natale con iniziative sempre nuove. Vie è infatti, la già citata rassegna “M’illumino d’inverno” che è diventato un appuntamento imperdibile per tutta la Regione Campania, che aiuta anche a finanziare questa iniziativa. Con l’arrivo del Natale, l’intero centro cittadino di piazza Tasso fino ad arrivare alla villa di Sorrento si arricchisce con luminarie caratteristiche, colorate e molto eleganti. Inoltre, in piazza Tasso viene allestito un grosso albero. Alla fine di Corso Italia invece, ci sono i tipici mercatini di Natale. Questi mercatini, in pratica offrono alcuni dei sapori enogastronomici più caratteristici di questa parte di Regione. Si vendono prodotti tipici ma anche manufatti che richiamano le principali tradizioni natalizie. Spesso a questi mercatini si abbinano anche degli eventi culturali o quelli dedicati ai bambini. Uno tra tutti è il Villaggio di Babbo Natale. In questa occasione i bambini possono incontrare Babbo Natale e chiedergli quali doni vorrebbero.
I mercatini di Natale a Massa Lubrense e Vico Equense
Anche Massa Lubrense e Vico Equense organizzano delle rassegne natalizie in occasione delle festività di Natale. Infatti, entrambe le città organizzano tantissimi eventi culinari, enogastronomici e d’intrattenimento per famiglie e per bambini. Tra gli eventi più sentiti vi sono proprio i mercatini. In entrambi i casi, nel centro cittadino si installano delle tipiche casette realizzate in legno in cui è possibile scoprire alcuni dei più gustosi sapori della tradizione della Penisola. Nello specifico, a Massa Lubrense si tengono anche tantissimi altri eventi come ad esempio, il brindisi natalizio oppure si festeggia con iniziative che coinvolgono soprattutto, i più piccoli come ad esempio, quella dedicata alla befana. Invece, il Natale di Vico Equense inizia con l’accensione dell’albero in piazza mercato e con l’allestimento di tante bancarelle in cui assaggiare alcuni dei migliori sapori del posto. L’appuntamento per eccellenza però di Vico Equense è quello che si tiene in pieno centro il giorno dell’Epifania con la “Festa delle Pacchianelle” che è un appuntamento che si ripete dal 1909.
I mercatini di Natale a Capri
Anche Capri è famosa per i suoi eventi natalizi. Anche se non fa freddo ed è ben lontana dagli scenari del Polo Nord, la magia del Natale si percepisce già vedendo le luminarie che si riflettono nel mare e inebriano tutto il centro dell’isola Azzurra. Innanzitutto, la cosa più particolare è vedere la piazzetta illuminata per le festività. Inoltre, in alcune stradine del borgo marinaro del centro cittadino di Capri vi sono tante bancarelle vengono allestiti i cosiddetti mercatini. Anche qui si possono assaggiare alcuni dei sapori e dei gusti della tradizione culinaria caprese. Poi, vi sono tante iniziative dedicate ai turisti e non solo.
E ancora:
L’appuntamento con i mercatini di Natale accomuna un po’ tutti i principali centri della Penisola Sorrentina. Questo vale per Sant’Agata dei Due Golfi, per Massa Lubrense, per Sant’Agnello ma anche per Meta e Piano di Sorrento. In tutti i centri, nelle principali piazze, vi sono questi appuntamenti assolutamente da non perdere. Ogni anno, la tradizione si rinnova per qualche piccolo aspetto rimanendo però invariato nei suoi eventi chiave. Di certo, quello che caratterizza i mercatini di Natale della Penisola Sorrentina è la tipicità dei prodotti offerti. Non solo i classici sapori natalizi ma delle vere e proprie leccornie che sono dedicate alle tradizioni del posto e a tutti i principali dolci, i liquori come ad esempio, il limoncello che sono tipici di questo territorio.
Il Natale dei Monti Lattari
Tra i mercatini di Natale in Penisola Sorrentina vale anche la pena citare le iniziative natalizie che si tengono nelle principali città dei Monti Lattari come Gragnano, Pimonte oppure Agerola. Anche qui le bancarelle allestite per i mercatini di Natale sono tantissime e spesso, sono ancora più suggestive e caratteristiche perché sono lontane dal circuito turistico diventando invece degli appuntamenti di gusto e di tradizione che accomunano tutti gli abitanti del posto e si allargano fino a i visitatori. Questi appuntamenti da non perdere iniziano a partire dalla fine di novembre e si protraggono fino al giorno dopo l’Epifania.
Torna lo Slow Food a Piano di Sorrento
PIANO DI SORRENTO – Domenica 14 novembre a Piano di Sorrento ritornano i Laboratori del Gusto organizzati da Slow Food. L’incontro si terrà alle ore 11:00 durante l’iniziativa destinata ai consumatori della penisola per una spesa sostenibile, il Mercato della Terra, che ritorna ogni seconda domenica del mese nel mercato ortofrutticolo della cittadina.
Slow Food: La pianta dell’olivo come patrimonio delle relazioni
Dopo uno stop di due anni delle attività divulgative causa covid, si riprende con un tema in linea con la stagione, la raccolta delle olive e con i temi più attuali riguardanti l’ambiente.
“La pianta dell’olivo come patrimonio delle relazioni” è il titolo dell’incontro, condotto dall’agronoma Alessandra Balduccini, tratterà della pianta di ulivo come identità del territorio sorrentino, dalla gestione alla degustazione dei prodotti che ne derivano.
Interverranno Vittoria Brancaccio dell’azienda Le Tore di Massa Lubrense sulla gestione dell’olivo in relazione al paesaggio agrario della penisola, Vincenzo Torelli dell’Associazione Oro di Capri esporrà i progetti sull’isola destinati al recupero degli olivi plurisecolari nella zona di Anacapri, Salvatore Persico produttore dell’Agriturismo Antico Casale dei Colli di San Pietro porterà le olive da assaggio di Nonna Luisa.
La seduta di degustazione dei nuovi oli extravergine sarà guidata da Michele Trimarco dell’Associazione Assaggiatori Associati, presenti le aziende L’Arcangelo e Dubbioso dalla penisola sorrentina, Il Cappero dall’isola di Capri e Salella dal Cilento.
Info: educazione@slowfoodcostierasorrentina.it
Visita anche il sito Slow Food Costiera Sorrentina
Pompei, Villa dei Misteri e l’oinomanzia
Tempo di vendemmia. Anche a Pompei, nella Casa del Triclinio all’Aperto, nelle settimane scorse è stato avviato il tradizionale taglio delle uve coltivate nei vigneti delle antiche domus, pregiate uve dalle quali viene prodotto il vino Villa dei Misteri, apprezzato e conosciuto in tutto il mondo.
Il vino Villa dei Misteri rappresenta un altro modo per raccontare una storia affascinante e lontana, quella della vita che scorreva lieta tra le domus prima che l’eruzione del 79 d.C. seppellisse tutto.
Villa dei Misteri
Eloquente, in merito alla viticoltura che si praticava nell’area vesuviana, è il grande affresco che si può ammirare nella stanza triclinare della Villa dei Misteri, l’edificio più noto ed ammirato del Parco Archeologico di Pompei. E’ proprio da questo affresco di altissima fattura che la villa prende il nome. Si tratta di una sequenza pittorica lunga ben 17 metri ed alta 3 metri che, secondo la maggior parte degli studiosi, rappresenterebbe l’iniziazione di una bambina (che man mano cresce) ai riti dionisiaci.
Quello dei riti dionisiaci (Dioniso, dio del vino) era un rituale molto in voga nell’antica Roma. Ai riti dionisiaci partecipano sia uomini che donne al fine precipitare in uno stato di estrema ubriachezza per poter, in questo modo, raggiungere la comunione con il dio. In definitiva il rito finiva per assumere i connotati di un vero e proprio rito orgiastico.
Misteri e Oinomanzia
Non tutti gli studiosi però sono d’accordo sul significato del grande affresco. Tuttavia, a lasciar pensare che si tratti della rappresentazione di un rito dionisiaco è soprattutto una parte dell’affresco in cui si vede un personaggio guardare nel fondo di una coppa.
L’oinomanzia, ovvero la lettura dei fondi del vino nei vasi per predire il futuro, era un altro dei rituali molto amato tra i romani. All’onomanzia seguì poi e si diffuse in buona parte dell’Europa, la tasseomanzia (dal francese “tasse”, tazza), ovvero la predizione del futuro guardando i fondi lasciati sul fondo delle tazze dal tè o dal caffè
Nel medioevo si sviluppò anche la ceromanzia, ossia lo studio e l’interpretazione delle forme generate dalla cera calda versata in una coppa di acqua fredda.
Pompeii, uno dei siti più visitati al mondo
Gli scavi di Pompei, in maniera straordinaria, ci restituiscono la storia di una città di colpo fermata nella sua interezza. Il Parco Archeologico di Pompei costituisce uno dei siti più visitati al mondo per il suo inestimabile contributo alla comprensione della vita che scorreva in età romana.
Le 5 città meno conosciute della Penisola Sorrentina
Chiunque visiti la Penisola Sorrentina, sa bene che in realtà, bisogna andare in tutti i piccoli centri per capire qual è la vera anima di questo Paese. Ebbene, in questo tratto, che è uno di quelli migliori di tutta la Campania, sicuramente potete fare delle vacanze eccezionali visitando le principali città come Sorrento, Massa Lubrense oppure Sant’Agata sui due Golfi. Però in realtà, ci sono anche dei piccoli centri delle città meno famose della Penisola Sorrentina, che vale comunque la pena visitare, non solo perché offrono un punto di vista alternativo sulla Penisola, ma anche perché hanno degli scorci che vale davvero la pena vedere. Vediamo quali sono queste città meno famose dell Penisola e soprattutto, cosa nascondono che vale la pena di essere svelato.
Penisola Sorrentina, 5 imperdibili tappe:
1 – Meta di Sorrento
A poco più di 110 metri sul livello del mare, sorge Meta di Sorrento. Si tratta di un Comune molto piccolo, che comprende sia una zona interna che marina. Questa piccola città è bagnata dal mare per circa 800 metri. Questo Comune, al suo interno, ha diversi edifici e monumenti da visitare. In particolare, ad esempio vi è la basilica di Santa Maria del Lauro, la chiesa della Santissima Annunziata e la chiesetta di Santa Maria delle Grazie a Rivo che risale al XVI secolo. Inoltre, anche il suo centro storico è molto bello, così come le spiagge tra cui vi è la più famosa, che è quella di Marina di Alimuri.

2 – Piano di Sorrento
Anche Piano di Sorrento è un piccolo centro che vale assolutamente la pena visitare per chi si reca in Penisola Sorrentina. Questo Comune è dominato dal Monte Vico Alvano e rappresenta un’ottima scelta per chi vuole scoprire la vera essenza di questa parte di costa. Piano è ideale per i turisti visto che offre anche tante strutture ricettive e delle ottime spiagge. La spiaggia più famosa è quella di Marina di Cassano, nonché Caterina beach. In più, è anche possibile visitare gli edifici religiosi di questa città. Parliamo della basilica di San Michele Arcangelo che risale al 1700 circa. Poi vi è anche il primitivo campanile che risale al XVI secolo. Inoltre, vi sono la chiesa della Santissima Trinità e quella di Santa Maria di Galatea. In più, vale una menzione anche il castello Colonna costruito nel 1872 e che oggi ospita dei mini appartamenti privati, uno stabilimento balneare e un ristorante. Da non perdere, inoltre, Villa Fondi.
3 – Pimonte
Un altro piccolo centro poco conosciuto della Penisola Sorrentina è Piemonte. Delimitato dai Monti Lattari e dal Monte Pendolo, sorge a 490 metri dal livello del mare ed è un Paese di confine con l’area stabiese. Chi visita Piemonte può apprezzare le bellezze naturalistiche e soprattutto, seguire dei sentieri di trekking attraverso le mulattiere che offrono scorci paesaggistici e storici molto interessanti. Sarà possibile scoprire la bellezza del Monte Coppola, da cui si possono raggiungere la Reggia di Quisisana e i giardini del Re. Inoltre, vi è anche il Belvedere del Monte Pendolo dove vi sono i ruderi di un convento: è molto interessante da visitare.

Questo territorio è infine, molto conosciuto e apprezzato per le sue tradizioni enogastronomiche!
4 – Sant’Agnello
Un’altra città poco conosciuta ma che vale la pena visitare per chi arriva in Penisola Sorrentina è Sant’Agnello. Ebbene, parliamo di un piccolo centro di poco più di 9.000 abitanti, che di fatto si affaccia sul Golfo di Napoli con dei panorami unici. Chi vuole visitare questa città, non può certo perdersi la chiesa dei Santi Prisco e Agnello che si trova nella piazza principale, la piazzetta Marinella che offre una delle più belle vedute sul Golfo di Napoli, nonché la chiesa di San Giuseppe in stile romanico. Da vedere, anche la chiesa dei frati cappuccini, molto piccola e suggestiva. A Sant’Agnello vi sono anche tante ville storiche lussuose come Villa Crawford, Villa Nicolini e strutture ricettive di lusso.

5 – Castellammare di Stabia
Castellammare di Stabia è una città che si trova nel Golfo di Napoli. Negli ultimi anni sta riscoprendo la sua particolare vena turistica. A dire il vero, è una città ricca di storia r di tradizioni come ad esempio, quelle delle acque e delle terme. In primis, chi visita Castellammare non può perdersi il Castello Medievale che fu eretto dal duca di Sorrento nel IX secolo per proteggere la Penisola Sorrentina. Oggi appare completamente ristrutturato ed è di proprietà privata: offre una vista spettacolare sul Golfo di Napoli ed è una nota location di eventi e cerimonie. Poi vi sono gli scavi archeologici di Stabia, come i resti dell’antica città di Stabiae, ovvero Villa San Marco e Villa Arianna che si trovano nella zona della passeggiata archeologica di Castellammare. Inoltre vale la pena anche visitare la Reggia di Quisisana, che è una dimora storica che si trova nell’area collinare e risale al 1200. È uno dei più antichi siti Reali della Campania. Inoltre, per gli amanti della natura, è bene sapere Castellammare può essere considerata come la porta di accesso per il Monte Faito che raggiunge quota 1000 metri. È collegato da una funivia che offre uno scorcio bellissimo su tutto il parco dei Monti Lattari e in particolare, sul Golfo di Napoli.
Le 5 città meno conosciute della Costiera Amalfitana
Chi visita la Costiera Amalfitana sicuramente mette in conto di dover visitare alcune di quelle che sono le città principali di questo splendido pezzo di terra. Ebbene però, ci sono delle città nascoste che invece, sono davvero molto particolari e rappresentano la vera anima della Costiera Amalfitana. Vediamo quali sono le 5 città meno conosciute della Costiera Amalfitana che vale la pena visitare e sono la meta ideale per chi vuole andare fuori dai circuiti più famosi.
Costiera Amalfitana, 5 imperdibili luoghi da visitare
1 – Cetara
Una delle città forse meno note, ma apprezzabile, della Costiera Amalfitana è Cetara. Si tratta di un borgo marinaro, che ha le abitazioni realizzate con mura colorate e inoltre, è famosa per le sue belle spiagge. Cetara è anche una perla della tradizione enogastronomica locale. In questa zona, da diverso tempo si realizza la colatura di alici che è diventata simbolo di questa città. Si tratta di un liquido ambrato, che si ottiene facendo maturare le alici sotto sale con una tecnica che si tramanda di generazione in generazione. È stata riconosciuta con il marchio DOP. Chi visita Cetara non può perdere anche il suo simbolo per eccellenza, ovvero la torre di Vicereale, che si trova presso il lungomare. Risale al 1400, presidio di difesa dai turchi. Poi a Cetara si trova il museo civico, la chiesa di San Pietro apostolo, nonché la chiesa e il convento di San Francesco. Questo borgo è davvero da non perdere!
2 – Conca dei Marini
A pochi passi da Amalfi, Conca dei Marini è uno dei Comuni più piccoli d’Italia per superficie. SI tratta di una città lunga appena a 3 km. È un borgo molto caratteristico e vale la pena vederlo perché vi sono le abitazioni tinteggiate di bianco su più livelli. Davvero particolare, inoltre, questo Paese ha dato i suoi natali alla sfogliatella Santa Rosa che è stata inventata in un convento del territorio. Da provare anche i pomodori del Piennolo, ottimi con la zuppa di pesce. Conca dei Marini poi offre dei panorami spettacolari e tantissime iniziative culturali. Inoltre, è famosa anche per la chiesa di San Giovanni Battista, nonché per il convento che è un monastero domenicano che si trova a picco sul mare. Infatti, è un posto amato anche per fare trekking: vale la pena seguire da qui il sentiero di Punta San Lazzaro e il sentiero dei pipistrelli che attraversano una delle parti più belle della Costiera Amalfitana!
3 – Atrani
Chi visita la Costiera Amalfitana non può non fermarsi in uno dei Comuni più piccoli d’Italia, ovvero Atrani che entra anche nel circuito dei borghi più belli d’Italia. Famosa per i suoi cortili, vicoletti, piazzette, archi e scalinatelle, questo borgo sembra quasi un presepe. È assolutamente da visitare: si può raggiungere facilmente sia in auto che con i mezzi pubblici. Ad Atrani, vi è anche una bella spiaggia da cui si può godere di una vista spettacolare su tutta la costa. Un’altra particolarità di Atrani è che ospita la collegiata di Santa Maria Maddalena che è datata 1274 ed ha una facciata barocca, oltre a una torre campanaria che si vede dai vari angoli del Paese. Poi si trovano nel territorio di Atrani, la grotta di Masaniello e la grotta dei Santi che si chiama in questo modo perché vi sono gli affreschi in stile bizantino sulle pareti che risalgono al XII secolo.
4 – Furore
Un altro borgo davvero molto particolare della Costiera Amalfitana è Furore. Parliamo di un pittoresco Comune che rientra tra i borghi più belli d’Italia. È diviso in due parti. Da una parte c’è il Paese con le sue case che si trovano a ridosso dei pendii e sono tutte colorate. Dall’altro lato poi, vi è invece la parte Marina. Qui si può scoprire uno dei simboli di questa città, ovvero il classico fiordo. Si tratta di una rientranza nella roccia che crea uno scorcio davvero particolare. Infatti, è qui che si trova l’unica spiaggia della città di Furore che è davvero molto piccola e che però con i suoi 25 metri, lungo la sua lunga scalinata, permette di fare dei bellissimi tuffi. Uno degli elementi simbolo della costiera è appunto il fiordo di Furore.
5 -Tramonti
Anche Tramonti in realtà è una delle piccole città particolari della Divina che vale la pena visitare, anche se si tratta sicuramente di una di quelle meno conosciute. Questa città è suddivisa in 13 frazioni, è davvero molto particolare per la sua conformazione, per lo scenario naturalistico che offre. Chi visita Tramonti potrà assaggiare quelli che sono i sapori di questo territorio ancora molto legato alle tradizioni. Inoltre, a Tramonti vi sono ben 15 chiese e un convento. Infatti, il patrimonio architettonico e religioso è molto ricco e tra le chiese più belle vi sono quella di San Pietro Apostolo e quella di Sant’Elia. A Tramonti poi, si trova il castello di Santa Maria la Nova fondata nel 1457 e rappresenta un punto di partenza d’eccellenza per gli amanti del trekking e della natura che possono intraprendere il sentiero delle 13 chiese.
I Due Fratelli: “Benvenuti in Costiera Amalfitana”
Se i Faraglioni costituiscono l’emblema dell’isola di Capri, i “Due Fratelli” costituiscono l’emblema di Vietri sul Mare, deliziosa cittadina della Costiera Amalfitana nota anche per le pregiate creazioni in ceramica dei suoi artigiani.
Si tratta di due rocce che si ergono dal mare in prossimità della spiaggia di Marina di Vietri. Collocate in quello che può essere considerato l’imbocco della Costiera Amalfitana, le due rocce sembrano quasi dare il benvenuto ai tanti visitatori che affollano la costiera.
“I Due Fratelli”, le leggende
A rendere il luogo ancor più suggestivo le tante leggende che da secoli vengono narrate. Secondo la leggenda più popolare, un giorno, mentre due giovani fratelli si trovavano con il loro gregge sulla spiaggia di Vietri, videro Roda, la figlia di Poseidone e ne restarono incantati. Stregati da tanta bellezza, i due pastorelli non si accorsero della minaccia che intanto arrivava dal mare. Divenuto improvvisamente burrascoso, il mare avvolse Roda che iniziò ad annaspare; i due fratelli vedendola in difficoltà, si gettarono in mare per salvarla. Anche le pecorelle seguirono i due pastorelli, ma la potenza del mare non diede scampo a nessuno. Annegarono tutti. Poseidone, colpito dal coraggio dei due giovani volle che essi fossero ricordati per l’eternità e così li trasformò in due scogli posto l’uno accanto all’altro. Gli scogli più piccoli, posti di fianco ai “Due Fratelli” sono detti “le Pecorelle” in ricordo del gregge.
Secondo un’altra leggenda un giorno i pirati saraceni attaccarono i regnanti di Salerno e rapirono uno dei due figli gemelli dei sovrani. Molti anni dopo i saraceni tornarono a Salerno ancora più agguerriti. Salerno e i saraceni schierarono i loro rispettivi uomini più valorosi. A lottare l’uno contro l’altro furono il conte Umfredo dei Landolfi ed il principe Rajan. La lotta fu molto aspra i due, duellando, giunsero a mare. Solo in punto di morte si riconobbero grazie ad uno stemma. I due valorosi uomini altro non erano che i gemelli separati a seguito del rapimento dei pirati. A testimoniare quella drammatica vicenda, le due rocce furono chiamate i “Due Fratelli”.
I Guardiani dell’Isola di Capri: I Faraglioni
I Faraglioni costituiscono l’emblema della esclusiva isola di Capri. Erroneamente, quando si pensa ai Faraglioni di Capri, l’immagine che appare nella nostra memoria è quella dei due iconici scogli presenti anche nel sensualissimo spot pubblicitario di Light Blue di Dolce & Gabbana, in cui una coppia di innamorati si scambiamo effusioni sulle note di Parlami d’amore Mariù.
. In realtà i Faraglioni sono tre:
– quello di Terra (o Saetta) che è l’unico ancora collegato alla terraferma ed è quello al quale non si pensa quasi mai;
– quello di Mezzo (o Stella), caratterizzato da una galleria naturale;
– quello di Fuori (o Scopolo), habitat naturale della rara lucertola azzurra.
Il nome “faraglione” deriva dal termine greco pharos che significa “faro”. Ciò, in quanto in cima ai Faraglioni, un tempo, durante la notte, venivano accesi grandi fuochi al fine di segnalare la giusta rotta alle navi.
Quarto e quinto faraglione
Esiste, in realtà, anche un quarto faraglione, meglio noto come lo scoglio del Monacone, sede di preziosi resti di muratura romana.
Tuttavia, in un futuro molto lontano i Faraglioni di Capri saranno cinque. La galleria del Faraglione di Mezzo continuerà, infatti, ad essere scavata dal mare fino al punto da determinare il collasso dell’arco oggi esistente e lasciare in piedi solo i due pilastri.
La forma attuale dei Faraglioni altro non è che il frutto del lavoro dell’abrasione marina e degli agenti atmosferici.
I faraglioni però non sono una prerogativa dell’isola di Capri. Essi, infatti, sono presenti in tutto il Mediterraneo. Troviamo faraglioni anche in Puglia, in Sicilia, alle Isole Eolie, all’Isola del Giglio e a Pantelleria.
La lucertola azzurra
Sul Faraglione di Fuori vive la “lucertola azzurra” o Podarcis siculus coerluleus, specie unica dalla particolarissima colorazione bluastra.
La sua colorazione è dovuta al fenomeno del mimetismo. La lucertola, infatti, è bluastra in quanto assume i colori del cielo e del mare, a differenza di quella che vive sulla terraferma che invece è verde/marrone proprio come la terra.
Come raggiungere i Faraglioni
I Faraglioni sono raggiungibili comodamente via mare grazie alle numerose agenzie turistiche locali. Le barche turistiche passano anche sotto l’arco del Faraglione di Mezzo.
La tradizione vuole che passando sotto l’arco naturale del Faraglione di Mezzo è bene augurale scambiarsi un bacio con la persona amata.
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I 3 eventi tradizionali più famosi della Costiera Sorrentina
Eventi tradizionali in Costiera Sorrentina – Sia per quanto concerne la leggenda e il mito delle sirene, le sue tradizioni popolari e la cultura, rappresentano una chiave e un elemento imprescindibile per la Penisola Sorrentina. Da Vico Equense fino ad arrivare adesso a Sorrento, sono tantissimi gli eventi di cui è possibile godere in questo bellissima terra. In primis, c’è da dire che questo territorio è famoso soprattutto per le manifestazioni popolari e religiose. Nel corso del periodo estivo, ma anche nelle festività religiose come Pasqua, Natale o altre ricorrenze, di fatti le amministrazioni così come anche le associazioni del territorio organizzano numerose iniziative. Ma vediamo quali sono i tre più importanti eventi e feste tradizionali della Penisola Sorrentina.
1 – Festival Internazionale delle Tradizioni Popolari di Vico Equense
Una delle feste più longeve della Penisola Sorrentina è il Festival del Folklore di Vico Equense. Questo festival delle tradizioni popolari, promosso dal Comune di Vico Equense con varie associazioni, riunisce tutte le varie anime della città arricchita da un turismo senza pari. Ogni anno, si tengono vari tipi di intrattenimenti, con una serie di eventi popolari. Si tratta di una kermesse comunitaria ricca di spirito d’integrazione, condivisione e tanto entusiasmo.
L’obiettivo del festival
Il festival si basa soprattutto su uno scambio culturale tra popolazioni diverse con balli, suoni e canti. Ognuno porta il suo contributo. Si tratta di un momento gioviale che di solito si organizza all’inizio del periodo estivo e diventa sempre molto seguito dai turisti provenienti da ogni angolo del Pianeta.
È un momento di gioia e condivisione molto importante che riunisce anche tutti i commercianti e le associazioni della Penisola Sorrentina in un momento ricreativo e tradizionale molto importante. Nel corso degli ultimi anni le città della Penisola Sorrentina sono diventate anche un punto di riferimento importante per varie sagre enogastronomiche, culturali, religiose ma non solo. Infatti, non è un caso che adesso, questi territori rappresentano anche scenari per personaggi famosi, sfilate rinomate e importanti appuntamenti culturali e sociali.
2 – Festa della pacchianelle
Una delle tradizioni e gli eventi più famosi della Penisola Sorrentina è la festa delle pacchianelle che si tiene a Sorrento. In realtà, però si tiene anche in altre città della Penisola Sorrentina, come ad esempio Vico Equense. Si tiene il 6 gennaio di ogni anno nel corso del giorno dell’Epifania. Questo appuntamento risale già al 1900. In genere, sono circa 300 figuranti in costume ispirati al presepe napoletano del ‘700 che a Vico Equense nel convento di San Vito oppure al centro di Sorrento, sfilano con una sorta di processione. A questa processione partecipano giovani donne e bambine in costumi contadini. Proprio dalla presenza di queste giovani donne che è nato il nome “pacchianelle”.
Le donne portano delle ceste sotto il braccio con dei doni a Gesù. In genere si tratta di diversi tipi di forme di pane oppure altri piatti tipici della cultura sorrentina. In alcuni casi si portano anche dolci e la pasta.

Le feste natalizie
Le feste di Natale a Sorrento e in tutta la Penisola Sorrentina sono anche sinonimo di mercatini: infatti, proprio in quel periodo si tiene questo importante tipo di manifestazione. È il momento per vendere l’artigianato locale, ma anche le delizie realizzate dalle donne e dagli uomini dei tanti agriturismi del territorio. In più. Molti si recano a Sorrento anche solo per vedere le caratteristiche luminarie. Del resto, si tratta di un territorio anche molto famoso per i suoi presepi. Ve ne è uno artistico e permanente in villa Fiorentina a Sorrento che vale assolutamente la pena vedere. Tra le altre cose, si possono vedere anche quelli artigianali nonché i presepi viventi che si tengono in alcune frazioni di Vico Equense e Piano di Sorrento. Ogni anno ne vengono organizzati diversi con tantissime novità di anno in anno. Questo è anche il frutto della grande tradizione associazionistica che vi è nel territorio della Penisola Sorrentina.
3- I riti religiosi in Penisola Sorrentina
Tra gli eventi tradizionali più sentiti della Penisola Sorrentina vi sono quelli di origine religiosa. Tra tutti vi sono quelli della Settimana Santa dove in tutte le città della Penisola Sorrentina come Vico Equense, Meta di Sorrento, Piano di Sorrento e non solo, si tengono le processioni degli incappucciati. Questi uomini che rappresentano varie congregazioni religiose della città fanno la processione per il Cristo morto per ricordare questo evento triste nella storia del Cristianesimo. Però, vi sono anche altri eventi legati alla tradizione religiosa. Uno su tutti è quello del 13 luglio giugno quando vi è la festa di Sant’Antonio alla Marina del Cantone. Durante questa festa, dei pescatori portano la statua del Santo in spalla tra le case di Nerano e poi si allontanano in barca seguendo la processione in varie baie, fino ad arrivare a Positano. In pratica si percorre tutto il sentiero di Punta Campanella.
I 10 monumenti simbolo della Penisola Sorrentina
La Penisola Sorrentina è famosa per i suoi sapori, le sue spiagge e la sua cultura. Però, al di là di quella che è la sua conformazione geografica che la rende uno dei territori più belli di tutto il Mondo, di certo non si può non sottolineare anche la qualità artistica e culturale di questo territorio ricco di storia. Vediamo quali sono i 10 monumenti più famosi della Penisola Sorrentina che bisogna assolutamente vedere per chi viene in vacanza in questa zona.
1 – Castello Giusso di Vico Equense
Uno dei monumenti simbolo della Penisola Sorrentina è il Castello Giusso che si trova a Vico Equense. Originariamente era una struttura sia militare che residenziale, costruita alla fine del XIII secolo. Ad oggi, è utilizzato per esposizioni d’arte, cerimonie e meeting. Completamente restaurato qualche anno fa, questo castello medievale è un patrimonio culturale inestimabile.
2 – Villa Pollio Felice a Sorrento
I resti di Villa Pollio Felice sono conosciuti soprattutto con i nomi dei bagni di Regina Giovanna. La cosiddetta Villa Romana di Pollio Felice, è un patrimonio inestimabile culturale di Sorrento. In realtà, ad oggi non resta molto di questa villa romana però, si possono scoprire i suoi resti in una bella passeggiata praticamente sul mare a pochi passi da una spiaggia ricca e incontaminata. Della villa, resta la struttura di base ma in maniera completamente diroccata. Attualmente è un sito archeologico gestito dalla Soprintendenza.
3 – Antiche Mura, porta dei Parsano e sedile Dominova di Sorrento
Tra i monumenti storici di Sorrento, vi sono le antiche mura di cui resta ben poco. Infatti, parliamo di un percorso che arriva fino alla porta di Parsano nuova aperta nel 1745. Queste mura rinchiudevano la città per difenderla fino al bastione di Parsano, che ancora oggi rappresenta un simbolo di quelle che erano le mure della città. Le torri purtroppo servivano a difendere la città dalle frequenti incursione saracene. Simbolo della città e della sua ricchezza storica, vi è anche sedile Dominova. Si tratta di un sedile ubicato a Sorrento che risale al 1300 circa. Veniva utilizzato dai nobili che si occupavano del governo della città che si riunivano nel sedile proprio nei pressi della porta di Parsano per discutere delle questioni che avevano a che fare con la gestione cittadina. Si trova all’incrocio tra via padre Reginaldo Giovanni e via San Cesareo: è di una bellezza indiscutibile.
4 -Villa fondi De Sangro Piano di Sorrento
Un altro monumento simbolo della Penisola Sorrentina è Villa Fondi De Sangro. È una villa che si trova a Piano di Sorrento e al cui interno vi è il museo archeologico territoriale della Penisola Sorrentina Georges Vallet. Ebbene, questa villa in stile neoclassico fu costruita nel 1840 poi restaurata fino al 1926. Questa villa dà uno affaccio particolare su tutta la Penisola Sorrentina e rappresenta uno dei giardini più belli di tutta la zona.
5 – Villa Crawford e Villa Nicolini a Sant’Agnello
Altri due monumenti simbolo della Penisola Sorrentina sono Villa Crawford e Villa Nicolini a Sant’Agnello. Infatti, Sant’Agnello nel corso dei secoli ha ospitato tanti personaggi provenienti dal mondo della cultura e non solo. È qui, infatti, che nascono anche numerose ville tra cui quella del romanziere Francis Marion Crawford e dello scultore di origine siciliana, Giovanni Nicolini. Queste due ville sono unite dalla panoramica terrazza delle querce, dove si ha uno scorso sensazionale sulla Penisola Sorrentina. Ebbene, furono innalzate più o meno alla fine dell’ 800 e riescono a essere ancora oggi un esempio bellissimo di architettura di quel territorio. Offrono, a picco sul mare, una vista sensazionale sulle immense scogliere, aprendo uno sguardo sul Vesuvio e sul Golfo di Napoli.
6 – Museo Correale di Terranova
Situato a Sorrento in via Correale, il museo Correale di Terranova è un museo archeologico, un Galleria d’arte e una Pinacoteca di Sorrento. Al suo interno vi sono mobili e reperti risalenti al XVII secolo, nonché dipinti del periodo compreso tra XV e XIX secolo. Si trovano molti esempi della scuola di Capodimonte e inoltre, ospita anche numerose mostre d’arte. È uno dei monumenti e simboli artistici della Penisola Sorrentina. In più è senza ombra di dubbio, un patrimonio inestimabile dal valore ricchissimo.
7 – Museo mineralogico campano di Vico Equense
Il museo mineralogico campano di Vico Equense, è nato nel 1992 e ha al suo interno una ricchissima collezione di fossili e di minerali. È anche sede del premio scientifico Capo d’Orlando dal 1999. Il museo ha anche una sezione dedicata ai rettili e allo studio delle specie marine.
8 – La chiesa della Santissima Annunziata di Vico Equense
Uno dei simboli per eccellenza di Vico Equense della Penisola Sorrentina è la chiesa della Santissima Annunziata. Questa chiesa è un vero e proprio monumento della città ed è stata cattedrale della Diocesi di Vico Equense fino al 1818. Questa struttura è un esempio di architettura gotica, uno dei pochi che si trovano in Penisola Sorrentina. La facciata risale al XVIII secolo. L’interno invece, è in stile barocco. La sua caratteristica è che si trova su una scogliera a picco sul mare e ha alle spalle lo scenario del Vesuvio
9 – Convento di San Francesco
Completamente realizzato in stile barocco e risalente al XIV secolo, il convento di San Francesco si trova a Sorrento. È costituito dalla chiesa, il chiostro molto famoso e il monastero. Ebbene, questo rappresenta sicuramente uno dei più grandi monumenti religiosi nel territorio
10 – Castello medioevale di Castellammare di Stabia
Proprio all’inizio della Penisola Sorrentina, provenendo da Napoli, vi è a Castellammare di Stabia un famoso castello di origine medievale. Restaurato negli anni Trenta del XX secolo, risale al X secolo. Questo castello offre una vista sulla Penisola Sorrentina mozzafiato ed è perfettamente stato restaurato. Ad oggi viene affittato per eventi di privati o pubblici.
I 10 belvedere più suggestivi della Costiera Amalfitana
La Costiera Amalfitana è ricca di scorci molto suggestivi. Per la sua conformazione molto estesa da Nord a Sud, è possibile scoprire da vari punti di vista trovando sempre qualcosa di nuovo da guardare. Al di là di quelli che sono i borghi più belli come ad esempio, Atrani, Amalfi, Positano, Ravello, Cetara, Maiori oppure Minori, in realtà vi sono tantissimi Belvedere che possono essere sfruttati per scoprire dei punti di vista innovativi della Costiera. Vediamo quali sono i 10 Belvedere più belli della Costiera Amalfitana che sicuramente vale la pena visitare per scoprire un scorcio sui promontori, sulle stradine e i sentieri di questa bellissima terra.
1- Il Sentiero degli Dei
Chi percorre il Sentiero degli Dei avrà tantissimi Belvedere da poter scoprire. Si attraversano alcuni dei punti panoramici più belli perché si tratta del percorso che va dalla frazione di Agerola di Bomerano e arriva fino a Positano. In particolare, quando si arriva più o meno all’altezza di Praiano si può scovare un panorama incredibile. Si tratta di un bellissimo punto di vista che una volta arrivati nella frazione di Nocelle vi dà la possibilità di avere un occhio sulla Costiera davvero impressionante.
2 – Il Belvedere del santuario dell’avvocata
Un altro Belvedere prezioso è quello che si trova in cima al Monte Falesia dove sorge il Santuario dell’Avvocata. Questo Santuario del 1400 rientra nel Comune di Maiori. Da qui in pratica, si troverà tra agrumeti, vigneti e profumi di campagna uno scorso bellissimo dov’è possibile scovare dall’alto tutti i promontori della penisola della Costiera Amalfitana. Questa strada aprirà le porte a un paesaggio mozzafiato. Potete vedere tutto il golfo di Salerno affacciandovi al burrone: quell’altezza vi consentirà di vedere tutte le sfumature del mare cristallino!
3 – Il Belvedere della Torre dello Ziro
Un altro posto incantevole da cui scovare più bel panorama della Costiera Amalfitana è quello che si può vedere dalla frazione di Scala all’altezza della Torre dello Ziro. Questo percorso permette di arrivare a una torre. Si parte da Pontone, una piccola frazione del Comune di Scala e prosegue fino ad Atrani. Quando si arriva alla torre dopo circa un paio d’ore dall’inizio del percorso, ci sarà un panorama mozzafiato che vi permetterà di avvistare anche le diverse torri saracene che si trovano in questa zona. Immersi tra storia e cultura, potrete vedere un punto di vista privilegiato su uno dei più bei posti di tutto il Mondo.
4 – Il Belvedere Dalla Valle delle Ferriere
Un altro approccio privilegiato per vedere un punto di vista diverso della Costiera Amalfitana è quello che si vede dalla Valle delle Ferriere o la Valle dei Mulini. Qui, infatti potete iniziare il percorso dalla mulattiera che parte dalla parte centrale di Pontone, frazione di Scala. Vi ritroverete a imboccare lungo la scogliera una parte della Valle Amalfitana che in realtà, non avete mai visto. Il punto di vista è molto angolato, vi offrirà una visuale davvero da non perdere!
5 – Il Belvedere della principessa di Piemonte
Uno dei Belvedere mozzafiato per eccellenza della Costiera Amalfitana è quello che si trova a Ravello. Si tratta del Belvedere della principessa di Piemonte che è molto affascinante, anche perché racchiude una lunga storia. Con la sua terrazza affacciata sul mare, in realtà, offre uno spazio immerso nel giardino che prende il nome dalla principessa Maria Josè del Belgio che sposò Umberto, il principe di casa Savoia. Questo Belvedere offre uno scherzo memorabile sulla Costa d’Amalfi.
6 – Il Belvedere di Villa Cimbrone
Un belvedere per eccellenza imperdibile in Costiera Amalfitana e la cosiddetta “terrazza dell’infinito”, che si trova a Villa Cimbrone. Ebbene, si tratta di una terrazza a picco sul mare che permette di vedere tra statue e monumenti, nonché la Grotta di Venere, un affaccio su tutta la Costiera Amalfitana che permette di arrivare con lo sguardo fino all‘Isola Li Galli. È uno dei posti più belli in assoluto di tutta la Costa d’Amalfi.
7 – Il Belvedere di Villa Rufolo
Quando si parla di panorami, anche Villa Rufolo non scherza. Questa perla della città di Ravello, affaccia direttamente su alcuni dei centri più belli della Costa d’Amalfi. Da qui si vedono le coltivazioni dei limoni, le torri saracene del territorio e uno scorcio sui promontori e sul mare cristallino.
8 – La spiaggia grande di Positano
La spiaggia Marina Grande di Positano è un belvedere al contrario, ovvero che dalla spiaggia permette di fare delle foto bellissime alle tipiche costruzioni abitative del territorio. Infatti, è da qui che si potrà scovare la vera anima di questa piccola città!
9 – Le scale del Duomo di Amalfi
Per scattare una foto iconica della Costiera Amalfitana su tutti i suoi vicoletti con un belvedere particolare sull’anima di questi borghi, vi è la scala del Duomo di Sant’Andrea al centro di Amalfi. Si tratta di uno scorcio su alcuni dei più bei borghi di tutta la Costa!
10 – Il fiordo di Furore
Infine, uno dei Belvedere più rinomati della Costiera Amalfitana è il fiordo di Furore da cui si potrà fotografare questa particolare insenatura. Il panorama vale la pena da vedere sia dalla spiaggia verso il ponte e sia invece, dall’alto verso il fiordo!
I 5 piatti tipici della Costiera Amalfitana
I 5 piatti tipici della Costiera Amalfitana – Amalfi e la Costiera Amalfitana hanno una tradizione enogastronomica che è legata al territorio e a tutto quello che offre. In queste zone straordinarie, i piatti sono ricchi e gustosi. Chi vuole trascorrere un po’ di vacanza in questa zona, non può scoprire quali sono i sapori inconfondibili e unici della Costiera Amalfitana. Vediamo quali sono i 10 piatti tipici della Costiera Amalfitana che vale la pena assaporare in una visita nella Divina.
I 5 piatti tipici della Costiera Amalfitana
1 – Ndunderi
I Ndunderi sono un piatto tipico della Costiera Amalfitana. È uno dei tipi di pasta più antichi di tutto il mondo. Conosciuti fin dai romani, sono degli gnocchi particolari fatti con ricotta fresca, farina e uova. Vengono serviti conditi con salsa di pomodoro fresco e basilico. Secondo la tradizione romana venivano realizzati con la farina di farro e invece, della ricotta fresca e si usava il caglio. La lavorazione di questo tipo di pasta avviene a mano e si tramanda di generazione in generazione.

2 – Alici
Le alici di Cetara sono conosciute oramai in ogni angolo del Belpaese. Infatti, questo piccolo borgo marinaro è famoso perché si lavorano le alici mettendole sotto sale e dando luogo anche alla famosa colatura ideale per condire i primi piatti. Pescate nella zona, le alici sono davvero gustose! Si possono mangiare come antipasto, sott’olio, marinate o sotto sale. Si trovano in ogni periodo dell’anno e rappresentano un vero e proprio cult per coloro che vogliono scoprire quali sono i sapori enogastronomici della Costiera Amalfitana.
3 – Minestra maritata
Uno dei migliori piatti invernali della Costiera Amalfitana è la minestra maritata. La minestra maritata viene chiamata anche “pignato grasso” perché si usava soprattutto a Pasqua e a Natale. Oggi invece, si consuma per tutto il periodo della stagione invernale. Le origini della minestra maritata risalgono al XIV secolo, ovvero nel corso della dominazione spagnola della Costiera. Questo piatto a base di verdure, in particolare cavolo, broccoli e cicoria che vengono lessate nel brodo di pollo, con un cipolla e con un insaccato locale che si chiama “pezzetta”. Questo insaccato è fatto con frattaglie di maiale e cotiche. Va servito stavolta con un po’ di Parmigiano Reggiano oppure con il caciocavallo stagionato.
4 – Pastarelle amalfitane
Uno dei piatti tipici della cultura Amalfitana sono i “bacetti”, anche dette le pastarelle. Sono dei biscotti farciti con crema di limone della Costiera d’Amalfi. Si fanno con fecola di patate, impasto di farina, di zucchero, nocciole, lievito di burro e uova. La crema invece, viene fatto con limone, cioccolato bianco, latte e 100 ml limoncello. Sono gustosi, leggeri, ottimi da assaggiare.
5 – Scialatielli allo scoglio
Gli scialatielli sono una pasta fresca che si realizza a mano a partire dal 1978 e fu inventata da un noto chef del territorio. Sono fatti con farina e acqua, vengono realizzati a delle listarelle un po’ più corte degli spaghetti, ma anche rettangolari e un po’ più larghe. Nella maggior parte dei casi vengono realizzati con pomodorini freschi, un po’ di basilico, prezzemolo, cozze e vongole. Di questo piatto esistono varie tipologie e infatti, possono essere anche fatti con diversi tipi di pasta purché sia fatta a mano.
6 – Pezzogna all’acqua pazza
Un altro piatto tipico della Costa d’Amalfi è la pezzogna che è un pesce del Mar Tirreno che si trova molto in questa zona. Si cucina all’acqua pazza con aglio, prezzemolo, pomodorini e viene sfumato con il vino bianco. È davvero molto buono, specie quando viene servito fresco ed è di qualità.
7 – Melanzane con la cioccolata
La melanzana con la cioccolata è un piatto tipico soprattutto, della città di Maiori. Infatti, si tratta di uno sformato di dolce fatto con melanzana fritta, che viene impanata e poi, immersa nella cioccolata. In genere, viene anche cosparsa di mandorle, amaretti e cioccolato fondente tritato. La melanzana a cioccolata viene gustata come un dolce o uno spuntino.
8 – Spaghetti al limone
Tra i piatti più diffusi nella Costiera Amalfitana vi sono i primi a base di limone. Uno su tutti gli spaghetti che vengono conditi con i limoni della Costa d’Amalfi IGP. Il succo fresco del limone si abbina con la pasta in genere, proveniente da Gragnano, da scaldare con aglio e olio. Inoltre, spesso questo piatto viene anche realizzato con il riso o con i paccheri.
9 – Totani alla praianese
Non può mancare dall’elenco della top ten dei piatti della Penisola e della Costiera Amalfitana, anche i totani alla Praianese. Piatto tipico di Praiano che si trova tra Positano e Amalfi, è gustoso, economico e molto saporito. Viene realizzato con totani freschi, tagliati a rondelle di circa 2 cm. Vengono realizzati in un tegame insieme alle patate e tocchetti con aglio, olio e si fa cuocere il tutto per circa 20 minuti.
10 – Limoncello
Uno dei simboli per eccellenza della tradizione enogastronomica della Costiera Amalfitana e limoncello. Si tratta di un liquore realizzato con la scorza di limone e con un grado alcolico variabile tra 20 e 32 gradi. Tipico anche della zona di Sorrento, è oramai diffuso dai primi del 1900 ma il marchio è stato registrato ufficialmente solo nel 1988. È un ottimo digestivo!
I 5 piatti tipici della Costiera Sorrentina
Piatti tipici della costiera sorrentina – Non solo sapore di mare, Sorrento è famosa per la sua tradizione enogastronomica insieme alle altre città della fantastica penisola napoletana. Arroccata sulla scogliera, questa zona della Campania, rappresenta alcuni gusti tipici della Regione ma è nota anche per dei sapori unici nel suo genere. Sorrento è famosa soprattutto per i suoi limoni, ma anche per i piatti a base di mare. A cavallo tra cielo mare e terra, la Penisola Sorrentina saprà deliziarvi a tavola. Vediamo quali sono i piatti tipici della Penisola Sorrentina e come fare per riuscire ad assaggiarli tutti, imparando a conoscerli!
I 5 piatti tipici della Costiera Sorrentina
1 – Gnocchi alla sorrentina
Come lo stesso nome di questo piatto racconta, il primo Campano nasce proprio a Sorrento. Venivano chiamati “gli strangolapreti” ed è un primo piatto molto diffuso, fatto con gnocchi di patate, preparati a mano con acqua e farina e poi, conditi con salsa di pomodoro, parmigiano, mozzarella, fiordilatte e basilico. Vengono cotti in un tegame di coccio: in pratica serve per metterli in forno e farli gratinare.
2 – Totani alla sorrentina
I totani alla sorrentina sono un secondo piatto a base di pesce tipico della zona. I totani vengono puliti fuori, farciti con un preparato fatto di mozzarella, uova, formaggio caciocavallo grattugiato al sugo e pangrattato. Poi vengono cotti nel sugo fatto con i pomodorini San Marzano insieme al basilico e all’aglio. Vengono serviti tiepidi e tagliati a fette. Sono ideali sia per pranzo che per cena.
3 – Spaghetti con le noci
Un altro primo piatto tipico della Penisola Sorrentina sono gli spaghetti con le noci. In pratica, gli spaghetti vengono rosolati in aglio, olio, prezzemolo e conditi con un sughetto fatti di gherigli di noce.Chi preferisce i sapori rustici non deve sbucciare le noci altrimenti, è opportuno prepararli anche eliminandole.

4 – La caprese
Un piatto estivo fresco e gustoso della Penisola Sorrentina è la caprese. Parliamo di un insalata fatta con mozzarella e i pomodori di Sorrento. Sono una varietà di pomodori tipica della zona. Tali pomodori hanno delle specifiche caratteristiche organolettiche: sono fatti con la polpa carnosa e succosi, sono dalle dimensioni grosse e tondeggianti. Si trovano soprattutto in estate e sono gustosissimi per un’insalata fresca!
5 – Provolone del Monaco
Uno dei sapori più gustosi e decisi della Penisola Sorrentina è il provolone del Monaco. Re della tavola, originario di Vico Equense, veniva realizzato secondo la tradizione dei monaci che si trovavano nei Conventi del territorio. Ebbene era un formaggio a pasta filata, che può stagionare tra i 16 e i 18 mesi. È prodotto con latte crudo ed ha un gusto avvolgente e deciso. A seconda della stagionatura è più o meno piccante. In genere, è ottimo da assaggiare su un pezzo di pane casereccio oppure da grattugiare sui piatti.
6 – Cannoli alla sorrentina
I cannoli alla sorrentina sono una variante dei cannoli alla siciliana. In realtà, però, questo dolce tipico viene fatto con una pasta a base di strutto, uova, Marsala, farina e vino bianco. Si creano dei piccoli tubicini fritti in olio abbondante fino a che non diventano completamente dorati. Una volta cotti si farciscono con la crema di limone oppure con ricotta e crema al cioccolato. Sono una vera e propria leccornia, ideale sia per spuntino, che per merenda o colazione.
7 – La delizia al limone
Uno dei dolci per eccellenza della Penisola Sorrentina è la delizia al limone. Creata dal pasticcere Carmine Marzuillo nel 1978, questo dessert è fresco ed ha un sapone delicato. Ideale per le serate estive, si trova in tutte le caffetterie e pasticcerie di Sorrento. In pratica, viene fatto con un pan di Spagna a sfera, farcito con crema di panna al limone e ricoperto con la glassa. È ideale per merenda e per colazione ma in realtà, soprattutto come dessert.
8 – La sfogliatella di Santa Rosa
Il dolce, che è nato a Conca dei Marini in Costiera Amalfitana, è molto diffuso e apprezzato soprattutto, in Penisola Sorrentina. La cosiddetta “sfogliatella Santa Rosa” è nata in un convento di suore di Conca. Questo dolce fu dedicata alla santa protettrice del convento. È fatto con una sfogliatella fatta con farina e burro, farcita con crema pasticcera e confettura di amarene. È uno dei dolci tipici della tradizione, assolutamente da non perdere!
9 – Cozze alla sorrentina
Ottimo come un secondo o un antipasto gustoso sono le cosiddette cozze alla sorrentina. Si tratta di un piatto di pesce tipico di questa zona e facile da preparare. Viene servito con cozze aggiunte a un sugo fatto con pomodorini datterini, fatti cuocere per pochi minuti. Le cozze così avranno un sapore fresco e spesso vengono accompagnate anche dal pane abbrustolito. Può essere consumato sia a pranzo che a cena.
10 – Babà al limoncello
Tra i dolci tipici della Costiera della Penisola Sorrentina vi è il Babà al limoncello. Il classico della pasticceria Campana incontra la bagna di liquore tipica della Costiera amalfitana e della Penisola Sorrentina, ovvero il limoncello. Per prepararlo, il babà viene in bevuto in questo sciroppo fatto con zucchero, acqua, limone e limoncello. Così sarà accompagnato talvolta anche con panna o congelato!