Tempo di vendemmia. Anche a Pompei, nella Casa del Triclinio all’Aperto, nelle settimane scorse è stato avviato il tradizionale taglio delle uve coltivate nei vigneti delle antiche domus, pregiate uve dalle quali viene prodotto il vino Villa dei Misteri, apprezzato e conosciuto in tutto il mondo.
Il vino Villa dei Misteri rappresenta un altro modo per raccontare una storia affascinante e lontana, quella della vita che scorreva lieta tra le domus prima che l’eruzione del 79 d.C. seppellisse tutto.
Villa dei Misteri
Eloquente, in merito alla viticoltura che si praticava nell’area vesuviana, è il grande affresco che si può ammirare nella stanza triclinare della Villa dei Misteri, l’edificio più noto ed ammirato del Parco Archeologico di Pompei. E’ proprio da questo affresco di altissima fattura che la villa prende il nome. Si tratta di una sequenza pittorica lunga ben 17 metri ed alta 3 metri che, secondo la maggior parte degli studiosi, rappresenterebbe l’iniziazione di una bambina (che man mano cresce) ai riti dionisiaci.
Quello dei riti dionisiaci (Dioniso, dio del vino) era un rituale molto in voga nell’antica Roma. Ai riti dionisiaci partecipano sia uomini che donne al fine precipitare in uno stato di estrema ubriachezza per poter, in questo modo, raggiungere la comunione con il dio. In definitiva il rito finiva per assumere i connotati di un vero e proprio rito orgiastico.
Misteri e Oinomanzia
Non tutti gli studiosi però sono d’accordo sul significato del grande affresco. Tuttavia, a lasciar pensare che si tratti della rappresentazione di un rito dionisiaco è soprattutto una parte dell’affresco in cui si vede un personaggio guardare nel fondo di una coppa.
L’oinomanzia, ovvero la lettura dei fondi del vino nei vasi per predire il futuro, era un altro dei rituali molto amato tra i romani. All’onomanzia seguì poi e si diffuse in buona parte dell’Europa, la tasseomanzia (dal francese “tasse”, tazza), ovvero la predizione del futuro guardando i fondi lasciati sul fondo delle tazze dal tè o dal caffè
Nel medioevo si sviluppò anche la ceromanzia, ossia lo studio e l’interpretazione delle forme generate dalla cera calda versata in una coppa di acqua fredda.
Pompeii, uno dei siti più visitati al mondo
Gli scavi di Pompei, in maniera straordinaria, ci restituiscono la storia di una città di colpo fermata nella sua interezza. Il Parco Archeologico di Pompei costituisce uno dei siti più visitati al mondo per il suo inestimabile contributo alla comprensione della vita che scorreva in età romana.
Chiunque visiti la Penisola Sorrentina, sa bene che in realtà, bisogna andare in tutti i piccoli centri per capire qual è la vera anima di questo Paese. Ebbene, in questo tratto, che è uno di quelli migliori di tutta la Campania, sicuramente potete fare delle vacanze eccezionali visitando le principali città come Sorrento, Massa Lubrense oppure Sant’AgatasuidueGolfi. Però in realtà, ci sono anche dei piccoli centri delle città meno famose della Penisola Sorrentina, che vale comunque la pena visitare, non solo perché offrono un punto di vista alternativo sulla Penisola, ma anche perché hanno degli scorci che vale davvero la pena vedere. Vediamo quali sono queste città meno famose dell Penisola e soprattutto, cosa nascondono che vale la pena di essere svelato.
Penisola Sorrentina, 5 imperdibili tappe:
1 – Meta di Sorrento
A poco più di 110 metri sul livello del mare, sorge Meta di Sorrento. Si tratta di un Comune molto piccolo, che comprende sia una zona interna che marina. Questa piccola città è bagnata dal mare per circa 800 metri. Questo Comune, al suo interno, ha diversi edifici e monumenti da visitare. In particolare, ad esempio vi è la basilica di Santa Maria del Lauro, la chiesa della Santissima Annunziata e la chiesetta di Santa Maria delle Grazie a Rivo che risale al XVI secolo. Inoltre, anche il suo centro storico è molto bello, così come le spiagge tra cui vi è la più famosa, che è quella di Marina di Alimuri.
2 – Piano di Sorrento
Anche Piano di Sorrento è un piccolo centro che vale assolutamente la pena visitare per chi si reca in Penisola Sorrentina. Questo Comune è dominato dal Monte Vico Alvano e rappresenta un’ottima scelta per chi vuole scoprire la vera essenza di questa parte di costa. Piano è ideale per i turisti visto che offre anche tante strutture ricettive e delle ottime spiagge. La spiaggia più famosa è quella di Marina di Cassano, nonché Caterinabeach. In più, è anche possibile visitare gli edifici religiosi di questa città. Parliamo della basilica di San Michele Arcangelo che risale al 1700 circa. Poi vi è anche il primitivocampanile che risale al XVI secolo. Inoltre, vi sono la chiesa della Santissima Trinità e quella di Santa Maria di Galatea. In più, vale una menzione anche il castelloColonna costruito nel 1872 e che oggi ospita dei mini appartamenti privati, uno stabilimento balneare e un ristorante. Da non perdere, inoltre, VillaFondi.
3 – Pimonte
Un altro piccolo centro poco conosciuto della Penisola Sorrentina è Piemonte. Delimitato dai MontiLattari e dal MontePendolo, sorge a 490 metri dal livello del mare ed è un Paese di confine con l’area stabiese. Chi visita Piemonte può apprezzare le bellezze naturalistiche e soprattutto, seguire dei sentieriditrekking attraverso le mulattiere che offrono scorci paesaggistici e storici molto interessanti. Sarà possibile scoprire la bellezza del MonteCoppola, da cui si possono raggiungere la Reggia di Quisisana e i giardini del Re. Inoltre, vi è anche il Belvedere del Monte Pendolo dove vi sono i ruderi di un convento: è molto interessante da visitare.
Questo territorio è infine, molto conosciuto e apprezzato per le sue tradizioni enogastronomiche!
4 – Sant’Agnello
Un’altra città poco conosciuta ma che vale la pena visitare per chi arriva in Penisola Sorrentina è Sant’Agnello. Ebbene, parliamo di un piccolo centro di poco più di 9.000 abitanti, che di fatto si affaccia sul Golfo di Napoli con dei panorami unici. Chi vuole visitare questa città, non può certo perdersi la chiesa dei Santi Prisco e Agnello che si trova nella piazza principale, la piazzettaMarinella che offre una delle più belle vedute sul Golfo di Napoli, nonché la chiesa di San Giuseppe in stile romanico. Da vedere, anche la chiesa dei frati cappuccini, molto piccola e suggestiva. A Sant’Agnello vi sono anche tante ville storiche lussuose come VillaCrawford, VillaNicolini e strutture ricettive di lusso.
5 – Castellammare di Stabia
Castellammare di Stabia è una città che si trova nel Golfo di Napoli. Negli ultimi anni sta riscoprendo la sua particolare vena turistica. A dire il vero, è una città ricca di storia r di tradizioni come ad esempio, quelle delle acque e delle terme. In primis, chi visita Castellammare non può perdersi il CastelloMedievale che fu eretto dal duca di Sorrento nel IX secolo per proteggere la Penisola Sorrentina. Oggi appare completamente ristrutturato ed è di proprietà privata: offre una vista spettacolare sul Golfo di Napoli ed è una nota location di eventi e cerimonie. Poi vi sono gli scavi archeologici di Stabia, come i resti dell’antica città di Stabiae, ovvero Villa San Marco e VillaArianna che si trovano nella zona della passeggiata archeologica di Castellammare. Inoltre vale la pena anche visitare la ReggiadiQuisisana, che è una dimora storica che si trova nell’area collinare e risale al 1200. È uno dei più antichi siti Reali della Campania. Inoltre, per gli amanti della natura, è bene sapere Castellammare può essere considerata come la porta di accesso per il Monte Faito che raggiunge quota 1000 metri. È collegato da una funivia che offre uno scorcio bellissimo su tutto il parco dei Monti Lattari e in particolare, sul GolfodiNapoli.
Chi visita la Costiera Amalfitana sicuramente mette in conto di dover visitare alcune di quelle che sono le città principali di questo splendido pezzo di terra. Ebbene però, ci sono delle città nascoste che invece, sono davvero molto particolari e rappresentano la vera anima della Costiera Amalfitana. Vediamo quali sono le 5 città meno conosciute della Costiera Amalfitana che vale la pena visitare e sono la meta ideale per chi vuole andare fuori dai circuiti più famosi.
Costiera Amalfitana, 5 imperdibili luoghi da visitare
1 – Cetara
Una delle città forse meno note, ma apprezzabile, della Costiera Amalfitana è Cetara. Si tratta di un borgomarinaro, che ha le abitazioni realizzate con mura colorate e inoltre, è famosa per le sue belle spiagge. Cetara è anche una perla della tradizione enogastronomica locale. In questa zona, da diverso tempo si realizza la colatura di alici che è diventata simbolo di questa città. Si tratta di un liquido ambrato, che si ottiene facendo maturare le alici sotto sale con una tecnica che si tramanda di generazione in generazione. È stata riconosciuta con il marchioDOP. Chi visita Cetara non può perdere anche il suo simbolo per eccellenza, ovvero la torre di Vicereale, che si trova presso il lungomare. Risale al 1400, presidio di difesa dai turchi. Poi a Cetara si trova il museo civico, la chiesa di San Pietro apostolo, nonché la chiesa e il convento di San Francesco. Questo borgo è davvero da non perdere!
2 – Conca dei Marini
A pochi passi da Amalfi, Conca dei Marini è uno dei Comuni più piccoli d’Italia per superficie. SI tratta di una città lunga appena a 3 km. È un borgo molto caratteristico e vale la pena vederlo perché vi sono le abitazioni tinteggiate di bianco su più livelli. Davvero particolare, inoltre, questo Paese ha dato i suoi natali alla sfogliatella Santa Rosa che è stata inventata in un convento del territorio. Da provare anche i pomodoridelPiennolo, ottimi con la zuppa di pesce. Conca dei Marini poi offre dei panorami spettacolari e tantissime iniziative culturali. Inoltre, è famosa anche per la chiesa di San Giovanni Battista, nonché per il convento che è un monastero domenicano che si trova a picco sul mare. Infatti, è un posto amato anche per fare trekking: vale la pena seguire da qui il sentiero di Punta San Lazzaro e il sentiero dei pipistrelli che attraversano una delle parti più belle della Costiera Amalfitana!
3 – Atrani
Chi visita la Costiera Amalfitana non può non fermarsi in uno dei Comuni più piccoli d’Italia, ovvero Atrani che entra anche nel circuito dei borghi più belli d’Italia. Famosa per i suoi cortili, vicoletti, piazzette, archi e scalinatelle, questo borgo sembra quasi un presepe. È assolutamente da visitare: si può raggiungere facilmente sia in auto che con i mezzi pubblici. Ad Atrani, vi è anche una bella spiaggia da cui si può godere di una vista spettacolare su tutta la costa. Un’altra particolarità di Atrani è che ospita la collegiata di Santa Maria Maddalena che è datata 1274 ed ha una facciata barocca, oltre a una torre campanaria che si vede dai vari angoli del Paese. Poi si trovano nel territorio di Atrani, la grotta di Masaniello e la grotta dei Santi che si chiama in questo modo perché vi sono gli affreschi in stile bizantino sulle pareti che risalgono al XII secolo.
4 – Furore
Un altro borgo davvero molto particolare della Costiera Amalfitana è Furore. Parliamo di un pittoresco Comune che rientra tra i borghi più belli d’Italia. È diviso in due parti. Da una parte c’è il Paese con le sue case che si trovano a ridosso dei pendii e sono tutte colorate. Dall’altro lato poi, vi è invece la parte Marina. Qui si può scoprire uno dei simboli di questa città, ovvero il classico fiordo. Si tratta di una rientranza nella roccia che crea uno scorcio davvero particolare. Infatti, è qui che si trova l’unica spiaggia della città di Furore che è davvero molto piccola e che però con i suoi 25 metri, lungo la sua lunga scalinata, permette di fare dei bellissimi tuffi. Uno degli elementi simbolo della costiera è appunto il fiordo di Furore.
5 -Tramonti
Anche Tramonti in realtà è una delle piccole città particolari della Divina che vale la pena visitare, anche se si tratta sicuramente di una di quelle meno conosciute. Questa città è suddivisa in 13 frazioni, è davvero molto particolare per la sua conformazione, per lo scenarionaturalistico che offre. Chi visita Tramonti potrà assaggiare quelli che sono i sapori di questo territorio ancora molto legato alle tradizioni. Inoltre, a Tramonti vi sono ben 15 chiese e un convento. Infatti, il patrimonio architettonico e religioso è molto ricco e tra le chiese più belle vi sono quella di San Pietro Apostolo e quella di Sant’Elia. A Tramonti poi, si trova il castello di Santa Maria la Nova fondata nel 1457 e rappresenta un punto di partenza d’eccellenza per gli amanti del trekking e della natura che possono intraprendere il sentiero delle 13 chiese.
Se i Faraglioni costituiscono l’emblema dell’isola di Capri, i “Due Fratelli” costituiscono l’emblema di Vietri sul Mare, deliziosa cittadina della Costiera Amalfitana nota anche per le pregiate creazioni in ceramica dei suoi artigiani.
Si tratta di due rocce che si ergono dal mare in prossimità della spiaggia di Marina di Vietri. Collocate in quello che può essere considerato l’imbocco della Costiera Amalfitana, le due rocce sembrano quasi dare il benvenuto ai tanti visitatori che affollano la costiera.
“I Due Fratelli”, le leggende
A rendere il luogo ancor più suggestivo le tante leggende che da secoli vengono narrate. Secondo la leggenda più popolare, un giorno, mentre due giovani fratelli si trovavano con il loro gregge sulla spiaggia di Vietri, videro Roda, la figlia di Poseidone e ne restarono incantati. Stregati da tanta bellezza, i due pastorelli non si accorsero della minaccia che intanto arrivava dal mare. Divenuto improvvisamente burrascoso, il mare avvolse Roda che iniziò ad annaspare; i due fratelli vedendola in difficoltà, si gettarono in mare per salvarla. Anche le pecorelle seguirono i due pastorelli, ma la potenza del mare non diede scampo a nessuno. Annegarono tutti. Poseidone, colpito dal coraggio dei due giovani volle che essi fossero ricordati per l’eternità e così li trasformò in due scogli posto l’uno accanto all’altro. Gli scogli più piccoli, posti di fianco ai “Due Fratelli” sono detti “le Pecorelle” in ricordo del gregge.
Secondo un’altra leggenda un giorno i pirati saraceni attaccarono i regnanti di Salerno e rapirono uno dei due figli gemelli dei sovrani. Molti anni dopo i saraceni tornarono a Salerno ancora più agguerriti. Salerno e i saraceni schierarono i loro rispettivi uomini più valorosi. A lottare l’uno contro l’altro furono il conte Umfredo dei Landolfi ed il principe Rajan. La lotta fu molto aspra i due, duellando, giunsero a mare. Solo in punto di morte si riconobbero grazie ad uno stemma. I due valorosi uomini altro non erano che i gemelli separati a seguito del rapimento dei pirati. A testimoniare quella drammatica vicenda, le due rocce furono chiamate i “Due Fratelli”.
I Faraglioni costituiscono l’emblema della esclusiva isola di Capri. Erroneamente, quando si pensa ai Faraglioni di Capri, l’immagine che appare nella nostra memoria è quella dei due iconici scogli presenti anche nel sensualissimo spot pubblicitario di Light Blue di Dolce & Gabbana, in cui una coppia di innamorati si scambiamo effusioni sulle note di Parlami d’amore Mariù.
. In realtà i Faraglioni sono tre:
– quello di Terra (o Saetta) che è l’unico ancora collegato alla terraferma ed è quello al quale non si pensa quasi mai;
– quello di Mezzo (o Stella), caratterizzato da una galleria naturale;
– quello di Fuori (o Scopolo), habitat naturale della rara lucertola azzurra.
Il nome “faraglione” deriva dal termine greco pharos che significa “faro”. Ciò, in quanto in cima ai Faraglioni, un tempo, durante la notte, venivano accesi grandi fuochi al fine di segnalare la giusta rotta alle navi.
Quarto e quinto faraglione
Esiste, in realtà, anche un quarto faraglione, meglio noto come lo scoglio del Monacone, sede di preziosi resti di muratura romana.
Tuttavia, in un futuro molto lontano i Faraglioni di Capri saranno cinque. La galleria del Faraglione di Mezzo continuerà, infatti, ad essere scavata dal mare fino al punto da determinare il collasso dell’arco oggi esistente e lasciare in piedi solo i due pilastri.
La forma attuale dei Faraglioni altro non è che il frutto del lavoro dell’abrasione marina e degli agenti atmosferici.
I faraglioni però non sono una prerogativa dell’isola di Capri. Essi, infatti, sono presenti in tutto il Mediterraneo. Troviamo faraglioni anche in Puglia, in Sicilia, alle Isole Eolie, all’Isola del Giglio e a Pantelleria.
La lucertola azzurra
Sul Faraglione di Fuori vive la “lucertola azzurra” o Podarcis siculus coerluleus, specie unica dalla particolarissima colorazione bluastra.
La sua colorazione è dovuta al fenomeno del mimetismo. La lucertola, infatti, è bluastra in quanto assume i colori del cielo e del mare, a differenza di quella che vive sulla terraferma che invece è verde/marrone proprio come la terra.
Come raggiungere i Faraglioni
I Faraglioni sono raggiungibili comodamente via mare grazie alle numerose agenzie turistiche locali. Le barche turistiche passano anche sotto l’arco del Faraglione di Mezzo.
La tradizione vuole che passando sotto l’arco naturale del Faraglione di Mezzo è bene augurale scambiarsi un bacio con la persona amata.
Eventi tradizionali in Costiera Sorrentina – Sia per quanto concerne la leggenda e il mito delle sirene, le sue tradizioni popolari e la cultura, rappresentano una chiave e un elemento imprescindibile per la Penisola Sorrentina. Da Vico Equense fino ad arrivare adesso a Sorrento, sono tantissimi gli eventi di cui è possibile godere in questo bellissima terra. In primis, c’è da dire che questo territorio è famoso soprattutto per le manifestazioni popolari e religiose. Nel corso del periodo estivo, ma anche nelle festività religiose come Pasqua, Natale o altre ricorrenze, di fatti le amministrazioni così come anche le associazioni del territorio organizzano numerose iniziative. Ma vediamo quali sono i tre più importanti eventi e feste tradizionali della Penisola Sorrentina.
1 – Festival Internazionale delle Tradizioni Popolari di Vico Equense
Una delle feste più longeve della Penisola Sorrentina è il Festival del Folklore di Vico Equense. Questo festival delle tradizioni popolari, promosso dal Comune di Vico Equense con varie associazioni, riunisce tutte le varie anime della città arricchita da un turismo senza pari. Ogni anno, si tengono vari tipi di intrattenimenti, con una serie di eventi popolari. Si tratta di una kermesse comunitaria ricca di spirito d’integrazione, condivisione e tanto entusiasmo.
L’obiettivo del festival
Il festival si basa soprattutto su uno scambio culturale tra popolazioni diverse con balli, suoni e canti. Ognuno porta il suo contributo. Si tratta di un momento gioviale che di solito si organizza all’inizio del periodo estivo e diventa sempre molto seguito dai turisti provenienti da ogni angolo del Pianeta.
È un momento di gioia e condivisione molto importante che riunisce anche tutti i commercianti e le associazioni della Penisola Sorrentina in un momentoricreativoetradizionale molto importante. Nel corso degli ultimi anni le città della Penisola Sorrentina sono diventate anche un punto di riferimento importante per varie sagreenogastronomiche,culturali, religiose ma non solo. Infatti, non è un caso che adesso, questi territori rappresentano anche scenari per personaggi famosi, sfilate rinomate e importanti appuntamenti culturali e sociali.
2 – Festa della pacchianelle
Una delle tradizioni e gli eventi più famosi della Penisola Sorrentina è la festa delle pacchianelle che si tiene a Sorrento. In realtà, però si tiene anche in altre città della Penisola Sorrentina, come ad esempio Vico Equense. Si tiene il 6 gennaio di ogni anno nel corso del giorno dell’Epifania. Questo appuntamento risale già al 1900. In genere, sono circa 300 figuranti in costume ispirati al presepe napoletano del ‘700 che a Vico Equense nel convento di San Vito oppure al centro di Sorrento, sfilano con una sorta di processione. A questa processione partecipano giovani donne e bambine in costumi contadini. Proprio dalla presenza di queste giovani donne che è nato il nome “pacchianelle”.
Le donne portano delle ceste sotto il braccio con dei doni a Gesù. In genere si tratta di diversi tipi di forme di pane oppure altri piatti tipici della cultura sorrentina. In alcuni casi si portano anche dolci e la pasta.
Le feste natalizie
Le feste di Natale a Sorrento e in tutta la Penisola Sorrentina sono anche sinonimo di mercatini: infatti, proprio in quel periodo si tiene questo importante tipo di manifestazione. È il momento per vendere l’artigianato locale, ma anche le delizie realizzate dalle donne e dagli uomini dei tanti agriturismi del territorio. In più. Molti si recano a Sorrento anche solo per vedere le caratteristiche luminarie. Del resto, si tratta di un territorio anche molto famoso per i suoi presepi. Ve ne è uno artistico e permanente in villa Fiorentina a Sorrento che vale assolutamente la pena vedere. Tra le altre cose, si possono vedere anche quelli artigianali nonché i presepi viventi che si tengono in alcune frazioni di Vico Equense e Piano di Sorrento. Ogni anno ne vengono organizzati diversi con tantissime novità di anno in anno. Questo è anche il frutto della grande tradizione associazionistica che vi è nel territorio della Penisola Sorrentina.
3- I riti religiosi in Penisola Sorrentina
Tra gli eventi tradizionali più sentiti della PenisolaSorrentina vi sono quelli di origine religiosa. Tra tutti vi sono quelli della Settimana Santa dove in tutte le città della Penisola Sorrentina come Vico Equense, Meta di Sorrento, Piano di Sorrento e non solo, si tengono le processionidegliincappucciati. Questi uomini che rappresentano varie congregazioni religiose della città fanno la processione per il Cristo morto per ricordare questo evento triste nella storia del Cristianesimo. Però, vi sono anche altri eventi legati alla tradizione religiosa. Uno su tutti è quello del 13 luglio giugno quando vi è la festa di Sant’Antonio alla MarinadelCantone. Durante questa festa, dei pescatori portano la statua del Santo in spalla tra le case di Nerano e poi si allontanano in barca seguendo la processione in varie baie, fino ad arrivare a Positano. In pratica si percorre tutto il sentiero di Punta Campanella.
La Penisola Sorrentina è famosa per i suoi sapori, le sue spiagge e la sua cultura. Però, al di là di quella che è la sua conformazione geografica che la rende uno dei territori più belli di tutto il Mondo, di certo non si può non sottolineare anche la qualità artistica e culturale di questo territorio ricco di storia. Vediamo quali sono i 10 monumenti più famosi della Penisola Sorrentina che bisogna assolutamente vedere per chi viene in vacanza in questa zona.
1 – Castello Giusso di Vico Equense
Uno dei monumenti simbolo della Penisola Sorrentina è il Castello Giusso che si trova a Vico Equense. Originariamente era una struttura sia militare che residenziale, costruita alla fine del XIII secolo. Ad oggi, è utilizzato per esposizioni d’arte, cerimonie e meeting. Completamente restaurato qualche anno fa, questo castello medievale è un patrimonio culturale inestimabile.
2 – Villa Pollio Felice a Sorrento
I resti di Villa Pollio Felice sono conosciuti soprattutto con i nomi dei bagni di Regina Giovanna. La cosiddetta Villa Romana di Pollio Felice, è un patrimonio inestimabile culturale di Sorrento. In realtà, ad oggi non resta molto di questa villa romana però, si possono scoprire i suoi resti in una bella passeggiata praticamente sul mare a pochi passi da una spiaggia ricca e incontaminata. Della villa, resta la struttura di base ma in maniera completamente diroccata. Attualmente è un sito archeologico gestito dalla Soprintendenza.
3 – Antiche Mura, porta dei Parsano e sedile Dominova di Sorrento
Tra i monumenti storici di Sorrento, vi sono le antiche mura di cui resta ben poco. Infatti, parliamo di un percorso che arriva fino alla porta di Parsano nuova aperta nel 1745. Queste mura rinchiudevano la città per difenderla fino al bastione di Parsano, che ancora oggi rappresenta un simbolo di quelle che erano le mure della città. Le torri purtroppo servivano a difendere la città dalle frequenti incursione saracene. Simbolo della città e della sua ricchezza storica, vi è anche sedile Dominova. Si tratta di un sedile ubicato a Sorrento che risale al 1300 circa. Veniva utilizzato dai nobili che si occupavano del governo della città che si riunivano nel sedile proprio nei pressi della porta di Parsano per discutere delle questioni che avevano a che fare con la gestione cittadina. Si trova all’incrocio tra via padre Reginaldo Giovanni e via San Cesareo: è di una bellezza indiscutibile.
4 -Villa fondi De Sangro Piano di Sorrento
Un altro monumento simbolo della Penisola Sorrentina è Villa Fondi De Sangro. È una villa che si trova a Piano di Sorrento e al cui interno vi è il museo archeologico territoriale della Penisola Sorrentina Georges Vallet. Ebbene, questa villa in stile neoclassico fu costruita nel 1840 poi restaurata fino al 1926. Questa villa dà uno affaccio particolare su tutta la Penisola Sorrentina e rappresenta uno dei giardini più belli di tutta la zona.
5 – Villa Crawford e Villa Nicolini a Sant’Agnello
Altri due monumenti simbolo della Penisola Sorrentina sono Villa Crawford e Villa Nicolini a Sant’Agnello. Infatti, Sant’Agnello nel corso dei secoli ha ospitato tanti personaggi provenienti dal mondo della cultura e non solo. È qui, infatti, che nascono anche numerose ville tra cui quella del romanziere Francis Marion Crawford e dello scultore di origine siciliana, Giovanni Nicolini. Queste due ville sono unite dalla panoramica terrazza delle querce, dove si ha uno scorso sensazionale sulla Penisola Sorrentina. Ebbene, furono innalzate più o meno alla fine dell’ 800 e riescono a essere ancora oggi un esempio bellissimo di architettura di quel territorio. Offrono, a picco sul mare, una vista sensazionale sulle immense scogliere, aprendo uno sguardo sul Vesuvio e sul Golfo di Napoli.
6 – Museo Correale di Terranova
Situato a Sorrento in via Correale, il museo Correale di Terranova è un museo archeologico, un Galleria d’arte e una Pinacoteca di Sorrento. Al suo interno vi sono mobili e reperti risalenti al XVII secolo, nonché dipinti del periodo compreso tra XV e XIX secolo. Si trovano molti esempi della scuola di Capodimonte e inoltre, ospita anche numerose mostre d’arte. È uno dei monumenti e simboli artistici della Penisola Sorrentina. In più è senza ombra di dubbio, un patrimonio inestimabile dal valore ricchissimo.
7 – Museo mineralogico campano di Vico Equense
Il museo mineralogico campano di Vico Equense, è nato nel 1992 e ha al suo interno una ricchissima collezione di fossili e di minerali. È anche sede del premio scientifico Capo d’Orlando dal 1999. Il museo ha anche una sezione dedicata ai rettili e allo studio delle specie marine.
8 – La chiesa della Santissima Annunziata di Vico Equense
Uno dei simboli per eccellenza di Vico Equense della Penisola Sorrentina è la chiesa della Santissima Annunziata. Questa chiesa è un vero e proprio monumento della città ed è stata cattedrale della Diocesi di Vico Equense fino al 1818. Questa struttura è un esempio di architettura gotica, uno dei pochi che si trovano in Penisola Sorrentina. La facciata risale al XVIII secolo. L’interno invece, è in stile barocco. La sua caratteristica è che si trova su una scogliera a picco sul mare e ha alle spalle lo scenario del Vesuvio
9 – Convento di San Francesco
Completamente realizzato in stile barocco e risalente al XIV secolo, il convento di San Francesco si trova a Sorrento. È costituito dalla chiesa, il chiostro molto famoso e il monastero. Ebbene, questo rappresenta sicuramente uno dei più grandi monumenti religiosi nel territorio
10 – Castello medioevale di Castellammare di Stabia
Proprio all’inizio della Penisola Sorrentina, provenendo da Napoli, vi è a Castellammare di Stabia un famoso castello di origine medievale. Restaurato negli anni Trenta del XX secolo, risale al X secolo. Questo castello offre una vista sulla Penisola Sorrentina mozzafiato ed è perfettamente stato restaurato. Ad oggi viene affittato per eventi di privati o pubblici.
La Costiera Amalfitana da scoprire in parte è davvero sensazionale e particolare. Gli itinerari che è possibile seguire sono numerosi e talvolta, regalano un punto di vista privilegiato per chi vuole scoprire tutte le bellezze di questa terra. Partendo in barca, si potranno scoprire tante bellezze in questo lembo di Costa con pareti rocciose, spiaggia, torrenti che arrivano nelle acquecristalline. Poi vi sono grotte e profonde caverne tutte da esplorare. Tra gli itinerari più belli da seguire in Costiera, vi sono quelle che fanno tappa verso il fiordo di Furore oppure nella bellissima ConcadeiMarini con le sue casette bianche arroccate e il piccolo porticciolo. Oltre alle località di Positano e Amalfi da cui partono i principali tour in barca, vi è davvero molto da scoprire. Vediamo quali sono i tesori nascosti da scoprire in un itinerario in barca in Costiera Amalfitana.
1 – Tour in barca in Costiera Amalfitana da Positano a Maiori
Il primo giro immancabile per chi vuole scoprire la vera essenza della Costiera Amalfitana è quello che parte da Positano e arriva fino a Maiori, con una tappa ad Amalfi. Le aree da scoprire sono davvero numerose. Da Positano, infatti si attraverserà la Cava della Gavitella a Praiano, così come anche la sua bellissima Grotta dell’Africana. Da non perdere poi il fiordo di Furore, che è un’insenatura naturalistica sensazionale. Attraverso ConcadeiMarini, poi si può fare sosta nella Grotta dello Smeraldo e passare per l’arco naturale di Amalfi. All’altezza di Minori vi saranno le cascate di Marmorata, tutte da scoprire e la Grotta di Pandora. Poi vi è la spiaggia del cavallo morto che invece, è la meta ideale per una sosta a Maiori. Quando si arriva a Positano poi vi si aprirà davanti lo scenario da cartolina di questa incantevole località di mare. Si organizzano numerosi tour in questo senso, sia in gruppo che privati.
2- Tour in barca in Costiera Amalfitana verso Capri
Molte persone che sono in vacanza in CostieraAmalfitana decidono anche di scoprire quali sono le altre perle del GolfodiNapoli. In primis, vi è ad esempio l’isola di Capri. Partendo da Amalfi a Positano si potrà scoprire Capri anche in un solo giorno. Navigando verso l’isola Azzurra e i suoi famosi Faraglioni, si scopriranno tutti gli scorci della Costiera Amalfitana, sia verso l’andata che il ritorno. Contestualmente, si potrà anche approfittare di fare tanti bagni nelle acque cristalline e scoprire la famosa isolaLiGalli che è una zona naturalistica dove si trovano una villa privata e un unico parco naturalistico.
3 – Tour in Costiera Amalfitana alla Grotta dello Smeraldo e alla Grotta di Pandora
Dai percorsi più belli da seguire per chi vuole scoprire le bellezze della Costiera Amalfitana vi sono quelli organizzati e che in genere partono da Amalfi per scoprire la Grotta dello Smeraldo e la Grotta di Pandora. Infatti, a circa 6 minuti dopo Amalfi vicino Maiori, c’è la Grotta di Pandora che una cavità naturale che si visita gratuitamente. Il suo soffitto roccioso è una delle più grandi della Costiera Amalfitana ed è assolutamente da scoprire per le sue bellissime tonalità. Poi vi è la Grotta dello Smeraldo che si trova a Conca dei Marini. Fu scoperta nel 1932 ed è caratterizzata da tonalità verdi davvero eccezionali.
4 – Tour in barca in Costiera Amalfitana alla baia di Ieranto
Tra i più gettonati per coloro che vogliono scoprire la vera essenza della Costa d’Amalfi è quello che va da Amalfi verso la baia di Ieranto. Infatti, si potrà seguire tutto il percorso passando per Capo d’Orso e il fiordo di Furore. Inoltre, vale la pena anche soffermarsi sulla baia di Vettica dove le ampie scogliere e le ville al mare rappresentano un patrimonio di valore inestimabile. Si fa sosta poi a Positano, dove è possibile scoprire le sue casette arroccate e si apre la spiaggia della Marina Grande dove Positano si disarma in tutta la sua bellezza. Navigando verso la baia di Ieranto e vale la pena fare una sosta l’isola Li Galli che si può scoprire direttamente dal mare e poi passando per Marina del Cantone. Si arriverà a questa fantastica baia che è un vero e proprio luogo sacro come dice il suo stesso nome di origine greca. Appartiene all’area protetta di Punta Campanella ed è da visitare.
5 – Costiera Amalfitana al tramonto
Un tour in barca che vale assolutamente la pena vedere in Costiera Amalfitana è quello da fare al tramonto. Grazie ai colori e alle tonalità di rosa che disegna il sole quando va a dormire, si potrà scoprire un percorso senza precedenti così, da avere davanti a sé un panorama unico e indescrivibile della Costad’Amalfi. Sono tantissime le società che si trovano nelle principali località turistiche della Costa d’Amalfi che offrono tour del genere sia privati che di gruppo.
La Costiera Amalfitana è ricca di scorci molto suggestivi. Per la sua conformazione molto estesa da Nord a Sud, è possibile scoprire da vari punti di vista trovando sempre qualcosa di nuovo da guardare. Al di là di quelli che sono i borghi più belli come ad esempio, Atrani, Amalfi, Positano, Ravello, Cetara, Maiori oppure Minori, in realtà vi sono tantissimi Belvedere che possono essere sfruttati per scoprire dei punti di vista innovativi della Costiera. Vediamo quali sono i 10 Belvedere più belli della Costiera Amalfitana che sicuramente vale la pena visitare per scoprire un scorcio sui promontori, sulle stradine e i sentieri di questa bellissima terra.
1- Il Sentiero degli Dei
Chi percorre il Sentiero degli Dei avrà tantissimi Belvedere da poter scoprire. Si attraversano alcuni dei punti panoramici più belli perché si tratta del percorso che va dalla frazione di Agerola di Bomerano e arriva fino a Positano. In particolare, quando si arriva più o meno all’altezza di Praiano si può scovare un panorama incredibile. Si tratta di un bellissimo punto di vista che una volta arrivati nella frazione di Nocelle vi dà la possibilità di avere un occhio sulla Costiera davvero impressionante.
2 – Il Belvedere del santuario dell’avvocata
Un altro Belvedere prezioso è quello che si trova in cima al Monte Falesia dove sorge il Santuario dell’Avvocata. Questo Santuario del 1400 rientra nel Comune di Maiori. Da qui in pratica, si troverà tra agrumeti, vigneti e profumi di campagna uno scorso bellissimo dov’è possibile scovare dall’alto tutti i promontori della penisola della Costiera Amalfitana. Questa strada aprirà le porte a un paesaggio mozzafiato. Potete vedere tutto il golfo di Salerno affacciandovi al burrone: quell’altezza vi consentirà di vedere tutte le sfumature del mare cristallino!
3 – Il Belvedere della Torre dello Ziro
Un altro posto incantevole da cui scovare più bel panorama della Costiera Amalfitana è quello che si può vedere dalla frazione di Scala all’altezza della Torre dello Ziro. Questo percorso permette di arrivare a una torre. Si parte da Pontone, una piccola frazione del Comune di Scala e prosegue fino ad Atrani. Quando si arriva alla torre dopo circa un paio d’ore dall’inizio del percorso, ci sarà un panorama mozzafiato che vi permetterà di avvistare anche le diverse torri saracene che si trovano in questa zona. Immersi tra storia e cultura, potrete vedere un punto di vista privilegiato su uno dei più bei posti di tutto il Mondo.
4 – Il Belvedere Dalla Valle delle Ferriere
Un altro approccio privilegiato per vedere un punto di vista diverso della Costiera Amalfitana è quello che si vede dalla Valle delle Ferriere o la Valle dei Mulini. Qui, infatti potete iniziare il percorso dalla mulattiera che parte dalla parte centrale di Pontone, frazione di Scala. Vi ritroverete a imboccare lungo la scogliera una parte della Valle Amalfitana che in realtà, non avete mai visto. Il punto di vista è molto angolato, vi offrirà una visuale davvero da non perdere!
5 – Il Belvedere della principessa di Piemonte
Uno dei Belvedere mozzafiato per eccellenza della Costiera Amalfitana è quello che si trova a Ravello. Si tratta del Belvedere della principessa di Piemonte che è molto affascinante, anche perché racchiude una lunga storia. Con la sua terrazza affacciata sul mare, in realtà, offre uno spazio immerso nel giardino che prende il nome dalla principessa Maria Josè del Belgio che sposò Umberto, il principe di casa Savoia. Questo Belvedere offre uno scherzo memorabile sulla Costa d’Amalfi.
6 – Il Belvedere di Villa Cimbrone
Un belvedere per eccellenza imperdibile in Costiera Amalfitana e la cosiddetta “terrazza dell’infinito”, che si trova a Villa Cimbrone. Ebbene, si tratta di una terrazza a picco sul mare che permette di vedere tra statue e monumenti, nonché la Grotta di Venere, un affaccio su tutta la Costiera Amalfitana che permette di arrivare con lo sguardo fino all‘Isola Li Galli. È uno dei posti più belli in assoluto di tutta la Costa d’Amalfi.
7 – Il Belvedere di Villa Rufolo
Quando si parla di panorami, anche Villa Rufolo non scherza. Questa perla della città di Ravello, affaccia direttamente su alcuni dei centri più belli della Costa d’Amalfi. Da qui si vedono le coltivazioni dei limoni, le torri saracene del territorio e uno scorcio sui promontori e sul mare cristallino.
8 – La spiaggia grande di Positano
La spiaggia Marina Grande di Positano è un belvedere al contrario, ovvero che dalla spiaggia permette di fare delle foto bellissime alle tipiche costruzioni abitative del territorio. Infatti, è da qui che si potrà scovare la vera anima di questa piccola città!
9 – Le scale del Duomo di Amalfi
Per scattare una foto iconica della Costiera Amalfitana su tutti i suoi vicoletti con un belvedere particolare sull’anima di questi borghi, vi è la scala del Duomo di Sant’Andrea al centro di Amalfi. Si tratta di uno scorcio su alcuni dei più bei borghi di tutta la Costa!
10 – Il fiordo di Furore
Infine, uno dei Belvedere più rinomati della Costiera Amalfitana è il fiordo di Furore da cui si potrà fotografare questa particolare insenatura. Il panorama vale la pena da vedere sia dalla spiaggia verso il ponte e sia invece, dall’alto verso il fiordo!
I 5 piatti tipici della Costiera Amalfitana – Amalfi e la Costiera Amalfitana hanno una tradizione enogastronomica che è legata al territorio e a tutto quello che offre. In queste zone straordinarie, i piatti sono ricchi e gustosi. Chi vuole trascorrere un po’ di vacanza in questa zona, non può scoprire quali sono i sapori inconfondibili e unici della Costiera Amalfitana. Vediamo quali sono i 10 piatti tipici della Costiera Amalfitana che vale la pena assaporare in una visita nella Divina.
I 5 piatti tipici della Costiera Amalfitana
1 – Ndunderi
I Ndunderi sono un piatto tipico della Costiera Amalfitana. È uno dei tipi di pasta più antichi di tutto il mondo. Conosciuti fin dai romani, sono degli gnocchi particolari fatti con ricotta fresca, farina e uova. Vengono serviti conditi con salsa di pomodoro fresco e basilico. Secondo la tradizione romana venivano realizzati con la farina di farro e invece, della ricotta fresca e si usava il caglio. La lavorazione di questo tipo di pasta avviene a mano e si tramanda di generazione in generazione.
2 – Alici
Le alici di Cetara sono conosciute oramai in ogni angolo del Belpaese. Infatti, questo piccolo borgo marinaro è famoso perché si lavorano le alici mettendole sotto sale e dando luogo anche alla famosa colatura ideale per condire i primi piatti. Pescate nella zona, le alici sono davvero gustose! Si possono mangiare come antipasto, sott’olio, marinate o sotto sale. Si trovano in ogni periodo dell’anno e rappresentano un vero e proprio cult per coloro che vogliono scoprire quali sono i sapori enogastronomici della Costiera Amalfitana.
3 – Minestra maritata
Uno dei migliori piatti invernali della Costiera Amalfitana è la minestra maritata. La minestra maritata viene chiamata anche “pignato grasso” perché si usava soprattutto a Pasqua e a Natale. Oggi invece, si consuma per tutto il periodo della stagione invernale. Le origini della minestra maritata risalgono al XIV secolo, ovvero nel corso della dominazione spagnola della Costiera. Questo piatto a base di verdure, in particolare cavolo, broccoli e cicoria che vengono lessate nel brodo di pollo, con un cipolla e con un insaccato locale che si chiama “pezzetta”. Questo insaccato è fatto con frattaglie di maiale e cotiche. Va servito stavolta con un po’ di Parmigiano Reggiano oppure con il caciocavallo stagionato.
4 – Pastarelle amalfitane
Uno dei piatti tipici della cultura Amalfitana sono i “bacetti”, anche dette le pastarelle. Sono dei biscotti farciti con crema di limone della Costiera d’Amalfi. Si fanno con fecola di patate, impasto di farina, di zucchero, nocciole, lievito di burro e uova. La crema invece, viene fatto con limone, cioccolato bianco, latte e 100 ml limoncello. Sono gustosi, leggeri, ottimi da assaggiare.
5 – Scialatielli allo scoglio
Gli scialatielli sono una pasta fresca che si realizza a mano a partire dal 1978 e fu inventata da un noto chef del territorio. Sono fatti con farina e acqua, vengono realizzati a delle listarelle un po’ più corte degli spaghetti, ma anche rettangolari e un po’ più larghe. Nella maggior parte dei casi vengono realizzati con pomodorini freschi, un po’ di basilico, prezzemolo, cozze e vongole. Di questo piatto esistono varie tipologie e infatti, possono essere anche fatti con diversi tipi di pasta purché sia fatta a mano.
6 – Pezzogna all’acqua pazza
Un altro piatto tipico della Costa d’Amalfi è la pezzogna che è un pesce del Mar Tirreno che si trova molto in questa zona. Si cucina all’acqua pazza con aglio, prezzemolo, pomodorini e viene sfumato con il vino bianco. È davvero molto buono, specie quando viene servito fresco ed è di qualità.
7 – Melanzane con la cioccolata
La melanzana con la cioccolata è un piatto tipico soprattutto, della città di Maiori. Infatti, si tratta di uno sformato di dolce fatto con melanzana fritta, che viene impanata e poi, immersa nella cioccolata. In genere, viene anche cosparsa di mandorle, amaretti e cioccolato fondente tritato. La melanzana a cioccolata viene gustata come un dolce o uno spuntino.
8 – Spaghetti al limone
Tra i piatti più diffusi nella Costiera Amalfitana vi sono i primi a base di limone. Uno su tutti gli spaghetti che vengono conditi con i limoni della Costa d’Amalfi IGP. Il succo fresco del limone si abbina con la pasta in genere, proveniente da Gragnano, da scaldare con aglio e olio. Inoltre, spesso questo piatto viene anche realizzato con il riso o con i paccheri.
9 – Totani alla praianese
Non può mancare dall’elenco della top ten dei piatti della Penisola e della Costiera Amalfitana, anche i totani alla Praianese. Piatto tipico di Praiano che si trova tra Positano e Amalfi, è gustoso, economico e molto saporito. Viene realizzato con totani freschi, tagliati a rondelle di circa 2 cm. Vengono realizzati in un tegame insieme alle patate e tocchetti con aglio, olio e si fa cuocere il tutto per circa 20 minuti.
10 – Limoncello
Uno dei simboli per eccellenza della tradizione enogastronomica della Costiera Amalfitana e limoncello. Si tratta di un liquore realizzato con la scorza di limone e con un grado alcolico variabile tra 20 e 32 gradi. Tipico anche della zona di Sorrento, è oramai diffuso dai primi del 1900 ma il marchio è stato registrato ufficialmente solo nel 1988. È un ottimo digestivo!
Piatti tipici della costiera sorrentina – Non solo sapore di mare, Sorrento è famosa per la sua tradizione enogastronomica insieme alle altre città della fantastica penisola napoletana. Arroccata sulla scogliera, questa zona della Campania, rappresenta alcuni gusti tipici della Regione ma è nota anche per dei sapori unici nel suo genere. Sorrento è famosa soprattutto per i suoi limoni, ma anche per i piatti a base di mare. A cavallo tra cielo mare e terra, la Penisola Sorrentina saprà deliziarvi a tavola. Vediamo quali sono i piatti tipici della Penisola Sorrentina e come fare per riuscire ad assaggiarli tutti, imparando a conoscerli!
I 5 piatti tipici della Costiera Sorrentina
1 – Gnocchi alla sorrentina
Come lo stesso nome di questo piatto racconta, il primo Campano nasce proprio a Sorrento. Venivano chiamati “gli strangolapreti” ed è un primo piatto molto diffuso, fatto con gnocchi di patate, preparati a mano con acqua e farina e poi, conditi con salsa di pomodoro, parmigiano, mozzarella, fiordilatte e basilico. Vengono cotti in un tegame di coccio: in pratica serve per metterli in forno e farli gratinare.
2 – Totani alla sorrentina
I totani alla sorrentina sono un secondo piatto a base di pesce tipico della zona. I totani vengono puliti fuori, farciti con un preparato fatto di mozzarella, uova, formaggio caciocavallo grattugiato al sugo e pangrattato. Poi vengono cotti nel sugo fatto con i pomodorini San Marzano insieme al basilico e all’aglio. Vengono serviti tiepidi e tagliati a fette. Sono ideali sia per pranzo che per cena.
3 – Spaghetti con le noci
Un altro primo piatto tipico della Penisola Sorrentina sono gli spaghetti con le noci. In pratica, gli spaghetti vengono rosolati in aglio, olio, prezzemolo e conditi con un sughetto fatti di gherigli di noce.Chi preferisce i sapori rustici non deve sbucciare le noci altrimenti, è opportuno prepararli anche eliminandole.
4 – La caprese
Un piatto estivo fresco e gustoso della Penisola Sorrentina è la caprese. Parliamo di un insalata fatta con mozzarella e i pomodori di Sorrento. Sono una varietà di pomodori tipica della zona. Tali pomodori hanno delle specifiche caratteristiche organolettiche: sono fatti con la polpa carnosa e succosi, sono dalle dimensioni grosse e tondeggianti. Si trovano soprattutto in estate e sono gustosissimi per un’insalata fresca!
5 – Provolone del Monaco
Uno dei sapori più gustosi e decisi della Penisola Sorrentina è il provolone del Monaco. Re della tavola, originario di Vico Equense, veniva realizzato secondo la tradizione dei monaci che si trovavano nei Conventi del territorio. Ebbene era un formaggio a pasta filata, che può stagionare tra i 16 e i 18 mesi. È prodotto con latte crudo ed ha un gusto avvolgente e deciso. A seconda della stagionatura è più o meno piccante. In genere, è ottimo da assaggiare su un pezzo di pane casereccio oppure da grattugiare sui piatti.
6 – Cannoli alla sorrentina
I cannoli alla sorrentina sono una variante dei cannoli alla siciliana. In realtà, però, questo dolce tipico viene fatto con una pasta a base di strutto, uova, Marsala, farina e vino bianco. Si creano dei piccoli tubicini fritti in olio abbondante fino a che non diventano completamente dorati. Una volta cotti si farciscono con la crema di limone oppure con ricotta e crema al cioccolato. Sono una vera e propria leccornia, ideale sia per spuntino, che per merenda o colazione.
7 – La delizia al limone
Uno dei dolci per eccellenza della Penisola Sorrentina è la delizia al limone. Creata dal pasticcere Carmine Marzuillo nel 1978, questo dessert è fresco ed ha un sapone delicato. Ideale per le serate estive, si trova in tutte le caffetterie e pasticcerie di Sorrento. In pratica, viene fatto con un pan di Spagna a sfera, farcito con crema di panna al limone e ricoperto con la glassa. È ideale per merenda e per colazione ma in realtà, soprattutto come dessert.
8 – La sfogliatella di Santa Rosa
Il dolce, che è nato a Conca dei Marini in Costiera Amalfitana, è molto diffuso e apprezzato soprattutto, in Penisola Sorrentina. La cosiddetta “sfogliatella Santa Rosa” è nata in un convento di suore di Conca. Questo dolce fu dedicata alla santa protettrice del convento. È fatto con una sfogliatella fatta con farina e burro, farcita con crema pasticcera e confettura di amarene. È uno dei dolci tipici della tradizione, assolutamente da non perdere!
9 – Cozze alla sorrentina
Ottimo come un secondo o un antipasto gustoso sono le cosiddette cozze alla sorrentina. Si tratta di un piatto di pesce tipico di questa zona e facile da preparare. Viene servito con cozze aggiunte a un sugo fatto con pomodorini datterini, fatti cuocere per pochi minuti. Le cozze così avranno un sapore fresco e spesso vengono accompagnate anche dal pane abbrustolito. Può essere consumato sia a pranzo che a cena.
10 – Babà al limoncello
Tra i dolci tipici della Costiera della Penisola Sorrentina vi è il Babà al limoncello. Il classico della pasticceria Campana incontra la bagna di liquore tipica della Costiera amalfitana e della Penisola Sorrentina, ovvero il limoncello. Per prepararlo, il babà viene in bevuto in questo sciroppo fatto con zucchero, acqua, limone e limoncello. Così sarà accompagnato talvolta anche con panna o congelato!
Oltre a essere la città con il più bel panorama che c’è in Costiera Amalfitana, Ravello è anche patria di cultura e di arte. A differenza degli altri Paesini della Costiera, non si trova direttamente sul mare quanto piuttosto è necessario salire di qualche chilometro per ammirare tutto il suo splendore. A Ravello, si tengono nel corso degli anni numerosi eventi. Si tratta di eventi legati alla storia della città e altre manifestazioni tradizionali, invece legate alla sua rinomata tradizione culturale, musicale e artistica. In particolare, nelle sue due principali ville ovvero Villa Cimbrone e Villa Rufolo, vi sono numerosi eventi: approfittando di una vista mozzafiato a sperone sul mare, si potranno trascorrere dei momenti davvero molto intensi. Ma anche la piazza è spesso scenario d’iniziative di vario genere, davvero imperdibili. Vediamo quali sono i tre tradizionali eventi più famosi di Ravello e quando si tengono.
1 – Ravello Festival
A partire da giugno e fino a settembre, Ravello si trasforma nella “Città della musica”. In questo periodo infatti, si tengono concerti di musica classica più famosi d’Italia, nonché numerose manifestazioni legate alla letteratura, al cinema e a varie forme artistiche. Il Ravello festival è un’iniziativa che esiste oramai da diversi anni. Nello specifico, per la prima volta si è tenuto nel 1953 con il contributo dell’Ente provinciale per il turismo di Salerno. A volerlo fu Paolo Caruso per cercare di ripercorrere i precedenti eventi musicali prima di Richard Wagner. Questa manifestazione, poi, si è strutturata negli anni dando vita anche alla cosiddetta “Fondazione Ravello”.
Il tema
Ogni anno si sceglie un tema tipo “Incanto”, “Viaggio” o “Sogno”e sulla scia di questa poi si realizza l’intero calendario del festival con tantissime sorprese in termini di ospiti e di qualità canora. Lo scenario per questo festival è Villa Rufolo anche se è stato inaugurato sempre a Ravello in via della Repubblica uno specifico auditorium. Si tratta dell’auditorium Oscar Niemeyer, concluso nel 2010 con la capienza di 400 posti per alcuni tipi di concerti.
2 – La festa di San Pantaleone a Ravello
Un altro evento assolutamente da non perdere a Ravello è la cosiddetta festa di San Pantaleone. È molto importante per tutti i cittadini di Ravello ma in generale rappresenta uno degli eventi storici della Costiera Amalfitana. Questa festa patronale, si tiene dal 26 al 27 luglio.
Il miracolo di San Pantaleone
La festa è arricchita dalla storia relativa al miracolo di San Pantaleone. Ogni anno, infatti si ripete il “miracolo della liquefazione del sangue” che se avviene è un segnale positivo, mentre invece in altri casi no. Secondo la leggenda, l’ampolla con il sangue di San Pantaleone arrivò dal mare e infatti, si dice che alcuni marinai e mercanti che viaggiavano fino a Nicomedia per motivi commerciali, lo ottennero da una donna Cristiana. Quando però al ritorno furono costretti ad approdare a Marmorata per una terribile tempesta, si liberarono dell’ampolla e la consegnano a dei sacerdoti di Ravello. Questi li portarono alla Cattedrale dove ancora oggi viene conservata. Ogni 27 di luglio si ripropone il miracolo della liquefazione. È evidente che poi a questa processione e alla festa religiosa sono abbinati tantissimi eventi collaterali a metà tra tradizione e nuove culture. È un’iniziativa da vedere almeno una volta per il modo in cui viene vissuta anche dagli abitanti di Ravello e perché è assolutamente da non perdere.
3 – Le feste della tradizione di Ravello
Tra le altre feste della tradizione del comune di Ravello, vi è il cosiddetto incendio di Torello. È una festa che attira spettatori da tutta la Provincia. È famoso perché molto peculiare: la terza domenica di settembre nella frazione di Torello che si trova a metà tra Minori e Ravello, si festeggia la Madonna addolorata. Ebbene, dopo la processione della statua della Madonna quando c’è uno squillo di tromba vengono sparati i fuochi pirotecnici secondo uno specifico programma in modo tale che si tiene come se fosse l’unica intera batteria. I fuochi vanno a delineare con i profili delle case, dando l’impressione che il borgo sia tutto avvolto da un incendio. Lo spettacolo che dura anche più di mezz’ora fino a quando non si conclude con tre colpi di fuoco. Vi sono poi l’intrattenimento musicale, stand gastronomici e la festa che poi va avanti fino a tarda notte.
Le sagre di Ravello
A Ravello si tengono anche tante altre iniziative come la “sagra dell’uva e del fagiolo” oppure i “mercatini nel periodo natalizio”. Da non perdere, inoltre i “riti della Settimana Santa”. Rappresentano una ricchezza identitaria davvero unica che un po’ comune a tutta la Costiera. Qui il venerdì Santo, vi è la processione degli incappucciati. Vi sono diversi uomini vestiti di bianco, ricordano le sofferenze di Cristo con delle melodie tipiche proprio della città di Ravello e che accomunano un po’ tutta la Costiera Amalfitana. Inoltre, molto caratteristica è anche la domenica delle palme, quando c’è la processione in città con la benedizione delle palme tutti insieme.
Positano è una città turistica, ma allo stesso tempo anche ricca di storia e cultura, che ne influenzano eventi e appuntamenti. Tra moda, arte e religione ce ne sono davvero di tutti i tipi e adatti ad ogni età. Vediamo quali sono gli appuntamenti più tradizionali nella storia di Positano, e soprattutto, quali sono quelli assolutamente da non perdere soprattutto, per chi è amante delle tradizioni.
1 – Lo sbarco dei Saraceni a Ferragosto
Uno degli eventi più tradizionali e famosi che si tengono a Positano nell’arco dell’anno, è quello dello sbarco dei Saraceni. Questo evento si tiene sulla spiaggia di Marina Grande a Positano, contestualmente con la festa della Madonna Nera. A coordinarlo è l’azienda autonoma soggiorno e turismo di Positano. In genere, è un appuntamento che si tiene a Ferragosto.
La leggenda
Nasce da una leggenda che risale al Medioevo. Infatti, si tratta di un periodo molto buio nella storia di Positano. Ebbene, questo evento parte da un antico quadro che raffigura la Madonna Bizantina, che giunse sul litorale. Secondo la credenza religiosa, il 14 agosto 2021 una banda di pirati Saraceni sbarcò sulla spiaggia grande di Positano. Misero il Paese a ferro e fuoco, con violenza e razzie, poi, trafugarono anche l’immagine sacra del quadro della MadonnaNera, che risaliva al XII secolo. Successivamente scoppiò una tempesta e si sentì la voce della Madonna che diceva ai pirati di posare il quadro. Da qui, ovvero, dalle urla “Posa! Posa!”, da qui quel nome Positano. I marinai obbedirono e la Madonna fu sbarcata nuovamente.
La festa
Quindi lo sbarco dei Saraceni si celebra con fuochi e immagini spettacolari e religiose: questo particolare evento si ammira su ogni terrazza e balcone. Non solo i famosi fuochi di Positano ma anche tutti gli eventi che contornano questa grande manifestazione: l’appuntamento è entrato a pieno titolo tra quelli più tradizionali della città di Positano. Spesso viene abbinato anche ad altri eventi collaterali. In questa festa, vi sono numerose canti popolari e la tipica rievocazione storica. L’antico evento, inoltre, viene fatto anche in costume tradizionale ed è davvero una scena particolare da ammirare e da vedere almeno una volta nella vita soprattutto, per chi si reca in vacanza a Positano.
2 – Le principali feste religiose di Positano
Sempre nel periodo estivo, vi è la festa di Santa Maria Assunta. Si tiene in particolare nella giornata di Ferragosto. È la ricorrenza religiosa più importante e ricca di festeggiamenti. La festa inizia la mattina in spiaggia per proseguire a pranzo e cena. Lo spettacolo più amato è quello pirotecnico. In realtà, tutto si tiene secondo la tradizione: la festa dell’Assunta è ricca di storia e di leggende. I festeggiamenti iniziano la mattina e durano fino a notte inoltrata. Tra le altre feste religiose tradizionali di Positano vi è la festa di San Vito che si tiene il 15 giugno. In questa data la città diventa ricca di luminarie e festeggiamenti: si tengono tantissimi eventi in tutto il borgo, adatti sia ai più grandi che ai più piccini. Poi vi è la festa di San Pietro a Laurito, che si trova al Sud di Positano. È una festa molto amata grazie al rapporto particolare che i pescatori hanno con questo Santo. Per l’occasione vengono fatti i fuochi a mare. Inoltre, la festa di San Gennaro a Praiano, che si trova in particolare a Vettica dove c’è anche la famosa chiesa in Costiera. Durante questa festa si tengono processioni, danze e poi i consueti fuochi d’artificio al mare Positano partecipa anche ai riti della Settimana Santa. Sono delle processioni di Via Crucis dove ci sono delle persone incappucciate che appartengono alle varie congreghe della città.
3 – Le sagre tradizionali di Positano
Uno degli eventi più seguiti, amati e apprezzati della città di Positano è la cosiddetta “festa del pesce”. Da oltre 30 anni, si tiene sulla spiaggia di Fornillo. Questa festa ospita con danza, musica e fuochi una grande grigliata di pesce fresco tra specialità e piatti prelibati. In genere, rappresenta un po’ quella che è la tradizione culinaria, non molto legata al pesce fresco. Il cosiddetto “cuoppo fritto” e tanti altri buonissimi piatti tipici della Costiera Amalfitana. Inoltre, tra gli altri eventi che negli ultimi anni hanno caratterizzato questa bellissima cittadina della Divina, vi è “Vicoli in arte”. Si tratta di una manifestazione nel corso della quale si tengono i cosiddetti “100 giorni di musica”. In pratica, vi sono numerosi eventi tra tutti i vicoli della città con l’aiuto dei commercianti e degli addetti ai lavori. Ebbene, questa rassegna è molto seguita e molto apprezzata. Poi, vi sono anche degli eventi legati alla moda che a Positano è molto sentita. Ad esempio, si tengono diverse “Sfilate di moda mare a Positano” che sono anche seguite un po’ in tutta Italia perché lo stile tipico di questo posto, è entrato anche nello scenario dell’abbigliamento, creando uno stile vero e proprio.
Maiori e Minori sono due città della Costiera Amalfitana che rappresentano forse quelle meno note, ma sono altrettanto ricche di storia, di arte e di cultura. Sono molto vicini alle celebri Positano Amalfi ma in realtà, separati da due chilometri queste piccole città hanno un spaccato più autentico di quello che è la Divina. Infatti, rappresenta un vero e proprio Paradiso tra le loro architetture particolari e i loro limoni profumati. Ricche di storia e cultura, come ad esempio la Villa Romana di Minori oppure le spiagge e la rocca di Maiori, di certo rappresentano delle realtà assolutamente da scoprire. Tra le altre cose, queste due città si caratterizzano per eventi tradizionali molto amati e apprezzati. Vediamo quali sono gli eventi più famosi di Maiori e Minori da non perdere nel corso dell’anno.
Il carnevale maiorese
Ogni anno tra febbraio e marzo si tiene il gran carnevale maiorese. È una tradizione che è partita nel 1971 e che nasce dall’idea del gruppo Nuova Naiade di Maiori. Infatti, si inizia a sfilare con dei carri allegorici per festeggiare le ricorrenze carnevalesche. Ad oggi sono tantissimi i gruppi che partecipano per realizzare i carri allegorici in giro per tutta la città di Maiori. Le rappresentazioni sceniche sono tantissimi, così come i palchi in movimento. La caratteristica del gran carnevale di Maiori è il fatto che ha un forte spiritofolkloristicoe popolare. Quando arriva l’appuntamento del Carnevale, persone provenienti da ogni parte della Campania, infatti partecipano alla nota manifestazione carnevalesca di Maiori che parte con una sfilata su tutto il lungomare dove i vari gruppi che organizzano i carri allegorici e si sfidano per la maschera e l’allestimento più bello.
Jazz on the coast a Minori
Tra gli altri eventi tipici che si tengono a Minori nel corso dell’anno vi è Jazz on the coast che oramai è arrivato già al suo ventesimo anno di rassegna. Si tratta di una rassegna di musica internazionale che generalmente si tiene nel mese di agosto. Questa rassegna è diventata un appuntamento fisso e da non perdere per gli amanti della musica. La sua storia è iniziata diversi anni fa con l’idea di far nascere la musica più bella e più apprezzata proprio sullo scenario incantato della Costiera Patrimonio dell’Umanità. Sono tantissimi gli ospiti italiani, ma non solo, che raggiungono questo evento ogni anno. La rassegna, di fascino indiscutibile, nasce come una delle migliori manifestazioni in campo nazionale del mondo del jazz. Complice di questo successo anche il fatto che l’evento si tenga nella storica villa romana di Minori.
Altri eventi culturali a Minori e Maiori
Seguito attentamente dalla critica specializzata, il festival del jazz a Minori, rappresenta oramai una kermesse ben consolidata. In realtà, abbinato a questo evento. Vi è il cosiddetto “Maiori Music Festival” che si tiene poco prima e in genere, ogni anno accompagna e apre le porte poi per la rassegna di jazz diventata oramai famosa in tutta Italia. Anche il Maiori Music Festival vanta tantissime ospitate importanti in tutta la manifestazione, così in tutta la sua storia. L’appuntamento di solito cade nel periodo in cui si tiene sempre a Maiori una nota e storica sagra che è una realtà oramai famosissima dal punto di vista enogastronomico sul territorio. Parliamo della “sagra della melanzana al cioccolato”. Infatti, si tratta di un piatto tipico della tradizione maiorese che viene festeggiato proprio con questa tipica festa popolare.
Festa della Madonna Assunta a Maiori
La festa della Madonna Assunta a Maiori si tiene il 15 agosto ed è la festa patronale. In questa occasione la statua della Madonna Assunta viene portata in processione per le vie del Paese e poi sulla spiaggia. Inoltre, poi ritorna in collegiata di corsa, salendo per la scala santa. A mezzanotte si tiene contestualmente anche il grande spettacolo pirotecnico sul mare. In genere, abbinato a questo evento ci sono tante altre kermesse, in genere, organizzate dai vari rioni e quartieri della città. Di certo, quelle dei fuochi pirotecnici a Maiori rappresentano una cultura molto sentita. Del resto anche a Minori, si tiene l’evento in maniera collaterale. I festeggiamenti si estendono tra i due borghi che sono praticamente accostati. Tra le tradizioni enogastronomiche e la sagra abbinata, a passare il Ferragosto in Costiera Amalfitana in una delle due località di Amalfi, Minori e Maiori, di certo non vi annoierete.
Altri eventi significativi a Maiori e Minori
Tra gli altri eventi significativi da non perdere a Maiori e Minori, vi sono anche alcuni particolarmente seguiti, come ad esempio il Maiori Film Festival dedicato a Rossellini oppure la l’iniziativa a Maiori “Vicoli e cultura”. In genere, si tratta di una serie di eventi che vengono organizzati da associazioni e amministrazioni nel corso di tutto l’anno. A queste poi si uniscono le tipiche feste religiose come anche quella di San Rocco, la festa della Madonna Addolorata o la festa di San Francesco. Le celebrazioni di Natale sia a Minori che a Maiori si tengono con l’apertura di numerosi mercatini e anche dei tipici presepinapoletani.
Di Nisida se ne parla poco, a dispetto delle altre isola campane Tutti conoscono Capri, Ischia e Procida. Pochi, invece, si ricordano che esiste anche Nisida.
“Venite tutti a Nisida / Nisida… / … Nisida è un’isola / e nessuno lo sa” – canta Edoardo Bennato. Il cantautore partenopeo ha dedicato all’isola una canzone il cui testo denuncia proprio la mancata vocazione turistica dell’isola.
L’isola, infatti, non è accessibile, o visitabile dal mare o da terra, in quanto ospita l’Istituto penale minorile di Napoli. Inoltre, il suo status di isola, oggi è molto contestato, essendo fin dal 1936 collegata alla terraferma attraverso un lungo pontile carrozzabile.
La leggenda di Nisida
A Nisida è legata una leggenda, una struggente storia d’amore che ha per protagonisti Posillipo, un giovane buono e di bell’aspetto e Nisida, una ragazza di campagna, tanto bella quanto fredda.
Secondo la leggenda, Posillipo era un giovane amato da tutti perché bello, buono e gentile. Tutte le ragazze avevano occhi solo per lui, ma Posillipo non si curava di quei corteggiamenti perché perdutamente innamorato della bella e perfida Nisida.
Posillipo, però, non fu mai ricambiato da Nisida, tanto che un giorno, stanco di soffrire, decise di porre fine alle sue pene d’amore, gettandosi a mare. Ma, ad intervenire fu il Fato che trasformò il giovane nello splendido promontorio bagnato dalle acque del Golfo di Napoli.
Al pari di Posillipo, anche la perfida Nisida fu trasformata in una piccola isola, proprio quella che guarda il promontorio di Posillipo.
Posillipo e Nisida così rimasero per sempre immobili l’uno davanti all’altro senza mai toccarsi. L’istmo che li separa è per tutti l’immagine di quell’amore mai vissuto.
Natura intatta
Grazie alla sua inaccessibilità, Nisida ha conservato intatta la natura: una ricca vegetazione e acque cristalline la caratterizzano come quelle dell’insenatura di Porto Paove, la caldera del vulcano da cui l’isola ebbe origine.
Periodicamente, però, l’isola si apre al pubblico. In determinati periodi dell’anno, infatti, è possibile visitare l’isola attraverso dei tour organizzati. Inutile dire che i visitatori restano tutti a bocca aperta per la bellezza dei luoghi.
Trekking in Costiera Sorrentina – Chi è amante delle attività all’aria aperta e del trekking, in Penisola Sorrentina troverà sicuramente pane per i tuoi denti. Infatti, scoprire i dieci percorsi più belli della Penisola Sorrentina, vi farà assaporare qual è la conformazione di questo territorio e soprattutto, tutte le sue bellezze anche quelle più nascoste. Prima di tutto, è bene dotarsi di scarpe comode e abiti adeguati per partire. Armatevi di fotocamera e di tanti strumenti. Ecco quali sono i 10 sentieri di trekking più belli della Penisola Sorrentina.
Trekking in Costiera Sorrentina
1 – Punta Campanella
Il sentiero di Punta Campanella permette di fare un vero e proprio salto nel passato. Infatti, si percorre su una stradina acciottolata che gli antichi romani hanno costruito centinaia di anni fa. Il percorso si chiamava “via Minerva”, infatti portava chi la percorreva all’altro lato della Penisola Sorrentina dove c’era il tempio greco dei devoti alla dea Atena che poi fu consacrato a Minerva con l’arrivo dei romani. Tutto il sentiero, dà la possibilità di vedere la vista su Capri in mezzo al mar Tirreno. In più, si trova anche vicino a un moderno Faro e a una torre di guardia medievale.
2 – Il sentiero nella baia di Ieranto
La baia di Ieranto è uno dei punti più belli di tutta la Penisola Sorrentina. Infatti, parte nella piazza Santa Croce di Termini nella frazione di Massa Lubrense percorrendo man mano questa scenario molto panoramico. Infatti, si arriva a scoprire uno scorcio sulla penisola davvero sensazionale. Ciò che è certo è che non ci si pentirà di questa passeggiata. È chiaro che bisogna fare molta attenzione perché, passeggiando tra agrumeti e oliveti, la vegetazione diventa molto intensa e talvolta, la roccia può diventare difficile da percorrere. Di certo, si parte si tratta di un posto incantevole che è immerso in pieno nell’area marina protetta di Punta Campanella. Tra le viste più belle vi sono quelle sui Faraglioni di Capri e su Punta Campanella.
2 – Il sentiero del fiordo di Crapolla
Tra i sentieri di trekking più belli da esplorare in Penisola Sorrentina vi è quello che va fino al fiordo di Crapolla. È un’insenatura caratteristica che si trova nell’area protetta di Punta Campanella. Questa passeggiata è piuttosto agevole nella parte della discesa ma diventa più complicata invece, per la risalita. Parte dalla frazione di Torca che si può raggiungere sia da Sorrento che da Massa Lubrense e arriva su diversi Belvedere. Si potranno ammirare gli scogli de LI Galli, gli scogli d’Isca e Vetara e poi avere uno scorso sensazionale sul benissimo fiordo di Crapolla.
3 – Il sentiero alla Grotta dei fichi
Chi ama il trekking, non può perdere il sentiero che va alla Grotta dei fichi. La passeggiata va sulla parte meridionale del territorio di Sant’Agnello e parte da via Pontecorvo. Ebbene c’è un tratto asfaltato anche se in tendenza fino ad arrivare poi alla scalinata fatta in pietre calcaree. Da qui ha iniziato ad aprirsi una vista sulla Costiera Amalfitana fino anche a vedere la famosa roccia de “Il Germano”. Da qui inizia la riserva naturale marina di Punta Campanella fino ad arrivare alla Grotta dei fichi. L’ingresso è anche difficile talvolta, da vedere ma, si apre davanti un’insenatura molto particolare che vale assolutamente la pena scoprire.
5 – I sentieri della Valle dei Mulini
I sentieri della Valle dei Mulini può partire sia da Amalfi che da Agerola. In questo sentiero, ci sono dei cartelli che indicano la via per tutta la sua durata. Inizia con una strada asfaltata e poi si entra nel bosco affiancando case fatte di limone e con albe controllate da alberi di limone e agrumeti. Tra antiche costruzioni, ovvero le cartiere di un tempo fino ad arrivare al fiume Canneto, si ripercorrerà la strada dei mercanti della carta di Amalfi.
6 – Il sentiero degli dei
Uno dei percorsi di trekking più diffusi e amati da coloro che vogliono scoprire la parte naturalistica della Penisola Sorrentina, della Costiera Amalfitana e del Sentiero degli Dei. Questo fantastico sentiero di trekking si estende dalla Penisola Sorrentina fino alla Costiera Amalfitana, permette di avere uno scorcio incantato sull’isola de Li Galli e su tutti i promontori della Penisola Sorrentina e della Costiera Amalfitana. Inizia dalla frazione di Agerola, Bomerano e arriva a Nocelle ed è un sentiero che dura circa 5 km non sempre è facile da realizzare, ma soprattutto è prezioso per lo sguardo che regala su questo territorio.
7 – Il sentiero dei tre calli
Il sentiero dei tre calli arriva fino al Cilento partendo da Agerola. Infatti, si tratta di un percorso di circa 9 km che offre una vista mozzafiato sulla Penisola Sorrentina e sulla Costiera Amalfitana. Questo percorso è molto panoramico e permette, nei giorni dove manca la foschia, di vedere fino alla punta del Cilento. In particolare, da una parte è possibile vedere il golfo di Positano, mentre dall’altro il Golfo di Napoli fino ad arrivare a Capri e ai Faraglioni. Si può scoprire tutta la bellezza del Golfo di Salerno.
8 – Il sentiero del Monte Comune
Un altro percorso di trekking molto amato e apprezzato è quello sul monte Comune che ha un altezza di 877 metri. Si parte da Piano di Sorrento e arriva fino a Positano. Darà la possibilità di vedere dei bellissimi scorci su piccole insenature dall’acqua cristallina che si trovano in Penisola.
9 – Percorso sul Monte Molare
I sentiero del Monte Molare conosciuto anche col nome di Monte San Michele è uno dei più amati per coloro che amano trekking. È alto circa 1500 metri ed è un sentiero che ha un dislivello di circa 700 metri. È segnato dal Club Alpino Italiano e permette di vedere il Golfo di Napoli, il Cilento, la Penisola Sorrentina e il Vesuvio, come da qualche altra parte.
10 – Grande anello del Faito
Partenza dal villaggio del Monte Faito ovvero una volta presa la funivia, ti possono scoprire tutti i sentieri che permettono di avere un punto di vista esclusivo e privilegiato sulla Penisola Sorrentina. Da qui, in un percorso davvero caratteristico si potrà avere un effetto ottico impressionante sia sul Golfo di Napoli che sull’area del Cilento.
Rispetto alle altre città della Divina, Amalfi è sicuramente quella più ricca di storia e tradizioni anche essendo una delle località più grandi di tutta la Costiera Amalfitana. Infatti, la Costa d’Amalfi un po’ si caratterizza per eventi folkloristici e tradizionali. Non è un caso che si parla spesso delle cosiddette tradizioni millenarie di questo fantastico borgo. A cavallo tra religione e folklore, gli eventi che scandiscono l’anno in Costiera Amalfitana sono numerosi. Nello specifico, ve ne sono tre molto particolari che vale assolutamente la pena vedere. Vediamo quali sono.
1 – La festa di Sant’Andrea ad Amalfi
Tra gli eventi imperdibili e tradizionali della storia di Amalfi vi è la festa di Sant’Andrea. Infatti, cade il 29 novembre. In questo momento, si festeggia il Santo Patrono che è uno degli eventi più amati di tutta la città. In realtà, la festa si protrae anche il 27 di giugno quando i festeggiamenti lasciano il posto delle vere e proprie tradizioni popolari. In primis, vi sono i festeggiamenti che si tengono a fine novembre, a cui partecipa tutta la popolazione. In questo periodo è quando c’è il cosiddetto “miracolo di Sant’Andrea”.
Miracolo di Sant’Andrea
Molto simile al miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro, in pratica, si va a osservare la tomba dove è conservato il corpo del Santo e si trova nella cripta del Duomo. Se viene fuori una sostanza oleosa miracolosa, ovvero “La Manna”, allora vuol dire che il Santo sta benedicendo l’intera comunità. Diversamente invece, vuol dire che il Santo è in collera e quindi potrà accadere qualcosa di grave. Inoltre, la festa si tiene anche a fine giugno perché secondo quanto narra la leggenda, Sant’Andrea salvò la città dall’attacco del pirata Barbarossa avvenuto proprio il 27 del giugno 1544. Il Santo scatenò una tempesta nel porto di Amalfi in modo tale che non si impossessasse della città. Per questo in quella data si festeggia la festa di Sant’Andrea e la statua viene portata in giro per la città. In particolare, vi è la corsa verso il Duomo dove i pescatori fanno di corsa la scalinata lunghissima che porta verso la Chiesa. Inoltre, sempre in quella data i pescatori portano del pesce in dono al Santo.
2 – Regata storica delle antiche Repubbliche Marinare ad Amalfi
Ogni anno, si tiene la storica gara in costumi tradizionali in una delle città delle antiche repubbliche marinare, ovvero Amalfi. Ebbene, questa regata storica è sicuramente un evento tradizionale che rappresenta un po’ il cuore, la cultura e la storia della città. Ad Amalfi si tiene il corteo storico, che richiama le tradizioni che partivano dal XI secolo. All’interno della regata, oltre alla tipica manifestazione marina, ci sono anche tantissimi eventi collaterali che si tengono in costume.
Il corteo e la manifestazione
Nel corteo storico sfilano il duca, i cavalieri con lo spadone, i militari e i rappresentanti della magistratura dell’epoca. È davvero da non perdere. L’ultima volta che si è tenuta la regata ad Amalfi è stato nel 2016 e ora l’evento si terrà nuovamente tra qualche anno. Nella regata che si tiene tra le repubbliche di Venezia, Genova, Pisa e la stessa Amalfi, il borgo costiero si è classificato al primo posto per ben 12 volte. La manifestazione cittadina ha avuto inizio dall’idea di un cittadino Pisano, Mirro Chiaverini che nel 1940 la ideò o poi diede il via a questo evento dal 1955. Da allora fu costituito l’Ente regate che continua ancora oggi ad avere un suo peso caratteristico.
3 – La Settimana Santa ad Amalfi
Così come avviene un po’ in tutte le città della Costiera Amalfitana, durante la Settimana Santa, si tengono numerose Via Crucis e processioni liturgiche nel centro cittadino amalfitano. In particolare, la sera del venerdì Santo nel centro urbano di Amalfi vi è la “processione dei battenti” dedicata al Cristo morto. In questo evento tradizionale e religioso, gli uomini incappucciati che appartengono a varie congregazioni religiose della città seguono la statua dell’Addolorata e del Cristo morto con una serie di canti e lamenti suggestivi. L’intera città è al buio e con la sola luce delle candele, con una processione molto suggestiva e caratteristica che richiama un momento triste della tradizione Cristiana. Insomma, si tratta di un importante appuntamento che potrebbe rappresentare un po’ quelle che sono le tipicità di questo territorio.
Altri eventi tipici di Amalfi
Tra gli altri eventi tradizionali più famosi ad Amalfi, vi sono anche la festa di Sant’Antonio, dove la statua del Santo in processione dal convento di San Francesco viene imbarcata e, passando per Atrani, arriva fino al porto di Amalfi. Poi, assolutamente da non perdere anche la “Sagra del limone” della Costiera, il Natale con l’allestimento tipico dei presepi. Per la sua natura altamente turistica poi gli eventi che si organizzano ad Amalfi sono numerosi tutto l’anno!
La Costiera Amalfitana presenta uno dei territori più suggestivi di tutto il mar Tirreno. In questo fantastico pezzo di Costa noto con il nome di “Divina”, patrimonio dell’UNESCO, vi sono alcune tra le spiagge più belle di tutta la Campania, nonché quelle più quotate al Mondo. Una delle caratteristiche che accomuna tutte le spiagge della Costiera, è il fatto che sono di piccole dimensioni. Rappresentano degli scrigni naturali molto ridotti in metratura che sono incastonati tra le rocce a picco sul mare e numerosi scogli. Però vi sono anche delle spiagge nascoste di sabbia bianca e altre invece, fatte con i ciottoli. Tutte le spiagge poi hanno in comune uno splendido e invitante mare cristallino. Vediamo quali sono le 10 spiagge più belle della Costiera Amalfitana.
Le 10 spiagge più belle della Costiera Amalfitana:
1 – Spiaggia di Atrani
Una delle spiagge più belle della Costiera Amalfitana è la spiaggia di Atrani. Infatti, Atrani è uno dei borghi più belli di tutta la Campania e d’Italia. Questa spiaggia si trova all’interno del lungomare che è molto pittoresco. Ideale per famiglie, è sabbiosa con delle rocce lungo i lati. È ideale perché è facile da raggiungere e inoltre, ha un piccolo lembo di spiaggia privata e contestualmente, offre tanti servizi, ideali soprattutto per le famiglie.
2 – Spiaggia di Santa Croce ad Amalfi
Un’altra spiaggia molto bella ma raggiungibile solo via mare da Amalfi è quella di Santa Croce. Infatti, il sentiero pedonale che prima permetteva di raggiungerla anche via terra, è stato reso impraticabile da una frana. Per raggiungere questo paradiso basta partire dal molo Pennello di Amalfi con un biglietto andata e ritorno di pochi euro. Su questa spiaggia si trovano tutti gli stabilimenti balneari e i servizi utili ai bagnanti. Rappresenta la scelta ideale per le famiglie con i bimbi piccoli perché i fondali sono bassi fino a 10 metri, per poi arrivare a delle altezze più importanti. La spiaggia ospita anche una Grotta dove si trovano i resti della Cappella di Santa Croce.
3 – Spiaggia del Duoglio ad Amalfi
Una delle spiagge più nascoste di Amalfi è quella del Duoglio. Infatti, per visitarla bisogna scendere circa 400 scalini oppure andare via mare, partendo dalla Baia di Amalfi. È una spiaggia di poco più di 170 metri, fatta da piccoli ciottoli. È perfetta perché è comoda. Infatti, ospita uno stabilimento balneare, ma c’è anche un tratto libero. Immersi in un vero e proprio scenario da cartolina, in questa spiaggia si possono trascorrere delle tranquille ore di relax al mare.
4 – Spiaggia di Marina Grande ad Amalfi
La spiaggia di Marina Grande ad Amalfi è un quella più facili da raggiungere e meglio accessibile. Infatti, si trova nel pieno centro cittadino di Amalfi ed è contornata da boutique e da numerosi ristorantini. Si trova proprio nei pressi del molo ed è sempre piena di persone, quindi bisogna organizzarsi per tempo per trovare un posto confortevole. È disponibile come spiaggia libera che invece, con i suoi diversi stabilimenti balneari.
5 – Spiaggia di Arienzo a Positano
Una delle spiagge più belle della Costiera Amalfitana è quella di Arienzo a Positano. Infatti, è vicina a molte ville come quella di Franco Zeffirelli. Questa spiaggia è fatta con ciottoli e sabbia, il mare è cristallino e il colore della sabbia è molto chiaro. È quella che, a Positano, gode dell’esposizione al sole più lunga.
6 – Spiaggia di Marina Grande a Positano
La spiaggia di Marina Grande a Positano, è quella ideale per chi è a caccia di vip. Infatti, qui si trovano numerosi attori e personaggi famosi. Si trova vicino a lungomare pieno di ristoranti, locali e discoteche alla moda. Ideale per i giovani, questa spiaggia è scavata nella roccia e dal centro storico, si può raggiungere facilmente a piedi.
7 – Spiaggia di Castiglione a Ravello
La spiaggia di Castiglione a Ravello è una delle più belle di tutta la Costiera. Infatti, è circondata da bellezze paesaggistiche come i palazzi nobiliari del Piccolo borgo e la chiesa della Maddalena di Atrani. È incastonata nella roccia: si devono percorrere circa 200 gradini per raggiungerla. Ha la sabbia scura, ma la presenza del mare completamente turchese rende questo posto incantevole.
8 – Spiaggia del cavallo morto a Maiori
A cala Bellavaia a Maiori, vi è la spiaggia del cavallo morto. Ad oggi è accessibile solo via mare e rappresenta una vera e propria Perla. Infatti, è una spiaggia incontaminata e selvaggia, che si chiama in questo modo perché questo lido fino a qualche migliaio di anni fa veniva utilizzato come un cimitero per i cavalli purosangue. Per motivi di sicurezza, la Capitaneria di porto l’ha inserita nella Black list, ma è una delle calette più belle di tutta la Divina!
9 – La spiaggia di Erchie
Una delle spiagge più belle in assoluto è quella di Erchie. Completamente fatta in ciottoli e scogli, è accessibile a pochi passi dal centro e si trova nel minuscolo borgo a cavallo tra Cetara e Maiori. Si tratta di una location unica, quasi fuori dal tempo: il mare è semplicemente stupendo in questa baia!
10- La spiaggia della Marina e quella degli Innamorati a Cetara
La spiaggia della Marina a Cetara, insieme alla spiaggia degli innamorati, rappresentano due perle di questo bellissimo borgo. Si tratta di una spiaggia sabbiosa che si perde in un mare color cristallino e azzurro. Si trova vicino al piccolo porto di Cetara ed è a due passi dal parcheggio. Invece, contestualmente, vi è la spiaggia degli innamorati, lunga appena sei metri, molto romantica e raggiungibile solo via mare partendo da Cetara porto.
Se esistesse un concorso per le vedute più belle, Ravello certamente non avrebbe rivali. Le sue ampie terrazze affacciate sul mare regalano scorci la cui bellezza toglie letteralmente il fiato.
Uno degli angoli di paradiso offerti da Ravello è il Belvedere Principessa di Piemonte, luogo che affascina non solo per la bellezza dei giardini e del panorama che offre, ma anche per la storia di cui è custode.
Il belvedere si raggiunge percorrendo la Via San Giovanni del Toro; la vista è sulla costiera Amalfitana, sul pittoresco villaggio di Torello e in lontananza si scorgono anche Maiori e Minori.
Giardino principesco
Alla fine del 1932, l’Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo di Ravello acquistò il giardino originariamente di proprietà del Duca Confalone.
L’anno successivo, la principessa Maria Josè del Belgio, era a Ravello con il marito Umberto, principe ereditario di Casa Savoia, per assistere ai concerti del Ravello Festival in Villa Rufolo.
Fu in quella occasione che la bella principessa, ultima regina d’Italia (sovrana dal 9 maggio al 12 giugno 1946) inaugurò la terrazza panoramica. L’ingresso del giardino prese così il suo nome.
Belvedere Principessa di Piemonte set cinematografico e wedding location
Per la bellezza del luogo numerose coppie scelgono il Belvedere Principessa di Piemonte come luogo dove confermare la loro unione civile.
Nel 1953, il belvedere fu scelto anche come location di una delle scene del film “Beat the Devil” con Humphrey Bogart e Gina Lollobrigida.
Anche quest’anno il Belvedere è stato meta di numerose celebrità come la modella e influencer spagnola Carolina Vilanova che godendosi una meravigliosa vacanza in Costiera Amalfitana ha realizzato un bellissimo video proprio dal Belvedere Principessa di Piemonte.
Non solo mare e tradizioni, la Costiera Amalfitana è un crocevia di storie e di culture differenti che hanno attraversato questo territorio strategicamente incastonato in una delle regioni di tutta Italia più conquistate negli anni: la Campania. Infatti, ci sono 10 monumenti che rappresentano le basi artistiche e la storia della Costiera Amalfitana. Vediamo quali sono e perché vale la pena visitarli.
1 – Duomo di Amalfi
Il Duomo di Amalfi dedicato a Sant’Andrea apostolo, rappresenta uno dei momenti chiave della Costiera Amalfitana. Edificato nel IX secolo, è un monumento molto particolare con la sua facciata in stile barocco romanica. Ad oggi, è stato oggetto di numerosi interventi architettonici ma di fatto, mantiene sempre le sue forme arabo normanne. Oltre a essere scenario di numerosi eventi religiosi e folcloristici, rappresenta un patrimonio storico, artistico e architettonico senza pari.
2 – Chiesa di San Giovanni Battista a Vietri sul mare
La chiesa di San Giovanni Battista che si trova nella città di Vietri sul mare è stata costruita nel XVII secolo. Realizzata completamente in stile tardo rinascimentale napoletano, ha una navata unica ed è ricca di inserti in marmo e di maiolicati. Inoltre, al suo interno si trovano le tele del XVII e XVIII secolo. Una delle particolarità di queste chiese è che sorge in maniera imponente direttamente nel centro cittadino ed è ben visibile da varie aree della Costiera grazie alla sua cupola realizzata nel tipico stile delle ceramiche vietresi.
3 – Chiesa di Santa Maria del Bando ad Atrani
Circondata da una rigogliosa vegetazione, la chiesa di Santa Maria del Bando ad Atrani, è una struttura molto particolare, semplice e candida. Colorata completamente in bianco, da decine di anni mantiene la sua forma originale. Si trova su una scogliera a picco sul mare ed è circondata dalla vegetazione. Si chiama in questo modo perché secondo la leggenda la Madonna concesse la grazia a un condannato all’impiccagione che in realtà era innocente e quindi, da allora ha mantenuto il suo nome.
4 – Abbazia di Santa Maria De Olearia a Maiori
L’abbazia di Santa Maria De Olearia a Maiori, è stata fondata 1973 dai monaci benedettini. Parliamo di una chiesa che caratterizza l’animo stesso di Maiori, incastonata nella roccia. All’interno i monaci vi crearono anche un frantoio e si trovano tre cappelle sovrapposte, tutte affrescate. È molto bella da vedere, infatti nasconde anche la cosiddetta “cappella delle catacombe” che rappresenta un esempio artistico della Costiera Amalfitana unico al mondo.
5 – Villa Romana di Minori
Una delle ville più belle della Costiera Amalfitana è quella che risale al I secolo dopo Cristo. Stiamo parlando della villa romana di Minori, un bellissimo esempio di sito archeologico del territorio. Questa villa mantiene ancora intatta quella che è la struttura di epoca romana. Al suo interno è possibile visitare l’antiquarium, le sale di rappresentanza, il viridarium oppure il triportico. Inoltre ha i resti di una bellissima sala del teatro, un triclinio ninfeo e un ampio settore termale.
6 – Duomo di San Lorenzo a Ravello
Il Duomo di San Lorenzo a Ravello è stato fondato nel XII secolo, nello specifico nella seconda metà. In età barocca fu completamente rifatto: infatti, oggi è possibile ammirare la sua bellissima facciata. Il Duomo rappresenta uno dei monumenti più importanti della Costiera Amalfitana. All’interno si trovano numerosi stucchi dove sono riprese le scene di vita di San Lorenzo. La sua facciata, semplice e bella, dona eleganza a tutta l’area circostante.
7 – Duomo di San Pantaleone a Ravello
Il Duomo di San Pantaleone a Ravello è quello che si trova nella piazza principale della città. È sede vescovile della diocesi di Ravello e risale al XIII secolo. Realizzato in stile romanico e barocco, questo Duomo ospita anche due musei ovvero il museo dell’Opera e la Pinacoteca d’arte medievale e moderna. Tra le sue bellezze uniche da un punto di vista artistico vi è l’Antica Porta Bronzea.
8 – Chiesa di San Gennaro a Vettica
La chiesa di San Gennaro a Vettica è molto scenografica e fu edificata nel 1589. Nata sui resti di una vecchia chiesetta, presenta una cupola completamente maiolicata ed è composta da tre navate. È sicuramente scenografica in quanto è ricca di incisioni realizzate anche con le tipiche maioliche della zona e con le ceramiche della Costiera Amalfitana.
9 – Le cartiere di Amalfi
Amalfi fu molto nota, non solo come una Repubblica Marinara, ma anche per la produzione della carta. Infatti, nella Valle dei Mulini a partire dal XIII secolo, nacquero tante cartiere. Fino al 1700 hanno lavorato attivamente. Per questo, chi arriva ad Amalfi non può certamente perdersi una visita nel museo della carta e scoprire quel che resta delle antiche cartiere.
10 – Chiesa di Santa Maria Assunta a Positano
La chiesa di Santa Maria Assunta a Positano, è uno degli elementi simbolo della Costiera Amalfitana. Infatti, la sua cupola maiolicata è ben visibile da varie parti della Costiera. Dedicata a Santa Maria Assunta, risale molto probabilmente al X secolo. Oggi giorno è possibile vederla nel suo attuale aspetto che è di stile barocco. Presenta tre navate e all’interno si trova l’icona bizantina della Madonna Nera con il bambino, un coro ligneo e numerosi dipinti.
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