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Agerola patria del cibo le cose che devi assolutamente assaggiare

Salumi, pane ma anche liquori, formaggi e conserve: Agerola si può definire la patria del cibo. Parliamo infatti di un territorio che è famoso per i suoi prodotti enogastronomici, ricchi e saporiti. Chi si reca in vacanza in Penisola Sorrentina, non può non fare una sosta ad Agerola. Ciò perché qui si potrà assaggiare la bontà di una gastronomia tipica ed elaborata secondo sapori genuini e antichi. Caratterizzata da una cucina tradizionale, Agerola ha molto da offrire un punto di vista culinario. Vediamo quali sono i piatti e i prodotti genuini da assaggiare per chi si reca in vacanza ad Agerola e vuole conoscere i veri sapori dell’area dei Monti Lattari e della Penisola Sorrentina.

1 – I salumi di Agerola

Tra i prodotti più buoni, particolari, genuini e saporiti della zona di Agerola vi sono i salumi. Vi è in particolare il famoso salame di Agerola. È noto proprio perché in questo territorio si allevano suini con prodotti naturali come ghiande, mais e crusca. Il risultato sono dei salumi che hanno un sapore straordinario. Questo insaccato è molto particolare, viene fatto in maniera aromatizzata, senza troppo sale. Il salame che ne viene fuori è molto compatto, poco grassoso ed è ideale sia da mangiare da solo che in abbinato ad alcuni piatti. Stesso discorso per il capicollo e la pancetta, famosissimi ad Agerola per la tradizione storica con cui vengono realizzati. Infine, vi è la salsiccia di carne suina di Agerola. Vi è la versione secca e anche quella fresca. Entrambe sono molto rinomate nella zona e sono caratterizzate da un sapore aromatico straordinario, tutto da gustare. Insomma, Agerola, la cosiddetta “patria del cibo”, sotto l’aspetto dei salumi, non vi deluderà!

2 – Pane di Agerola

Abbinato ai salumi non si può non assaggiare anche il famosissimo pane di Agerola. Nello specifico, si parla dei taralli. Il tarallo di Agerola ha avuto la denominazione “DeCo”. Ha una ricetta tradizionale che viene tramandata di generazione in generazione. Viene fatto con farina, finocchietto, pepe, sale ed è a crescita naturale. Si fa a mano con delle ciambelle e si lascia aromatizzare con il finocchietto. Questa ricetta molto antica dà luogo a un tarallo friabile, gustoso e dal sapore genuino. Vi è anche la versione alle mandorle, uguale a quella classica, ma con un retrogusto agrodolce. Infine, vi è il biscotto di pane integrale di Agerola. Anche questo ha conquistato il marchio DeCo. È assolutamente da non perdere perché ha la base di farina bianca, ma può esser fatto anche con la farina integrale, quella di frumento o di mais. Insomma, è un biscotto ricco che viene venduto sia nella sua forma originaria, che solo con grano integrale. Vi sono poi quelli di granone o di segale che sono emblematici della tradizione agerolina.

3 – I formaggi di Agerola

I formaggi di Agerola rappresentano la bontà per eccellenza da un punto di vista culinario. Infatti, in primis, c’è la provola affumicata che è tipica proprio del territorio ed è molto antica nella sua produzione. Infatti, le sue prime le prime produzioni risalgono già al ‘700, ome si vede anche dalla presenza simbolica all’interno dei presepi napoletani. In più, vi sono la ricotta di Agerola, il caciocavallo e il fiordilatte. Sono molto gustosi: la particolarità del caciocavallo è che è un formaggio a pasta filata. Viene realizzato potendo contare sul gusto di un latte gustoso delle mucche che pascolano nei campi della zona. Ha una legatura vegetale, ovvero con la rafia. Vale anche la pena citare, tra i prodotti tipici del territorio, il provolone del Monaco che è un formaggio semiduro a pasta filata, stagionato. È anche tipico della zona di Vico Equense e ha una lavorazione particolare. Tale prodotto è contraddistinto dal marchio DOP. Inoltre, vi sono la treccia fiordilatte e la caciotta di capra: sono due gustosissimi formaggi e mozzarelle della zona. Vale assolutamente la pena assaggiarle.

4 – I liquori di Agerola

Agerola è anche famosa per i liquori tipici, oltre al limoncello. In primis, vi è il finocchietto selvatico che viene prodotto in zona, così come il fragolino con le fragoline di bosco. Poi vi è il liquore di “Ceveze”, ovvero di gelse rosse. È un digestivo di tutto rispetto e si realizza ad Agerola dal XVII secolo in poi. In più, vi è il rosolio che è un liquore a base di rose che si fa nel periodo di maggio. Infine, vi è il nocillo di colore scuro con una gradazione alcolica molto elevata. Si realizza con le noci.

5 – Le conserve di Agerola

Un’altra tradizione molto diffusa ad Agerola sono le papaccelle sott’aceto, cioè dei peperoni a bacca piccola, un po’ schiacciati, che si conservano sotto aceto. Rappresentano un’antica conserva del posto, molto ancora molto diffuse. Le potete assaggiare anche nei tipici agriturismi della zona. In alternativa tra le altre conserve, vi è la marmellata di pera pennata. È la confettura di una pera piccola dal colore verde scuro e tondeggiante. Risulta molto saporita, così come la conserva di pomodorini di Agerola. Questa conserva ben si presta soprattutto, per realizzare una sorta di polpa fatta con piennoli lunghi circa un metro. Tale conserva nel corso dei mesi assume un sapore unico.

 

 

Dove andare al mare a Castellammare di Stabia

A Castellammare di Stabia, fare il bagno è possibile in quanto ci sono alcuni tratti balneabili. Ad esclusione dell’arenile che si trova nel pieno centro cittadino, in realtà è possibile fare il bagno in tantissime zone. In questa città vi sono alcune delle più alcune famose spiagge della zona della Penisola Sorrentina. Vi sono degli stabilimenti storici, alcuni patria di movida e di tantissimi servizi. Scopriamo insieme quali sono i posti dove andare al mare a Castellammare di Stabia e quali sono le spiagge più famose.

Le spiagga di pozzano di Castellammare di Stabia

Tra le varie aree in cui è possibile andare al mare a Castellammare di Stabia vale la pena sottolineare la zona di Pozzano. In quest’area si trovano tanti lidi, sia pubblici che privati. Qui il mare è balneabile e molto gradevole. Questa zona Costiera si trova sul tratto di costa che va da Castellammare di Stabia a Vico Equense. È possibile raggiungere tale area abbastanza facilmente attraverso la fermata della stazione “Pozzano”, aperta dal 15 giugno al 15 settembre con la Circumvesuviana. Oppure si può raggiungere facilmente con il bus cittadini o in automobile. In realtà Pozzano è molto vicina anche dal centro cittadino e si può raggiungere a piedi a circa 3 km distanza.

 

Le spiagge di via Acton a Castellammare di Stabia

Tra i litorali in cui andare al mare a Castellammare di Stabia vi sono tantissime spiagge tra cui è possibile scegliere che permettono di usufruire di una serie di servizi. Chi vuole passare un po’ di tempo non troppo lontano dal centro città, solo per rilassarsi, in spiaggia, troverà sicuramente in via Acton la soluzione più giusta per il proprio tempo al mare. Via Acton si trova a pochi metri di distanza dal centro, è un’area in cui si concentrano tantissime strutture. Vi sono soprattutto lidi privati dove è possibile fare il bagno o intrattenersi in varie attività marine. Uno su tutti è il lido militare che si trova in questa zona che è aperto però soltanto a coloro che appartengono (o appartenevano) alle forze armate. Inoltre, è possibile divertirsi in spiaggia presso tantissimi altri lidi privati o altri che sono divenuti “storici”. Vi è anche una spiaggia libera che però si raggiunge in un modo un po’ difficoltoso. Parliamo della spiaggia “La Colonia”. Stesso discorso per la spiaggia “La Palombara” di Castellammare di Stabia che è molto frequentata soprattuttohttps://www.traditionrolex.com/34, dalle persone del posto che però – a differenza di La Colonia – si raggiunge in modo più semplice. Se mirate a via Acton, da Castellammare di Stabia per andare in spiaggia si può attraverso i mezzi pubblici locali. Altrimenti, è possibile raggiungere la spiaggia dal centro cittadino a piedi, coprendo una distanza di circa 2 km.

Le spiagge di Castellammare di Stabia sulla statale Sorrentina

Se volete scoprire invece l’aspetto più penisolano delle spiagge di Castellammare di Stabia potete optare per quelle che si trovano lungo la statale Sorrentina. Questa zona è particolare anche per la movida e per i tantissimi stabilimenti privati che regalano ai turisti dei momenti di intrattenimento, di tendenza e di moda. Infatti, qui ci sono degli storici lidi come ad esempio il “Famous beach” o il “Bikini”, che sono entrambi un punto di riferimento per i giovani del territorio. La cosa scomoda di questa zona marina di Castellammare di Stabia è il fatto che è esposta al sole solo per metà giornata. Poi di fatto il sole va a nascondersi molto prima del tramonto alle spalle della montagna e quindi, non è più perseguibile l’obiettivo “tintarella”. Per raggiungere questa zona è possibile attraverso la fermata “Pozzano” di Castellammare di Stabia. Quindi, si potrà facilmente trovare e raggiungere a piedi lo stabilimento che si preferisce. In realtà, vi sono anche i mezzi che raggiungono facilmente questo territorio con il trasporto pubblico locale oppure potete raggiungere la zona in auto. È molto difficile però – è bene saperlo – trovare parcheggio in quest’area. Ciò vale soprattutto nei periodi estivi più frequentati dove oltre alle persone del posto che frequentano regolarmente i bagni di Castellammare di Stabia, vi sono anche i turisti che animano la Penisola in questo periodo dell’anno.

Divertirsi a Castellammare di Stabia tra mare e movida

Oltre ai numerosi lidi e le spiagge di Castellammare di Stabia, vi è un centro cittadino molto animato. Chi vuole davvero scoprire l’anima della movida di questa città certamente non può non frequentare anche di sera tutte le zone del litorale che va da via Acton fino alla statale Sorrentina. Qui ci sono tantissimi locali, discoteche estive e gli stabilimenti che diventano un luogo di ritrovo molto amato, soprattutto dai giovani. Per conoscere nel dettaglio quali sono gli eventi e i luoghi da visitare a Castellammare di Stabia potete rivolgervi alle guide di I Love Costiera che di certo saranno perfette per scoprire tutti gli aspetti di un territorio ricco o da un punto di vista culturale ma anche della movida!

 

I 3 motivi per cui vale la pena andare in vacanza a Massa Lubrense

È arrivata l’estate e avete deciso di fare una vacanza in Penisola Sorrentina, ma non sapete quale tra le tante città della Costa scegliere come vostra meta. In realtà, oltre la più famosa Sorrento, Meta o Piano di Sorrento, nonché Agerola, potete optare per una un’altra città meno battuta, ma spettacolare sotto vari aspetti. Parliamo di Massa Lubrense. Massa Lubrense è un Comune della Penisola Sorrentina che vi regalerà tantissime emozioni sotto vari aspetti perché questo territorio oltre a essere ricco da un punto di vista culturale, ma lo è anche sotto l’aspetto panoramico, enogastronomico e di intrattenimento. Scopriamo insieme perché vale la pena andare in vacanza a Massa Lubrense e quali sono i vantaggi di chi sceglie questa meta come soggiorno in Penisola Sorrentina.

1 – La sua posizione

Uno dei vantaggi per cui vale la pena andare a scegliere Massa Lubrense come meta della propria vacanza in Penisola Sorrentina è la sua posizione. Infatti, questo Comune della Penisola sorge poco distante dagli altri centri della Costa, ma anche a pochi passi da Punta Campanella della baia di Ieranto. Rappresenta un luogo di relax con un clima mai troppo caldo, ma pur sempre mite. Da Massa Lubrense poi, si arriva facilmente a Napoli così come a Sorrento e in tutti gli altri centri della Penisola. Trovare alloggio in questa zona è semplice perché vi sono tantissime strutture di lusso in più e vi sarà un punto strategico rispetto agli altri Comuni così da poter visitare in maniera abbastanza comoda la tutta la Penisola. Ecco perché scegliere questa località sicuramente è un vantaggio e vale la pena optare per questo luogo per la propria vacanza.

2 – Le spiagge di Massa Lubrense

Un altro motivo per cui vale la pena optare per Massa Lubrense è il fatto che ha delle spiagge davvero bellissime. Infatti, quando si raggiunge Massa Lubrense subito si dimenticherà la fatica che si è fatta per raggiungerla. Ciò perché vi sarà l’opportunità di vedere alcuni dei posti più belli di tutta la Penisola Sorrentina, approfittando anche del punto di un punto di vista panoramico che vi aiuterà ad aprire le porte di uno scenario mozzafiato. Del resto, la Penisola Sorrentina è uno dei posti più belli di tutto il Mondo. Tra le spiagge che si trovano a pochi passi da Massa Lubrense vi sono Marina di Puolo, Marina della Lobra, le fontane e baia delle sirene. Si tratta di spiagge molto particolari che vi regalano più o meno servizi, ma soprattutto degli scorci unici. Non dimentichiamo inoltre, che uno dei posti più famosi di Massa Lubrense in termini di spiagge, è Marina del Cantone che si trova nella piccola frazione di Nerano. È una delle più particolari, a pochi passi dalla baia di Ieranto. Nelle vicinanze alla baia di Ieranto, nell’area protetta di punta Campanella, tale spiaggia rappresenta un luogo che si può raggiungere più facilmente proprio da Massa Lubrense. Questa baia tutelata dal Fondo Ambiente Italiano è unica sia sotto l’aspetto storico che naturalistico ed è assolutamente da visitare. Vale la pena citare anche il cosiddetto “scoglio del Vervece”. Parliamo di uno scoglio presso cui si celebra tutti gli anni la cerimonia solenne dedicata agli scomparsi in mare. Uno scoglio che si trova davanti a Marina della Lobra. Qui, a 11 metri di profondità, vi è la statua della Madonna che a cui vengono donati dei fiori per questa ricorrenza.

3 – La ricchezza della storia e della cultura a Massa Lubrense

Un altro motivo per cui vale la pena scegliere Massa Lubrense per la propria vacanza in Penisola Sorrentina è che secondo gli antichi storici questa era sede delle antiche e mitiche sirene. Parliamo delle sirene che videro il passaggio delle navi di Ulisse. In più, qui era stato fondato il famoso tempio di Atena. In realtà, la storia di questa piccola città che si chiama Massa dopo la breve dominazione Longobarda, ancora oggi porta i segni delle popolazioni che l’hanno abitata. Chi visita Massa Lubrense potrà scoprire le bellezze delle sue numerose cappelle come quella di San Pietro, di San Sebastiano o la cappella di Santa Maria a Sant’Agata sui due Golfi. A Massa Lubrense vi sono anche tantissime ville ed è stata scenario di storie di personaggi illustri. Insomma, è tutta da scoprire!

La bellezza senza tempo di Massa Lubrense

Massa Lubrense è dunque un territorio che vale assolutamente la pena scoprire e quindi sceglierlo per una vacanza è sempre un’ottima idea. Se volete avere consigli o informazioni potete scegliere le guide di I Love Costiera che vi guideranno alla scoperta in questo territorio. Vale la pena, inoltre, ricordare che soprattutto nel durante il periodo estivo e in quello turistico da marzo a ottobre, la città si colora di eventi e tradizioni. Questo territorio vi aiuterà a captare quella che è la vera essenza della Penisola Sorrentina!

 

 

Le 4 sagre della Costiera Amalfitana che non conoscete

Nel corso di tutto l’anno i comuni della Costiera Amalfitana organizzano tantissimi eventi e appuntamenti ideali per far conoscere tutti quelli che sono i prodotti del territorio ma anche, per trascorrere dei momenti spensierati in allegria. Se volete vivere la vera natura della Costiera Amalfitana, di certo non potete fare a meno di partecipare a uno di questi eventi. Sia in estate che in inverno, da Amalfi a Positano, passando anche per i Paesi più piccoli come Conca dei Marini o Atrani, vi è l’opportunità di seguire le tradizioni del posto, assaggiare i prodotti tipici e divertirvi all’insegna della cultura e del folklore di questa zona. Scopriamo insieme quali sono le quattro sagre della Costiera Amalfitana che non conoscete e quando si tengono.

1 – Sagra dei Patroni a Vietri sul mare

Talvolta oscurata da feste più mondane, in realtà, la sagra dei patroni di Vietri sul mare è molto sentita in città. Parliamo di una festa in memoria dei patroni di Vietri, ovvero Sant’Antonio di Padova e San Francesco di Paola. Famosa anche con il nome di Festa musulmana del mare, in realtà questa manifestazione ha un aspetto religioso e uno civile. Per quanto riguarda l’aspetto religioso, vi sono tantissimi eventi e processioni che si tengono nel corso di tutta la settimana di festeggiamenti. Invece, sotto l’aspetto civile vi sono tantissimi concerti, momenti di intrattenimento musicale per grandi e per piccini. Ai festeggiamenti si abbina anche la diffusione di prodotti tipici del territorio, in particolare, il pesce. I festeggiamenti con annessa sagra, si tengono nel periodo di agosto.

2 – Sagra del pesce azzurro di Atrani

Nel mese di agosto si tiene una famosa festa oramai a carattere decennale che è la sagra del pesce azzurro. È un vero e proprio evento che mette in allegria tutta la città che si sviluppa su livelli diversi. Da una parte, vi è il teatro itinerante, ma anche spettacoli, concerti e performance di artisti di strada. Vi è poi l’occasione, nel corso di questa festa che si tiene nel mese di agosto, di visitare quali sono i luoghi storici di questo Comune che è il più piccolo di tutta Italia. In genere, si tiene a fine agosto tra musiche ed eventi. Ovviamente quello che non può mancare è il sapore del mare. Infatti, la sagra del pesce azzurro riesce a fare assaggiare a tutti coloro che amano questi sapori i pesci tipici del Mediterraneo e alcuni particolari della zona come le alici, ma non solo. Insomma, è assolutamente da non perdere!

3 – Sagra della sfogliatella a conca dei Marini

Abbastanza conosciuta, ma legata a una storia particolare è la sagra della sfogliatella di Conca dei Marini che si tiene a inizio agosto di ogni anno. Infatti, Conca dei Marini è il Paese d’origine della specialità pasticcera che è nata in un convento della zona. Durante questa manifestazione oltre a dei momenti di intrattenimento musicale e culturale, si potrà assaggiare in un vero e proprio tour di degustazione, il sapore della tipica sfogliatella Santa Rosa. Questa sagra per qualche anno è stata interrotta per motivi economici, ma in genere, è un appuntamento diventato oramai fisso sia per coloro che vivono sul territorio che per i numerosi turisti che vogliono assaggiare il dolce inventato presso il convento Santa Rosa da Lima del XVII secolo. Con la sua crema amarena, la sfogliatella Santa Rosa delizierà l’intera festa!

4 – Sagra della zeppola di Positano

La sagra della zeppola di Positano ha una tradizione che va avanti da oltre 40 anni perché è legata alla storia alla cultura di questa città. A differenza di quello che si potrebbe pensare, questa sagra si tiene nel periodo invernale, ovvero nel mese di dicembre, ed è un appuntamento tradizionale. Sono due giorni dedicati alla zeppola tradizionale dove si abbinano anche eventi musicali, sportivi e non solo. Questa sagra non si è fermata neanche nel periodo del Covid: va in avanti interrottamente da oltre 40 anni. Si tengono durante la manifestazione tantissimi eventi, musica e spettacoli itineranti e non. Tra assaggi e degustazioni, di certo chi si trova in Costiera Amalfitana anche nel periodo invernale sicuramente non può non fare un salto a questo appuntamento immancabile nella piccola gemma della Costiera Amalfitana.

Altre sagre in Costiera Amalfitana

Oltre a queste citate, in realtà la Costiera Amalfitana è ricca di sagre di vario genere che sono molto legata alle tradizioni enogastronomiche del territorio. Ad esempio, vi è la sagra del Casale di Maiori nel centro storico con l’assaggio di prodotti tipici, nonché anche un altro importante appuntamento che è quello che si tiene sempre a Maiori per la sagra della melanzana che viene degustata con il cioccolato o a Tramonti per la festa del limone. Insomma, tutta la zona di certo, vi regalerà delle forti emozioni e dei momenti di intrattenimento indimenticabili, legati a stretto filo con le tradizioni folkloristiche della Divina. Per tutti i consigli è bene leggere le guide di I Love Costiera.

 

 

Le 4 sagre della Penisola Sorrentina che non conoscete

Uno degli aspetti più belli e particolari della Penisola Sorrentina è che anche se è un territorio montano è famoso per la sua movida, nonché per arte, cultura e non solo, di certo però non ha perso mai legami con le sue tradizioni. Parliamo di tradizioni enogastronomiche, culturali, sociali e folkloristiche. Proprio per questo, fare una vacanza in Penisola Sorrentina vi darà la possibilità di entrare in contatto con un mondo che sembra essersi fermato nel tempo. Durante il periodo estivo, ma in realtà, un po’ per tutto l’anno, in Penisola Sorrentina si tengono diverse manifestazioni e feste folkloristiche, nonché sagre. Scopriamo insieme quali sono le quattro sagre della Penisola Sorrentina che non conoscete, quando si tengono e che cosa prevedono.

1 – Sagra del limone a Massa Lubrense

Organizzata nel periodo di luglio, la sagra del limone a Massa Lubrense è molto sentita e frequentata. Questa sagra è un evento che richiama le tradizioni legate alla cultura del limone di Sorrento. In genere, durante questa manifestazione vi sono tante degustazioni che hanno come base questo agrume che è famoso in tutta l’area Sorrentina. Oltre al limoncello, sarà anche possibile assaggiare dolci come la delizia al limone, tipica del territorio, nonché tantissimi primi piatti e piatti a base di pesce che richiamano questo particolare sapone. Contornata da eventi musicali e culturali, la sagra dei limoni è assolutamente da non perdere ed è una vera e propria tradizione di questa zona.

2 – Sagra del provolone del Monaco a Vico equense

La sagra del provolone del Monaco a Vico Equense si tiene da diversi anni, soprattutto nel periodo di luglio. È un evento molto sentito che permette di conoscere nel dettaglio questo tipo di formaggio che è molto amato in tutta l’area Campana. Il provolone del Monaco, secondo la tradizione, è un formaggio ottenuto dalla lavorazione del latte della vacca agerolese. Si chiama in questo modo perché i pastori che lo portavano verso Napoli attraversando tutte le colline della zona, per ripararsi dal freddo, nascondevano questo formaggio sotto la loro mantella. Secondo però un’altra versione sarebbe invece è stato realizzato per la prima volta all’interno di un convento. In realtà, durante questa manifestazione che si svolge oramai da diversi anni, è possibile assaggiare tutti i piatti a base di provolone del Monaco, nonché il tipico provolone impiccato. Parliamo cioè del provolone viene fatto sciogliere naturalmente sulla brace a debita distanza, per poi essere assaggiato su delle fette di pane casereccio.

3 – Festa di Sant’Agnello

Durante la festa patronale di Sant’Agnello che si tiene il 14 dicembre, questa città ricorda il santo protettore della zona. Infatti, è l’occasione non solo di manifestazioni di tipo religioso, ma anche per degustare i prodotti tipici del territorio. Infatti, sono sempre di più coloro che partecipano alla festa durante la quale si tengono momenti conviviali di musica con tanti assaggi della cucina del posto. La festa celebra la storia di sant’Aniello di Napoli, detto anche Aniello Abate, che era un monaco basilano e poi successivamente agostiniano che ha vissuto in questa zona proteggendola secondo quello che sono i detti del tempo. È conosciuto come il santo protettore delle partorienti perché lui stesso sarebbe nato miracolosamente da una donna anziana. Quindi, sono molte le superstizioni legate a questo santo, nonché al suo culto che è molto sentito nella zona e si festeggia il 14 dicembre.

4 – Sagra del pesce a Nerano

Un’altra festa oramai più che decennale che si svolge ogni anno in estate è la festa del pesce. Questa festa si organizza sulla spiaggia di Marina del Cantone ed è anche nota con il nome di “Fish festival”. In programma solitamente a giugno, praticamente durante questa manifestazione tutte le aziende della zona realizzano piatti a base di pesce. In particolare, vengono realizzati piatti con pesce fresco, nonché il famoso “cuoppo”, ovvero pesci fritti tipici del Mediterraneo. In abbinato a questa sagra che è principalmente gastronomica, vi sono anche tantissimi momenti musicali nonché d’intrattenimento. Nello splendido scenario di Marina del Cantone si tratta di un evento davvero da non perdere, soprattutto per coloro che amano il pesce e l’estate.

Altre sagre in Penisola Sorrentina

Come sottolineato più volte, le manifestazioni e gli eventi culturali o sociali in Penisola Sorrentina non mancano se si pensa a tutte le tradizioni religiose che si trovano in questa zona. Dai riti della settimana Santa fino alle manifestazioni canore, di certo la Penisola Sorrentina non vi deluderà sotto questo aspetto. Per tutte le informazioni sulle principali sagre della zona è possibile farsi condurre dalle guide di I Love Costiera che sono realizzate da persone del posto che ben conoscono il territorio e sanno come scegliere la festa più bella da vivere per scovare la vera essenza della Penisola Sorrentina.

 

 

Le 3 feste estive più belle della Costiera Amalfitana

Vi siete mai chiesti quali sono le feste estive più belle della Costiera Amalfitana? Ebbene, chi si lega in Costiera Amalfitana si chiede spesso qual è la spiaggia più bella della zona e cosa fare la sera sulla Costiera Amalfitana? Vi sono tantissime iniziative che si svolgono nel corso di tutta l’estate che varrà sicuramente la pena vedere perché sono quelle da non perdere. Tra le feste più belle, vi è la cosiddetta sagra del tonno o anche numerosi eventi che si tengono a Ravello e in altre parti dell’isola come della Divina. Ad esempio, a Positano, ad Amalfi e anche a Ravello vi sono delle iniziative molto belle che animano la Costiera Amalfitana e che vale la pena vivere nel periodo estivo.

1 – A tutto tonno a Cetara

Una delle feste più belle che si tiene in estate in Costiera Amalfitana è senza ombra di dubbio quella che si svolge oramai da differenti anni a Cetara. In genere, tra fine luglio e inizio agosto, vi è questo appuntamento che va a coinvolgere tutta la Costiera. Questa festa è molto particolare perché in pratica, si divide in due parti. Mentre da un lato c’è la parte culturale, cioè quella che riguarda il fatto di informarsi su quali sono le antiche pratiche di pesca e lavorazione del tonno. In realtà poi, la sera vi sono dei momenti gioviali con musica e manifestazioni durante le quali è possibile degustare sul molo del porto tutte le prelibatezze che riguardano il mondo della pesca e il tonno, in particolare. In pratica, possono partecipare a questa festa coloro che si trovano in vacanza in Costiera Amalfitana e vogliono approfittarne anche per vedere il piccolo borgo di Cetara. La cittadina della Costiera Amalfitana si animerà di musica, balli e di tanto divertimento, senza perdere però quello che è il riferimento con un territorio che è sempre legato alle sue tradizioni. Da non dimenticare, infatti, anche gli altri sapori di Cetara come quello della colatura di alici. Durante questa manifestazione viene sempre sottolineata la cultura enogastronomica e il sapore di questo di questa territorio.

2 – Ravello festival

Un’altra delle feste più belle che si tiene in Costiera Amalfitana nel corso dell’estate è il cosiddetto “Ravello festival”. Si tratta di una delle manifestazioni più famose di tutta la Divina. Parliamo di una maxi manifestazione che va avanti a giugno fino a settembre. Nel corso della manifestazione organizzata dalla fondazione Ravello che si trova nella viale Wagner 5 è possibile assistere al concerto di musica classica, nonché a manifestazioni culturali legate al mondo della letteratura, del cinema e di varie espressioni artistiche. Questa manifestazione è una delle più famose a livello internazionale e si tiene a Villa Rufolo sul panorama scenico di una delle terrazze più belle del Mondo. Da diverso tempo, è anche possibile assistere a numerosi concerti e manifestazioni all’interno dell’auditorium. Chi si trova in questo periodo in Costiera Amalfitana di certo non può perdersi la bellezza di questa manifestazione culturale che ha reso celebre il nome di Ravello in tutto il Mondo.

3 – La regata storica delle Repubbliche marinare

Un’altra delle feste estive più famose che si tiene ogni 4 anni in Costiera Amalfitana è la regata storica delle antiche Repubbliche marinare. Si tiene ad Amalfi ed è una storica gara di costumi tradizionali che c’è nella città di Amalfi una volta ogni 4 anni. Questo perché la regata storica si tiene una volta all’anno in una delle città delle antiche Repubbliche marinare, ovvero Venezia, Genova, Pisa e appunto, Amalfi. Ogni quattro anni è la volta di Amalfi e in questa occasione, la città si colora di tantissimi addobbi. Inoltre, si tiene la regata insieme a dei cortei in costume per ricordare quelle che sono le origini di Amalfi e tutte le bellezze della sua storia. Assistere alla regata storica della Repubblica Marinara è sempre una forte emozione e chi si trova in questa zona per una vacanza nella Divina, certamente non può mancare.

Altre feste estive in Costiera Amalfitana

Se siete alla ricerca di altre feste in Costiera Amalfitana, di certo non potrete mancare all’appuntamento con Positano, dove c’è ad agosto sulla spiaggia di Marina Grande lo sbarco dei Saraceni, così come la festa del pesce. A Praiano poi, dal 30 luglio al 4 agosto vi è la festa per la luminaria di San Domenico, nonché il Jazz on the Coast a Maiori che si tiene nel mese di agosto. In realtà, gli appuntamenti in Costiera Amalfitana sono tantissimi. Se volete restare aggiornati su tutto quello che riguarda il mondo degli eventi della Costiera Amalfitana, potete scaricare le guide di I Love Costiera e farvi accompagnare nell’avventura da persone del posto che conoscono bene il territorio. Loro sapranno rendere davvero unica e speciale la vostra vacanza in Costiera Amalfitana!

 

 

Le 3 feste estive più belle della Penisola Sorrentina

Chi si trova in vacanza in Penisola Sorrentina molto spesso si chiede come fare per divertirsi e cosa fare di sera. In realtà, vi sono tantissimi eventi tradizionali che si organizzano nel corso di ogni anno in Penisola. Ve ne sono alcuni assolutamente da non perdere a metà tra cultura, storia e tradizione. Tra le feste più belle, vi sono alcune legate al mondo della tradizione come ad esempio, il Festival Internazionale delle tradizioni popolari di Vico Equense, così come altre feste che si tengono nel corso degli anni. Ebbene, in questa rassegna vi spieghiamo quali sono le 3 feste estive più belle della Penisola Sorrentina, come fare per vederle soprattutto se restate poco tempo in città.

1 – Festa di Sant’Antonino di Sorrento

Volete sapere cosa fare a Sorrento l’8 agosto? Non sapete cosa fare di sera in Penisola Sorrentina? Ebbene, in realtà questa zona è famosa soprattutto per le sue più belle attività. Una delle feste assolutamente da non perdere è la cosiddetta “festa di San’Antonino di Sorrento”. La festa di Sant’Antonino di Sorrento è una di quelle più sentite, nonché storiche della perla del Golfo, perché riguarda il Santo di protettore della città. Questa festa si tiene la prima domenica di maggio ed è una kermesse popolare dove ci sono numerosi eventi del territorio che vi faranno scoprire tutte le tradizioni legate a Sorrento e alla sua religione, ma non solo. Vi sono tantissime manifestazioni nel corso della festa patronale che si tiene la prima domenica di maggio e qui si potranno assaggiare i sapori del territorio, oltre a divertirsi con momenti musicali e altro ancora. Poi, vi sono ancora degli altri eventi in questo territorio. La festa di Sant’Antonino poi, è bene sottolineare che si tiene anche nei mesi invernali secondo quelle che sono le tradizioni della zona.

2 – Il Festival Internazionale del Folklore di Vico Equense

Una delle feste più attese in estate per coloro che vogliono vedere la vera essenza della Penisola Sorrentina è il Festival del Folklore che ha una tradizione ventennale e si tiene a inizio agosto generalmente presso il chiostro della Santissima Trinità. Si tratta di una bellissima iniziativa dove si va a richiamare il principio e il valore della Pace universale con la reciproca conoscenza di etnie e popoli che provengono da ogni angolo del Pianeta. Questo Festival va ad abbracciare quella che è la vocazione turistica della Penisola Sorrentina e di tutta l’area Vesuviana. Non è un caso che questa manifestazione ogni anno viene vissuta da migliaia di persone con tutte le organizzazioni del territorio che sono chiamate a vedere la bellezza di tale Terra, mescolando le tradizioni provenienti da ogni angolo del Pianeta. Inoltre, la Penisola Sorrentina si occupa anche di questo evento soprattutto, per approfittarne e per diffondere anche i prodotti del suo territorio ma non solo. Insomma, grazie a questa particolare festa si ha l’occasione di scambiarsi la conoscenza sulla cultura e mescolare un po’ di tutto quello che c’è da sapere sulla Penisola Sorrentina, ché un po’ su tutta la Campania. Per tale motivo, vale assolutamente la pena per chi si trova in vacanza in Penisola Sorrentina, fare un giro a questa festa.

3 – La festa del mare

Una delle kermesse più sentite per coloro che vanno in Penisola Sorrentina nel periodo estivo la cosiddetta “festa del mare”. Si tiene a Sant’Agnello tra degustazioni di primi piatti tutti a base di pesce. La manifestazione è molto particolare perché si seguono quelle che sono le tradizioni per questo territorio, da un punto di vista culturale, ma anche culinario. Basti pensare a un territorio che si contraddistingue soprattutto per la pesca e anche per il turismo e che nel tempo, non ha mai abbandonato le tradizioni enogastronomiche della sua zona. Non è un caso che la festa del mare è una di quelle più attese e più bella di tutta estate.

Altri eventi da non perdere in estate in Penisola Sorrentina

Tra gli altri eventi da non perdere in Penisola Sorrentina in estate, ve ne sono alcuni a cavallo di tutta l’area. Oltre alla festa del pesce che si tiene a Nerano, vi sono anche altri eventi come quello in località Pezzana a Vico Equense, che è la sagra della melanzana che è diventata ormai un appuntamento immancabile. Va avanti da oltre 20 edizioni, qui si possono apprezzare in modo in cui le persone della Penisola mangiano le melanzane in modo particolare, in abbinamento col cioccolato. Anche a Vico Equense vi è un’altra sagra famosa che è quella del Raviulillo che vale assolutamente la pena una visita. Infine, in Penisola Sorrentina a Sant’Agnello si tiene anche ogni anno la mostra mercato dei prodotti tipici che vi aiuterà a scoprire i sapori di questo territorio. Grazie alle guide di I Love Costiera potrete poi scoprire i tanti altri numerosi eventi, più o meno tradizionali, che si tengono il territorio che di certo vi faranno apprezzare e vivere ancora di più questo particolare pezzo costiero della Regione Campania.

 

 

Come raggiungere Procida da Napoli

Capitale della cultura 2022, l’Isola di Procida è una delle più belle e particolari di tutto il golfo di Napoli. Quest’isola si caratterizza per i suoi mille colori, nonché per le sue spiagge e per la storia che la caratterizza. Procida ha poco più di 10.000 abitanti ed è davvero un borgo spettacolare. Tra i luoghi da vedere a Procida, vi sono il centro cittadino, caratterizzato dalle piccole casette, nonché Piazza Sant’Antonio, San Giacomo e Piazza Olmo. Inoltre, vi è l’area della terra Murata. Parliamo di un borgo medievale che si trova a picco sul mare, dove sorge anche il Palazzo D’Avalos del 1563, poi diventato Palazzo Reale e l’abbazia di San Michele, che risale al XVI secolo. Scopriamo insieme come raggiungere Procida da Napoli e quali sono le bellezze da vedere in una gita di un giorno in questa terra.

Come raggiungere l’isola di Procida da Napoli

Siete pronti a raggiungere l’isola di Procida da Napoli? Ebbene, si raggiunge molto facilmente. Dal primo mattino partono i traghetti che impiegano circa un’ora per raggiungere questo splendido pezzo di terra. Scopriamo insieme quali sono i luoghi da cui parte il traghetto o l’aliscafo per arrivare al porto di Procida.

Dove si prende il traghetto per andare a Procida

Per arrivare a Procida è possibile procedere via mare da Napoli. Il porto dell’isola Napoletana si raggiunge dai porti di Calata di massa e dal Molo Beverello. Poi, è anche possibile raggiungerla direttamente da Pozzuoli e da Monte di Procida. Da Napoli partono solo traghetti che ci impiegano circa un’ora per raggiungere la piccola isola del Golfo di Napoli. Chi vuole raggiungere il porto e partire alla scoperta di Procida può iniziare a raggiungere la stazione di Napoli centrale dove ci sono frequenti collegamenti da tutte le stazioni italiane con treni ad alta velocità, come Frecciargento, Frecciarossa, Frecciabianca, nonché Intercity notte, Intercity o Italo. Insomma, sarà molto facile raggiungere la stazione e poi da lì andare verso il porto con un mezzo di trasporto locale o a piedi. Raggiungerete facilmente Procida nel giro di un’oretta. I traghetti in estate sono molto più frequenti.

Quanto ci mette il traghetto da Napoli a Procida?

Per raggiungere Procida da Napoli ci vuole circa un’ora, come già accennato, con il traghetto. L’aliscafo invece impiega circa mezz’ora. Chi vuole raggiungere Procida da Pozzuoli o dal Monte di Procida, deve sapere che la durata per il traghetto è di appena 35 minuti.

Dove lasciare la macchina per andare a Procida

Se avete deciso di partire alla scoperta di Procida, durante una vostra vacanza nella Penisola Sorrentina o a Napoli, potete lasciarla in uno dei principali parcheggi del capoluogo Campano. Le soluzioni migliori sono essenzialmente due. Potete optare per il parcheggio, arrivare al Molo Beverello a Calata di porta di Massa con i mezzi pubblici. Per quanto concerne il porto di Pozzuoli potete optare per il parking Villa Avellino. Più o meno il costo è di 20 euro al giorno, stessa cosa anche per il parcheggio Brin di Napoli. Potete trovare anche delle offerte direttamente in rete. Quindi ricordate: è consigliabile cercare in rete, magari con l’aiuto delle guide di I Love Costiera, prima di partire le avventure.

Cosa vedere a Procida in un giorno a piedi?

In un giorno a piedi e Procida avrete tantissimo da vedere. Infatti, in questa città o in questa isola ci sono tantissimi posti culturali da esplorare. Nel 2022 è divenuta anche capitale italiana della cultura e questo la rende ancora più affascinante, grazie ai numerosi eventi che si tengono in tutto il territorio. Una delle aree sicuramente da vedere, come già accennato, è la terra Murata che ospita questo borgo fortificato di origine medievale. A Procida inoltre, troverete una costa bassa e sabbiosa, nonché le 9 contrade del centro abitato, tutte molto particolari. Un’altra parte sicuramente da vedere è l’isolotto di Vivara che è di proprietà della fondazioneAlbano Francescano” ed è una riserva naturale statale. Infatti, vi sono anche i resti di un villaggio miceneo che risale al XV secolo avanti Cristo. Non è visitabile, a meno che non sia stata organizzata una specifica visita limitata a poche persone. Sicuramente, le zone più particolari e forse più famose anche dalle foto che si possono scovare in rete sono Marina Grande – dove attraccherete – e la Corricella. Tutte queste case vicine rendono il posto un tipico borgo di pescatori: sono abitazioni colorate, che sembrano ripercorrere quanto raccontato nel libro “L’isola di Arturo” di Elsa Morante o quanto ripreso nelle scene dè “Il postino” di Massimo Troisi.

Come muoversi a Procida

Una volta che arriverete a Procida, sappiate che la potete girare a piedi perché è abbastanza piccola. Però comunque, in alternativa, potete prendere un taxi oppure noleggiare una bicicletta o motorino. Da Marina Grande potete raggiungere facilmente la Corricella con le sue case colorate o approfittare di 4 linee di minibus per raggiungere le vostre destinazioni. Il costo dei biglietti di 1,50 euro.

 

 

Come raggiungere Ischia da Napoli

Se vi state chiedendo come fare a raggiungere Ischia da Napoli, allora dovete sapere che ci sono tantissimi percorsi che vi potranno aiutare a scovare la bellezza dell’isola verde. Ischia è una delle isole più note del Golfo di Napoli e visitarla sicuramente è un’ottima idea. Con le sue ricchezze termali, l’isola di Ischia appartiene all’arcipelago delle isole Flegree ed è sicuramente da non perdere. Scopriamo insieme le bellezze da vedere in un tour nell’isola di Ischia, come fare per raggiungerla facilmente una volta che ci si è recati in vacanza nella città di Napoli o in Penisola Sorrentina.

Come spostarsi da Napoli a Ischia

Spostarsi da Napoli a Ischia è molto più facile di quello che si potrebbe pensare. Infatti, l’isola di Ischia è raggiungibile tramite traghetti o aliscafi. È possibile imbarcarsi da Napoli al porto Molo Beverello, dove si prendono gli aliscafi. In alternativa potete prendere i traghetti a Calata Porta di Massa. È anche possibile partire alla scoperta di Ischia direttamente da Pozzuoli da dove partono motonavi e traghetti.

Come arrivare a Ischia in auto, treno o aereo

È possibile arrivare a Ischia in auto, in treno o in aereo perché in pratica si raggiunge Napoli sia dalla stazione principale di Piazza Garibaldi a Napoli che altrimenti in autobus o con la propria auto. Se ad esempio vi trovate a Sorrento o in Penisola Sorrentina, in ogni caso, prendere un mezzo o l’automobile e partite in direzione Napoli. Si può parcheggiare l’auto presso il parcheggio Brin di Napoli oppure in altre aree parcheggio che si trovano nella città. In genere, il costo del parcheggio è di circa un euro all’ora con delle tariffe giornaliere che si aggirano intorno ai 20 euro. Una volta raggiunta, Napoli sarà molto facile prendere i mezzi urbani su cui si consiglia di vedere gli orari delle compagnie per trovare direttamente le linee che servono per arrivare al porto. Una volta raggiunto il porto vi sono diverse compagnie che partono in direzione Ischia e poi non vi resta altro che fare il biglietto per partire alla scoperta dell’isola verde.

Quanto costa il biglietto per il traghetto da Napoli a Ischia

Il biglietto per andare da Napoli a Ischia ha un prezzo medio di circa 20 euro. Alcune compagne hanno dei prezzi inferiori e ci sono poi degli sconti per coloro che sono residenti. Se volete avere la certezza di trovare il biglietto che state cercando, di certo sarà molto più facile di quello che pensate se prenotate online, trovando magari degli sconti che talvolta, sono disponibili. Il prezzo invece per l’aliscafo ha più o meno lo stesso costo, talvolta con una differenza di circa 2 euro. In più, in alcune fasce orarie giornaliere i prezzi possono subire un’importante variazione.

Quanto costa portare la macchina a Ischia

Da direzione Ischia partono diversi traghetti per Ischia. È anche possibile partire da Pozzuoli o da Calata di Massa, se volete imbarcare la vostra automobile. Ebbene, molti si chiedono quanto costa portare la macchina a Ischia. In realtà, questo dipende da quelli che sono i periodi dell’anno e anche dalle compagnie scelte. È possibile imbarcare l’auto per Ischia dai porti di Calata di Massa e di Pozzuoli, ma c’è il divieto di sbarco e circolazione di motoveicoli, autoveicoli e motocicli sull’isola nel periodo estivo per coloro che sono residenti regione Campania. Ciò in modo tale da cercare di non intasare l’isola in un periodo in cui è maggiormente frequentata per le sue bellezze marine e anche per le cure termali. Il costo per imbarcare l’automobile è variabile più o meno dai 30 ai 60 euro a seconda del tipo di automobile e della compagnia scelta.

Quanto tempo ci vuole con il traghetto da Napoli a Ischia

Il traghetto da Napoli a Ischia prevede una traversata di circa un’ora e 30 minuti. In realtà, la traversata però può variare dai 25 minuti, fino a un’ora e mezza, secondo l’operatore selezionato. Ad esempio, l’aliscafo ci mette poco meno di mezz’ora, mentre invece il traghetto ci impiega circa un’ora e mezza. La traversata collega l’isola con il golfo di Napoli è anche molto piacevole da fare. Insomma, grazie a questo questa possibilità avrete anche l’occasione di vedere, in alcuni dei percorsi del tragitto, ad esempio, l’Isola di Procida che si trova a metà strada.

Quanto costa visitare Ischia

Ischia è un’isola abbastanza grande che è composta da sette Comuni differenti. Sarebbe meglio non vederla in un solo giorno, ma chi non ha molto tempo a disposizione può fermarsi a Ischia porto per vedere almeno il centro di questo bel pezzo di terra. In bassa stagione, i costi sono abbastanza contenuti e il costo per una persona è intorno ai 100 euro al giorno, mentre nella stagione media i costi sono intorno ai 160 o ai 300 euro al giorno invece, nell’alta stagione. Insomma, se anche avete pensato di fare una vacanza e vi state chiedendo quanto si spende una settimana a Ischia, sappiate che in linea di massima è possibile avere un soggiorno confortevole a partire dai 1300 euro per persona.

 

 

Come raggiungere Capri da Sorrento

Come si fa a raggiungere Capri da Sorrento? Chi si reca in Penisola Sorrentina di certo avrà voglia di scoprire quali sono le bellezze di questo territorio a 360°. Uno dei posti sicuramente più particolari che si trova nel comprensorio del Golfo di Napoli è l’isola Azzurra. Capri si raggiunge facilmente da Sorrento perché le due zone sono molto vicine e ben collegate. Fare una gita anche di un giorno è sicuramente una buona idea. Scopriamo quali sono i principali collegamenti da Sorrento a Capri e cosa visitare una volta arrivati sull’isola Azzurra.

I collegamenti tra Capri e Sorrento

Raggiungere Capri direttamente da Sorrento è molto semplice. Infatti, dal porto di Sorrento ci sono tantissimi aliscafi e traghetti che ogni giorno partono in direzione dell’isola Azzurra. Da aprile fino a fine ottobre ci sono corse molto frequenti che talvolta, sono anche abbastanza affollate. È consigliabile sempre prendere il biglietto andata e ritorno o magari prenotare. Se viaggiate ad agosto oppure nelle vacanze di Pasqua, il 1° maggio o il 25 aprile, la prenotazione è quasi obbligatoria.

Quanto costa il biglietto da Sorrento a Capri

Il costo del biglietto del collegamento tra Sorrento e Capri oscilla intorno ai 20 euro. Vi sono inoltre, biglietti compresi tra i 14 e i 19 euro, in caso di occasioni speciali oppure di particolari offerte da parte della compagnia prescelta.

Quanto impiega il traghetto da Sorrento a Capri

Sia il traghetto che l’aliscafo sono molto veloci per raggiungere Capri da Sorrento. La tratta è davvero particolarmente breve. Entrambe le due principali compagnie che si occupano dei collegamenti tra Sorrento e Capri impiegano poco più di 20 minuti per raggiungere l’isola.

Dove si prende il traghetto a Sorrento?

Avete deciso di partire alla scoperta di Capri? Come già accennato, dal porto di Sorrento sarà possibile partire all’esplorazione di questa splendida isola del Golfo di Napoli. L’indirizzo del porto di Sorrento da cui partono gli aliscafi e traghetti per le isole del Golfo è via Marina Piccola 35. Se vi trovate lì in vacanza potete inserirlo sul navigatore e raggiungere facilmente il posto, seguendo anche poi le indicazioni.

Dove lasciare la macchina per andare a Capri

Se avete deciso di partire alla scoperta di Capri potete lasciare la macchina in uno dei tanti parcheggi che si trovano nella Perla del Golfo. Vi è il garage Marina Piccola o il Central parking di Sorrento che si trovano rispettivamente a via Luigi Di Maio o in Corso Italia. Anche il parcheggio Stinga in via degli aranci potrebbe essere una buona soluzione. Il costo oscilla tra 3 euro all’ora fino alla tariffa giornaliera di 25 euro. Dipende però, dalla stagione e dal parcheggio ha scelto. Prenotando prima in rete, potete trovare anche degli sconti. Quindi è sempre consigliabile verificare prima di decidere cosa fare, magari chiedendo l’aiuto degli esperti di I Love Costiera. Questo parcheggio scelto, di certo vi garantirà sicurezza e potrete poi partire alla scoperta dell’isola Azzurra.

Cosa fare a Capri in un giorno

Una volta che avete raggiunto Capri potete visitarla abbastanza facilmente, anche in poco tempo. In una gita di un giorno potete partire dal guardare i faraglioni di Capri o andare verso i giardini di Augusto. Consigliabile, nei periodi in cui non è chiusa per vari interventi di manutenzione, via Krupp. È una via panoramica che vi permetterà di avere uno scorcio privilegiato sull’isola Azzurra. Immancabile anche un gelato nella piazzetta di Capri o una visita a Villa Jovis, nonché a Villa San Michele. Se avete del tempo, potete anche partire alla scoperta di Anacapri, visitare il faro e andare alla scoperta della grotta Azzurra. La grotta Azzurra si può visitare solo in determinati periodi dell’anno, soprattutto quelli estivi, quando le condizioni marine lo permettono. Infatti, per entrare nella grotta si può utilizzare una piccola barchetta messa a disposizione da pescatori della zona, pagare il biglietto e poi potete accedere in una della cavità più belle in assoluto di tutto il Mondo.

Quanto costa andare a Capri per un giorno

Capri è abbastanza cara. Basti pensare che già un caffè nella piazzetta di Capri può venire a costare circa 5 euro sedendosi ai tavolini del bar principale. La bottiglia d’acqua comprata in un bar costa di solito intorno ai 2 euro. Il prezzo potrebbe crescere se vi accomodate per berla. In genere, per chi vuole visitare l’isola Azzurra anche in un solo giorno facendo un giro completo, ovvero andando alla grotta Azzurra, Villa San Michele e poi prendendo la seggiovia per il Monte Solaro, mangiando un panino e un gelato potrebbe già avere un costo di circa 100 euro a persona. Anche se decidete di trascorrere semplicemente la giornata sulla spiaggia privata di Capri con pranzo al ristorante il prezzo potrebbe essere più o meno lo stesso o salire. Ciò a seconda delle consumazioni scelta e del ristorante che avete deciso di prenotare. Potete girare però facilmente l’isola grazie ai mezzi di trasporto che collegano ogni parte da Capri ad Anacapri!

 

Napoli, il culto delle “anime pezzentelle”

E’ notorio che i napoletani abbiamo un rapporto particolare con la morte. Ne è prova il Cimitero delle Fontanelle, un luogo unico al mondo che certo non lascia indifferenti. Oltre 3000 mq dove sono riposti i resti di migliaia di persone. Si trova a Napoli, nel Rione Sanità, uno dei quartieri più ricchi di storia e tradizione che ogni anno attira milioni di visitatori.

La particolarità di questo ossario è il cosiddetto rito delle “anime pezzentelle”, ovvero la cura e  l’adozione da parte di alcuni napoletani di un cranio, di una “capuzzella”, in cambio di sostegno. Ma in che modo un teschio può dare sostegno ad un vivo? E cosa si intende per “anime pezzentelle”?

Le “anime pezzentelle” sono chiamate così perché appartengono a defunti non identificati che non hanno ricevuto una degna sepoltura. Si tratta per lo più di resti di persone morte durante la peste di inizio ‘600. Negli anni alcuni napoletani hanno iniziato a prendersene cura come se fossero i resti dei loro cari. Essi pregavano per le “capuzzelle” affinchè potessero raggiungere il Paradiso. In cambio chiedevano aiuto per ricevere una grazia. Naturalmente qualcuno, come grazia, chiedeva di ottenere i numeri vincenti al lotto. Se la grazia veniva ottenuta il teschio riceveva dei doni: una cappellina, un lumino, dei fiori, ma anche gli oggetti più disparati. Un culto praticato ancora nonostante sia stato bandito e disconosciuto dalla Chiesa nel 1969.

Ci sono teschi che sono diventati famosi per aver esaudito molti desideri e per essere dunque attorniati da teche ricchissime di omaggi. E’ il caso del teschio del Capitano al quale è legata una leggenda piuttosto inquietante.

E’ possibile visitare il Cimitero delle Fontanelle in autonomia, ma è sicuramente più interessante farlo attraverso le visite organizzate dalle guide della Cooperativa sociale “La Paranza”.

Vico Equense, lo scoglio della tartaruga

Vico Equense è uno dei paesi più belli e caratteristici della costiera sorrentina. Posto in posizione strategica tra il golfo di Napoli, i monti Lattari ed il golfo di Salerno, Vico Equense ammalia e stupisce per le sue straordinarie bellezze paesaggistiche. Costituisce anche la meta ideale per una gita fuori porta o un weekend, ma anche il luogo dove trascorrere una vacanza più lunga rappresentando il punto di partenza migliore per poter esplorare le zone limitrofe le cui bellezze naturali sono famose in tutto il mondo.

Vico Equense, lo scoglio della tartaruga

Una delle particolarità di Vico Equense è sicuramente lo scoglio della tartaruga, chiamato così perché la sua forma ricorda esattamente quella di una grande tartaruga.

Si tratta di uno scoglio posto a circa 50 metri da una spiaggia accessibile solo via mare, un tempo denominata “la spiaggia dei preti”. Essa, infatti, essendo appartata, veniva frequentata dagli esponenti del clero desiderosi di trascorrere qualche ora al mare.

Che per il clero fosse consuetudine frequentare spiagge isolate e tranquille, ci viene mostrato anche da una scena di una famosa pellicola del 1955. In “Pane, amore e…”, un entusiasta Vittorio De Sica nei panni del cavaliere Antonio Carotenuto tenta l’approccio con la bella Sofia (Sophia Loren) su una spiaggia che egli crede desertahttps://www.traditionrolex.com/33. Purtroppo però, la spiaggia è tutt’altro che deserta. Decine di preti affollano la scogliera ed il povero cavaliere Carotenuto è costretto ad abbandonare il suo ruolo di seduttore.

Le altre spiagge di Vico Equense

Naturalmente a Vico Equense ci sono spiagge per tutti i gusti. Per una giornata all’insegna del mare e del sole a Vico Equense è sicuramente da non perdere l’occasione di rilassarsi presso la sorgente solfurea dello Scrajo o presso gli stabilimenti balneari del Bikini. Tra le spiagge più estese di Vico Equense  (e probabilmente dell’intera penisola sorrentina) vi è quella di Tordigliano-Chiosse, dalla quale si gode una vista spettacolare sull’isolotto Li Galli.

Alla scoperta di Punta Campanella tra natura e leggenda

Avete mai sentito parlare di Punta Campanella? Rappresenta sicuramente uno dei luoghi più suggestivi della Penisola Sorrentina. È un luogo che è al confine tra la terra, la montagna e il mar Tirreno. Si trova di fronte all’isola di Capri. Infatti, questa zona ha sempre avuto una particolare aurea come se fosse un posto magico, tutto da scoprire a stretto contatto da mare, sole, terra e natura. Scopriamo insieme quali sono le caratteristiche di Punta Campanella, come fare per visitare questa zona e soprattutto, cosa si trova in questo posto avvolto tra miti e leggende. Se state organizzando una vacanza o un viaggio in Penisola Sorrentina questa tappa di certo non può mancare. Ecco quindi tutto quello che dovete sapere prima di visitare Punta Campanella.

La storia e le origini di Punta Campanella

Prima di organizzare una visita a Punta Campanella dovete riscoprire quella che è la sua storia innanzitutto. Infatti, è un’area naturale in riva al mare che però è anche un luogo leggendario. Nella zona di Punta Campanella, la mitologia sosteneva che si trovavano le sirene ammaliatrici che cercarono di far fermare Ulisse e tutti i suoi compagni nel viaggio raccontato nell’Odissea. In questa zona, era costruito un tempio maestoso dedicato alla dea Atena. Poi fu convertito dagli antichi romani al culto di Minerva. A testimonianza di questo, si trova anche una scritta in osco, un’antica lingua Italica d’epoca pre romanica che testimonia come quella zona nell’antichità fosse un punto di approdo per gli equipaggi delle navi. Molti arrivavano qui per offrire doni alla dea in cambio di protezione durante i viaggi. In merito al nome, le origini di Punta Campanella però sono più recenti. L’appellativo “Punta Campanella” dipende dal fatto che tra il 1300 e il 1335 Roberto D’Angiò decise di costruire una torre difensiva, la cosiddetta Torre Minerva. L’obiettivo di questa torre era quella di avvistare eventuali attacchi dei pirati, posizionando in cima una Campanella che fungeva come allarme in caso di rischi. La Torre Minerva è ancora oggi visibile nei suoi ruderi. Visitare Punta Campanella significa quindi, non solo scoprire la bellezza naturalistica di un territorio unico ma anche assaporare un luogo sacro e leggendario.

L’aria la riserva naturale e Marina di Punta Campanella

Tra i luoghi naturalistici più successivi di tutta la Campania vi è Punta Campanella: è unico nel suo genere. Si trova in un luogo a metà tra il Comune di Massa Lubrense, nella frazione Termini, e vero il comune di Positano. Questo territorio è incontaminato, selvaggio e si estende per tutta la baia di Jeranto. È sovrastato dal Monte San Costanzo ed è anche un’area marina protetta dal 1997. Qui si vanno a tutelare tutte le specie che si trovano a ridosso del Mar Tirreno. Chi ama le immersioni o lo snorkeling non può non fermarsi in questa zona. In più si raggiunge la baia di Jeranto con le sue acque cristalline, dove fermarsi per un bagno ristoratore.

Come raggiungere Punta Campanella

Per raggiungere Punta Campanella, bisogna partire dalla frazione di Massa Lubrense chiamata Termini dove ci si arriva con molti autobus in partenza da Sorrento. Si parte da una salita sul crinale del Monte San Costanzo e si raggiunge il Pianoro di Punta Campanella dove si vede la Torre saracena e gli antichi resti del santuario di Minerva. Inoltre, una volta arrivati nel comune di Nerano si può procedere a esplorare questo fantastico territorio. Il percorso che dura circa 4 km non è particolarmente complesso e può essere fatto anche da coloro che non sono dei veri esperti di trekking, ma amano passeggiare a stretto contatto con la natura. Passo dopo passo, vi rendete conto che si tratta di un territorio davvero unico, dove ci sono degli scorci spettacolari e dove potete scorgere fino a vedere in lontananza, i faraglioni di Capri, l’isola di Capri, l’isolotto de Li Galli e parte della Penisola e della Costiera.

Dove alloggiare a Punta Campanella

Se avete deciso di alloggiare a Punta Campanella nella vostra vacanza in Penisola Sorrentina, di certo dovete qui tantissime alternative. In particolare, a Nerano avete la possibilità di poter soggiornare proprio a due passi da queste aree naturalistiche. Al suo interno, a Punta Campanella, infatti non vi sono delle strutture alberghiere ma sicuramente Nerano e Massa Lubrense, rappresentano due posti dove scegliere l’alloggio, a seconda delle vostre esigenze personali e quelle delle persone che si recano con voi durante questa vacanza. Per tutti i consigli su dove mangiare, dove dormire, cosa fare in Penisola Sorrentina e a Punta Campanella per una vacanza impeccabile, potete leggere le guide di I Love Costiera che vi aiuteranno a trovare la dimensione giusta per trascorrere giorni indimenticabili in questo particolare angolo di Paradiso. Cosa aspettate? Grazie agli esperti di I Love Costiera potete scoprire tutto quello che c’è da sapere, non solo su Punta Campanella ma anche sui posti più belli e nascosti che si trovano in Penisola Sorrentina e che vale sicuramente la pena visitare!

 

 

Bandiere Blu, la Campania al secondo posto

Sono ben 18 i comuni campani ai quali è stata assegnata quest’anno la bandiera blu: Vico Equense, Piano di Sorrento, Sorrento, Massa Lubrense, Anacapri, Positano, Capaccio, Agropoli, Castellabate, Montecorice, Pollica, Casal Velino, Ascea, Pisciotta, Centola, Camerota, Vibonati e Ispani, new entry.

Con 18 bandiere blu la Campania si piazza al secondo posto dopo la Liguria.

I tre posti più particolari di Vico Equense in Penisola Sorrentina

Chi visita la Penisola Sorrentina non può non pensare di fare una sosta a Vico Equense. Questa città è assolutamente non perdere perché si tratta di un piccolo centro che in realtà, racchiude una ricchezza immensa sotto il punto di vista paesaggistico, ma anche culturale e architettonico. Scopriamo insieme quali sono le cose assolutamente da non perdere per chi si reca a Vico Equense e perché vale la pena provare questo territorio, ammirandolo in tutta la sua bellezza. Ecco i 3 posti più belli che potete trovare a Vico Equense.

1 – Castello Giusso

Uno dei posti più belli che potete scovare a Vico Equense è sicuramente il castello Giusso. Parliamo di una struttura edificata tra il 1284 al 1289 per volere del Re Carlo II D’Angiò. Questa struttura aveva scopi difensivi. È una fortezza che negli anni è stata sia adibita come residenza, ma anche per usi militari. Rispetto a quello che era il complesso originale sono visibili ancora oggi solo una parte della cinta muraria e una terrazza sul mare. Infatti, nel corso degli anni il castello ha subito diversi lavori di ristrutturazione. C’è da dire che, anche se è molto diverso rispetto a quello che era in origine però, la sua bellezza resta sicuramente indiscutibile. Il castello si chiama in questo modo per via dei proprietari Luigi Girolamo Giusso che nel XIX secolo fece diversi lavori in tale edificio. Infatti, qui è stata anche realizzata una cappella dedicata a Santa Maria della Stella che si trova all’interno. Nella struttura poi, sono stati fatti diversi affreschi nei saloni che vanno a caratterizzare questo edificio. A oggi viene utilizzato soprattutto per delle cerimonie di tipo civile. Infatti, è possibile organizzare dei matrimoni e degli eventi di vario genere, anche di natura culturale, all’interno di questo stabile che nonostante i cambiamenti avvenuti nel corso del tempo comunque riesce a mantenere il suo fascino è l’antico prestigio di un tempo.

1 – Terme di Scrajo

Un altro posto bellissimo sicuramente da non perdere per coloro che decidono di visitare Vico Equense è dove sorgono le terme di Scrajo. In questa terme si trovano diverse sorgenti di acqua sulfurea che sono ideali per coloro che vogliono prendersi un momento per il benessere e per il relax. Le terme hanno aperto i battenti nel 1895 e rappresentano il luogo perfetto per prevenire il trattamento di patologie osteo-articolari. Le acque delle terme di Scrajo sono ideali anche per combattere patologie dermatologiche, nonché quelle delle vie respiratorie. In merito alla loro posizione geografica, è un vantaggio che si trovano lungo la costa Sorrentina. Oltre all’effetto terapeutico delle terme quindi potete anche sfruttare quello che è il clima marino che sicuramente è positivo, in generale, per il benessere psicofisico. Insomma, si tratta di una tappa che non potete non fare se siete in visita a Vico Equense.

3 – Antiquarium silio italico

Uno dei posti più belli di Vico Equense è senza ombra di dubbio l’Antiquarium silio italico. Conosciuto anche con il nome di “Antiquarium Aequanum” questa struttura è un museo dove si trovano i reperti archeologici ritrovati a Vico Equense nel corso della seconda metà del 900. Grazie a dei lavori che sono stati realizzati nel centro di Vico Equense, nel 1960 venne alla luce una necropoli. Questa necropoli veniva utilizzata dal VII al V secolo avanti Cristo e all’interno sono state rinvenute circa 500 tombe. Chiaramente, è stata una scoperta molto importante dal punto di vista archeologico in quanto sono presenti in tale luogo delle collezioni di un valore inestimabile. Ci sono oggetti anche che risalgono al VII secolo avanti Cristo fino al periodo romano. Dalle collezioni funerarie ad accessori e oggetti di uso quotidiano, ma anche armi, anfore e vasi. Chi si trova Vico Equense dunque, non può perdersi questa bellissima vetrina della storia e della cultura di questo territorio.

Gli altri posti da non perdere a Vico Equense

Oltre ai 3 luoghi più belli citati in questa guida, vale anche la pena sottolineare che questo piccolo centro cittadino in realtà è ricco di tantissime altre aree che vale la pena visitare. Una su tutte è Siano con i suoi baretti, che è patria indiscussa della movida per eccellenza. Inoltre, da non perdere anche la cattedrale di Santa Maria Annunziata che si trova a picco sul mare. È l’unico esempio di cultura e struttura gotica in Penisola Sorrentina. All’interno ci sono opere di Giuseppe Bonito, Francesco Palumbo e Jacopo Cestaro. La chiesa risale al 1800 circa. È a picco sul mare ed è una delle chiese più belle del Mondo. Se non volete perdere i luoghi più particolari, suggestivi e peculiari della Penisola Sorrentina, non potete non consultare le guide di I Love Costiera che vi aiuteranno a orientarvi in questo straordinario territorio. Troverete tutti i consigli utili di cui avete bisogno per una vacanza impeccabile, adatta per famiglie, a gruppi di amici o anche a una vacanza con la dolce metà.

 

 

Le tre escursioni da non perdere in Costiera Amalfitana

Siete amanti del trekking? La Costiera Amalfitana sotto questo aspetto, ha tantissimo da offrire. Parliamo di un territorio davvero molto particolare che da sempre è un punto di riferimento irrinunciabile per coloro che amano l’escursionismo. In Costiera Amalfitana si trovano sentieri mozzafiato che sono sospesi tra montagna e mare, ripercorrono i tratti che i contadini utilizzavano per spostarsi da un punto all’altro della Divina. Tanti turisti che cercano l’adrenalina e amano l’avventura, non posso non valutare questo percorso se passano qui le proprie vacanze. I sentieri che si trovano in Costiera Amalfitana sono davvero numerosi per coloro che amano il trekking. Scopriamo insieme però quali sono i tre sentieri ed escursioni da non perdere in Costiera Amalfitana per chi ama queste attività e inoltre, quale scegliere per assaporare la vera natura del Costiera Amalfitana.

1- Il Sentiero degli Dei

Sicuramente il sentiero di trekking più famoso che vale la pena provare per chi si trova in questo territorio è il Sentiero degli Dei. Chi ama passeggiare all’aria aperta troverà nel Sentiero degli Dei tutto quello che racchiude gli elementi chiave di questo territorio. Va da Agerola a Positano: è uno dei percorsi maggiormente conosciuti perché dura circa 5 ore ed ha un dislivello di 600 metri in discesa. Ha anche un itinerario alternativo che unisce alcuni punti religiosi che vale la pena ammirare. Si trova a circa 400 metri sul livello del mare e qui è possibile visitare la chiesa di Santa Maria a Castro del XII secolo, insieme al Convento San Domenico del XVI secolo.

2 – La Valle delle Ferriere

Un altro particolare territorio che racchiude il senso della Costiera Amalfitana ed è percorso ogni giorno da migliaia di turisti è la Valle delle Ferriere. Parliamo di un sentiero molto particolare che va da Agerola ad Amalfi. Dura circa 3 ore ed ha un dislivello di 500 metri nella discesa e di 250 metri in salita. Parte da San Lazzaro ad Agerola e poi prosegue fino alla Valle dei Mulini che è attraversata dal torrente Canneto. Questo percorso si snoda in sorgenti, boschi, diverse rapide del fiume Canneto e delle piccole cascate. Prima questa zona veniva utilizzata proprio per la presenza del torrente, usata come una forza motrice per le antiche cartiere. Infatti, ad Amalfi si produceva una pregiata carta che ancora oggi è molto ricercata e viene utilizzata soprattutto per occasioni nobili. All’epoca le cartiere erano simboli della Repubblica Marinara che commerciava in tutto il Mondo conosciuto. Anche ancora oggi è possibile andare ad ammirare ad Amalfi il museo della carta che richiama proprio questa antica tradizione e illustra il modo in cui veniva lavorata la carta quando Amalfi era ancora una Repubblica marinara.

3 – Santa Maria di Castello

Per continuare questa rassegna sulle escursioni che è possibile fare in Costiera Amalfitana vale sicuramente la pena considerare l’idea di percorrere il sentiero Santa Maria del Castello. Ha una difficoltà media, dura circa un’ora e mezza. Questo percorso ha un dislivello di 200 metri circa in salita e 650 metri in discesa. Da qui si raggiunge Positano, attraversando Montepertuso che è una località pedemontana di questa zona. È una vera e propria perla, si arriva in un’Oasi naturale, ovvero il Vallone Porto. In questa zona, infatti si trovano anche i falchi Pellegrini. Non è un caso che sono sempre di più coloro che decidono di fare questo percorso che dà la possibilità di avere dei punti di vista eccezionali su Positano che è una delle perle del territorio. Insomma, sicuramente si tratta di un percorso che vi farà scoprire un aspetto unico e punti di vista indimenticabili della Costiera Amalfitana.

Escursioni da non perdere in Costiera Amalfitana

Chi si reca in Costiera Amalfitana di certo troverà nel trekking una delle attività più particolari da fare. Insomma, oltre a quelle citate vi sono sicuramente tantissime attività di trekking che piaceranno molto a coloro che sono amanti di questo tipo di attività. Dalla Valle dei Briganti fino al Monte dell’Avvocata o al Fiordo di Furore, insomma i sentieri trekking sono tantissimi. Si può anche pensare di muoversi per riuscire a raggiungere invece, via mare le isole di questa zona. In una giornata di escursione, ad esempio si può pensare di arrivare fino a l’isola de Li Galli che si trova al largo di Positano ed è composto da tanti piccoli isolotti dove, secondo la leggenda, vivevano le sirene che avevano quasi rapito i marinai e fermato il viaggio di tanti turisti. Tra storia e tradizione, insomma, di certo questo territorio vi aprirà le porte a un mondo bellissimo che è quello della Costiera Amalfitana. Grazie ai consigli degli esperti avrete l’occasione di poter trovare tutto ciò che c’è da vedere in questa zona e seguendo la guida della Costiera, avrete a portata di mano la chiave per aprire le porte del questo Paradiso, ovvero La Divina.

 

 

I 3 tour della Penisola Sorrentina adatti ai bambini

Siete pronti per partire alla scoperta della Penisola Sorrentina con i bambini? Questo particolare territorio è adatto anche alle famiglie. Infatti, si possono fare tantissimi tour all’aria aperta che sono costruiti per le esigenze dei più piccoli. Sorrento e la Penisola Sorrentina con i paesaggi da togliere il fiato e gli scorci romantici, in realtà lascia molto spazio anche al divertimento, soprattutto delle famiglie con i bambini. Si possono fare dei percorsi di trekking, oppure intrattenersi in dei bellissimi pic nic. Ci sono anche delle escursioni in montagna che sono adatte anche ai bambini. Vediamo quali sono le principali attività da fare a Sorrento in Penisola Sorrentina adatte ai bambini e quali sono i tour assolutamente da non perdere per chi si reca in vacanza in questo territorio con la propria famiglia.

1 – Visitare il giardino di Villa Fiorentino

La prima cosa da fare per chi si reca in vacanza in Penisola Sorrentina con i bambini è quello di visitare i giardini di Villa Fiorentino. Un vero e proprio parco giochi che si trova nel cuore di Sorrento. Si tratta di un polmone verde, un angolo davvero particolare che è frutto di divertimento per i più piccoli. All’interno del giardino di Villa Fiorentino si possono trovare degli spazi adatti al relax e al gioco dei più piccoli. Vi è un vero e proprio parco giochi infatti, dedicato ai bambini con tutti i giochini e tante giostre sparse nel verde. Sicuramente i più piccoli si divertiranno, girando all’avventura dei sentieri del parco, intrattenendosi tra scivoli e l’altalena.

2 – Escursione alla Valle delle Ferriere

Un’altra attività da fare con i bambini in Penisola Sorrentina, è l’escursione alla Valle delle Ferriere. Pianificando una vacanza a Sorrento si pensa subito al mare. Però c’è anche la possibilità di addentrarsi all’interno in un territorio che è caratterizzato da una bellezza unica e senza tempo. Parliamo della Valle delle Ferriere che si raggiunge da Sorrento facilmente. Chi ama il trekking in famiglia non può non farci un pensiero. Il sentiero della riserva è molto bello da un punto di vista estetico e permette di trascorrere una giornata all’aria aperta completamente immersi nel verde attraversando quella che era la strada che veniva percorsa da coloro che si occupavano delle attività della cartiera che si svolgeva in questa zona. Infatti, ci sono i mulini ad acqua che un tempo venivano impiegati per produrre la pregiata carta di Amalfi. Poi all’interno del sentiero che scende verso giù, ci sono cascate e ruscelli perfetti per trascorrere una giornata immersi nel verde. Si chiama così del resto proprio per le antiche Ferriere di origine medievale che si vedono all’interno di questo bellissimo tour nell’aria aperta.

3 – Funivia del Monte Faito

Un altro tour adatto ai bambini che volete fare in Penisola Sorrentina è quello che richiede l’ausilio della Funivia del Faito. A chi piace esplorare può pure godere di una bellissima vista partendo da Castellammare di Stabia può salire sulla funivia per raggiungere la cima del Monte Faito. Il tragitto in funivia può essere sicuramente un’esperienza soprattutto per i più piccoli e inoltre, dà la possibilità di attraversare dalla costa alla montagna. Si sarà come completamente immersi in un paesaggio magico dominato dal blu del cielo e del mare. Sulla cima del Monte Faito inoltre, ci si può anche fermare in aree picnic e fare delle passeggiate nel bosco. Qui si possono incontrare anche dei cavalli selvaggi: non è così raro!

4 – Tour in barca

Un’altra idea per coloro che vanno in Penisola Sorrentina con i bambini è quello di intraprendere un tour in barca magari verso le Isole del Golfo di Napoli. Infatti, parliamo di un una possibilità che di certo piacerà ai bambini. Da Sorrento si può raggiungere facilmente Capri oppure fare rotta verso Amalfi, da tutta la costa per vedere da una prospettiva nuova l’intero territorio. Ci sono dei tour organizzati, anche specifici per i più piccoli dove c’è l’animazione, si ha la possibilità di divertirsi e trascorrere delle ore anche con i più piccoli in pieno clima giocoso.

5 – Parco giochi e Circolandia

Un’altra imperdibile che coloro che si recano in Penisola Sorrentina con i bambini è quella di andare a visitare il parco Circolandia. È una ludoteca che si trova in centro città e che si raggiunge facilmente, offre una soluzione di giochi gonfiabili e di divertimenti per i più piccoli. C’è anche un servizio di baby parking, in modo tale da tenere sempre occupati i bambini anche durante una vacanza. In questo spazio si troveranno tantissimi giochi come casette di plastica, scivoli, così che i bambini anche se dovesse esserci maltempo potranno divertirsi senza troppe difficoltà. Oltre alla ludoteca, vi è anche il parco giochi pubblico all’aperto “Don Luigi verde” con altalene, scivoli e giochi gonfiabili tutto a pochi passi dal mare. È un luogo ideale anche per i genitori che possono rilassarsi senza doversi preoccupare che i bambini possano annoiarsi.

 

 

Vesuvio per tutti: Il Sentiero n.11 del Parco Nazionale del Vesuvio

Vesuvio per tutti: Il Sentiero n.11 del Parco Nazionale del Vesuvio – E’ stato inaugurato lo scorso 30 Marzo il bellissimo progetto di inclusione realizzato a Terzigno nel Parco Nazionale del Vesuvio. Si tratta del ripristino di un originario percorso la cui progettazione ha avuto quale obiettivo primario quello di realizzare un sentiero che possa essere percorso da tutti,  anche da chi presenti ridotte capacità motorie e visive. Un’importante realizzazione che consente dunque a tutti di sostare e godere della rilassante atmosfera che un’area naturale esclusiva come quella del Parco Nazionale del Vesuvio sa offrire.

Il Sentiero n.11 del Parco Nazionale del Vesuvio

Le soluzioni progettuali adottate per la realizzazione del percorso sono conformi alle indicazioni dell’ANDI (Associazione Nazionale Disabili Italiani), della UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) e del FIABA (Fondo Italiano Abbattimento Barriere Architettoniche).

Lungo il percorso realizzato attraverso una pedana in legno con pendenze poco significative è stata posizionata anche una cartellonistica informativa (convertita anche in caratteri braille e mappe tattili) con  informazioni sulla flora e sulla fauna locale, ma anche sulla geologia del territorio.  Tronchi di legno e panchine collocate in punti strategici consentono ai fruitori del percorso un momento di sosta.

L’accesso al sentiero è in Via Salvatore Emblema (ex via Vecchia Campitelli), dove di recente è stato inaugurata anche un’attrezzatissima area giochi per i più piccini.

Dal percorso in legno (di circa 1,5 km) ci si può avventurare anche lungo i sentieri dei fianchi del Vesuvio andando alla scoperta della rigogliosa vegetazione che di stagione in stagione si alterna offrendo fantastiche sfumature di colori e inebrianti profumi: dal giallo delle ginestre che ispirarono i versi di Giacomo Leopardi al verde delle erbe aromatiche, asparagi selvatici, pini, viti e tanto altro.

Profumi inebrianti, colori sgargianti e i dolci suoni della natura per trascorrere qualche ora in pieno relax a stretto contatto con la natura. E per i più sportivi? Corsa, mountain bike, trekking, equitazione. Insomma un luogo che soddisfa proprio tutti.

I tesori nascosti del Duomo di Sorrento che non conosci

Chi si reca in Penisola Sorrentina non può certamente non fare una sosta a Sorrento. Questa perla del Golfo, è una città molto particolare e ricca per la sua mondanità, ma anche per il patrimonio storico architettonico e culturale che è in grado di offrire a coloro che la vivono. Uno dei gioielli del di Sorrento è la cattedrale. Parliamo di una bellissima chiesa che sorge nel centro storico della città Costiera e risale al X – XII secolo dopo Cristo. Infatti, è proprio in quel periodo che nel luogo che oggi ospita il cimitero Laurentino è stata trasferita questa chiesa all’interno della cinta urbana e dedicata ai Santi Felice e Bacolo. Inizialmente, era dedicata a San Severo vescovo di Napoli e poi a San Renato vescovo di Sorrento

L’Antica facciata del Duomo di Sorrento

Uno dei primi elementi da vedere relativamente a quanto riguarda la sua antica facciata. Infatti, inizialmente la cattedrale si trovava all’interno del cimitero e poi successivamente è stata trasferita nella cinta muraria dopo essere stata edificata a seguito dell’invasione dei Turchi del 1558. Dell’antica facciata si conserva l’ingresso che risale al XIV secolo. Questo ingresso è adorno di due colonne di marmo rosa, nonché di alcuni resti di antichi templi pagani che hanno scolpito, troviamo lo stemma scolpito dell’arcivescovo Lelio Brancaccio. All’ingresso vi è anche il nuovo tamburo intarsiato con pannelli che rappresentano episodi che ricostruiscono la storia della chiesa Fiorentina. All’ingresso principale poi, si trova l’organo realizzato nel 1901 da monsignor Giuseppe Giusti con degli intagli fatti dai Fratelli Sorrentini nel 1900.

I ricchi elementi del Duomo di Sorrento

Una volta entrati all’interno del Duomo di Sorrento bisogna soffermarsi su quello che è il suo soffitto centrale. Completamente dipinto su tela è stato realizzato a opera di Francesco Franca Riccio. Invece, i quadri centrali sono di Nicola Malinconico e Oronzo e risale al 1711. Questi quadri riprendono i primi martiri sorrentini del secondo secolo, nonché i compatroni della diocesi. Vale anche la pena sottolineare la presenza di una cattedra marmorea episcopale che ha un colorito che si accosta ai templi romani e altri elementi cinquecenteschi. Vi è anche il pulpito che si trova di fronte e risale alla stessa epoca. È ricco di un bassorilievo che raffigura il battesimo di Gesù. Nella parte sottostante infatti, è possibile notare un altarino fatto da Silvestro Buono nel 1573 ed è una tavola molto particolare. Inoltre, ci sono i quadri dell’Assunta e di San Filippo e Giacomo nel soffitto del presbiterio che sono stati realizzati da Giacomo del Po nel 1700. In fondo al presbiterio c’è un coro ligneo pieno di intarsi e intagli fatto da artigiani sorrentini nel periodo del 1930 circa. Infine, la grande Pala sul fondo è stata realizzata dall’ignoto nel 1600 e raffigura i santi Filippo e Giacomo che sono i destinatari finali di questa importante cattedrale.

Le cappelle della Cattedrale di Sorrento

Altri elementi unici della cattedrale Sorrento sono anche le sue cappelle. In primis, vi è la cappella che entrando a destra si presenta con un fondo ricco di bassorilievi marmorei tutti realizzati da Andrea Pisano del 1940. Al centro troviamo la fonte battesimale in cui venne battezzato il poeta del Torquato Tasso nel 1544. Anche nelle pareti laterali ci sono dei reperti marmorei risalenti al X secolo che appartenevano alla prima cattedrale di origine medievale. Poi c’è la quarta cappella invece dedicata ai primi quattro santi vescovi di Sorrento con le loro reliquie che si vedono da una grata sotto l’altare realizzata in marmo. Poi c’è la quinta cappella dedicata al Sacro Cuore di Gesù con una porta laterale che fu commissionata dall’arcivescovo Giacomo De Santis nel 1479 e infatti qui si può vedere il suo stemma insieme a quello del Papa e del Re Ferrante d’Aragona. Vale la pena poi citare l’elegante Cappellone del Santissimo Sacramento dove c’è un Cristo in croce che risale al XV secolo che si trova posto in un trono dalla bellezza artistica indiscutibile.

 

Le ultime cappelle della cattedrale

Infine, nell’excursus dei tesori nascosti della cattedrale di Sorrento vale anche la pena citare la cappella del cuore di Maria protettrice della parrocchia dove c’è una statua lignea fatta da Citarelli, che raffigura la Madonna che accoglie la fanciulla e va rappresentare a Sorrento, di cui è protettrice. In sagrestia poi ci sono vari quadri dei vescovi e arcivescovi sorrentini. Nell’ultima cappella si trova un presepe napoletano artistico del 1700, all’uscita della cattedrale e del palazzo Episcopale del 1500 col campanile di epoca bizantina. Gli ultimi piani del campanile, così come l’orologio, sono stati aggiunti nel 1700 circa. Tutte queste bellezze che è possibile scovare nella cattedrale di Sorrento la rendono unica nel suo genere. È assolutamente da non perdere! Chi visita Sorrento non può non analizzare in tutti i suoi bellissimi dettagli!

 

 

Le tre escursioni da non perdere in Penisola Sorrentina

La Penisola Sorrentina, in particolare Sorrento, è una famosa località turistica italiana. Infatti, questa zona rappresenta l’espressione del Mondo della napoletanità, nonché della solarità dell’Italia e di tutta la parte del Sud del Paese. Molto spesso chi si reca in questa zona si ferma alla visita di quelli che sono i principali centri di questo territorio, senza sapere invece che è possibile fare tantissimi tipi di escursioni. La Penisola Sorrentina infatti, è ideale soprattutto per coloro che amano il trekking e anche per coloro che sono amanti del mare e delle lunghe passeggiate a contatto con la natura. Inoltre, in questa zona si può godere della vicinanza delle Isole del Golfo di Napoli, in particolare dell’isola di Capri, ovvero l’isola Azzurra famosa per la sua mondanità. Per scoprire quali sono i territori più belli ed esplorativi del territorio, è consigliabile seguire i consigli degli esperti. Vediamo quali sono le 3 escursioni più belle da fare in Penisola Sorrentina.

1 – Baia di Jeranto – Punta Campanella

Chi ama il mare e passeggiare non può perdersi l’itinerario della riserva naturale Marina di Punta Campanella per raggiungere la Baia di Jeranto e non solo. Infatti, da questa zona è possibile godere di una bellissima vista su Punta Campanella e anche sui faraglioni di Capri. La zona è una riserva naturale protetta ed è uno dei tratti più rigogliosi e più belli da un punto di vista naturalistico, ma anche subacqueo. Il tragitto si svolge in maniera circolare e panoramico, attraversa dei punti dove la macchia Mediterranea sorge rigogliosa. Il sentiero è di media difficoltà e possono percorrerlo anche coloro che non sono particolarmente avvezzi al trekking. Si parte dalla piazzetta di Termini, ovvero una piccola frazione di Massa Lubrense, si prosegue su un’antica via Romana dove ci sono ancora alcuni resti tra stradine, scale, fino alla chiesa di Nerano. Qui comincia il sentiero che arriva dritta fino alla spiaggia di Jeranto dove si possono ammirare i faraglioni di Capri in lontananza. Inoltre, c’è una vista meravigliosa sulle torri saracene e gli isolotti de Li Galli. Dalla spiaggia si prosegue fino alla fine e si raggiunge l’estremo punto della Penisola Sorrentina, dove si vedono i resti di Punta Campanella. Parliamo di una torre che risale al XIV secolo. In questa zona nell’antichità sorgeva il tempio di Atena Minerva e l’area si chiama per tale motivo “promontorio Ateneo” così come la definivano i greci. Dalla torre poi si può arrivare attraverso una scalinata alla grotta delle sirene e si può poi ritornare indietro verso Termini, proseguendo in salita in direzione Monte San Costanzo per una quota di 500 metri sul livello del mare.

2 – L’escursione sul Monte Faito

Un’altra escursione particolare che si può fare in Penisola Sorrentina è quella del Monte Faito. Sia gli italiani che gli stranieri, in questa zona possono vedere un panorama mozzafiato. È alto 1131 metri. In passato il Monte Faito si chiamava Monte Aureum, ovvero dorato. È una delle cime della catena dei Monti Lattari CAI, il gruppo montuoso Campano degli Appennini che offre delle viste davvero uniche sia sul Golfo di Napoli con il Vesuvio, che anche sulla Penisola Sorrentina stessa. Dal Monte Faito è possibile vedere l’isola di Capri, nonché su parte del Golfo di Salerno e sulla Costiera Amalfitana. Ci sono tantissimi percorsi possibili, nonché escursioni che è possibile fare sul Monte Faito e sui Monti Lattari. Ad esempio, si può seguire un percorso di tecnica abbastanza semplice che parte dal Monte Faito fino ad arrivare al Monte San Michele a 1444 metri sul livello del mare. Si chiama anche Monte Molare per la forma caratteristica. In questa zona si trova anche la croce della Conocchia a 1300 metri e la sorgente d’acqua Santa che secondo la leggenda fu fatta sgorgare della spada di San Michele Arcangelo.

3 – Escursioni sull’isola di Capri

Chi si reca in Penisola Sorrentina potrebbe anche decidere di fare una delle escursioni più belle in assoluto, ovvero quello verso l’isola di Capri. Ci sono tantissimi tour organizzati che permettono di raggiungere facilmente le isole azzurre di godere delle bellezze di questa Terra, così particolare. Famosa per la mondanità e anche per la presenza di scorci naturalistici tutto il rispetto, quest’isola è sicuramente un’ottima scelta per coloro che vogliono assaporare tutto ciò che c’è da sapere sulla Penisola Sorrentina e sul Golfo di Napoli. Non è un caso che sono sempre di più coloro che decidono di optare per questo tipo di escursione che si fa in barca e che può essere anche concluso nell’arco di una giornata.

Prima di partire all’avventura, la cosa migliore è perciò trovare i consigli degli esperti come quelli di I Love Costiera che vi aiuteranno a scegliere la destinazione più giusta per il tipo di vacanza che avete sempre sognato.