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Concerti di Primavera al Museo Campano di Capua e alla Reggia di Caserta

Musica classica nel Museo Campano di Capua (per i “Concerti di Primavera”) e alla Reggia di Caserta in occasione della Notte Europea dei Musei. La rassegna “Concerti di Primavera” prosegue anche a maggio con tre proposte concertistiche di assoluto spessore.

Al Museo Campano di Capua, per il ciclo “Beethoven Project”, ci sarà un doppio concerto del Linos Piano Trio, ovvero Prach Boondiskulchok pianoforte, Konrad Elias-Trostmann violino e Vladimir Waltham violoncello. Sabato 13 maggio (ore 19.30) il trio eseguirà l’Integrale dei Trii per pianoforte, violino e violoncello di Beethoven – I concerto, mentre domenica 14 maggio (ore 18,30) il Linos Piano Trio eseguirà il II concerto Integrale dei Trii per pianoforte, violino e violoncello dei Beethoven.

Linos Piano Trio

La rassegna “Concerti di Primavera” si conclude sabato 20 maggio (ore 19.30), sempre al Museo Campano di Capua, con il concerto di Olga Domnina al pianoforte. Per il ciclo “Pianofestival” l’artista eseguirà musiche di Skrjabin, Garayev, Kancheli, Rachmaninov e Sviridov.

Sempre sabato 13 maggio (ore 20) in occasione della Notte Europea dei Musei e nell’ambito delle Celebrazioni Vanvitelliane, presso la Cappella Palatina della Reggia di Caserta, si terrà un concerto dell’Ensemble dell’Orchestra da Camera di Caserta con brani del ‘700 napoletano coevi del Sommo Architetto. In programma musiche di Johann Adolph Hasse (compositore tra i più ascoltati e stimati da Vanvitelli, da egli definito “il primo maestro di Cappella”), Emanuele Barbella, Giuseppe Giuliano, Domenico Gaudioso e Nicola Forenza, quest’ultimo recentemente riscoperto, i cui branisono intrisi di ampio e struggente lirismo e irruente virtuosismo. Le parti solistiche sono affidate al mandolinista Tiziano Palladino, già Premio delle Arti, e a Raffaele Sorrentino, primo violoncello dell’Orchestra da Camera di Caserta.

Olga Domnina

GLI ARTISTI

Linos Piano Trio
Vincitore del primo premio e di quello del pubblico al Melbourne International Chamber Music Competition nel 2015, il Linos Piano Trio è riconosciuto come uno degli ensemble cameristici più creativi e dinamici d’Europa, soprattutto per le diverse nazionalità e culture dei suoi componenti. Fondato nel 2007, si è subito affermato a seguito della partecipazione al Tunnell Trust Showcase riservato ai giovani musicisti. Nel 2014 ha ottenuto il premio Albert ed Eugenie Frost della Royal Philharmonic Society. Ha tenuto concerti in sale prestigiose di varie nazioni. Dal 2017 è complesso residente presso il Conservatorio Trinity Laban di Londra.

Olga Domnina

Si è diplomata con la medaglia d’oro all’Istituto Gnessin di Mosca sotto la guida di Michele Arkadiev e si è perfezionata alla Royal Academy di Londra con Hamish Milne. Per i particolari meriti artistici la Royal Academyle ha concesso una borsa di studio e le ha conferito il Premio Mcfarren. Ha tenuto concerti presso il Conservatorio di Mosca, la Mehuhin Hall del Parlamento Europeo a Bruxelles e la Gasteig di Monaco di Baviera il Concertgebouw di Amsterdam e il teatro Massimo di Palermo. Olga Domnina vive tra l’Italia e l’Inghilterra. Nel 2011 ha suscitato l’interesse della critica internazionale con la prima esecuzione del ciclo Seven Melodies for the Dial di Vladimir Genin a lei dedicato ed eseguito alla Casa della Musica di Mosca e recentemente inciso per la Challenge Records International.

La rassegna“Concerti di Primavera” è sostenuta dal MiC – Direzione Generale Spettacolo e dalla Regione Campania e si avvale della collaborazione della Direzione Regionale Musei e del Museo Campano di Capua della Provincia di Caserta.

 

BIGLIETTI

Intero 6.00 euro

Ridotto 3,00 euro (*)

*Ridotto per giovani fino a 25 anni

 

CALENDARIO

 Sabato 13 maggio 19.30

Capua Museo Campano

Beethoven Project

Linos Piano Trio

Prach Boondiskulchok pianoforte
Konrad Elias-Trostmann violino
Vladimir Waltham violoncello

Beethoven

Trii op. op.1 n.1, op.70 n.1 e n.2

Integrale dei Trii per pianoforte, violino e violoncello di Beethoven – I concerto

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Domenica 14 maggio 18.30

Capua Museo Campano

Beethoven Project

Linos Piano Trio

Prach Boondiskulchok pianoforte
Konrad Elias-Trostmann violino
Vladimir Waltham violoncello

Beethoven

Trii op.1 n.1 e n.2, op. 97

Integrale dei Trii per pianoforte, violino e violoncello dei Beethoven – II concerto

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Sabato 20 maggio 19.30

Capua Museo Campano

Pianofestival

Olga Domnina pianoforte

Scriabin, Garayev, Kancheli, Rachmaninov, Sviridov

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SEGRETERIA ORGANIZZATIVA

0823 – 361801

info@autunnomusicale.com

www.autunnomusicale.com

f – autunno musicale

CAPUA – Museo Campano

0823 – 620076

MADDALONI – Museo Archeologico di Calatia

0823 – 200065

 

Complesso Monumentale di Santa Maria la Nova, dove riposerebbe il Conte Dracula

Il recente ritrovamento di quattro statuine di pastori del presepe napoletano che 45 anni fa furono sottratte dalla Chiesa di Santa Maria La Nova, ci spinge a parlare di questo straordinario complesso monumentale collocato nel cuore di Napoli. Un vero e proprio scrigno di storia, di arte e di religiosità, tra i più visitati della città.

Frutto di molteplici trasformazioni, Santa Maria la Nova sorse inizialmente in stile gotico (verso la fine del 1200), ma restò nel suo aspetto originario solo poco più di tre secoli di vita. Tante le cause che ne determinarono il cambiamento come una serie di terremoti e lo scoppio della polveriera di Castel Sant’Elmo che la danneggiò notevolmente.  Il rifacimento della chiesa avvenne nel 1596, ma nel corso dei secoli  tanti sono stati gli interventi ed i lavori di restauro effettuati.

Oggi la chiesa di Santa Maria la Nova si presenta in tutto il suo splendore. A lasciare incantati soprattutto il prezioso soffitto in legno dorato, realizzato tra il 1598 ed il 1603  composto da ben 46 tavole di artisti vari che ebbero ad ispirarsi al manierismo napoletano prima dell’influsso dato dalla pittura di Michelangelo Merisi da Caravaggio.

La Tomba di Conte Dracula

Da diverso tempo intorno alla Chiesa di Santa Maria la Nova ruota un mistero, quello legato alla tomba del Conte Vlad III. Secondo molti studi, infatti, la chiesa ospiterebbe le spoglie del Conte Dracula. Sono tuttora in corso studi iniziati circa dieci fa, ma l’ipotesi pare stia diventando sempre più concreta.

Secondo gli studi finora condotti, ad ospitare le spoglie del Conte Vlad III, personaggio che ispirò poi lo scrittore irlandese Bram Stoker, sarebbe la tomba quattrocentesca gentilizia della Famiglia Ferillo che si trova nel Chiostro minore di San Giacomo della Marca del Complesso di Santa Maria La Nova. Il simbolismo esoterico ed alchemico presente sulla tomba condurrebbe proprio al Conte Dracula. Il fatto che poi Bram Stoker abbia vissuto a Napoli nel 1875, insieme a suo padre, accresce la validità dell’ipotesi formulata da diversi studiosi.

Agli studi e alle ipotesi, si aggiunge anche un inquietante mistero, quello dell’inspiegabile calore emanato da un’area del marmo della tomba – circostanza constatata grazie all’utilizzo di una termocamera con cui la tomba è stata esaminata.

Centinaia di turisti visitano ogni giorno Santa Maria La Nova attratti dall’idea di visitare la tomba di Dracula ed affascinati dalle opere artistiche presenti nel complesso, tra cui i dipinti di Luca Giordano.

Il complesso è aperto al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 15.00 ed il sabato e la domenica dalle 9.30 alle ore 14.00. 

Sorrento, Processioni della Settimana Santa, incappucciati bianchi e neri

Tornano a Sorrento le due processioni, quella Bianca e quella Nera che catapultano il comune della penisola sorrentina al 1300, celebrazioni alle quali ogni anno partecipano migliaia di cittadini dei paesi limitrofi ed attirano nuemrosi e turisti.

Processione dell’Addolorata e Processione del Cristo Morto

Un lungo corteo di persone incappucciate sfilano lungo le vie di Sorrento. Cappucci bianchi per la processione bianca, ovvero la processione dell’Addolorata, quella che si svolge di venerdì santo a partire dalle 3 del mattino. A sfilare sono gli appartenenti alla Venerabile Arciconfraternita di Santa Monica detta de’ Cinturati.

Cappucci Neri per la processione nera, ovvero quella del Cristo Morto che si svolge alle 21 del venerdì santo ad opera degli appartenenti alla Venerabile Arciconfraternita della Morte sempre di Sorrento.

Due momenti molto suggestivi. Il lento e mesto cammino degli incappucciati viene accompagnato da solenni marce funebri e canti gregoriani. Si tratta di cortei di centinaia di figuranti. Fiaccole accese, funi e flagelli. Il visitatore si ritrova in pieno Medioevo.

Processioni della Settimana Santa, provvedimenti su circolazione stradale ed occupazione di suolo pubblico

In considerazione del notevole afflusso di fedeli e di visitatori previsto in occasione delle manifestazioni religiose della Settimana Santa, il dirigente del comando di polizia municipale di Sorrento, Rosa Russo, ha emanato un articolato provvedimento di modifica temporanea della circolazione stradale.
  • Giovedì 6 aprile, dalle ore 19 alle 23, è prevista l’istituzione del divieto di sosta, con rimozione coatta, di tutti i veicoli lungo il seguente percorso della processione del SS. Rosario: via Tasso, via Fuoro, vico II Fuoro, Corso Italia, Piazza Tasso, via San Cesareo, via Tasso, via Vittorio Veneto, via San Francesco, Piazza Sant’Antonino, via L. De Maio, Piazza Tasso, Corso Italia, via Tasso.
  • Venerdì 7 aprile, dalla mezzanotte alle ore 6, il divieto di sosta con rimozione coatta riguarderà via Fuoro, vico II Fuoro, via San Cesareo, Piazza Tasso, viale Caruso, via Fuorimura, via Santa Lucia, via Parsano, via degli Aranci, via Sersale, via Tasso, via Vittorio Veneto, via San Francesco, Piazza Sant’Antonino, via L. De Maio, Piazza Tasso, Corso Italia, via del Mare, Largo Parsano Vecchio, via Fuoro, percorso della Processione cosiddetta “bianca” del Venerdì Santo dell’Arciconfraternita di Santa Monica.
  • Venerdì 7 aprile, dalle ore 15 alla mezzanotte, il provvedimento dispone il divieto di sosta con rimozione coatta di tutti i veicoli lungo il perso della Processione cosiddetta “nera” del Cristo morto: via Sersale, via degli Aranci, Corso Italia (lato ospedale), Piazza Tasso, Corso Italia, via Capasso, via Correale, Piazza Tasso, via San Cesareo, via Tasso, via V. Veneto, via San Francesco, Piazza Sant’Antonino, via L. De Maio, Piazza Tasso, Corso Italia.
L’ordinanza prevede inoltre lungo il percorso, al momento del passaggio dei diversi cortei religiosi, la sospensione temporanea della circolazione veicolare, al fine di assicurare l’incolumità dei partecipanti agli stessi cortei, nonché del pubblico presente.
Sono sospese temporaneamente anche le concessioni di occupazione di suolo pubblico in essere sul percorso, da tre ore prima dell’inizio dei cortei religiosi e fino al termine degli stessi, così come ogni forma di emissione sonora e pubblicitaria.

 

Vesuvio Race, la regata delle isole del golfo

Quaranta imbarcazioni con buona partecipazione extra regione, tre percorsi e l’incanto di Capri, Ischia, Procida e della Costiera sorrentina. E’ la quarta edizione della Vesuvio Race powered by Alyena Shipyard, da quest’anno nel calendario delle regate FIV Nazionale, che salperà sabato il 25 Marzo 2023. Partenza dalla Baia dell’Oncino di Torre Annunziata giro delle isole di Procida, Ischia e Capri con arrivo a Castellammare di Stabia (70 N.M.).

Vesuvio Race, la regata delle isole del golfo

I più veloci arriveranno nella notte tra sabato e domenica. Per il resto della flotta appuntamento a Marina di Stabia nella giornata di domenica 26. Un percorso ricco di passaggi sotto costa e tra le isole che rendono la regata aperta, ricca di scelte tattiche e piena di ingaggi avvincenti fino al traguardo. Classi: Orc, X2, Mini 650, Class 950, Gran Crociera

Tanti gli armatori che hanno scelto la Vesuvio Race provenienti da fuori regione: il team di Globulo Rosso dallo Yacht Club Gaeta EVS con il loro Este31 e tante vittorie alle spalle; l’equipaggio pugliese di TAnspance, un J70 che parteciperà al percorso Coastal: “non potevamo mancare” commenta l’armatore e socio del Circolo della Vela Gallipoli.

La regata, organizzata da un team di giovani velisti professionisti e appassionati, sotto l’egida del Circolo Nautico di Torre Annunziata, apre il circuito delle più importanti regate offshore previste in V ZONA, ed è animata da un forte spirito d’entusiasmo, di aggregazione e di competizione che lo ha caratterizzato fin dalla prima edizione. “La manifestazione, che vuole essere ogni anno sempre più coerente e vicina alle esigenze dei partecipanti, non è solo un evento a carattere sportivo, ma un atto di promozione del territorio costiero partendo dalla provincia: un territorio ricco di bellezza ed un percorso avvincente con i suoi passaggi sotto costa che danno tanto filo da torcere dal punto di vista tattico” dicono gli organizzatori.

La partenza, prevista per sabato 25 marzo ore 12:00 vedrà le imbarcazioni e i relativi equipaggi confrontarsi in un percorso che parte da Torre Annunziata- Castellamare di Stabia e tocca le isole di Procida, Ischia, Capri e Costiera Sorrentina, con due percorsi collaterali. Link percorsi:  https://www.vesuviorace.com/percorsi/

A supporto dell’intera logistica della manifestazione vi è il Porto Turistico Marina di Stabia, partner essenziale e apprezzato dalla flotta partecipante, luogo ideale per tutto il programma sportivo e conviviale dell’evento. Qui infatti si terrà il briefing tecnico in modalità webinar previsto per venerdì  24 marzo ore 18:45 ed a seguire, sabato 25  il briefieng pre-regata con la partecipazione del presidente del Comitato di Regata Francesco Coraggio coadiuvato dal primo membro Luciano Cosentino e ai fini dell’informazione relativa alle condizioni meteo, del prof. Raffaele Montella in rappresentanza del Centro Campano per il Monitoraggio e la Modellistica Marina e Atmosferica dell’Università Parthenope diretto dal prof. Giorgio Budillon.

Come ad ogni edizione, non mancheranno il sistema di tracciamento satellitare della flotta, il cui link verrà reso pubblico su tutti i social e sul sito ufficiale www.vesuviorace.com. Il comitato organizzativo ha poi previsto dirette della regata con video e scatti dei principali passaggi costieri e non solo, anche grazie ai giornalisti del magazine “Non solo Nautica” che farà la videocronaca della partenza. Main sponsor dell’evento sarà il cantiere navale “ALYENA Shipyard”, partner ed attore attivo nell’organizzazione, con il quale condivide la base valoriale dell’evento. Con la collaborazione della: Lega Navale Italiana sezioni di Castellammare, Procida e Pozzuoli che forniranno un prezioso supporto logistico.

L’evento è patrocinato dai comuni di: Forio, Procida, Lacco Ameno, Casamicciola, Torre del Greco, Ercolano, Portici, Sorrento, Vico Equense e Capri.

Sponsor associati: Yachtneeds, Ecofutura, Nautic Sales & Marketing.

 

 

Il MUDISS, Museo Diocesano Sorrentino Stabiese, un piccolo gioiello al centro della città di Castellammare di Stabia

E’ un piccolo gioiello il Museo Diocesano Sorrentino Stabiese (MUDISS) di Castellammare di Stabia, un piccolo scrigno che contiene preziosi reperti rinvenuti durante i lavori di ampliamento della Cattedrale avvenuti tra il 1875 ed il 1879.

Tali lavori condussero inaspettatamente alla scoperta di una necropoli di epoca romana con continuità di vita nel periodo tardo-antico e paleocristiano. Resti di tombe, ma anche di case, botteghe e strade lungo quella che era l’antica via che collegava Nuceria Alfaterna con Sorrentum, un’area che venne denominata Area Christianorum.

Con l’aiuto dell’archeologo Giuseppe Cosenza e per volere del vescovo Vincenzo Maria Sarnelli, i reperti rinvenuti durante gli scavi furono inizialmente ospitati presso la sala capitolare della Cattedrale.

Nel 1964 furono poi trasferiti presso l’Antiquarium stabiano, museo voluto da Libero D’Orsi dove restarono fino al 2007 per poi essere spostati definitivamente presso la  sede del museo diocesano ubicato in Piazza Giovanni XIII di fronte a Palazzo Farnese, oggi sede del Comune.

Castellammare di Stabia, visita al MUDISS

Resti di colonne, capitelli, lapidi, lucerne, diversi sarcofagi, ma anche reperti particolarmente interessanti come un cippo miliare posto dall’imperatore Adriano nel 121 d.C. (dopo l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. che dunque, testimonia la ripresa della vita) per segnare l’undicesimo miglio da Nuceria Alfaterna, una preziosissima fibula in osso sulla quale è raffigurato l’abbraccio tra gli apostoli Pietro e Paolo (Concordia Apostolorum) più volte richiesta per essere esposta in diverse mostre, una suggestiva statua in terracotta raffigurante un vescovo recuperata nella Grotta San Biagio (che presto, almeno si spera, potrebbe essere riaperta al pubblico). La statua fu rinvenuta frantumata in oltre settanta pezzi. Fu grazie al certosino lavoro svolto dall’assistente archeologo Vincenzo Sabini e dal restauratore Umberto Piezzo che oggi possiamo ammirarla protetta da una teca. La statua raffigura un santo Vescovo. Potrebbe trattarsi di San Renato, di San Biagio o di San Catello.

Da ammirare anche due sarcofagi, quello di Apollo e delle Nove Muse con coperchio decorato con i delfini  (animale considerato amico dell’uomo e talora simbolo di Cristo Salvatore) e quello di Bettia Felicita di diversa fattura, probabilmente di provenienza mediorientale.

Il museo è aperto gratuitamente al pubblico nei giorni:  lunedì 9:00-13:00, mercoledì dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20:00, sabato dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20:00.

Benvenuti a Pietrarsa, uno dei musei più suggestivi d’Europa

Gestito dalla Fondazione FS Italiane delle Ferrovie dello Stato, il Museo Nazionale Ferroviaria di Pietrarsa si trova al confine tra i comuni di San Giovanni a Teduccio, Portici e San Giorgio a Cremano. Il museo occupa quelle che un tempo erano le officine borboniche dove venivano costruite locomotive a vapore, rotaie e materiale rotabile per volere di Ferdinando II di Borbone.

Napoli – Portici, prima linea ferroviaria in Italia

Era il 3 ottobre del 1839 quando in Italia venne inaugurata la prima linea ferroviaria italiana. L’arduo tragitto, lungo circa 7 km, fu compiuto dalla locomotiva “Vesuvio”  che permise di collegare la città di Napoli a quella di Portici.

Il primo viaggio su rotaie fu poi seguito da progetti sempre più ambiziosi. Nel 1842 la linea ferroviaria raggiunse Castellammare di Stabia; due anni dopo Pompei, Angri, Pagani e Nocera Inferiore e nel 1846 l’ingegnere Bayard ottenne la concessione per il prolungamento sino ad Avellino.

Il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa

Il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa si sviluppa su un’area di circa 36 mila mq. Suddiviso in padiglioni, il museo racconta oltre un secolo di storia ferroviaria a partire dalla famosa locomotiva Bayard.

Locomotive a vapore e locomotive elettriche, littorine, preziose carrozze come la numero 10 costruita nel 1929 dalla Fiat in occasione delle nozze di Umberto II di Savoia con Maria Josè del Belgio, e ancora plastici e oggetti di uso comune in ferrovia – un tuffo nel passato, un’occasione per stupirsi ed apprendere, una giornata da trascorrere tutti  insieme in famiglia che di certo appassionerà grandi e piccini, soprattutto in vista della possibilità di assistere al viaggio virtuale della mitica Bayard, attrazione multimediale in realtà aumentata che riporta in vita la prima locomotiva d’Italia.

I corpi principali affacciano sul mare. La visita al museo offre, dunque, anche la possibilità di trascorrere qualche ora al mare e fare scatti fotografici da copertina soprattutto all’ora del tramonto. Ad attendere il visitatore all’ingresso la grande statua in ghisa di re Ferdinando II di Borbone.

Info:

Il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa è aperto il mercoledì solo su prenotazione, il giovedì dalle ore 14.00 alle ore 20.00, il venerdì dalle ore 9.00 alle ore 16.30, il sabato, la domenica e i festivi dalle ore 9.30 alle ore 19.30.

Il costo del biglietto di ingresso è di 8 euro intero, 5 euro ridotto senza visita guidata; se si desidera la visita guidata il costo del biglietto aumenta solo di 2 euro (10 euro intero, 7 euro ridotto).

Per altre info, clicca qui.

L’arte a servizio di tutti. A Vico Equense un museo speciale dedicato al maestro Antonio Asturi

Si deve al Dott.Ernesto Guerrieri, alto funzionario della capitale e Commissario al Consorzio dei Comuni Trentini, il ricco patrimonio artistico lasciato dal pittore vicano Antonio Asturi (1904-1986). Guerrieri, infatti, intuito il talento di Asturi che per difficoltà economiche si era arruolato nella Regia Guardia di Finanza seguendo la carriera militare a Trieste, dopo averlo convinto a congedarsi,  ne divenne il mecenate introducendolo nei più autorevoli circoli culturali della capitale.

A trent’anni dalla morte di Asturi, la città di Vico Equense, ha voluto omaggiare il suo illustre cittadino dedicando all’artista un Museo, il MAAAM (Museo Aperto Antonio Asturi Musei di Città Vico Equense).

Il MAAAM, inaugurato il 20 Maggio 2016, si trova presso la Casa Comunale di Vico Equense sita in Piazzale Giancarlo Siani. Si tratta di una istallazione in pianta stabile, di un “percorso museale diffuso”. Le opere donate dalla famiglia del maestro – circa 40 –  sono state collocate in ambienti in cui quotidianamente si svolgono funzioni amministrative. Lo scopo è quello di rendere l’arte fruibile a tutti.  Non un museo tradizionale, dunque, che impone una precisa volontà di visitarlo, oltre l’onere del costo del biglietto d’ingresso, ma una mostra il cui scopo è quello di avvicinare naturalmente la cittadinanza all’arte.

Il MAAAM si sviluppa secondo le tematiche più care al pittore vicano: maternità, scugnizzi, ritratti di celebri personaggi, scorci parigini e scorci vicani. Pare che proprio durante la realizzazione di uno scorcio vicano, il conte Girolamo Giusso, passeggiando per le stradine di Vico Equense, si accorse del talento del giovane Asturi e volle regalargli quella che per il maestro fu la sua prima scatola di colori.

A giocare un ruolo importante nell’esposizione delle opere presso il MAAAM è sicuramente la luce. Il progetto, firmato dall’architetto Valentina Autiero, è stato concepito in modo da creare una giusta atmosfera al fine di garantire compatibilità tra la fruibilità degli spazi e l’esposizione dei lavori del maestro Asturi. La luce, in particolare, è stata distribuita in maniera tale da non creare percorsi espositivi obbligatori. Il fruitore, dunque, che sceglie di visitare il MAAAM, si muove libero seguendo il proprio istinto, i propri interessi, le proprie emozioni.

L’ingresso è gratuito su prenotazione. Per info e prenotazioni: Email: biblioteca@comunevicoequense.it – Telefono: 081.8019500 (dal lunedì al venerdì)

Indirizzo: Nuova casa comunale, Piazzale Giancarlo Siani

Castellammare di Stabia, il Presepe Stabile Stabiano

Un pezzo di storia stabiese restituito alla città grazie all’interesse e alla passione di un gruppo di imprenditori e di cittadini stabiesi: il Presepe Stabile Stabiano.

Ispirato alla Castellammare di Stabia dell’800, il prezioso allestimento permanente è in grado di raccontare tre diverse storie, quella della sua travagliata rinascita, quella dei luoghi della Città delle Acque e naturalmente quella della Natività. Una collezione unica nel suo genere, una vera e propria opera d’arte che è possibile ammirare tutto l’anno presso la Concattedrale di Santa Maria Assunta e San Catello di Castellammare di Stabia.

Ottanta i pezzi che lo compongono di cui 65 pastori, 3 puttini e 12 animali databili tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo.

Si deve a Monsignor Francesco Petagna (1812-1878) l’inizio della preziosa collezione. Partendo da un primo piccolo, ma prezioso gruppo di statue, il religioso ampliò con il tempo la collezione.

A causa però di una serie di ripetuti furti avvenuti durante e dopo la prima guerra mondiale la collezione che all’inizio del ‘900 aveva raggiunto un numero considerevole, si ridusse drasticamente.

Fu intorno agli anni ’50,  grazie all’intervento di  Monsignor Agostino D’Arco, che si cercò di ridare dignità alla collezione. Ad arricchirla ci pensarono le abili mani del maestro d’arte presepiale Antonio Greco.

Alla ricostruzione parteciparono in tanti, ciascuno con le proprie competenze e i propri talenti e nel 2004 gli stabiesi poterono tornare ad ammirare, seppur in parte, il Presepe.

Tuttavia, una grande, quanto incredibile contesa  (la collocazione dello “scoglio”) bloccò il perfezionamento del progetto.

Solo qualche anno, nel 2019, è stato possibile restituire alla comunità stabiese il prezioso allestimento curato questa volta dal maestro Alfredo Molli e dall’architetto Mimmo Pagano.

Oggi il Presepe Stabile Stabiano si può ammirare durante tutti i giorni dell’anno. L’ingresso è libero nel rispetto degli orari (mattina ore 10.00-12.00 – pomeriggio ore 17.00-20.00).

Sembra, inoltre, che il progetto finora realizzato sia destinato ad essere ampliato. L’intento è quello di dar vita ad un annesso percorso museale che contribuisca a diffondere il valore artistico dell’opera anche al di fuori del contesto cittadino.

Nel Presepe Stabile Stabiano si possono scorgere ed ammirare i luoghi più suggestivi di Castellammare di Stabia come la Torre Alfonsina, la Fontana dei meloni, quella di San Giacomo, lo scoglio di Rovigliano, il maestoso Monte Faito. Si possono addirittura scorgere le antiche “riggiole” stabiesi. Non mancano San Catello, santo patrono della Città delle Acque, e il Vesuvio che domina la scena.

Pompeii, riaperta al pubblico la Casa dei Vettii

“Pompei è una città antica la cui scoperta continua ancora; non solo per chi viene per la prima volta, ma anche per noi archeologici che stiamo ancora scavando, ancora studiando e ancora ci stiamo meravigliando di questa ricchezza di dati e di informazioni che troviamo” – così il Direttore del Parco Archeologico di Pompei, Dott. Gabriel Zuchtriegel  in occasione della riapertura della meravigliosa Casa dei Vettii.

Dopo un’importante e complessa operazione di restauro, la Casa dei Vettii, è stata finalmente riaperta al pubblico. Grazie alle immagini del documentario “Eterna Pompeii” reso disponibile da ItsArt, era stato possibile avere già un’anticipazione circa l’imponente opera di restauro che ha restituito al pubblico un patrimonio di immensa e rara bellezza.

Affreschi, statue, fregi, fontane, un giardino porticato munito di vasca. la Casa dei Vettii, chiusa da circa 20 anni, rappresenta uno dei massimi esempi dell’arte romana del I secolo d.C.

La sontuosa domus apparteneva a Aulus Vettius Conviva e Aulus Vettius Restitutus, probabilmente due liberti (ex schiavi ai quali era stata concessa l’affrancatura). L’ipotesi più accreditata è quella che i due, divenuti ricchi con il commercio del vino,  avessero acquistato una dimora piuttosto antica (a testimoniarlo i capitelli a forma di dado nell’impluvium in tufo) per poi ristrutturarla e impreziosirla con opere d’arte del IV stile. La dimora fu rinvenuta durante gli scavi che hanno avuto luogo tra il 1894 e il 1896.

Il ministro alla Cultura Gennaro Sangiuliano in occasione dell’inaugurazione:  “Pompei rappresenta un unicum mondiale ed è un luogo dove noi tocchiamo con mano il valore non solo storico e antropologico, ma anche economico della nostra cultura – “La riapertura della Casa dei Vetti è il coronamento di un percorso pluriennale di pieno recupero degli Scavi di Pompei. Da oggi il pubblico potrà tornare ad ammirare un ambiente unico nel suo genere, inaccessibile da vent’anni” ha  poi aggiunto il ministro.

Riaperta, a seguito di un altro recente intervento di restauro e valorizzazione,   anche la Torre di Mercurio, il punto più alto dell’antica città di Pompei.

L’accesso alla torre é consentito per piccoli gruppi. La vista che si gode da lassù é un vero e proprio privilegio. Oltre allo sguardo dall’alto dell’antica città, si apprende meglio la posizione del Vesuvio e quella del mare verso il quale in tanti tentarono la fuga durante l’eruzione del 79 d.C.

Le indagini archeologiche, coordinate dal Prof. Marco Fabbri dell’Università Tor Vergata di Roma hanno mostrato che dove ora si trova la torre, fino al IV sec. a.C. c’era una porta della città, che successivamente fu obliterata.

“Sarebbe interessante capire dove questa strada portava e se lungo essa, come era uso in antico, si trovavano delle tombe di quei periodi.” – ha sottolineato il Dott. Gabriel Zuchtriegel.

Vesuvio:  Trekking e Biking lungo il sentiero n.6 denominato “Lungo la Strada Matrone”

L’offerta turistica del Parco Nazionale del Vesuvio diventa sempre più vasta. Dopo l’apertura del sentiero “La Pineta” di Terzigno, concepito secondo le più moderne tecniche di ingegneria naturalistica per consentire piacevoli passeggiate anche a chi ha difficoltà motorie, il 20 Dicembre è stata la volta dell’inaugurazione del sentiero n.6 del Parco Nazionale del Vesuvio.

“Una grandissima soddisfazione” – ha detto, durante il giorno dell’inaugurazione, il commissario straordinario dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, Dott. Agostino Casillo – “A questo progetto sono particolarmente legato. Per la sua realizzazione si è lavorato tanto e in condizioni estremamente difficili. Quello di oggi è il risultato di un grande impegno e di grandi sinergie messe in campo”.

Il sentiero denominato “Lungo la Strada Matrone” costituisce una nuova via d’accesso al cratere del Vesuvio dal versante dei comuni di Boscotrecase e Trecase. Allo stato 8 degli 11 sentieri del Vesuvio che conducono al cono sono stati recuperati e sono fruibili.

Il tracciato recuperato è quello che fu oggetto di devastazione nel 2017 a seguito di un gravissimo incendio che distrusse ben 1980 ettari di vegetazione, ovvero circa un terzo del Parco Nazionale del Vesuvio.

“Furono giorni d’inferno. Un’aria irrespirabile e fiamme alte fino a 30-40 metri. L’incendio si propagava a grande velocità sia per la vegetazione presente che per la pendenza” – così il colonnello Michele Capasso, Comandante Tutela Biodiversità di Caserta,  ha raccontato ciò che avvenne in quei giorni di desolazione quando il territorio fu arso e defraudato della sua bellezza.

Il sentiero n.6 ripercorre l’antica strada tracciata dai fratelli Matrone e consente di risalire al Gran Cono dal versante di Boscotrecase. Lungo circa 8 chilometri, il sentiero presenta un primo tratto asfaltato, mentre la restante parte è sterrata. Dal piazzale che si trova a quota 1.050 è possibile poi raggiungere a piedi il Gran Cono del Vesuvio, attraversando in gran parte la riserva statale ”Tirone Alto Vesuvio”, gestita dal reparto carabinieri forestali per la biodiversità, in convenzione con l’ente parco.

Il sentiero n. 6 è accessibile agli escursionisti a piedi e ai ciclisti muniti di e-bike, mountain bike o city bike; non è consentito l’accesso agli autoveicoli, tranne quelli di servizio. L’accesso al Gran Cono (sentiero n. 5) non è consentito con le biciclette, anche se condotte a mano.

All’accesso presso l’Info Point, situato presso il posto fisso del Reparto Carabinieri Biodiversità di Trecase (Via Cifelli),  gli escursionisti sono tenuti a compilare un registro in cui è necessario annotare nome, cognome, data di nascita, città di provenienza e orario di entrata.

Sorrento, quella terrazza che stregò Lucio Dalla

“Qui dove il mare luccica e tira forte il vento, su una vecchia terrazza davanti al golfo di Surriento” – così Lucio Dalla nel 1986 omaggiava la città di Sorrento incidendo uno struggente ed appassionato brano divenuto poi famoso in tutto il mondo anche grazie alle interpretazioni delle voci più prestigiose del panorama mondiale musicale: da Céline Dion a Michael Bolton, da Julio Iglesias a Il Volo, da Andrea Bocelli a Luciano Pavarotti.

Un successo internazionale nato per caso o per meglio dire nato a seguito di un’avaria. Il cantautore bolognese, infatti, a causa di un’avaria alla sua barca, si ritrovò a soggiornare una notte a Sorrento. Alloggiò presso l’Hotel Excelsior Vittoria dove gli venne assegnata la suite in cui era solito soggiornare il celebre tenore Enrico Caruso.

Estasiato e commosso per la bellezza del paesaggio ed immalinconito per la storia d’amore raccontatagli dai proprietari dell’albergo, quella notte Dalla scrisse di getto “Caruso”, da molti poi considerato il suo massimo capolavoro.

“Caro amico ti scrivo…”

Oggi è la città di Sorrento ad omaggiare Lucio Dalla. Troviamo il suo ritratto sul fianco di un grosso palazzo nei pressi della ex Circumvesuviana. Dalla segue con il suo sguardo vivace ed appassionato chi arriva a Sorrento con il treno e si dirige verso il mare.  L’opera è di Jorit e come tutti i suoi ritratti anche quello di Dalla è di fortissimo impatto visivo ed emotivo.

A Sorrento ritroviamo Dalla anche in un murale realizzato da TvBoy. Il murale è posto di fronte al trecentesco chiostro di San Francesco e, oltre a Dalla, l’artista palermitano ha voluto ritrarre anche Sophia Loren ed Enrico Caruso. Il murale è realizzato a grandezza d’uomo e tutti i visitatori non perdono l’occasione di accostarsi al muro e scattarsi un selfie con Dalla, la Loren ed il celebre tenore partenopeo.

A Sorrento anche i versi delle canzoni più famose del cantautore bolognese. Adagiate sulle terrazze che danno sul golfo diverse frasi scritte in ferro come “Caro amico ti scrivo” ed anche “Veniva dal mare” sul muretto verso Marina Grande.

Lucio Dalla: “Non posso fare a meno di sognare di essere a Napoli”

Dalla era talmente innamorato di Napoli e della penisola sorrentina che in un’intervista ebbe a dichiarare: «Io non posso fare a meno, almeno due o tre volte al giorno di sognare di essere a Napoli. Sono dodici anni che studio tre ore alla settimana il napoletano, perché se ci fosse una puntura da fare intramuscolo, con dentro il napoletano, tutto il napoletano, io me la farei, per poter parlare e ragionare come ragionano loro da millenni»

Museo del Parco Nazionale del Vesuvio, un’esperienza da non perdere!

Il Museo del  Parco Nazionale del Vesuvio realizzato grazie alla sinergia tra il Parco Nazionale del Vesuvio la Fondazione Cives/MAV, l’Osservatorio Vesuviano dell’INGV ed Comune di Boscoreale ed  inaugurato circa un anno e mezzo fa a Boscoreale, comprende un Polo Espositivo, un Auditorium e un’Arena all’aperto

Alla scoperta del Museo del Parco Nazionale del Vesuvio

Il percorso è concepito in maniera da far conoscere in primo luogo le evoluzioni del Somma-Vesuvio a seguito dei processi eruttivi che nei secoli ne hanno modificato la morfologia, così come i processi antropici che anche hanno contribuito al cambiamento del territorio. Interessanti le teche che mettono in luce lo sviluppo della biodiversità attraverso le principali specie vegetali e animali e i pannelli illustrativi che riflettono l’interazione dell’uomo con il vulcano.

A rendere speciale questo museo sono soprattutto le apparecchiature multimediali, i video e i giochi interattivi che costituiscono per il visitatore un esplicito invito a prender parte in prima persona all’offerta culturale. Un plastico interattivo racconta e mostra l’entità di tutte le eruzioni più recenti del vulcano e l’impatto che hanno determinato sull’ambiente. Diversi giochi interattivi e video consentono di conoscere la vita nell’area vesuviana nel periodo antecedente al 79 d.C.  semplicemente sfiorando una serie di comandi touch. Catone e Apicio, su impulso di vari comandi, raccontano ai visitatori  la cultura gastronomica della tradizione romana.

Negli spazi esterni sono coltivate le principali colture del suolo vesuviano come viti, olivi, prodotti dell’orto, ginestreto, felci, corbezzolo, pungitopo ed altri tipi di vegetazione.

La visita al Museo

La gestione del Museo è affidata alla Fondazione Cives / MAV di Ercolano. La prenotazione per la visita è obbligatoria. Basta semplicemente inviare una mail al seguente indirizzo di posta elettronica:

prenotazioni@museoparcovesuvio.it

Il Museo resta aperto il venerdì, il sabato e la domenica dalle ore 10,00 alle ore 16.00.

La stazione EAV di Villa Regina consente di raggiungere  agevolmente il Museo (treno da Napoli direzione Sorrento fermata Stazione Villa Regina –  da Sorrento direzione Napoli fermata Stazione Villa Regina)

In auto, percorrendo l’Autostrada A3 Napoli-Salerno, provenendo da Napoli l’uscita  consigliata è quella Torre Annunziata Sud, mentre provenendo da Salerno l’uscita è quella di Boscoreale.

Il costo del biglietto è di 4 € per gli over 18.

L’ingresso è gratuito per:

–  gli under 18.

– tutti i residenti dei 13 comuni del Parco Nazionale del Vesuvio (previa esibizione del documento di identità);

– Possessori di biglietto per la visita al cratere del Vesuvio.

 

 

 

 

 

 

Amy Macdonald al Premio Penisola Sorrentina 2022

Si è svolta a Sorrento, presso il Teatro Tasso, la 27esima edizione del Premio Penisola Sorrentina, la rassegna culturale organizzata e diretta da Mario Esposito, promossa dal Comune di Sorrento e patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con il supporto del Ministero del Turismo e della Cultura, della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e della Film Commission Regione Campania. Madrina della serata la conduttrice Alessandra Viero.

Una rassegna fortemente voluta dal sindaco della città di Sorrento Massimo Coppola: “La cultura è il motore della rinascita. Produrre nuova cultura, nel solco della tradizione, ma anche della modernità, dello sviluppo e del rilancio: è questa la mission del Premio Penisola Sorrentina. Per questo abbiamo voluto accompagnare l’edizione 2022 di questa prestigiosa rassegna.”

Premio Penisola Sorrentina, nomi illustri della cultura e dello spettacolo

Il Premio Penisola Sorrentina Arturo Esposito, fondato nel 1996 dal poeta Arturo Esposito, è un premio che punta alla cultura.

Tantissimi gli ospiti che ogni anno arricchiscono la rassegna. Registi, produttori, attori, musicisti, giornalisti, scrittori, conduttori televisivi, insomma nomi illustri della cultura e dello spettacolo.

Prezioso il premio assegnato alle diverse categorie: un cammeo artistico, realizzato da Francesco Scognamiglio su disegno di Giuseppe Leone; un premio che accende i riflettori sulla secolare tradizione orafa e sulla lavorazione dei coralli e dei cammei, vanto ed orgoglio della città di Torre del Greco.

Ad essere applauditi, in questa edizione, attori come Marina Confalone (Premio David Donatello 2019), Anna Mazzamauro, Angela Ciaburri, Totò Cascio che tutti ricordiamo come il bambino del film Premio Oscar 1998 “Nuovo Cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore, oggi autore di “La gloria e la prova. Il mio Nuovo Cinema Paradiso 2.0”, un libro che riprende il filo della sua vita. E ancora, il pluripremiato attore Francesco Di Leva, che oltre ad essere fortemente apprezzato per il suo talento, da anni è promotore e portavoce di un’importante realtà come il NEST.

Ospite internazionale: Amy Macdonald

E’ rimasta letteralmente estasiata dalle bellezze della città di Sorrento la cantautrice scozzese Amy Macdonald, divenuta famosa in tutto il mondo grazie al brano “This is the life” ed oggi protagonista dell’omonimo documentario musicale.

La Macdonald, colpita dalla bellezza e dalla grande ospitalità della penisola sorrentina, ha voluto girare un video del suo soggiorno in Campania. La si vede girare felice tra i vicoli di Sorrento, gustare le specialità campane, restare senza fiato dinanzi a panorami di impareggiabile bellezza ed esibirsi con grinta sul palco del Teatro Tasso.

Pompeii Echoes, tribute ai Pink Floyd

A 50 anni dal live a Pompei dei Pink Floyd un evento senza precedenti, primo assoluto a livello europeo, un tribute alla storica band britannica. Protagonisti Max Gazzè affiancato da straordinari musicisti e, a gran sorpresa, anche Manuel Agnelli.

Il palco è stato allestito nell’Anfiteatro del Parco Archeologico di Pompei dove Max Gazzè ha riproposto quattrordici brani tra quelli di maggiore successo dei Pink Floyd.

“Quando le luci dell’Anfiteatro di Pompei si sono accese ho avuto la percezione di essere immerso in una funzione liturgica collettiva e per me questo è stato il modo più rispettoso per celebrare il cinquantesimo anniversario del live a Pompei dei Pink Floyd. In questa messa di intenti comuni sono onorato di essere stato al fianco di grandi musicisti” – è stato il commento di Max Gazzè

Un’esperienza suggestiva anche per gli spettatori presenti nell’Anfiteatro immersi in un onirico connubio tra reale e virtuale. Grande stupore poi per l’arrivo sul palco di Manuel Agnelli che si è esibito accanto a Max Gazzè nel brano “Time”.

Pompeii Echoes, musica e innovazione

Lo show, connubio perfetto tra musica e innovazione, é stato reso possibile grazie alla tecnologia 5G ad onde millimetriche.

La musica si è letteralmente fusa con le luci e le immagini digitali; le architetture di Pompei hanno ripreso vita e colore e gli spettatori si sono ritrovati catapultati in una dimensione a metà tra passato e futuro.

L’evento totalmente gratuito, è stato reso fruibile anche in live streaming su ITsART, la piattaforma streaming dedicata all’arte e alla cultura italiana promossa dal Ministero della Cultura, disponibile su Smart TV, PC, Smartphone e Tablet.

Lo spettacolo è stato talmente potente che anche in streaming gli spettatori hanno vissuto un’esperienza quasi surreale.

Sponsor unico e partner tecnologico: TIM. L’evento nato da una idea di Ernesto Assante e Alberto Brun, é stato ideato e prodotto da Magister Art. A curare la direzione artistica OTR Live  mentre quella tecnica e creativa multimediale dell’esperienza live é stata curata da  GSNet.

Nuove forme di fruizione del sito archeologico

Questa iniziativa è nata con l’intento di valorizzare il patrimonio culturale del sito archeologico proponendone nuove forme di fruizione. Già a settembre, con la seconda edizione del Pompei Street Festival il Direttore del Parco Archeologico Gabriel Zuchtriegel si era espresso in tal senso. Ed è quasi certo, quindi, che il Pompeii Echoes, il tribute ai Pink Floyd tenuto lo scorso 21 Ottobre da Max Gazzè, sia stato solo il primo di una serie di straordinari eventi che nei prossimi mesi si terranno all’interno degli Scavi.

Gragnano: Pasta, vino e…street art

Non solo Città della Pasta. Gragnano si mostra in una nuova veste, sognando di diventare presto una vera e propria capitale della street art. In diversi angoli della città è possibile, infatti, ammirare i magnifici lavori realizzati da diversi artisti di fama internazionale.

Un’idea già avviata da qualche tempo che ha trovato poi nell’attuale primo cittadino terreno fertile per poter essere portata avanti con maggior vigore. E’ nelle intenzioni di Nello D’Auria, sindaco di Gragnano, dare alla città un volto nuovo nel rispetto della storia e della cultura della comunità…e quale mezzo più adatto per un cambiamento se non l’arte?

Un museo a cielo aperto dove lo sguardo dei residenti e dei visitatori si possa perdere tra i colori, dove la mente degli stessi possa ricevere un input, dove le immagini possano contribuire a rafforzare un’idea, un pensiero, un sogno.

La forza dell’arte sta proprio in questo, nel sollecitare un pensiero e la Street Art è la forma d’arte più democratica in tal senso. Non occorre, infatti, entrare in un museo o in una pinacoteca e pagare un biglietto d’ingresso. Occorre semplicemente vivere la città. La street art non fa distinzioni. E’ per tutti.

I murales di Gragnano

Entrando a Gragnano si viene accolti dal primo murale realizzato in città, quello nato dalla matita di Jorit, uno degli street artist maggiormente apprezzati al mondo. Divenuto particolarmente noto per la sua Human Tribe, Jorit ha ritratto Totò nella celeberrima scena di “Miseria e Nobiltà”, quando, preso dalla brama di sentirne il sapore, ruba e mangia gli spaghetti con le mani.

A rendere omaggio agli spaghetti è anche il bellissimo volto di Sofia Loren realizzato da Leticia Mandragola. Un volto blu che bene si sposa con il giallo oro degli orecchini realizzati a forma di pasta. Accanto al ritratto, la grande scritta: Tutto quello che vedete lo devo agli spaghetti”.

Tra i personaggi ritratti a Gragnano non poteva certo mancare el Pibe de Oro, la mano de Dios, Diego Armando Maradona. E’ ancora una volta Leticia Mandragola ad offrire alla città un suo lavoro ritraendo il campione seduto su di un pallone di calcio, non in uno stadio, bensì in un campo di grano.

Solo pochi giorni fa, in occasione del Gragnano Street Festival sono state realizzate le ultime opere. É lo spagnolo Jay Kaes ad aver realizzato presso il Circolo Didattico Gragnano 1 Ungaretti il murales dedicato ad Alessandro, il 13enne vittima di bullismo e cyberbullismo. Spighe di grano, uva e fiori, invece, nella vivacissima opera realizzata dall’artista argentino Kokon.

Lettere, frizzante come il suo vino

Tra le eccellenze enogastronomiche della penisola sorrentina c’è sicuramente il vino frizzante ed amabile di Lettere. Si tratta di un vino rosso rubino DOC che viene prodotto con uve Piedirosso (minimo 40%), Sciascinoso ed Aglianico.

Dai vigneti alle aziende vinicole

A  Lettere, comune che sorge in posizione arroccata sui Monti Lattari, in affaccio sulla piana e sul golfo di Castellammare di Stabia,  la  passione per la natura ed i suoi frutti, in  particolare quella per la coltivazione dell’uva, è molto forte e viene tramandata di padre in figlio. Quasi tutti i coltivatori di uve, col tempo, grazie all’intervento delle nuove generazioni, hanno visto trasformare i loro vigneti in cantine e le loro cantine in vere e proprie aziende vinicole.

Festa del Vino al Castello Medievale di Lettere

Ogni anno a Lettere si svolge tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre la Festa del Vino, una suggestiva kermesse organizzata dalla Proloco al fine di valorizzare e promuovere il vino di Lettere.

La festa si svolge all’interno del castello medievale di Lettere. Il vino viene accompagnato da piatti della tradizione locale. A rendere tutto magnifico, oltre al panorama di impareggiabile bellezza che si gode dalla collina su cui sorge il castello, i costumi d’epoca indossati dai membri dello staff organizzatore.

Il castello sorge sulla collina di San Nicola del Vaglia ad un’altezza di circa 340 metri. Edificato per volere degli amalfitani, fu avamposto di guardia del ducato ed in seguito venne notevolmente ampliato dai Normanni e dagli Svevi. Fu però sotto gli Angioini che raggiunse l’apice del suo splendore.

Dopo esser stato trasformato in abitazione privata e poi abbandonato del tutto, grazie ad un’importante opera di ristrutturazione avvenuta tra la fine degli anni ‘90 e l’inizio del 2000, il castello è tornato al suo antico splendore. Oggi, infatti, è meta di numerosissimi eventi.

Grazie anche a lavori di scavo che furono avviati successivamente alla ristrutturazione, sono stati riportati alla luce una casatorre del X secolo, parti di alcuni edifici e diversi reperti oggi conservati presso la Torre del Grano (la più bassa, un tempo utilizzata come deposito del grano) ed il Mastio a pianta poligonale. Si tratta perlopiù di ceramiche ed oggetti in bronzo.

Il Castello di Lettere rientra nell’ambito del Parco Archeologico di Pompei. L’accesso al castello è gratuito se viene esibito il biglietto per la visita agli Scavi di Pompei. Di contro, il costo per la visita è pari a 2 Euro.

Per informazioni sui giorni ed orari di visita è possibile scrivere a  info@castellodilettere.eu o andare sul sito web del sito archeologico http://www.castellodilettere.eu/

I migliori posti dove mangiare a Vico Equense

Vico Equense fa parte dei comuni che troviamo nella Costiera Sorrentina, è una delle città di maggior rilievo e questo lo deve soprattutto alla sua particolare posizione geografica. È infatti posizionata tra il Golfo di Napoli, i monti Lattari e il Golfo di Salerno. Se c’è una cosa che non può mancare in una visita in questa città è assaggiare i prodotti tipici e i piatti tradizionali, quindi andiamo alla scoperta dei luoghi perfetti dove mangiare e dei piatti da non lasciarci sfuggire.

Dove Mangiare a Vico Equense

Torre Ferano tutti i prodotti provengono dall’orto e allevamenti di fiducia, si cucina solo i prodotti di stagione e uno dei proprietari è il produttore del provolone del Monaco. Inoltre il locale vanta una cantina vini eccezionale,

Pizzeria Taxi

È sicuramente il posto perfetto dove mangiare la pizza più buona della zona, qui possiamo incontrare sicuramente la tipica pizza di zona che attenzione non è quella napoletana.

Il Bikini

Se amate il pesce il luogo perfetto dove gustarlo è il ristorante il Bikini che oltre agli ottimi primi di pesce offre una prelibata selezione di fritti, in un ambiente suggestivo e molto particolare.

Ristorante Degli Amici

Un altro ristorante dove gustare le prelibatezze di zona e la cucina mediterranea classica, in una location accogliente e un servizio ottimo.

Ristorante Terramia

Il ristorante offre la cucina mediterranea classica e in alternativa la pizza, è un luogo perfetto per organizzare una serata romantica e godere di una panoramica fantastica. La terrazza da infatti sul golfo.

Cosa mangiare a Vico Equense

Vico Equense è famosa per essere la produttrice di alcuni dei prodotti culinari più buoni al mondo. Come già vi avevo accennato uno dei prodotti migliori da assaggiare è sicuramente il provolone del Monaco che viene realizzato utilizzando il latte degli allevamenti presenti sui Monti Lattari. È un prodotto certificato DOC che ci viene invidiato da tutto il mondo, se sei in questa città perciò non puoi non provarlo.

Un altro prodotto interessante e che è caratteristico della zona è sicuramente il Riavulillo, un altro formaggio tipico della zona anzi forse dovremmo dire il formaggio di zona. A primo impatto questo formaggio può sembrare un caciocavallo dalle piccole dimensioni ma dentro racchiude un cuore piccante fatto di olive nere e peperoncino. Si può gustare anche alla brace.

La vicana, la vicana è una particolare pizza che viene realizzata in questa zona e che si differenzia da quella napoletana. È infatti una pizza più croccante ed è stata brevettata come “pizza al metro”. Da provare assolutamente in alternativa alla classica pizza napoletana che tutti conosciamo molto bene.

Se avete tempo a disposizione potete anche girare per le cittadine e le località intorno a Vico Equense e scoprire tanti altri prodotti tipici di zona come i limoni, i pomodori e l’olio.

 

I migliori posti dove mangiare a Massa Lubrense

Massa Lubrense è una delle città presenti sulla costa sorrentina che gode di una posizione privilegiata che attira ogni anno centinaia e centinata di turisti, ammaliati dai suoi panorami mozzafiato. Immergersi in questa città però vuol dire anche entrare nella sua cultura, soprattutto la cultura culinaria che da sempre contraddistingue il nostro bel Paese, in questo articolo scopriremo dove mangiare e quali sono i prodotti tipici che meritano un assaggio se ci troviamo proprio a Massa Lubrense.

3 Ristoranti che meritano una visita a Massa Lubrense

Ecco la lista dei 3 ristoranti che devi visitare se ti trovi in città:

  • Relais Blu, una stella MICHELIN, cucina di alta qualità che verrà gustata in un ambiente molto affascinante. Il ristorante si trova infatti lungo la strada ed è seminascosto, la sua incredibile terrazza vi regalerà una vista incredibile su mari e su Capri.
  • Sal del Relais Blu una cucina raffinata in un ambiente suggestivo pronto ad accogliere tutti, il suo punto forte è sicuramente il pesce fresco ogni giorno ma se non siete amanti del pesce trovate anche la carne.
  • Terrazza Fiorella un incredibile locale che offre tutto ciò di cui si ha bisogno, un parcheggio privato, una cucina di qualità e un panorama fantastico che permette di ammirare l’isola di Ischia.

Cosa mangiare a Massa Lubrense?

La cucina in queste zone della nostra penisola rappresenta un bagaglio culturale che viene tramandato generazione dopo generazione. A Massa Lubrense, sin dai tempi più remoti, è sempre stata un ottimo luogo dove avviare una fiorente attività contadina ed è per questo che è possibile trovare tanti prodotti tipici e piatti tradizionali che devi assolutamente assaggiare. Ecco una lista dei piatti da gustarsi in una vacanza in questa località:

  • Spaghetti di Nerano, nati nella frazione Neramo di Massa Lubrense sono conosciuti in tutto il mondo e sono un mix di sapori tipici di queste zone. A base di zucchine, basilico e provolone del Monaco sono una vera delizia per il palato.
  • Pasta mista di Gragnano con fave e ventresca
  • Bietole allo speck
  • Totani e patate
  • Milza imbottita
  • Graffe e Babà due dolci tipici di queste zone che rappresentano la costiera amalfitana in tutto il mondo.

Un assaggio al pesce non può sicuramente mancare dal momento che viene servito in tutti i ristoranti e i punti di ristoro della zona, nella maggior parte dei casi è pescato e preparato il giorno stesso. Altri prodotti tipici della zona che dobbiamo assolutamente provare sono il Provolone del Monaco, i pomodori di Sorrento, le mele di Sant’Agata, le noci di Sorrento, L’Olio di Oliva certificato ( la città è stata soprannominata la città dell’Olio per l’elevata qualità del prodotto), e infine il limoncello preparato con i limone di Massa Lubrense.

Spiagge di Vico Equense: dove fare il bagno in cale fantastiche

La Costiera Sorrentina deve la sua popolarità mondiale alle sue acque cristalline circondate da spiagge da sogno che sorgono nei luoghi più improbabili tra cale e insenature dove la natura è la padrona assoluta. Una delle città più belle da visitare in questa zona è sicuramente Vico Equense scopriamo perciò quali sono le cale più belle dove poter fare il bagno in questa città. Andiamo alla scoperta delle spiagge più belle da visitare a Vico Equense tra storia, arte, cultura e natura incontaminata.

Lidi di Vico Equense

La spiaggia più bella della zona è anche la più popolare è sicuramente la spiaggia dello Scrajo che ogni anno ospita non solo numerosi turisti ma anche le persone native del logo perché è davvero molto suggestiva e tra le più grandi. È un lido sicuramente storico nella zona ed è la sede delle famose Terme di Scrajo realizzate con sorgenti naturali di acqua sulfurea.

Altro lido molto interessante è sicuramente la Spiaggia del Bikini, l’ideale per chi cerca una spiaggia attrezzata con tutte le comodità. È infatti il centro di un importante complesso turistico che viene scelta spesso per eventi di ogni genere. La spiaggia è per o più composta da sabbia mista ghiaia ed è situata al centro dell’insenatura.

Se sei un avventuriero e ami camminare allora la Spiaggia di Tordigliano-Chiosse è quello che fa per te. Questa spiaggia è infatti raggiungibile o via mare o attraverso un percorso molto articolato che si può fare solo a piedi. È molto tranquilla e riservata, gode di una vista bellissima sull’isolotto Li Galli ed è circondata dalla natura incontaminata.

Storia e Spiaggia nello stesso posto? Si è possibile se vai a Spiaggia del Pezzolo dove tra gli antichi resti di una villa romana puoi goderti una giornata all’insegna del bel mare e del relax. La spiaggia è perfetta per le famiglie con bambini, presenta fondali bassi e la sabbia è dorata. Una vera chicca.

Lo scoglio della Tartaruga

Questa incredibile spiaggia è raggiungibile solamente via mare, è nominata la Spiaggia della Tartaruga perché vi è uno scoglio alto 5 metri che raffigura proprio una tartaruga. È una spiaggia molto tranquilla circondata da una acqua limpida e cristallina, il suo fondale merita sicuramente è molto profondo e anche molto roccioso. Questa spiaggia è particolarmente indicata per i giovani e per le persone più sportive, da sconsigliare invece per le famiglie con bambini.

Le spiagge di Seiano, frazione marina di Vico Equense

Seiano è una delle frazioni di Vico Equense e qui sorge una delle spiagge maggiormente frequentate della zona soprattutto dai turisti. La spiaggia è situata nei pressi di Marina d’Aequa un antico borgo di pescatori. La spiaggia è un mix di sabbia e ciottoli e presenta un piccolo porticciolo.

 

Quali sono i paesi della Costiera Amalfitana?

L’Italia offre tanti luoghi suggestivi e incredibilmente belli, una tra le zone marittime che ci vengono maggiormente invidiate da tutto il mondo è la Costiera Amalfitana che ogni anno attira migliaia di turisti. La Costiera Amalfitana che incontriamo lungo la penisola Sorrentina è stata dichiarata patrimonio dell’Unesco ed ha molto da offrire a chi vuole visitarla.

Da Positano a Vietri sul Mare

La Costiera Amalfitana si estende su un tratto di costa lungo 50 chilometri che interessa in particolare la zona sud della Penisola. Qui si ha la possibilità di imbattersi in acque pulite, bellissime e di tante sfumature di blu differenti. Nella zona ci sono alcune tra le spiagge più belle di Italia, per non contare poi le cittadine che sorgono sulla costa che sono un mix perfetto di cultura, tradizione e storia.

I 14 comuni della Costiera Amalfitana

Andiamo alla scoperta dei 14 comuni che incontriamo sulla Costiera Amalfitana.

Agerola

Agerola è una cittadina molto particolare e la sua particolarità sta proprio nella sua formazione. Di fatti non si estende normalmente come qualsiasi città ma troviamo gli insediamenti lungo i pendii dei Monti Lattari dove sono stati realizzati dei terrazzamenti.

Amalfi

Amalfi è sicuramente la città più famosa della zona. Questa città rappresenta il fulcro della Costiera Amalfitana. La sua più grande particolarità è la struttura architettonica delle sue case bianche e l’alta presenza di botteghe artigianali dove poter trovare prodotti di ogni genere di alta qualità.

Atrani

Atrani è un piccolissimo borgo con poco più di 800 abitanti, è stato selezionato e incluso nella lista dei Borghi più belli d’Italia. La sua particolarità è la posizione geografica, fiorisce infatti tra le rocce ma da a picco sul mare.

Cetara

Cetara è un borgo che vive di pesca, è infatti situato direttamente sul mare. Due sono le sue particolarità principali: la presenza di abitazioni con le mura colorate ed il mare è uno dei più belli d’Italia.

Conca dei Marini

La Conca dei Marini è il quarto comune più piccolo presente in Italia, la sua particolarità maggiore oltre a questa è nell’architettura delle case che sono tutte sviluppate su due livelli. Il primo livello viene utilizzato per depositi e cantine, il secondo per vivere. La maggior parte degli abitanti vive di pesca.

Furore

Furore è un altro comune inserito nella lista dei borghi più belli d’Italia. Questo comune si sviluppa su due piani, una parte sorge sul mare con le spiagge e le attività marittime. La seconda parte invece sorge tra i rilievi dove si concentrano le abitazioni tutte colorate. Girando tra le varie vie della città non solo è possibile ammirare le diverse chiese e campanili storici ma è anche possibile passare qualche ora nelle terrazze a strapiombo sul mare per ammirare paesaggi bellissimi.

Maiori

Maiori è la città dove hai la possibilità di incontrare la spiaggia più lunga di tutta la zona, inoltre sono numerosi i monumenti interessanti da visitare.

Minori

La città perfetta per una vacanza all’insegna del relax, qui hai inoltre la possibilità di assaggiare tutti i dolci tipici della zona e della tradizione campana.

Positano

Chi non ha mai sentito parlare di Positano? È un’altra delle zone famose della Costiera Amalfitana. È famosa per le vie dello shopping, per le spiagge bellissime e per essere il fulcro della vita mondana della zona.

Praiano

È il paese dei pescatori famoso per le sue incredibili scalinate che portano alla scoperta di cale e insenature bellissime lungo la costiera.

Ravello

Ravello è la Città della Musica nonché sede dell’Auditorium Oscar Niemeyer, ospita ogni anno diversi festival.

Scala

Scala è il comune più antico e sorge al centro dei Monti Lattari, a livello naturalistico e paesaggistico offre moltissimo. È la meta perfetta per chi vuole passare una vacanza in completo relax.

Tramonti

Tramonti è un incredibile località che si trova ai piedi dei Monti Lattari, è suddiviso in 13 frazioni una più suggestiva dell’altra.

Vietri sul Mare

Vietri sul Mare è famossissima in tutto il mondo per la ceramica, di grande rilievo anche il suo centro storico molto caratteristico e bello.