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Come organizzare la luna di miele in Penisola Sorrentina

Volete realizzare una luna di miele romantica in Penisola Sorrentina? La Penisola Sorrentina è una terra bellissima, a strapiombo sul mare che di certo, vi regalerà la location ideale per una luna di miele con i fiocchi. In questa zona vi sono dei tramonti suggestivi, tanti paesaggi unici, la possibilità di andare al mare e numerosissimi paesini da visitare. Sicuramente, si tratta di una sintesi perfetta per un viaggio di nozze molto romantico. Chi decide di optare per questa zona per iniziare la vita in due con un viaggio di transizione così importante, deve documentarsi bene e scegliere la location ideale. Vi sono tante soluzioni che vi daranno l’occasione di rendere speciale questo viaggio che per la prima volta fate come coppia sposata!

Un tour romantico delle città più belle

La prima cosa che è consigliabile per coloro che vanno a visitare – in occasione della loro luna di miele – la Penisola Sorrentina è di pensare di fare un tour romantico. Parliamo cioè, della possibilità di scoprire, magari noleggiando una macchina o motorino, quali sono i centri più ricchi, belli e suggestivi della Penisola Sorrentina. Chi parte alla scoperta di queste zone, di certo non può fare a meno di visitare Sorrento. Sorrento è la città capofila della Penisola Sorrentina che affaccia sul mare. Questa perla è ricca anche di bellezze storiche e architettoniche. Tra l’altro, vale la pena vedere Vico Equense. Anche questa piccola città è arroccata sul mare, proprio come il Comune di Massa Lubrense dove si trovano anche la famosa baia di Ieranto e la località di Nerano che offre sapori, colori e spiagge incantevoli. A cavallo dell’area Marina protetta di punta Campanella, rappresenta uno scenario unico e molto romantico! Anche altre zone, come ad esempio Sant’Agnello, Meta di Sorrento oppure Piano di Sorrento sono sicuramente da non perdere!

La luna di miele in barca in Penisola Sorrentina

Se volete fare una luna di miele in barca in Penisola Sorrentina, ci sono tante opzioni tra cui potete scegliere. Le strade sono due. O valutate le agenzie che vi permettono di fare questo tour, altrimenti potete anche farlo in proprio se avete l’opportunità di noleggiare una barca. Infatti, non potete immaginare quanto può essere romantica la Penisola Sorrentina in barca. Ciò perché è ricca di spiagge nascoste e di calette che spesso sono visibili solo ed esclusivamente via mare. Potete ammirare la sua costa frastagliata e spingervi fino alla vicina Costiera Amalfitana. Non dimenticate poi che la Penisola Sorrentina è anche a un passo dalle Isole del Golfo di Napoli, come in primis da Capri. L’isola Azzurra è molto vicina e potete pensare di fare lì una gita di un giorno. Lo stesso discorso vale anche per Ischia!

Un luna di miele avventurosa in Penisola Sorrentina

Se invece volete organizzare una luna di miele avventurosa, anche in questo caso, in Penisola Sorrentina troverete la soluzione che fa al caso vostro. Non dovete dimenticare che vi sono tantissimi percorsi di trekking che aiutano in questo senso. Basti pensare al fatto che la penisola è davvero la soluzione ideale per tutti coloro che vogliono vedere dei panorami mozzafiato o scoprirsi a nuovo contatto con la natura. Uno tra i percorsi consigliati è il Sentiero degli Dei che si trova proprio in questa zona ed è attaccato alla Costiera Amalfitana. Partendo da lì, si ha la possibilità di attraversare tutte quelle che erano le antiche strade che caratterizzavano tali posti, tra monti e mare! Qui si troverà la soluzione perfetta per riscoprire il contatto con immensi spazi verdi e vedere scorci unici della Costiera Amalfitana e della Penisola Sorrentina. Non dimenticate anche la Valle delle Ferriere. Sempre in quest’area, vi sono degli itinerari bellissimi. Troverete il fiume canneto e la sua cascata. In tale valle all’interno, potrete trovare una biodiversità tutelata e che potete ridare in maniera stretta e determinante.

Shopping mondanità in Penisola Sorrentina

La Penisola Sorrentina però, non è famosa solo per la sua caratteristiche di essere una terra di miti, leggende, tradizioni ma anche perché è montana. Infatti, città come Sorrento ma anche come Massa Lubrense sono famose perché hanno ospitato personaggi illustri di tutte le epoche. Non è un caso infatti, che rappresenta anche una meta preferita dai personaggi del Mondo dello spettacolo. In Penisola Sorrentina si può uscire, divertirsi tra locali alla moda, seguire tendenze esclusive. Non perdetevi questo aspetto della Penisola, soprattutto in località come Sorrento e Massa Lubrense, nonché la stessa Vico Equense.

Attenzione al budget

Poiché si tratta di una zona tutt’altro che economica dal punto di vista finanziario, prima di partire alla scoperta della Penisola Sorrentina per la vostra luna di miele, il consiglio è quello verificare bene i locali che siano alla vostra portata. Fate attenzione perché in realtà, avete la possibilità di scegliere queste soluzioni anche se a volte sembra difficile. Fatevi aiutare dagli esperti di I love Costiera e troverete la soluzione adatta a voi!

 

 

Come organizzare la luna di miele in Costiera Amalfitana

Quando due persone convolano a nozze, uno degli eventi che ci tengono particolarmente a organizzare è quello della luna di miele. È un momento unico della coppia che vuole condividere, dopo il fatidico sì, finalmente il primo viaggio ufficiale come marito e moglie. In realtà, si tratta di un evento di transizione che segna la vita in due. Si tratta di una prova molto importante e dunque, è consigliabile seguire questo evento con molta attenzione. Vediamo come fare per organizzare al meglio una luna di miele in Costiera Amalfitana e quali sono alcuni consigli e alcune cose che dovete necessariamente sapere prima di partire.

Cosa occorre per organizzare la luna di miele in Costiera Amalfitana

Volete partire la scoperta di Amalfi, Ravello, Positano o Maiori? Allora, dovete armarvi di pazienza e soprattutto, scegliere l’itinerario perfetta da seguire. Prima di partire, prendete dei cataloghi di viaggio, una guida fatta da esperti del settore del territorio e una cartina geografica pronta a portata di mano. È anche bene, seguire i consigli dei residenti, magari scaricando la guida di I Love Costiera e iniziare a studiare bene questo luogo nei minimi dettagli. La prima cosa da vedere riguarda la geografia stessa della Costiera Amalfitana. Si tratta di un’area particolare, caratterizzata da case tutte colorate, immerse in un collina che va direttamente sul mare. Si trova a sud dell’Italia, in Campania e le sue spiagge, nonché i suoi scorci, sono davvero unici al mondo. Infatti, tale zona è patrimonio dell’umanità inserita dal 1997 nell’elenco dell’Unesco. Sicuramente, per la sua conformazione geografica complessa, ciò di cui avete bisogno è un itinerario dettagliato da seguire.

Preparare l’itinerario perfetto per la luna di miele in Costiera

Per chi intende trascorrere la luna di miele in Costiera non può mancare una visita a Positano che è una delle città più romantiche di tutta la Divina. È molto ambita, permette di trascorrere la luna di miele in un clima da sogno ed è molto romantica. Stesso discorso anche per Ravello o per Amalfi. Ci sono tantissime strutture ricettive che garantiscono relax, servizi di benessere e inoltre, danno l’occasione di scoprire la faccia un po’ più “amorosa” di questo pezzo di Paradiso. Se siete alla ricerca del colpo d’occhio, anche Ravello sappiate che rappresenta sicuramente una buona soluzione. Basti pensare alla terrazza sull’infinito di Villa Cimbrone. Questi paesi collinari proprio come anche ad esempio Agerola, Furore o Tramonti, offrono uno scorcio bellissimo su tutta la Costa del golfo di Salerno.

Fate attenzione all’organizzazione degli spostamenti

Una volta che avete deciso quanto tempo volete passare in Costiera Amalfitana per la luna di miele e come suddividere le giornate tra le località di Amalfi, Praiano, Ravello, Positano etc, allora dovete pensare bene a come muovervi. Come già accennato, la conformazione geografica della Costiera Amalfitana è molto particolare e di conseguenza, vi è il problema di organizzare nel dettaglio gli spostamenti. Oltre ai bus di linea, sicuramente la cosa migliore potrebbe essere quella di puntare su uno specifico mezzo, proprio come ad esempio un’automobile oppure un motorino. Il consiglio per chi visita questo posto è di evitare i taxi che sono molto cari. Poi, comunque, non aiutano a organizzare le vostre giornate secondo quelli che sono i programmi che avete fatto da casa. Molto spesso, anche se i paesi sono vicini finisce che per la stessa conformazione di cui abbiamo parlato e anche per il traffico che spesso si trova in Costiera, soprattutto nelle giornate estive, si trascorre molto tempo in auto. Insomma, così non è di fatto possibile visitare due città contemporaneamente. Fate bene i calcoli e cercate di distanziare le visite anche di 2 giorni, se possibile.

Decidete un budget

Poiché la Costiera Amalfitana è una zona abbastanza cara e, sotto il punto di vista turistico, potrebbe diventare molto dispendioso visitarla, se state organizzando una luna di miele in Costiera Amalfitana il mio consiglio è di guardare con attenzione a qual è la cifra massima che volete spendere. Dovete cercare dei posti adatti se poi, volete rispettarla. Grazie anche a una guida fatta da esperti e da persone del posto, la Costiera può diventare anche accessibile. Giorno dopo giorno avrete l’opportunità così, di scoprire i posti anche a un prezzo più contenuto.

Il periodo giusto per una luna di miele in Costiera Amalfitana

Chi vuole trascorrere la luna di miele in Costiera Amalfitana deve tener conto anche di quand’è il periodo giusto. Sicuramente quello ideale è quello a cavallo tra marzo e ottobre. Infatti, in questi mesi il clima è più mite, soleggiato ed è anche possibile andare al mare. Però anche il periodo natalizio è molto suggestivo perché questa zona è ricca di tradizione, di cultura. Di conseguenza, potrebbe essere un’ottima soluzione optare per una luna di miele con i fiocchi in questa bellissima zona, un vero e proprio angolo di paradiso sulla Terra.

 

 

Come organizzare un matrimonio in Penisola Sorrentina

Una delle location più belle dove sposarsi in Penisola Sorrentina, è senz’altro Sorrento. Questa città, è completamente immersa nel verde ed ha un affaccio strepitoso sul mare del golfo di Napoli. Infatti, non è un caso che il nome Sorrento derivi proprio dal nome delle sirene, ovvero questi esseri mitologici che vivevano al largo della città secondo la leggenda e attiravano i naviganti fino a farli naufragare contro le coste di questa splendida Terra. Quando si visita Sorrento, in realtà si è proprio a cavallo tra storia, leggende e miti. Di conseguenza, pensare di organizzare un matrimonio lì vuol dire approfittare del suo bellissimo scenario per delle nozze da favola. Chi ha visto almeno una volta Sorrento, sa bene che offre tantissimi spunti per organizzare un matrimonio perfetto. Vediamo tutto quello che dovete sapere prima di organizzare le vostre nozze a Sorrento o in altre località della Penisola Sorrentina.

La scelta della location per organizzare un matrimonio in Penisola Sorrentina

Chi vuole organizzare un matrimonio in Penisola Sorrentina deve innanzitutto avere le idee ben chiare su quale deve essere la location più adatta. Vi sono tantissime città che offrono degli spunti bellissimi per il proprio matrimonio. Chi visita la Penisola di certo non resterà indifferente alla bellezza della stessa città di Sorrento, che è davvero molto particolare. Ma anche Massa Lubrense, con le sue ville che hanno degli affacci bellissimi sul mare, rappresenta sicuramente una valida soluzione per coloro che vogliono convolare a nozze. Un’altra particolare città dove si può decidere di organizzare il proprio matrimonio in Penisola è senza ombra di dubbio Vico Equense. Anche questa località ha delle scogliere che affacciano direttamente sul mare e offrono quindi l’occasione di poter organizzare un matrimonio panoramico. Stesso discorso per Piano di Sorrento, Sant’Agnello, Meta di Sorrento e Sant’Agata dei Due Golfi: in tutti i paesini della Penisola potrete potenzialmente trovare la location che fa al caso vostro.

I servizi di nozze

Chi organizza il proprio matrimonio in Penisola Sorrentina deve sapere che proprio per la bellezza di questo territorio, vi sono tantissime realtà che organizzano dalla A alla Z le vostre nozze. Ebbene, tra le soluzioni migliori vi sono quelle che comprendono un po’ di tutto a partire dal banchetto fino ad arrivare anche alla questione burocratica, che serve necessariamente, a organizzare legalmente le nozze. Inoltre, c’è anche da dire che non dovete trascurare gli addobbi e tutto quello che contorna un matrimonio, come ad esempio lo shooting fotografico. Infatti, queste realtà sono in grado di garantire delle offerte talvolta, anche molto buone. In più, complice della bellezza delle vostre nozze sicuramente sarà la cornice della Penisola Sorrentina che offre degli scorci spettacolari sul mare.

Quanto costa organizzare un matrimonio in Costiera Sorrentina

Organizzare un matrimonio in Penisola Sorrentina può avere anche un costo relativamente alto. Infatti, questa zona non è sicuramente tra le più economiche d’Italia. Comunque, parliamo di un territorio marino e tra l’altro molto ambito anche dai personaggi del mondo dello spettacolo: per tali motivi chiaramente i prezzi sono abbastanza elevati. Però, in realtà, se volete organizzare un matrimonio anche con un budget più contenuto, vi sono tantissime ville, ristoranti e location anche private che vi permettono di contenere un po’ i prezzi. Per questo, la cosa importante è affidarsi a dei professionisti del settore e cercare, con l’aiuto degli esperti, la soluzione più adatta alle vostre tasche per organizzare un matrimonio ideale.

Il periodo migliore

Per organizzare un matrimonio in Penisola Sorrentina, il periodo migliore è sicuramente quello che della fascia compresa tra aprile e ottobre. Questo perché inizia la primavera e poi ne seguono un’estate e un autunno molto mite. Infatti, nella Penisola Sorrentina, così come in genere un po’ in tutte le zone marine della Campania, il clima è soleggiato e piacevole praticamente per più della metà dell’anno. In questo periodo però, è più bello sposarsi in penisola perché i colori dei fiori, degli agrumeti e dei limoneti sono più accesi che mai. Ciò rende ancora più suggestivo l’intero scenario. Anche il periodo natalizio però non è da escludere, se si pensa a tutte le iniziative che si tengono nelle città della Penisola Sorrentina e che rendono questo paesaggio incantevole e folkloristico.

I sapori della Penisola per un matrimonio impeccabile

Un ultimo elemento che non bisogna trascurare riguarda anche la ricchezza enogastronomica della Penisola Sorrentina. Basti pensare infatti, che la Penisola è costituita da tanti Paesi con delle tradizioni enogastronomiche fantastiche. In primis, vi sono quelle dei Monti Lattari con gli affettati e i formaggi gustosi e genuini. Ma anche i piatti a base di mare che si trovano nella zona Sorrentina sono da non perdere. Poi, a Massa Lubrense vi è la tipicità degli spaghetti alla Nerano. Inoltre, questo territorio è famoso per il suo limoncello, per i suoi limoni e ciò vuol dire che si tratta di una soluzione ottimale, anche da un punto di vista del gusto per chi decide di convolare a nozze.

 

 

Come organizzare un matrimonio in Costiera Amalfitana

Tra scorci molto particolari e davvero mozzafiato, chi non sogna di organizzare il proprio matrimonio in Costiera Amalfitana? Sia gli abitanti della Regione Campania, ma in generale anche i turisti provenienti da ogni parte del Mondo, sognano di organizzare un matrimonio che abbia come sfondo questa bellissima Terra. Gli scenari con vista sul mare, le casette arroccate, i ricchi limoneti, rappresentano sicuramente un quadro di eccellenza per chi vuole celebrare delle nozze da sogno. Vi sono tantissime agenzie, esperti wedding planner e professionisti che aiutano a organizzare le nozze in Costiera Amalfitana. Dall’iter burocratico alla scelta della location, organizzare le nozze nella Divina può sembrare difficile, ma non perché non vi sono strutture disponibili, ma perché si ha solo l’imbarazzo della scelta a trovare il posto più particolare. Vediamo quali sono alcuni consigli da seguire per organizzare un matrimonio da favola in Costiera Amalfitana!

Le location esclusive per organizzare il matrimonio in Costiera

Tra ville d’epoca, palazzi signorili e belvedere mozzafiato, è possibile organizzare un matrimonio da sogno in Costiera Amalfitana abbastanza facilmente. I posti più belli dove si può decidere di trascorrere le proprie nozze sono quelli che si trovano nelle principali città come Ravello, Amalfi, Positano e non solo. In realtà, vi sono tantissime opportunità di scelta. Molti decidono di optare per Ravello in quanto vi sono due storiche ville, ovvero Villa Rufolo e Villa Cimbrone. Queste due strutture offrono uno scorcio panoramico davvero unico sulla Divina. Poi, vi sono anche tante strutture ricettive che aiutano nella fase di organizzazione del matrimonio e questo potrebbe essere utile soprattutto per gli stranieri che decidono di sposarsi in Costiera. Anche Amalfi, con i suoi Belvedere come quello di Capo d’Orso, rappresenta sicuramente un’ottima soluzione per chi vuole convolare a nozze in Costiera Amalfitana. Positano, a sua volta offre, soprattutto nella sua parte alta oppure nella località di Praiano, uno scorcio privilegiato e unico dove organizzare un matrimonio da sogno.

Il periodo migliore per sposarsi in Costiera

Un matrimonio in Costiera Amalfitana può essere organizzato in vari periodo dell’anno. Infatti, sia il periodo pre natalizio, che anche quello poco dopo l’inizio della primavera, rappresentano comunque delle ottime scelte per chi vuole delle nozze impeccabili. Ciò perché nel periodo natalizio la Costiera diventa come una sorta di piccolo presepe illuminato e animato dalle tantissime tradizioni del posto. Di certo, in questo periodo il clima è meno mite e favorevole. Il periodo ideale invece, per sposarsi in Costiera Amalfitana è quello compreso tra aprile e ottobre. In questi mesi il clima è sempre soleggiato e i colori della Costiera sono più accesi che mai! Uno spettacolo!

Sposarsi in spiaggia in Costiera Amalfitana

Se volete organizzare un matrimonio in Costiera amalfitana in spiaggia, per riuscirci senza troppi intoppi, è consigliabile chiedere l’aiuto delle strutture ricettive marine o di agenzie dedicate a tali servizi. Vi sono tantissime realtà ricettive a ridosso sul mare che organizzano i matrimoni civili direttamente sulla spiaggia. Questi locali spesso vi danno una mano a gestire l’organizzazione burocratica dell’evento, anche fornendo spiagge private dove è più facile organizzare la cerimonia. In alternativa, si può sempre optare per un matrimonio in barca che è un ricca di fascino e inoltre, garantisce nozze senza eguali. In realtà però, al di là della scelta della spiaggia, si può anche decidere di convolare a nozze in una delle tante location comunali o private che si trovano sul territorio della Divina. Praticamente, da ogni angolo si ha la possibilità di avere un affaccio spettacolare sull’infinito. Vi sono alcune terrazze che permettono di vedere tutta la parte della costa con le casette tipiche della Divina oppure vi sono viste mozzafiato su degli splendidi limoneti.

Matrimonio in Costiera Amalfitana, i festeggiamenti

Festeggiare le nozze, così come qualunque altro evento civile e religioso, in Costiera Amalfitana significa immergersi in uno scenario da sogno. Infatti, le persone decidono di optare per questa meta soprattutto perché si tratta di un posto incantevole alla vista e, anche se talvolta può essere scomodo per i vostri spostamenti logistici, di fatto però è una soluzione di nozze molto particolare. Ciò perché lo scenario offre scorci sempre diversi che rendono i matrimoni tutti differenti l’uno dall’altro. Si può optare poi, per numerosi servizi che vi aiuteranno a organizzare facilmente le vostre nozze. Ciò che è certo, è che anche la vasta offerta ricettiva della Costiera Amalfitana aiuterà molto a mettere in campo le nozze che avete sempre desiderato.

I sapori della Divina

Nozze nella Divina? Non dimenticate il fattore eno-gastronomico. La Costiera Amalfitana, infatti oltre ai piatti tipici della cucina mediterranea, offre sicuramente delle soluzioni eno-gastronomiche particolari con i suoi piatti tipici, i sapori di limoni e degli agrumi. In più, poiché si tratta di una zona marina si può anche decidere per un menù tutto a base di pesce. I gusti saranno davvero straordinari! Per la sua caratteristica di essere a cavallo tra mare e monti, la Costiera Amalfitana offre sotto quest’aspetto una delle intese culinarie più interessanti per chi vuole festeggiare un matrimonio ricco di sapore e di gusto!

 

 

Le più antiche leggende di Maiori

Maiori è una delle città forse meno famose, ma altrettanto belle della Costiera Amalfitana. Chi la visita, si rende conto che questo in comune, vi è la spiaggia più grande di tutta la Costiera Amalfitana e offre una bellissima accoglienza, nonché tante strutture turistiche per coloro che visitano la Divina per la prima volta. Ebbene, questa città è particolarmente tranquilla, ma allo stesso tempo, chi la visita può scoprire tutta la sua storia, i miti e le leggende che hanno a che fare con essa. Infatti, molti abitanti conoscono queste storie e amano raccontarle ai turisti oppure a chi vive il territorio. Vediamo quali sono le più antiche leggende di Maiori e come hanno reso affascinante per anni e anni, la storia di questa città!

La leggenda sulla nascita e la fondazione di Maiori –

La prima leggenda che vale la pena citare quando si parla di Maiori è quella sulla nascita stessa della città. Infatti, proprio come accaduto per le altre città della Costiera Amalfitana, Plinio racconta che a fondare Maiori era stata la dea Maja. Questa Dea, secondo quanto narrato dallo scrittore Plinio, si era innamorata di questo posto e quindi aveva deciso di crearci una comunità. Gli aveva dato appunto il nome di “Maiori”. Il nome sta a indicare “colei che porta crescita” oppure “colei che è grande”. In realtà, però ci sono anche altre leggende altrettanto famose relativamente a quella che è stata la fondazione della città di Maiori. Altre leggende invece, raccontano del tempio che vi era a Erchie, in onore di Ercole. Si tramanda quindi, che l’eroe stesso aveva quindi deciso di dare a tutti il placet affinché potesse sorgere questa bellissima comunità.

La leggenda della Croce di Malta

Un’altra leggenda che riguarda la città di Maiori è quella relativa la Croce di Malta. Se si osservano i vialetti o tutti i canali dove si sviluppano le aiuole dei giardini che si trovano sul corso principale, ci si rende conto che si tratta di una vera e propria croce. Infatti, la stessa logica è alla base anche dei giardini che si trovano nel palazzo Mezzacapo. Questa palazzo è l’antica residenza di una famiglia del posto che divenne ricca con il commercio del carbone e della legna. In pratica, al centro dello spazio verde c’è proprio questa Croce di Malta, che è l’omaggio all’ordine dei Cavalieri di cui facevano parte molti nobili e a cui appartenevano anche diversi membri della famiglia. In realtà, questa tipica forma probabilmente fu fatta anche perché poteva facilitare l’irrigazione a un limoneto che ad oggi non è più esistente.

L’antica storia di Maiori

Secondo quello che si sa della storia di Maiori, la vita cittadina prima che arrivasse l’alluvione nel 1954 si svolgeva principalmente sul corso Regina. Si estendeva su due fila di palazzi eleganti ed è una cosa che è anche possibile riscontrare nelle fotografie dell’epoca. Ebbene, questo centro era ricco d’insediamenti e di edifici signorili, tra cui vi è il Palazzo Rosso, che ospitava anche il circolo sociale, nonché il piccolo Palazzo di Martino, dove all’interno vi era in funzione un mulino alimentato dall’acqua del torrente. Vi erano anche il Palazzo Cimini, che purtroppo è andato distrutto, e il Palazzo Pagliara. Un’altra cosa particolare di questa città, soprattutto nell’epoca più antica, è che qui vi erano diverse boutique di tessuti, laboratori fotografici nonché la tradizione legata alla calzoleria.

La devozione per la Madonna dell’Assunta

Una delle feste tipiche di Maiori è quella della Madonna dell’Assunta che si tiene il 15 agosto di ogni anno. Ancora ad oggi, vi sono tantissime tradizioni legate a quella festività. Oltre ai fuochi che attirano persone provenienti da ogni parte della Regione, ma anche tantissimi turisti, in realtà negli anni questa festa veniva fatta con una città completamente illuminata per un mese, dal 15 luglio al 15 agosto, con lampioni o torce. Il Paese diventava come una sorta di presepe. Dieci giorni prima della festa veniva alzato il quadro e poi si teneva la cerimonia che richiamava tanta gente e si svolgeva anche sul lungomare. Durante questa festa, ancora oggi molto sentita nella comunità di Maiori, venivano serviti i piatti della tradizione della Costiera Amalfitana ed era anche l’occasione per riuscire a immergersi a cavallo tra storia e leggenda.

La tradizione della Madonna della notte

Nell’occasione della Madonna della notte, nel borgo di Maiori si tiene una bella festa. La festa è ricca di gusto e segue una precisa tradizione culinaria, ovvero quella delle melanzane col cioccolato. Questo perché questa tradizione ha a che fare con due episodi storici che risale al 9 novembre 1735 e quello del 11 novembre 1773. In quell’occasione ci furono due alluvioni che colpirono la città e la Madonna, secondo quella che è la storia, li salvò. Questo salvataggio fu preso come un segno divino dagli abitanti. Dunque, per festeggiare, unirono gli ingredienti che avevano a portata di mano e ne uscì questa ricetta che ancora oggi viene consumata durante la festività in onore della Madonna della notte che si tiene quando cadono le celebrazioni di Santa Maria.

 

Le 13 chiese di Tramonti e la loro storia

Una delle caratteristiche del borgo Tramonti della Costiera Amalfitana è il fatto che è diviso in diverse frazioni che si trovano tra le colline boscose. Ognuna di queste frazioni corrisponde a una chiesa del suo ricco territorio. In totale, parliamo di 13 chiese, tant’è che anche possibile, per gli amanti del trekking, proseguire nel cosiddetto “sentiero delle 13 chiese”, che offre l’occasione di scoprire tutte queste bellezze approfittando anche di scorci paesaggistici molto particolari. Vediamo quali sono le 13 chiese di Tramonti e come in si intrecciano con la sua storia.

Le frazioni di Pucara e Novella

A Tramonti, le 13 chiese sono quelle che si intrecciano con le sue diverse frazioni. Nello specifico, vi è la frazione di Pucara in cui si trovano la chiesa di Sant’Erasmo e il Regio monastero di San Giuseppe e Santa Teresa. Si tratta di un monastero che inizialmente accoglieva i giovani, le ragazze e i trovatelli, ma che poi prese questa destinazione. Un’altra frazione molto caratteristica, è quella di Novella. Qui si trova una piccola chiesa parrocchiale dedicata a San Bartolomeo che prima però invece, era dedicata a Sant’Antonio che è il vero protettore della città.

Gete e Ponte, le frazioni più grandi

La frazione di Gete ospita la parrocchia intitolata a San Michele Arcangelo. Il suo nome deriva da quello della famiglia Patrizia del luogo che si chiamava De Genesis. Inoltre, anche in questa zona c’è una splendida cappella rupestre del XIII secolo. Un’altra frazione molto particolare e di grandi di dimensioni è quella di Ponte. Qui si trova una chiesa dedicata a San Felice, ma in quella zona, è molto venerata anche la cosiddetta “Madonna del Ponte”, ovvero la Madonna del Rosario.

Le frazioni di Campinola, Corsano e Cesarano

Queste tre frazioni sono tutte molto caratteristiche anche per le viste che offrono su diversi scorci della Divina. Ad esempio, vi è la frazione di Campinola, il cui nome deriva dalla dicitura “Campi di Nola”. Infatti, in questa zona vi erano un gruppo di soldati nolani anticamente presenti sul posto per motivi difensivi. È una borgata di Tramonti molto grande, che ha una chiesa dedicata alla Madonna del Carmine e annessa, vi è la confraternita del Santissimo nome di Dio. Invece, nella frazione di Corsano, l’Antica Cupersanum, si trova invece una delle 13 chiese ovvero quella dedicata a San Pietro Apostolo. Anche questa chiesa è molto particolare e rientra nel sentiero di Tramonti. Poi vi è la frazione di Cesarano che prende il nome dalla sua fondazione Romana che infatti, avvenne nel periodo di Cesare. In questa frazione vi è una grande chiesa a tre navate che è dedicata all’Assunta, dove vi è anche la reliquia del braccio di San Trifone che fu trovata nel 1514 mentre si effettuavano i lavori di ampliamento della parrocchia.

Pietre e Capitignano, altre due storiche frazioni di Tramonti

La frazione di Pietre ha una chiesa parrocchiale dedicata a San Felice di Tenna, in cui però viene anche molto venerata la Madonna delle Grazie con la festa che si tiene il 2 luglio di ogni anno. Si chiama “Pietre” per la natura rocciosa che caratterizza questo posto. Inoltre vi è un’altra frazione che invece prende il nome dalla famiglia Patrizia del luogo, ovvero i Capistrano. Questo borgo dunque, è conosciuto con il nome di Capitignano. In questa frazione vi è la chiesa dedicata a Santa Maria della Neve del XVI secolo, prima dedicata a San Giacomo Apostolo.

Le frazioni di Figlino, Paterno Sant’Arcangelo e Paterno Sant’Elia

Altre tre frazioni di Tramonti che vale la pena visitare sono quella di Paterno Sant’Arcangelo, Paterno Sant’Elia e Figlino. “Figlino” si chiama in questo modo perché ha preso il nome dai “figlini”, ovvero i figli legittimi che appena nati venivano ospitati nell’orfanotrofio che si trovava sul posto. Ora invece, in quella stessa zona, sorge la chiesa intitolata alla Santissima Annunziata cosiddetta “protettrice dei figli di nessuno”. Vi è anche sul posto la chiesa di San Pietro che all’interno è decorata completamente in stile barocco. Poi vi è la frazione di Paterno Sant’Elia che prima si chiamava “Sant’Elia di Satrone”. Qui sorge una chiesa dedicata al Santo. In questa zona si onora anche la Madonna della Pietà, che si festeggia ogni 8 settembre di ogni anno. Poi vi è la frazione di Paterno Sant’Arcangelo che si trova dove sorgeva il castello di Montalto. In questa frazione vi è una chiesa dedicata all’Assunzione che risale al X secolo ed è completamente in stile romanico. È stata valorizzata nel corso degli ultimi anni dopo la distruzione della chiesa di San Michele a seguito del terremoto del 1980.

 

Chi vuole conoscere tutte le parti più belle di queste chiese, può percorrere il sentiero delle 13 chiese. Qui potrete trovare gli sfondi più belli che svelano quello che è il vero animo dell’antica città di Tramonti, una delle più particolari di tutta la Costiera Amalfitana.

 

 

Le 7 cose da sapere prima di visitare Positano

Chi parte alla scoperta di Positano, non può di certo perdersi quelle che sono le cose più belle e da vedere in questa zona. Prima di partire, bisogna però conoscere alcune curiosità su questa splendida città marina. Vediamo quali sono le 7 cose da sapere prima di partire per Positano e scoprirne le sue particolarità.

1 – La magia del molo

Uno spettacolo assolutamente da non perdere per chi vuole vedere la bellezza e godere della magia di Positano è visitare il suo molo. Si trova a fianco del tratto di spiaggia libera cittadina. Da qui ogni giorno partono barche e traghetti per fare delle interessanti escursioni. Il fatto però è che qui c’è una vista davvero spettacolare della città. Infatti, sedendosi da questa parte si vede dal basso tutto il panorama delle casette che costeggiano Positano lungo la roccia. È un punto di vista unico, assolutamente da non perdere! Inoltre, in questa zona si possono gustare una granita o un gelato in tutta calma, con una vista privilegiata su questa piccola cittadina marinara.

2 – Il fascino del centro storico

Chi visita a Positano, non deve mai dimenticare quanto è importante scoprire il suo bellissimo centro storico. Parliamo di una vera “chicca” del piccolo borgo marinaro. Tutto costruito intorno a delle scalinate, il centro è costeggiato da vie e scorci davvero molto caratteristici, tipici del “design” della Costiera Amalfitana. Qui si attraversa la vera anima della città di Positano che assolutamente vale la pena scoprire perché rappresenta un elemento unico e tipico di questo territorio. Tra i negozi e le antiche botteghe, non perdetevi anche un sosta per assaggiare alcuni dei migliori sapori di Positano.

3 – La sartoria artigianale di Positano

Un altro percorso assolutamente da non perdere per chi vuole scoprire la vera essenza di Positano è quello della moda. Non potete non fare tappa nelle boutique di artigianato e soprattutto, nelle sue sartorie. Da sempre Positano è famosa per la sua moda. Infatti, vi sono degli antichi vestiti che vengono realizzate secondo la maestria delle sarte del posto, che uniscono i colori e sapori della Costiera a dei materiali particolari come ad esempio il lino o la juta. A partire dall’uncinetto fino a delle piccole decorazioni con colori di pastello chiaro o di bianco decorati, il colpo d’occhio è eccezionale! Di fatto, Positano rappresenta un centro di moda davvero unico in tutto il Mondo!

4 – Ammirare le ceramiche

Un elemento da non perdere per chi visita Positano, e che bisogna conoscere prima di partire, è la sua produzione di bellissime ceramiche. Fatte con colori sgargianti, in pratica sono dei maiolicati che si trovano lungo tutte le strade di Positano. Danno un tocco di allegria e di colore a un ambiente. Nelle botteghe artigiane è anche possibile comprarle, così da poter portare a casa un vero e proprio pezzo della Costiera Amalfitana.

5 – Una sosta al chiosco di frutta e verdura

Chi visita Positano deve sapere che c’è uno storico chiosco di frutta e verdura molto particolare: è quello di Salvatore. Si tratta di un chioschetto di proprietà di una persona che si improvvisa fotografo e che organizza un set fotografico per chi vuole fermarsi vicino a i tipici limoni e gli altri sapori della Costiera Amalfitana. Inoltre, Salvatore realizza delle ottime spremute all’arancia e al limone. Si tratta di una tappa obbligatoria, una curiosità gustosa per chi arriva a Positano.

 

6 – La tradizione religiosa di Positano

Chi ha deciso di fare tappa a Positano non può certo dimenticare di scoprire quella che è la tradizione religiosa di questo posto. A Positano, nel pieno del centro storico, vi è la chiesa dedicata a Santa Maria Assunta su cui spicca una cupola fatta con delle maioliche molto particolari. È una chiesa del Duecento che al suo interno ospita delle sculture mosaicate che sono state realizzate dall’artista Mimmo Paladino. La tradizione legata a questa chiesetta, in realtà, si concretizza il 15 agosto quando vi è la festa dell’Assunta che a Positano è molto sentita. È accompagnata dai tipici fuochi d’artificio che riuniscono le persone provenienti da ogni angolo della Regione Campania e non solo!

7 – La bellezza del tramonto in spiaggia

Chi visita Positano, non può certo privarsi della bellezza del tramonto sulla spiaggia di Marina Grande. Infatti, è proprio da qui che si assapora la vera anima di Positano. Marina Grande è una piccola fascia di sabbia che si trova tra ombrelloni e localini. Qui potete fare dei lunghi bagni di giorno, ma allo stesso tempo, anche godere di tramonti bellissimi di sera. È possibile immortalare quei momenti e portare con voi delle bellissime foto. Fate attenzione: potete fare solo delle fotografie amatoriali perché altrimenti si rischia d’incappare una sanzione. Infatti, c’è una legge che vieta l’utilizzo di materiale fotografico di Positano per fini commerciali, senza l’autorizzazione comunale. Insomma, dalla spiaggia di Marina Grande, al di là delle fotografie, potrete imparare a godere di Positano soprattutto per la gioia dei vostri occhi!

 

 

Le 3 leggende più famose della Penisola Sorrentina

La Penisola Sorrentina è ricca di storia, miti e leggende legate alla tradizione e alla fondazione delle sue principali città. In Campania, del resto, vi sono tantissimi racconti e tradizioni in tal senso. Nessuno si rende conto – fino a che non lo vive – di quanto sia particolare e sentito il cosiddetto “lato misterioso” di Sorrento. La città è intrisa di miti ancestrali che nascondono tutti i suoi segreti. Conoscere alcune delle più importanti leggende significa assaporare quello che è il vero spirito della Penisola Sorrentina. Ma vediamo quali sono le 3 principali leggende della Penisola Sorrentina che bisogna assolutamente conoscere e farsi raccontare dagli abitanti della zona per imparare a respirare la vera essenza di questa costa fantastica!

I racconti sulla fondazione di Sorrento

La città di Sorrento nasce proprio da una storia che è a metà tra mito e leggenda. Secondo le sue tradizioni, la stessa nascita di Sorrento è legata al canto delle sirene. Secondo la narrazione, Ulisse nell’Odissea cercò di sfuggire all’incantesimo delle sirene che aveva incontrato navigando e arrivando sull’isolotto dè Li Galli. Poiché era riuscito a uscire immune dal canto delle sirene, allora aveva deciso di fermarsi in questa zona per ringraziare gli dei. Infatti, ai piedi della Penisola Sorrentina e ridosso di dove oggi sorge Sorrento, vi era il tempio di Atena e si fermo lì per ringraziare la dea dell’aiuto. Da lì quindi, nacque la cosiddetta “città delle sirene” che è l’attuale Sorrento. La città sarebbe stata fondata perché molti si fermavano lì dopo essere sfuggiti a queste strane figure. Però vi è anche un’altra leggenda che narra della nascita della città. Ebbene, parliamo di una leggenda secondo cui due contadini del posto che non potevano avere figli e dunque, fecero un voto. Questo voto era dedicato al tempio di Atena. La donna poco dopo aver fatto questo voto, stando alla leggenda, restò incinta e nacque una bambina chiamata “Sirrentium”. Questa bambina era talmente bella che un principe si innamorò di lei e nel corso dell’ invasione saracena fu rapita dai pirati che per restituirla al legittimo principe chiesero un riscatto molto alto. Il popolo quindi, per riavere indietro questa bellissima donna diede ai pirati tutti gli oggetti in oro e di valore, in modo tale da ridarle la libertà. La donna fu restituita, diventando poi, madrina di questa zona che fu chiamata appunto Sirrentium, ovvero Sorrento.

La campana in fondo al mare

Una delle leggende e delle storie più particolari che riguardano la Penisola Sorrentina è quella della campana che suona dal fondo del mare. Infatti, si tratta di uno dei miracoli di Sant’Antonino a Sorrento. Secondo la leggenda, durante uno dei saccheggi dei pirati Saraceni, una nave piena di tutti gli oggetti preziosi razziati dai bizantini stava lasciando la città di Sorrento. Tra i vari oggetti di valore che rubarono c’era anche la campana del santuario di Sant’Antonino perché fu presa per via dell’ottone con cui era stata realizzata. Ebbene, all’improvviso però Sant’Antonino di Sorrento rese la nave pesantissima. Infatti, la nave non si riusciva a muovere anche buttando via metà della merce alla fine i pirati non riuscivano a partire. Quando gettarono però la campana della chiesa del Santo che avevano rubato, finalmente riuscirono a fuggire. I sorrentini andarono a mare per recuperare i loro tesori, ma l’unica cosa che non fu trovata mai fu la campana. Secondo la leggenda ogni 14 febbraio, ovvero durante la festa di Sant’Antonino la gente sente suonare questa campana direttamente dal fondo del mare. Di certo, rappresenta una delle credenze di questo territorio a metà tra storia e leggenda.

La zanna

Sempre a proposito di Sant’Antonino c’è anche un’altra particolare leggenda che è quella della zanna del mostro marino. Nella chiesa c’è un enorme zanna che è simile a quella di un mammut o di un elefante. Secondo la leggenda questo è ciò che resta di un mostro marino, che stava per uccidere dei bambini sulla spiaggia fino a che non intervenne il santo patrono di Sorrento. Il santo liberò dei bambini e distrusse il mostro: quella presente in chiesa sarebbe la prova di quanto accaduto.

Le carte da gioco e la storia della Regina Giovanna

In un libro che raccoglie alcune leggende sulle nobildonne più dissolute dell’epoca, si raccontano cose particolari sulla Regina Giovanna II, spesso presente a Sorrento. Questa donna era molto dissoluta e si recava a Sorrento proprio per dare libero sfogo ai suoi istinti. Secondo la leggenda, Giovanna amava fare il bagno nuda in quel luogo che era una villa a ridosso del mare e che oggi è conosciuto col nome “i bagni della Regina Giovanna”. La regina è nota alla storia per le sue trasgressioni e per il suo libertinaggio. Di lei si racconta che si intratteneva anche con cento cavalieri a seguito. Infatti, fu proprio sui racconti della dissolutezza della Regina Giovanna che sono state creati i simboli delle carte napoletane, ovvero l’asso di bastoni e il seme di bastoni, erano i simboli maliziosi delle storie legate alle esperienze erotiche della Regina Giovanna II di Sorrento.

(nella foto la Baia della Regina Giovanna)

 

Le 7 cose da sapere prima di visitare Amalfi

Chi vuole partire alla scoperta di Amalfi deve imparare a conoscere questa splendida città capofila della Divina. Vediamo quali sono le 7 cose da sapere prima di partire in visita per Amalfi.

1 – La storia della Repubblica marinara

Prima di partire per Amalfi, è bene ricordare che questa città era una Repubblica Marinara. È importante saperlo perché ancora oggi ci sono storie e tradizioni legate a questa parte della formazione della città. È stata la più antica Repubblica Marinara perché è stata fondata dai coloni Romani nel IV secolo dopo Cristo a cui poi si andarono da aggiungere dei marinai naufragati nel golfo di Salerno mentre andavano a Costantinopoli. Già nel ’59 è diventata una repubblica in questo senso. Questo percorso storico portò ad Amalfi un grande viluppo che ancora oggi è visibile grazie ai percorsi come quello ad esempio, legato alle cartiere oppure ai mulini amalfitani. Ancora oggi, ogni 4 anni ad Amalfi si tiene la regata storica per ricordare la forte tradizione di questa città in linea con la sua storia da Repubblica marinara.

2 – Il connubio con la natura

Chi vuole visitare Amalfi deve sapere che questa città è completamente immersa nella natura, nonostante la sua grande tradizione storico architettonica. Infatti, che la visita può pensare a fare una lunga passeggiata nella Valle delle Ferriere. Parliamo di una zona che è completamente immersa nel verde, e in particolare, nel parco dei Monti Lattari. Al suo interno si trova una bellissima cascata e si percorre tutto un sentiero storico che costeggia la valle con le limonaie. Tale percorso arriva direttamente al centro città. Questo sentiero fa capire di fatto quanto sia anche naturale l’anima della città di Amalfi.

3 – La tradizione di Sant’Andrea

Prima di partire per Amalfi è bene inoltre, conoscere la tradizione religiosa di questa città. Il cosiddetto “Santo che corre” è diventato noto come se si trattasse di leggenda. Infatti, il 27 giugno in occasione della festa di Sant’Andrea si tiene una celebrazione nel Duomo che si trova nel centro cittadino. Vi è una particolare tradizione che si rinnova in quei giorni per ricordare il miracolo che avrebbe compiuto il Santo, ovvero quando allontanare i pirati del mare per scongiurare il saccheggio della città. Stesso discorso, il 30 novembre in occasione della festa patronale. Secondo la ricostruzione storica, la corsa nasce per ricordare quell’episodio: la statua viene portata di corsa sulle altissime scale del Duomo per ricordare un episodio. Si tratta di un divieto relativo a qualche anno fa, in cui non fu possibile fare la festa per volontà della locale diocesi. Ma gli abitanti la organizzarono lo stesso e per non farsi scoprire fecero tutto “di corsa”.

4 – La storia della carta di Amalfi

Un’altra curiosità da conoscere prima di scoprire Amalfi è la tradizione legata alla realizzazione della storica carta amalfitana. Si tratta di un tipo di carta che veniva realizzata direttamente nelle cartiere del posto di cui è ancora possibile vedere i resti nel percorso della Valle delle Ferriere. Proibita nel 1220 da Federico Il perché considerata fragile, in realtà è stata ripresa nel corso degli anni per occasioni solenni. Ad oggi ad Amalfi è anche possibile visitare lo storico museo della carta che racconta tutto quello che c’è da sapere su questo incredibile pezzo di artigianato, ancora molto utilizzato apprezzato e considerato di altissima qualità. Molti infatti, usano la carta di Amalfi per realizzare delle partecipazioni agli eventi civili e religiosi.

5 – Le Grotte

Scoprire le bellezze di Amalfi significa svelare i misteri della sua natura: una parte molto particolare è quella delle grotte amalfitane. Proprio alla fine della città, infatti, al confine con Conca dei Marini, c’è una piccola cavità carsica che è stata quasi parzialmente invasa dalle acque del mare. Parliamo della Grotta dello Smeraldo. Questa bellissima grotta fu scoperta nel 1932 dal pescatore Luigi Buonocore. È una vera e propria prodezza dove vi sono 1000 riflessi cristallini. La grotta può essere raggiunta sia via mare ma anche raggiungendo direttamente la cavità dalla strada. Chi va ad Amalfi non può perdersi una visita in questa bellissima grotta!

6 – La storia dei Cavalieri di Malta

Un altro simbolo legato alla storia di Amalfi è quello dei Cavalieri di Malta. Infatti, questo ordine porta il simbolo della Croce di Malta che era un contrassegno della Repubblica di Amalfi. Fu il primo ordine monastico cavalleresco della storia. Fu fondato da Gerardo Sasso e prese le sue origini proprio da Amalfi, prima di essere poi divenuto famoso in tutto il mondo per le prodezze di cui si è reso protagonista.

7 – Torre dello Ziro: i migliori Belvedere di Amalfi

Quello che molti non sanno è che Amalfi ha dei Belvedere davvero molto belli. Tra tutti vi è la Torre dello Ziro. Parliamo di un’antica Torre che si trova appunto ad Amalfi e che offre un panorama eccezionale su tutta la divina. In secondo la leggenda in questa torre che fungeva da avvistamento perché a picco sul mare, si racconta che Giovanna d’Aragona perse la vita. La torre – secondo i racconti – fu costruita nel 1480 e ora è possibile godere di una vista panoramica mozzafiato dalla sua altezza.

 

 

Le 3 leggende più famose della Costiera Amalfitana

Chi vive in Costa d’Amalfi, sa bene che si tratta di un territorio che vive a cavallo tra miti e leggende. Anche chi visita per la prima volta questa zona, non può non conoscere e appassionarsi a quelle che sono alcune storie, però noi si tramandano di generazione in generazione e che raccontano un po’ i retroscena di questo territorio. Tra storia e mito, la maggior parte dei visitatori che arrivano nel territorio costiero non possono certo perdersi questi racconti così particolari. Tra le leggende marinare per eccellenza, ve ne sono tre in particolare che sono forse le più famose relativamente alla storia della Costiera Amalfitana, vediamo quali sono.

Le janare di Praiano e Conca dei Marini

Una delle leggende più particolari che ha un carattere marinaro è quella delle “janare” che si trovavano nelle zone tra Conca dei Marini e Praiano. Secondo la leggenda, si trattava di belle ragazze che di giorno sembravano innocue ma la notte poi, si trasformavano in streghe e venivano appunto chiamate in dialetto napoletano “janare”. Queste donne rubavano le barche dei pescatori e li aggredivano. Chi arrivava nelle zone di Conca dei Marini o di Praiano veniva conquistato subito dalla loro bellezza. Il problema però è che queste donne di notte diventano delle vere e proprie streghe. Si riunivano in cima agli alberi, aspettavano le imbarcazioni dei pescatori che rientrano dalla pesca notturna. Cercavano di attirare l’equipaggio per conquistarlo, però poi, di fatto utilizzavano questi pescatori come vittime sacrificali. Secondo la leggenda, queste donne sarebbero state possedute dagli spiriti delle vedove dei pescatori lasciate sole dai loro mariti.

La leggenda delle sirene nell’arcipelago di Positano

Una delle leggende più famose della Costiera Amalfitana riguarda l’arcipelago dé Li galli di Positano. Infatti, la leggenda narra che su questi isolotti che si trovano al largo di Positano abitavano le famose “sirene” di Ulisse, quelle citate cioè nell’Odissea. Queste in realtà, erano delle figure mitologiche che ammaliamo con la loro voce e la loro bellezza i marinai in transito facendoli naufragare contro gli scogli. Ebbene, queste questa leggenda ha dato anche il nome alle isole che vengono chiamate “Sirenuse” proprio per questo motivo. Vi sono tantissimi racconti legati a i numerosi naufragi che le sirene degli isolotti Li Galli avrebbero causato nel mare al largo di Positano. In realtà, però, si tratta solo di una leggenda che di certo ha reso ancora più affascinante questo splendido arcipelago del golfo di Salerno e di Napoli.

Il miracolo del latte

Un’altra leggenda particolare che riguarda Amalfi è quella che viene comunemente ricordata come il “miracolo del latte”. Questa storia si tramanda di generazione in generazione a partire dal XVI secolo. Era il periodo in cui Don Giulio Cesare Bonito donò alla chiesa di Pogerola, piccola frazione di Amalfi, una stato in legno. Questa statua riprendeva la Madonna delle Grazie in tutta la sua bellezza. Non era una statua qualunque, in quanto al suo interno aveva una piccola pietra grigia incastonata nella parte destra del seno. Secondo la leggenda, in realtà questa pietra grigia incastonata nel seno destro era una goccia di latte del seno della Madonna che sarebbe caduta durante l’allattamento di Gesù. Secondo quanto si racconta, il 14 agosto del 1500 alle ore 14, le campane della chiesa a un certo punto iniziarono a suonare in maniera autonoma in segno di festa e tripudio. Quando il parroco entrò in chiesa insieme a dei pogerolesi si rese conto che dal seno della statua stava sgorgando del latte e subito fu chiamato subito l’arcivescovo che verifico questo miracolo prodigioso. La piccola pietra che si trovava sulla statua fu chiusa in un’ampolla e da quel giorno, il 14 agosto a Pogerola si festeggia questo episodio dedicato alla leggenda della pietruzza che nel frattempo da grigia è diventata bianca. Si tratta di una leggenda a cui gli abitanti del posto sono molto legati!

Altre storie sulla fondazione della città di Amalfi

Un’altra storia molto particolare che riguarda la Costiera Amalfitana ed è a metà strada tra mito e leggenda è quella della fondazione della città di Amalfi. Infatti, stando a quanto si racconta, Amalfi è stata fondata a seguito dell’amore travolgente tra il figlio di Zeus Ercole e la ninfa Amalfi. Secondo la leggenda, i due si amavano alla follia tanto da sconfiggere le leggi del tempo e le differenze per stare insieme. Quando la dolcissima Amalfi, morì il suo amante inconsolabile andò a cercare un posto giusto in cui far sì che la ninfa potesse dormire in eterno tranquillamente. Allora arrivò in Costiera Amalfitana e incontrò questo piccolo spaccato, ovvero questa terra incastonata tra le rocce. Quando vide la sua bellezza, decise che sarebbe stato il letto eterno della sua amata Amalfi. Da qui Ercole fondò la città che prese appunto il nome di Amalfi proprio come la sua dolce e bella amata. Questa leggenda è molto cara ai cittadini amalfitani che la raccontano ai loro figli da generazioni e generazioni. Inoltre, gli abitanti del luogo amano raccontarla anche ai turisti.

Le aree naturalistiche più belle della Costiera Amalfitana: da Ravello e ad Atrani

Chi è amante della natura, di certo troverà nella Costiera Amalfitana delle ottime occasioni per vedere degli scorci bellissimi e completamente immersi nello scenario tipico della macchia mediterranea. Ebbene, la Costiera Amalfitana con i suoi mille sentieri, il profumo di agrumi e il l’odore del mare, rappresenta sicuramente uno scenario naturalistico da apprezzare. Da Amalfi a Ravello passando per i centri minori, di certo ci sono delle aree naturalistiche che vale assolutamente la pena vedere. Ora scopriamo insieme quali sono quelle più famose della Costiera Amalfitana e perché vale la pena visitarle.

Le aree naturalistiche della Costiera Amalfitana

Il Vallone di Furore

Una delle particolarità della Costiera Amalfitana e che è completamente immersa nel cosiddetto Vallone di Furore, anche noto perché dichiarato sito d’importanza comunitaria nel 2000. Si tratta di un’area protetta dal piano paesistico e rientra nello spazio dichiarato patrimonio mondiale dell’UNESCO. Il Vallone di Furore si contraddistingue per delle bellezze naturalistiche davvero perfette e completamente immerse nella natura. Si tratta di una costa frastagliata dove c’è un torrente ordinariamente asciutto che scende a picco dall’altopiano di Agerola. Da qui c’è un piccolo sentiero che apre la vista al fiordo e a un’insenatura nel mare. Si tratta di una bellezza naturalistica davvero da non perdere per gli amanti della mare.

La Valle delle Ferriere e Punta Campanella

La Costiera Amalfitana condivide con la Penisola Sorrentina, la Valle delle Ferriere e l’area naturale marina di Punta Campanella. Stesso discorso anche per il parco regionale dei Monti Lattari. Infatti, la Valle delle Ferriere, con il suo microclima e le cascate interne, rappresenta sicuramente un punto di riferimento per chi ama fare trekking. Il sentiero permette anche di seguire la famosa “via della carta di Amalfi” e quindi scoprire come lavoravano le antiche cartiere amalfitane. A metà percorso si trova anche questa ferriera che dà il nome appunto alla valle che riforniva l’Antica Repubblica Marinara di Amalfi del ferro. Poi, nel rientrare nell’area marina protetta di Punta Campanella vi è l’arcipelago di Positano, ovvero quello dè Li Galli detto anche “Sirenuse”. Qui infatti, è possibile fare delle immersioni spettacolari guardando e ammirando la ricca flora e la fauna delle acque di questa zona. Anche qui, la natura è incontrastata e le specie viventi che si possono trovare sono davvero da togliere il fiato.

I limoneti di Amalfi

Rientrano tra le aree naturalistiche protette della Costiera Amalfitana anche i limoneti di Amalfi. Infatti, il modo in cui vengono coltivati i limoni di Amalfi, in realtà, è unico al mondo e la tecnica è riconosciuta in maniera molto diffusa in tutto il Pianeta. Si sviluppano in verticale, sfruttando dei sentieri e dei canali secondo quella che è l’antica tradizione delle coltivazioni in Costiera.

I giardini di Ravello

Parlando degli spazi verdi e nelle bellezze naturali che è possibile visitare a in Costiera Amalfitana non si possono non menzionare i giardini di Ravello. Innanzitutto, vi è il giardino di Villa Cimbrone. È uno dei più belli al mondo perché ha una terrazza – la cosiddetta terrazza dell’infinito – che permette di affacciarsi su un panorama bellissimo della Costiera Amalfitana. Questa Villa, ricca di fiori, di alberi, ma anche di statue e di piazze, è uno dei punti di riferimento forse più iconico della Costiera Amalfitana. Oltre però a Villa Cimbrone a Ravello vi sono anche i giardini di Villa Rufolo. Chiamato “giardino dell’anima”, questo giardino si estende su due livelli ed ha una struttura di tipo vittoriano. Anche in questo caso, l’affaccio sulla Costiera Amalfitana e sulle caratteristiche rocce è davvero mozzafiato. La villa è stata costruita nel XIII secolo e ha avuto una fase medievale di cui ci sono pochi ricordi, se non quelli delle cantate da Boccaccio nella prima giornata del Decamerone. Poi vi è stata la fase romanica che è quella invece che ha migliorato la parte più botanica e naturalistica del giardino. Con l’arrivo di Wagner a Ravello poi, questo giardino ha assunto una bellezza ancora più particolare perché all’interno sono state installate molte piante particolari, ma soprattutto si è data questa connotazione fortemente culturale e musicale, tanto da far diventare questo posto lo scenario del festival della musica di Ravello.

Aree naturalistiche: Le Grotte della Costiera Amalfitana

A rientrare nelle bellezze della Costiera Amalfitana dal punto di vista naturalistico sono anche le sue grotte. In primis, vi è la grotta dello smeraldo. Si trova a Conca dei Marini e fu scoperta nel 1932. Ricca di tonalità di verde, è una grotta di circa 40 metri quadrati, alta 24 metri. Poi vi è la grotta di Pandora che invece, si trova nei pressi di Maiori e può essere visitata gratuitamente: anche questa è molto caratteristica. Insomma, ci sono tantissime insenature presenti nella costa di Amalfi che assolutamente, sono da non perdere, proprio per la loro ricchezza culturale e soprattutto, paesaggistica. Da vedere anche la grotta di Fornillo, che si trova Positano. Tra le altre bellezze marine da menzionare vi sono anche gli “scogli dei due fratelli” che si trovano a Vietri sul mare e che ricordano un po’ i faraglioni di Capri perché sono simbolici e sono delle formazioni geologiche molto caratteristiche.

Daniel Pennac a Sorrento in “Ho visto Maradona”

Daniel Pennac a Sorrento per un ciclo di incontri con gli studenti e in scena con “Ho visto Maradona” – Dal 23 al 27 novembre lo scrittore francese Daniel Pennac sarà ospite a Sorrento per un fitto carnet di eventi, dedicati agli studenti delle scuole della città e al grande pubblico di ammiratori del papà di Benjamin Malaussène, protagonista di una fortunatissima serie di romanzi.
L’iniziativa, promossa dal Comune di Sorrento in collaborazione con Federalberghi Penisola Sorrentina, ed organizzata da In Scena, vedrà la partecipazione degli istituti comprensivi “Sorrento” e “Torquato Tasso”, con due incontri dal titolo “Ho visto Pennac” che si terranno presso il Teatro Tasso martedì 23 novembre, alle ore 10 e alle ore 11.30. Sarà l’occasione, per circa seicento giovani, di ascoltare dal vivo una delle firme più note del panorama letterario internazionale.

Daniel Pennac a Sorrento in scena con “Ho visto Maradona”

Momento clou del soggiorno sorrentino di Pennac sarà, al teatro Armida, lo spettacolo “Ho visto Maradona” in cui lo scrittore, oltre ad esserne autore, sarà anche attore. Due le messe in scena. La prima, venerdì 26 novembre, alle ore 10, riservata agli studenti, mentre sabato 27 novembre, alle ore 21, lo spettacolo sarà aperto al pubblico, nel rispetto delle norme anti-Covid 19 e previa esibizione del green pass. Prima dell’apertura del sipario sarà proiettato un estratto del documentario sullo spettacolo e su Daniel Pennac, in distribuzione nelle sale cinematografiche e nelle principali piattaforme a partire da dicembre.
“Ho visto Maradona”, nato da un’idea di Clara Bauer, Pako Ioffredo, Daniel Pennac e Ximo Solanoper, per la regia di Clara Bauer, si immerge nel realismo magico e affronta la figura poliedrica del più grande giocatore della storia. Un’impresa quasi impossibile, raccontare tutto ciò che ha rappresentato D10S, non solo nel mondo del calcio, una vera icona pop che ha condizionato attraverso il suo genio sregolato, vita, sogni e desideri delle persone in ogni parte del mondo. Miglior calciatore in campo e personaggio vitale, traboccante, attraente e icona fuori misura. Daniel Pennac dà forma al “Mondo Maradona”, dagli aneddoti ai momenti vitali che lo hanno reso parte della nostra vita.
Perché è come qualcuno ha detto: “Quello che Maradona ha fatto con la sua vita non è importante, ciò che conta è quello che ha fatto con la nostra.
Informazioni allo 0815448891. Acquisto biglietti (16 euro) per la serata del 27 novembre presso la libreria Tasso di Sorrento o sulla piattaforma online www.etes.it

Le aree naturalistiche più belle di Sorrento e dintorni

Ritrovare il contatto con la natura e imparare ad apprezzare degli scenari mozzafiato: in Penisola Sorrentina tutto questo è possibile! Infatti, vi sono delle aree naturalistiche davvero sensazionali che chi visita per la prima volta questo territorio deve essere talmente vedere. Molti ancora non conoscono quelle che sono le ricchezze delle aree naturalistiche del territorio. Però, seguendo alcune delle percorsi e itinerari fatti anche dagli esperti di trekking e dagli amanti della natura, è possibile scoprire delle bellezze davvero strabilianti. Le aree naturalistiche più famose che si trovano in Penisola Sorrentina e dintorni sono il Parco regionale dei Monti Lattari e l’area marina protetta di Punta Campanella.

Aree naturalistiche in Costiera Sorrentina

Parco regionale dei Monti Lattari

Il parco regionale dei Monti Lattari misura 160 chilometri quadrati ed è composto dalla catena dei Monti Lattari da cui prende il nome e in cui si trova anche il Monte Faito. Questa catena si chiama così per via del latte fornito dalle mucche e dalle capre che pascolano in quest’area e permettono di realizzare degli ottimi prodotti caseari. Il parco regionale si trova in quasi tutta la Costiera Amalfitana e in quella Sorrentina. All’interno vi sono il monte Tre pizzi e il Monte Sant’Angelo. Oltre a queste montagne, vi sono “belvedere” che arrivano a picco sul mare e vi sono dei paesaggi bellissimi che caratterizzano tutta questa parte di costa della Campania. Poi, all’interno del parco regionale dei Monti Lattari si trovano dei piccoli villaggi che nel tempo hanno sfruttato quelli che sono gli elementi tipici della montagna e del mare per realizzare case e servizi. Nel parco regionale vi è infatti, una fitta rete fatta di sentieri che permettono di raggiungere anche i principali centri turistici della Penisola e della Costiera in incantevoli percorsi di trekking.

La vegetazione diversificata nei Monti Lattari e la Valle delle Ferriere

La vegetazione in tutta la zona è diversificata e ci sono gli arbusti sul livello del mare, dove si trovano soprattutto olivi e carrubo. Alle temperature più basse invece si trovano faggi, castagni, carpini e frassini. Nel mezzo invece, ci sono alberi come l’erika, il corbezzolo oppure il leccio. Poi, nel cuore del parco, all’altezza del comune di Scala c’è la Valle delle Ferriere, una riserva spettacolare con un microclima subtropicale all’interno: ciò perché si trova in un Vallone che è molto umido anche per la presenza di cascate. All’interno della Valle delle Ferriere vi è anche la sorgente del fiume Canneto, ideale per varie specie protette come ad esempio la salamandrina dagli occhiali. Per entrare in questa riserva naturale si paga un biglietto che si può anche acquistare direttamente in rete per evitare di fare delle file all’ingresso.

La maestosità del Monte Faito

Una menzione a parte merita il Monte Faito che è una montagna di circa 1100 metri da cui si accede da Castellammare di Stabia, ma anche da Vico Equense. Grazie a una funivia, infatti è possibile raggiungere la vetta di questo monte, che è molto amato da i residenti della zona. Il Monte Faito è formato da rocce di tipo calcareo ed è ricco di vegetazione come lecci, castagne e vari tipi di piante e fiori. Ospita anche il santuario di San Michele Arcangelo che è collegato a Castellammare ed è molto frequentato dai pellegrini provenienti da ogni dove. È spesso meta di pic nic domenicali!

L’area marina protetta di Punta Campanella

Una delle aree naturalistiche più amate e particolari della Penisola Sorrentina è l’area marina protetta di Punta Campanella. Parliamo di un territorio davvero magico perché questa riserva ha all’interno una biodiversità spettacolare: è completamente immersa nella natura incontaminata. Vi sono dei profondi valloni al suo interno e dei pendii aridi fino ad arrivare al mare. Le pareti dell’area marina protetta sono perlopiù calcaree e vi sono tantissime specie di vegetazioni. Gli appassionati del birdwatching, in questa zona, troveranno tantissime specie migratorie come lo sparviero o la poiana. Ma la cosa ancora più particolare dell’area marina sono le sue alghe e la sua ricca fauna. Molto spesso, in questa zona arrivano delfini e tartarughe, ma anche cavallucci marini e ricci. All’interno dell’area marina protetta di Punta Campanella c’è anche la arcipelago dè Li Galli detto anche “Sirenusa”, che è composto da tre piccole isolette. In quest’area, secondo la leggenda, Ulisse incontrò le sirene.

All’interno dell’area marina protetta di Punta Campanella vi è anche un’insenatura nascosta dove si trova la baia di Ieranto. È a cavallo tra Punta Penna e Punta Campanella.

Baia di Ieranto

È possibile raggiungere la baia di Ieranto tramite un sentiero di 4 km che parte dalla frazione Nerano di Massa Lubrense. La spiaggia è davvero molto piccola, lontana dei flussi turistici. Per arrivarci, nonostante la lunga camminata, avrete una veduta eccezionale sull’isola di Capri e sui faraglioni. In più, passo dopo passo potrete ammirare piccoli scorci tipici dello scenario della Penisola Sorrentina. Anche qui, la natura regna incontrastata!

Le 5 tradizioni natalizie più belle della Penisola Sorrentina

Proprio come la maggior parte della Campania, la Penisola Sorrentina è in festa grande durante il periodo di Natale. Però c’è da dire, che a differenza di altre aree della Campania, in Penisola Sorrentina vi sono tradizioni più uniche che rare. Tutto quello che richiama l’antica storia e la cultura sorrentina rivive anche nelle festività natalizie. Infatti, ci sono alcune tradizioni, 5 in particolare della Penisola , che vale assolutamente la pena conoscere e che rendono il Natale trascorso in questa zona ancora più bello e caratteristico. Vediamo quali sono le 5 più gioiose tradizioni natalizie della Penisola Sorrentina e dove viverle per conoscere la vera anima delle feste di Natale in questa zona.

Le tradizioni natalizie della Penisola Sorrentina

1 – I presepi sorrentini

Proprio come accade in altre aree della provincia di Napoli, anche a Sorrento e zone limitrofe si tengono numerosi tipi di presepi nell’occasione delle festività natalizie. I presepi sorrentini però, sono particolari. Infatti, rappresentano un vero e proprio must per chi visita questa zona. Di certo, chi trascorre il Natale in Penisola, non può perdersi i presepi di Villa Fiorentino. Si tratta di presepi storici, che si trovano oramai a Villa Fiorentino da diversi anni e rappresentano una mostra per l’eccellenza dell’arte presepiale in Penisola Sorrentina. Ogni anno se ne aggiungono nuovi e più belli. I presepi vengono anche ospitati all’interno delle chiese che si trovano in altre città della Penisola Sorrentina, come Meta di Sorrento, Piano di Sorrento e Vico Equense. Un’altra tradizione molto bella e imponente che di certo appassionerà coloro che amano il Natale, è quella del presepe vivente che si tiene soprattutto, in alcune frazioni di Vico Equense e anche in quelle di Massa Lubrense. Qui si troveranno delle folkloristiche rappresentazioni presepiali viventi che possono anche sfruttare la bellezza di questi piccoli centri della Penisola Sorrentina con degli scorci privilegiati sul mare. Tali presepi riprendono quelli che erano gli usi, i mestieri e i costumi del Seicento napoletano.

Tradizioni natalizie della penisola sorrentina

2 – Mercatini di Natale

I mercatini natalizi rappresentano un evento da non perdere per chi trascorre le festività natalizie in Penisola Sorrentina. I più belli sono quelli che si possono trovare a Sorrento. Ricchi di prodotti artigianali, produzione gastronomiche tipiche del territorio, sono una bellissima iniziativa. Ma anche altre città, come ad esempio Sant’Agnello, Sant’Agata sui due Golfi o Vico Equense, in realtà organizzano queste manifestazioni nel corso del periodo natalizio. Arricchite con eventi collaterali magari dedicati ai bambini come il Villaggio di Babbo Natale oppure baby shows, di certo sono l’occasione per assaggiare alcune pietanze legate al Natale che si realizzano in questa zona. Provate sulle tipiche bancarelle gli struffoli, i mostaccioli, i susamielli e i roccocò.

3 – Tradizioni natalizie della Penisola Sorrentina: eventi a tema

Il Natale in Penisola Sorrentina oltre a essere molto legato alle tradizioni, in realtà richiama anche tantissimi eventi e iniziative realizzate per i giovani e per i turisti provenienti da ogni parte d’Italia, d’Europa e del Mondo. Infatti, una delle manifestazioni più importanti che si rinnova oramai da diversi anni è “M’illumino d’inverno” che si tiene a Sorrento in occasione delle giornate professionali del cinema. Oltre all’allestimento di luminarie e al maxi albero, questa iniziativa richiama tanti eventi pubblici con anche varie cerimonie legate alla tradizione cinematografica, culturale e artistica tipica della città di Sorrento. Altre kermesse natalizie tematiche invece, sono indirizzate più ai bambini o alle tradizioni locali e si tengono nei piccoli centri di Vico Equense e di Sant’Agnello. Infatti, in questa zona vi sono eventi che rendono ancora più particolare trascorrere le festività all’aperto approfittando del clima comunque mite. Una delle tradizioni più seguite, è quella che si tiene ad esempio a Vico Equense. Si tratta della storica “sfilata delle pacchianelle” che cade alla fine delle festività natalizie, ovvero il giorno della Befana. È una particolare tradizione molto amata: vedrete sfilare per le strade della città delle ragazzine per riprendere l’antica storia della città di Vico Equense.

4 – Le luci di Natale

Un’altra cosa che vale assolutamente la pena vedere in Penisola Sorrentina nel periodo natalizio è la tradizione delle luci. La maggior parte delle città, a partire da Sorrento ma non solo, vengono addobbate con delle luminarie molto particolari che vanno a illuminare gli edifici storici di questo territorio. Grazie a questi allestimenti scenografici, ogni anno diversi, si può vivere la magia del Natale come se si fosse calati completamente in un posto magico. Da non perdere le illuminazioni di Sorrento e il maxi albero in Piazza Tasso.

5 – I concerti natalizi

Infine, nel periodo natalizio, in tutte la zona della Penisola Sorrentina si tengono numerosi concerti che hanno come oggetto le melodie natalizie e i canti pastorali. Si tratta di una vera e propria tradizione che si tiene un po’ ovunque, ovvero in tutte le principali città della Penisola dove si rivive la magia del Natale legata ai canti contadini. Altro immancabile appuntamento della tradizione natalizia è il concerto degli zampognari. Insomma, un appuntamento davvero particolare che riannoda i fili col passato.

Costiera Amalfitana: la moda e la tradizione vestiaria di Positano

Non solo natura, storia e tradizione: la Costiera Amalfitana si contraddistingue anche per un ambito molto particolare che è quello della tradizione vestiaria. Tra tutte, la città di Positano, è una vera e propria Perla che è famosa anche per la sua storia sartoriale. Infatti, questa città meta del jet-set internazionale, è ricca di piccoli negozi artigianali e di esperti sarti che rendono i vicoletti di questo centro ancora più particolari. Chi va a Positano non può fare a meno di notare alcuni stili particolari tipici della moda del posto. Vediamo quali sono le tradizioni legate allo stile e alla moda di Positano.

Gli abiti della moda mare Positano

Quelle che venivano chiamate “le pezze di Positano”, in realtà sono divenute dei capi di abbigliamento eccellenti e tuttora, molto richiesti. Infatti, negli anni 50, è nato questo trend legato alla tradizione di Positano. Tale tendenza è conosciuta proprio col nome di moda Positano. Si tratta di una serie di realizzazioni fatte dalle sarte di Positano che utilizzavano dei bikini fatti a uncinetto, dei camicioni larghi e lunghi da utilizzare per coprire il costume. Anche le gonne e le magliette venivano realizzate con delle applicazioni in merletto che ancora adesso contraddistinguono la tipica moda di Positano. Questa tradizione sartoriale, nata negli anni Cinquanta, ad oggi è una delle più richieste, diffuse e apprezzate nel jet-set internazionale. Quando si attraversa Positano si vedono poi, questi negozi dell’antica sartoria che sono delle vere e proprie botteghe artigianali che, con tessuti colorati e freschi, danno vita a delle bellissime realizzazioni di moda.

I tessuti più utilizzati per la moda di Positano

In passato le sarte di Positano realizzavano la maggior parte dei loro prodotti con l’uncinetto e con i merletti. In realtà, poi nel corso del tempo, da un punto di vista dei tessuti utilizzati, la moda si è molto evoluta. Infatti, oggi vengono utilizzati, ad esempio, il lino o la canapa. Con l’utilizzo di questi tessuti colorati e freschi, le sarte hanno reso questi abiti ancora più belli e particolari. Restano più che diffuse le inserzioni in merletto, le trasparenze, del piccoli lavori all’uncinetto: un mix che rende tutto ancora più particolare. A oggi, si trovano alcuni negozi di sartoria che sono in piedi da tantissimi anni e che rappresentano il must del settore, in quanto vengono realizzate delle vere e proprie opere d’arte. Sono capi ideali da indossare ogni giorno, ma anche per degli appuntamenti un po’ più sofisticati o mondani. Si tratta di laboratori a tutti gli effetti, che aiutano a rendere ancora più bello lo stile unico di questa piccola città.

I sandali realizzati su misura

Un’altra particolarità della tradizione vestiaria di Positano è quella dei sandali fatti su misura. Infatti, si tratta di un prodotto di alta qualità che mette insieme la maestria e la fantasia degli artigiani di Positano. Sono dei sandali di cuoio fatti a mano. In pratica, il sandalo si compone al momento in modo tale che chi lo acquista può scegliere quale deve essere la decorazione presente, quali devono essere l’altezza e la forma. Vengono arricchiti con delle fasce di stoffa colorata o delle inserzioni graziose: ogni pezzo inserito è unico e particolare. Si trovano in tantissimi negozi che li realizzano al momento per i turisti e per le persone del posto. In realtà, anche a costo moderato, si trovano alcune tra le scarpe più particolari, uniche e rare che rappresentano un po’ l’emblema della tradizione vestiaria e di moda della città di Positano.

Gli accessori della tradizione di moda di Positano

La tradizione di Positano però, si contraddistingue anche per una serie di accessori legati all’abbigliamento. Parliamo, ad esempio, di capelli, borse oppure altri accessori tipici per la spiaggia. Infatti, ve ne sono di tantissime tipologie nei negozi e nelle botteghe artigianali di Positano. Si possono trovare anche degli accessori per la casa, davvero belli da vedere e inoltre, che riprendono lo stile tipico e fresco, molto caratteristico e legato alla bellezza della città di Positano e dell’intera area della Costiera Amalfitana. In più, al di là delle tendenze e della moda, anche l’idea di riprendere, attraverso il vestiario, gli accessori e non solo, quelli che sono i colori e i tratti tipici della ceramica vietrese rende tutto più sfizioso. I colori sono sicuramente un’altra tendenza che si ritrova molto anche negli oggetti da collezione che si possono comprare a Positano.

Dove acquistare abiti ed accessori a Positano

Visitatori e turisti che arrivano a Positano, si chiedono spesso dove comprare i prodotti di ottima qualità che appartengono alla moda di questa perla costiera. A dire il vero, tra i negozi più diffusi vi sono le piccole boutique, soprattutto, del centro storico e dei vicoletti. È impossibile non trovare qui una soluzione di abbigliamento e di accessori che possano rispondere alle esigenze personali legate ai propri gusti. Non vi resta che iniziare a cercare

Le 5 tradizioni natalizie più belle della Costiera Amalfitana

Nel periodo natalizio, le città della Costiera Amalfitana si organizzano in tantissimi eventi e occasioni d’intrattenimento per turisti, ma non solo. Chi vuole scoprire qual è l’atmosfera natalizia che si respira sulla Divina, di certo deve conoscere alcune tradizioni che sono tra le più belle e caratteristiche della zona. Prima di partire perciò alla scoperta della Divina, vediamo quali sono le 5 principali tradizioni natalizie tipiche della Costiera Amalfitana che rendono ancora più bello il Natale in questa parte d’Italia.

Tradizioni natalizie della Costiera Amalfitana

1 – I presepi

Ogni borgo della Costiera Amalfitana ha il suo presepe. Quando arriva il mese di dicembre, in Costiera Amalfitana tantissimi centri organizzano i loro presepi viventi oppure quelli classici. In primis, vi è Amalfi dove si mettono in scena queste piccole opere d’arte che risalgono al 600 e al 700, in modo tale da dare questa rappresentazione della Natività e dello scenario ai tempi di Gesù. Di solito è una rappresentazione molto commovente che in realtà, però, riprende un po’ quelli che erano gli usi e i costumi del Seicento e del Settecento napoletano. Da citare, il presepe di Amalfi che viene ospitato nella Grotta dello Smeraldo. Poi, è anche possibile vedere alcuni dei più bei presepi dei maestri della zona. Vi è ad esempio, il presepe che si tiene nella grotta del Fornillo a Positano. Tale presepe viene benedetto la sera della vigilia di Natale. Ravello e Minori invece, sono famose per gli allestimenti viventi della Natività con intere comunità che si impegnano inscenando questo momento. Le persone provenienti da ogni parte della Regione, ma anche in generale da tutta Italia e da vari angoli del Mondo, arrivano qui in questo periodo per vedere tali presepi.

tradizioni natalizie della Costiera Amalfitana

2 – Le feste di luce

Chi ama il Natale non può non amare le luminarie. A Capodanno e a Natale, le luminarie sono protagoniste della Costiera Amalfitana. Oltre alla manifestazione più grande della zona, ovvero “Luci d’Artista” che si tiene a Salerno, città capo della Provincia in cui si trova la Divina, ve ne sono tante in ogni borgo. La Costiera a Natale diventa davvero un posto fatato.

Le città della Costiera poi, danno il via a Natale a tante iniziative nei piccoli centri che diventano ancora più caratteristici con l’arrivo delle luci natalizie. Questo vale per Atrani, per Positano, per Amalfi ma anche per altri centri come ad esempio, Conca dei Marini o Cetara. Tra le tradizioni più belle vi è anche quella delle feste realizzate in spiaggia con varie luci a illuminare il lungomare. Accade ad esempio, a Maiori. In Costiera Amalfitana, poi, le piazze vengono tutte adornate di colori in modo da rendere lo scenario davvero suggestivo.

3 – I concerti

Una tradizione molto diffusa in Costiera Amalfitana nel periodo natalizio è quella dei concerti. Città come Ravello oppure Maiori e Amalfi, si contraddistinguono per dei concerti davvero sensazionali a sfondo natalizio. Oltre alle melodie pastorali che si possono sentire ad esempio, nel centro storico di Ravello, di Minori, di Maiori, vi è il caso Amalfi. Questa città infatti ospita nel periodo natalizio anche la sfilata degli zampognari per le vie del centro. Un appuntamento imperdibile. Stesso discorso per Positano dove nel corso delle feste invernali si ascoltano le musiche natalizie, soprattutto a ridosso delle giornate di festa principali, come Natale o Capodanno.

4 – I mercatini di Natale

Comparsi negli ultimi anni, i mercatini di Natale rappresentano una realtà assolutamente da non perdere per chi è amante delle festività e vuole visitare la Costiera Amalfitana in questo periodo. Infatti, lo scenario dei mercatini nei borghi marinari e negli scorci dei pescatori della Divina, rendono lo spettacolo ancora più accattivante. In città come Amalfi e Positano, i mercatini di Natale sono all’ordine del giorno nel periodo compreso tra novembre e dicembre ed è possibile anche approfittare delle bancarelle per assaggiare alcuni prodotti tipici del Natale Campano. Inoltre, Ravello e Atrani, insieme a Minori e a Cetara, ospitano numerosi tipi di mercatini di Natale con eventi correlati, per rendere ancora più particolare le festività in zona.

5 – Tradizioni natalizie della Costiera Amalfitana

In alcuni borghi e città della Costiera Amalfitana vi sono degli eventi diventati, oramai, tradizione per le festività natalizie della zona. Ebbene una su tutte è ad esempio, la “calata della stella” che si tiene ad Amalfi da diversi anni. Questa manifestazione è diventata oramai un punto di riferimento per coloro che seguono le rassegne natalizie sulla Divina. Si tratta di una tradizionale kermesse nel corso della quale una “stella” viene calata direttamente dalla montagna al mare. È un manufatto avvolto da 1000 fuochi: arriva come una cometa sulla baia di Amalfi, ogni anno, la notte del 24 dicembre. Questa manifestazione viene accompagnata da una serie di eventi collaterali: è una tradizione tra le più particolari di tutta la Divina. Tra le altre feste in Costiera, vi è anche quella che si tiene a Positano, con manifestazioni sulla spiaggia marina grande oppure il “Villaggio di Babbo Natale” che invece si tiene a Maiori.

Penisola Sorrentina: le terme e la tradizione dell’acqua a Castellammare di Stabia

Molte persone che raggiungono per un periodo di vacanza le Penisola Sorrentina, non conoscono la tradizione dell’acqua e delle terme di Castellammare di Stabia.

A Castellammare di Stabia la tradizione dell’acqua va avanti praticamente da sempre. Sia grazie alle presenza delle terme che dell’acqua potabile, in realtà questa città racchiude delle ricchezze dal valore inestimabile. Vediamo quali sono le terme e le sorgenti di acqua minerale che si trovano nella città di Castellammare, nonché come è nata la tradizione che ha dato a questa città il nome di “città delle acque”.

Le antiche terme di Castellammare di Stabia

La storia delle terme di Castellammare di Stabia nasce già con i romani. Infatti, in città vi sono almeno 28 sorgenti termali differenti, definite degli antichi romani addirittura come “miracolose”. Un patrimonio straordinario, molto vicino a quelli di Agnano, Ischia oppure Telese. Oltre 2000 anni fa, il medico Greco Galeno ha provato quelle acque proprio per scoprire le proprietà benefiche di queste sorgenti che, secondo lui, sarebbero state in grado di curare qualsiasi male. Venivano utilizzate anche per curare le ferite da guerra. Ogni sorgente aveva delle proprietà curative differenti dovute alla loro composizione chimica. Negli anni furono quindi, istituite le antiche terme che garantivano delle cure e dei percorsi di benessere ai cittadini dell’epoca. Con Ferdinando I di Borbone, nel 1828 fu inaugurato il primo stabilimento termale di Castellammare di Stabia chiamato poi “Terme vecchie”. Ebbene, sorgeva immerso in una ricca di vegetazione verde e iniziò ben presto a prosperare. La società borghese, anche alla fine dell’Ottocento, trasformò questa zona in un polo artistico culturale dove si tenevano tante iniziative di tipo letterario. Stesso discorso per tutto l’inizio del 900. A partire dagli anni Settanta però, ci fu una problema nella gestione delle terme con la nascita del complesso nuovo. Infatti, vi fu la bancarotta nella gestione di questa struttura e poi di fatto, vi fu la chiusura dello storico impianto. Insomma, nel tempo la tradizione termale di Castellammare si è rallentata notevolmente ma è sempre rimasta viva nel cuore degli stabiesi. Finalmente poi qualche anno fa vi è stata la riapertura dello stabilimento termale.

Acqua Terme a Castellammare di Stabia

Presso lo stabilimento Acqua Terme di Castellammare di Stabia in convenzione col Sistema Sanitario Nazionale è possibile fare tutta una serie di trattamenti curativi. Infatti, le acque termali di Castellammare di Stabia permettono di curare diverse patologie come quelle dell’apparato respiratorio, dell’obesità, dell’apparato gastrointestinale e non solo. Inoltre, tra i principali trattamenti vi sono anche quelli estetici, la balneoterapia, le inalazioni, la magnetoterapia, fanghi e altri trattamenti curativi. In più alle terme si fa la kinesiterapia. Queste terme sono ripartite quindi, ora vi è di nuovo la possibilità, nella città delle acque di recuperare il ruolo che l’ha contraddistinta nella storia più antica come centro in cui prendersi cura di sé stessi proprio come oggi accade in altre città d’Italia.

Le sorgenti d’acqua minerale di Castellammare di Stabia

Castellammare di Stabia è famosa per le sue sorgenti di acqua minerale. Infatti, parliamo di ben 28 sorgenti d’acqua che sono ricche di benefici di vario genere. Tra i vari tipi di acqua di Castellammare, quella acidula (Acetosella) e l’acqua della Madonna, sono le più famose. È bene sottolineare però che ognuna delle sorgenti stabiesi ha delle particolarità. L’acqua della Madonna in particolare, ha una forte azione curativa per i calcoli renali ed è un’acqua diuretica. La sorgente è stata scoperta nel 1841 vicino alla chiesa Santa Maria di Porto Salvo che si trova nel centro storico. A oggi, è ancora possibile poter usufruire di quest’acqua. Inoltre, tra quelle più apprezzate vi è quella acidula dalla forte azione diuretica, antinfiammatoria. Tale acqua è ideale per combattere la cattiva digestione. Vi è poi l’acqua ferrata che invece contiene sali di ferro ed è utile, soprattutto, per le malattie deabilitanti, quelle nervose e per i disturbi della sfera genitale femminile.

Altri tipi di acqua minerale di Castellammare di Stabia

Inoltre, vale la pena citare l’acqua magnesica, ideale contro le coliti e per le malattie della cistifellea o dell’intestino. Invece, chi è alla ricerca di un’azione è diuretica, lassativa e antinfiammatoria dovrebbe puntare sulla sorgente dell’acqua San Vincenzo, indicata per tutti questi tipi di malattie. Contro obesità e diabete, nonché per la cura della pelle, invece è indicata l’acqua sulfurea. Poi vi è l’acqua Muraglione che ha un’azione purgativa, ideale per la stitichezza, contro il diabete, contro l’uricemia e la gotta. L’acqua sulfurea ferrata dal canto suo, è ideale contro l’iperuricemia e la gotta cronica. Per combattere i disturbi, invece, dell’intestino, un’altra sorgente consigliata è l’acqua sulfurea carbonica. Per ogni tipo di patologia, di certo tra le 28 sorgenti d’acqua di Castellammare sicuramente troverete quello che state cercando. Ciò che è certo è che l’efficacia di queste acque era già conosciuta da Plinio il Vecchio che l’ha decantata in molti scritti. Le sue parole ancora oggi riecheggiano la fama della città!

I presepi da non perdere in Costiera Amalfitana

Come molti già sanno, la Costiera Amalfitana e in generale tutta la Campania, sono famose per le loro tradizioni  relativamente ai presepi e alle attività natalizie. Chi visita per la prima volta la Costiera Amalfitana quindi non deve assolutamente perdersi questi appuntamenti. Vi sono tantissimi mercatini ed eventi natalizi della tradizione, ma non solo. Molte iniziative sono dedicate ai bambini, in altre occasioni invece si parla di eventi rivolti agli antichi canti e a quelle che sono le storiche tradizioni folkloristiche di quest’area del territorio. Ebbene però vale anche la pena sottolineare che una delle tradizioni più importanti e sentite della Costiera Amalfitana nel periodo natalizio sono i suoi presepi. Tra tutti vi sono i presepi viventi tipici della Costiera Amalfitana. Vediamo dove visitarli e dov’è possibile trovare i più bei presepi della Costiera Amalfitana da godersi nelle festività natalizie.

I presepi viventi della Costiera Amalfitana

Ogni anno in Costiera Amalfitana si organizzano numerosi presepi viventi. Tra quelli più famosi vi è il presepe vivente di Corbara. Questo evento si tiene innanzitutto, nelle date del giorno di Santo Stefano e fino alla fine di dicembre e si tiene nell’ex Cava di via Acquapendente. Si tratta di un presepe davvero molto particolare proprio alle porte del cuore della Costiera Amalfitana. Inoltre, anche nel Borgo Pontone di Scala, in Piazza San Giovanni nelle stradine vicine si tiene ogni anno un presepe vivente che è uno di quelli più amati e sentiti in tutta la zona. Tra gli altri presepi viventi particolari della Costiera Amalfitana, vi sono anche quello di Atrani e quello che si tiene da qualche anno a Cetara. In realtà, a rendere l’atmosfera davvero unica, è il fatto che questi paesi già di per sé  sono molto caratteristici e contornati dalle luci natalizie, creano un’atmosfera unica. Le luci riescono a rendere davvero il posto molto particolare. L’atmosfera sarà unica, si troveranno tante bancarelle, si potrà passeggiare tra i prodotti enogastronomici e si potrà ammirare la tradizione dei presepi di questa zona.

Lo storico presepe di Amalfi

Tra i presepi da andare a visitare nella Costiera Amalfitana anche vi sono anche quelli di Amalfi. Ci sono due presepi installati tutto l’anno ad Amalfi che si trovano nel centro storico del Paese. Uno si trova in Piazza Flavio Gioia, mentre l’altro è nei pressi della fontana in pieno centro. Questo sarebbe “quello della fontana” ma che è chiamato anche dello spirito Santo ed è molto caratteristico. Infatti, la natività si trova in uno spazio sotto a un arco. Nel periodo natalizio molti turisti lanciano qualche monetina come augurio ed è una vecchia tradizione che riguarda la città di Amalfi.

Il presepe di Positano

Vi è anche il presepe nella grotta di Fornillo a Positano che uno dei più belli di questa zona e vale assolutamente la pena una visita. Rappresenta un must dei presepi in Costiera se solo si pensa che questo presepe esiste da quasi mezzo secolo. Fu realizzato dagli abitanti del quartiere di via Boscariello e via Basilea, dove appunto è possibile andare a vederlo.

Il presepe della grotta dello smeraldo

Un altro presepe tipico della Costiera Amalfitana è quello che si trova nella grotta dello smeraldo a Conca dei Marini. Si tratta di un presepe sottomarino molto suggestivo e realizzato con la ceramica di Vietri sul mare. È stato posizionato sul fondo della grotta a 4 metri di profondità nel 1956. Ogni anno nel periodo natalizio alcuni sub si immergono nelle acque della Costiera Amalfitana per posizionare il bambin Gesù in questo spazio. È davvero da non perdere.

È anche possibile ammirare questo momento guardando il riflesso di questa tradizione direttamente a bordo di una barca. Talvolta, viene anche effettuata una videoripresa subacquea per immortalare questo storico momento della tradizione.

Il presepe di Praiano

Anche a Praiano in Costiera Amalfitana si tiene un bellissimo presepe. Sorge lungo la strada statale 163 Amalfitana, in una parte rocciosa della grotta del diavolo. Questo presepe molto originale è stato realizzato da Michele Castellano ed è una vera e propria perla della Costiera Amalfitana. Riproduce un po’ la vita che si teneva fino a 10 anni fa nei Paesi di Amalfi e Positano. È davvero molto particolare e vale assolutamente la pena una visita.

Gli altri presepi in Costiera Amalfitana

Tra gli altri presepi della Costiera Amalfitana vi sono anche quelli che si tengono ad anni alterni nei centri come Furore o Tramonti. Anche qui, la conformazione caratteristica del posto rende speciale l’intera atmosfera. Inoltre, vale anche la pena vivere gli eventi e vedere le luci che vengono installati nel periodo natalizio in città come Minori e Maiori, da sempre molto famose per i loro turismo più commerciale. In tutti i casi, ogni anno si trovano anche degli artisti emergenti che realizzano nuove installazioni presepiali secondo quelle che sono i dettami della scuola napoletana.

 

 

I mercatini di Natale da non perdere in Penisola Sorrentina

Già dai primi giorni di novembre in Penisola Sorrentina si inizia a respirare aria di Natale. Infatti, nel periodo delle festività natalizie la Penisola Sorrentina si colora di luci e di tante iniziative che vengono organizzate in questo periodo. In pratica, si organizzano tantissime rassegne e una su tutte “M’illumino d’inverno” che si tiene nella città di Sorrento. In realtà, tutti i piccoli paesini della Penisola compresa anche l’isola di Capri, per Natale organizzano tantissimi eventi. Vediamo quali sono i principali mercatini di Natale che vale la pena visitare per chi si reca in Penisola Sorrentina nel periodo delle festività natalizie e soprattutto, cosa rende davvero speciale questo appuntamento.

I mercatini di Natale a Sorrento

Di anno in anno, la città di Sorrento si prepara a ospitare il Natale con iniziative sempre nuove. Vie è infatti, la già citata rassegna “M’illumino d’inverno” che è diventato un appuntamento imperdibile per tutta la Regione Campania, che aiuta anche a finanziare questa iniziativa. Con l’arrivo del Natale, l’intero centro cittadino di piazza Tasso fino ad arrivare alla villa di Sorrento si arricchisce con luminarie caratteristiche, colorate e molto eleganti. Inoltre, in piazza Tasso viene allestito un grosso albero. Alla fine di Corso Italia invece, ci sono i tipici mercatini di Natale. Questi mercatini, in pratica offrono alcuni dei sapori enogastronomici più caratteristici di questa parte di Regione. Si vendono prodotti tipici ma anche manufatti che richiamano le principali tradizioni natalizie. Spesso a questi mercatini si abbinano anche degli eventi culturali o quelli dedicati ai bambini. Uno tra tutti è il Villaggio di Babbo Natale. In questa occasione i bambini possono incontrare Babbo Natale e chiedergli quali doni vorrebbero.

I mercatini di Natale a Massa Lubrense e Vico Equense

Anche Massa Lubrense e Vico Equense organizzano delle rassegne natalizie in occasione delle festività di Natale. Infatti, entrambe le città organizzano tantissimi eventi culinari, enogastronomici e d’intrattenimento per famiglie e per bambini. Tra gli eventi più sentiti vi sono proprio i mercatini. In entrambi i casi, nel centro cittadino si installano delle tipiche casette realizzate in legno in cui è possibile scoprire alcuni dei più gustosi sapori della tradizione della Penisola. Nello specifico, a Massa Lubrense si tengono anche tantissimi altri eventi come ad esempio, il brindisi natalizio oppure si festeggia con iniziative che coinvolgono soprattutto, i più piccoli come ad esempio, quella dedicata alla befana. Invece, il Natale di Vico Equense inizia con l’accensione dell’albero in piazza mercato e con l’allestimento di tante bancarelle in cui assaggiare alcuni dei migliori sapori del posto. L’appuntamento per eccellenza però di Vico Equense è quello che si tiene in pieno centro il giorno dell’Epifania con la “Festa delle Pacchianelle” che è un appuntamento che si ripete dal 1909.

I mercatini di Natale a Capri

Anche Capri è famosa per i suoi eventi natalizi. Anche se non fa freddo ed è ben lontana dagli scenari del Polo Nord, la magia del Natale si percepisce già vedendo le luminarie che si riflettono nel mare e inebriano tutto il centro dell’isola Azzurra. Innanzitutto, la cosa più particolare è vedere la piazzetta illuminata per le festività. Inoltre, in alcune stradine del borgo marinaro del centro cittadino di Capri vi sono tante bancarelle vengono allestiti i cosiddetti mercatini. Anche qui si possono assaggiare alcuni dei sapori e dei gusti della tradizione culinaria caprese. Poi, vi sono tante iniziative dedicate ai turisti e non solo.

E ancora:

L’appuntamento con i mercatini di Natale accomuna un po’ tutti i principali centri della Penisola Sorrentina. Questo vale per Sant’Agata dei Due Golfi, per Massa Lubrense, per Sant’Agnello ma anche per Meta e Piano di Sorrento. In tutti i centri, nelle principali piazze, vi sono questi appuntamenti assolutamente da non perdere. Ogni anno, la tradizione si rinnova per qualche piccolo aspetto rimanendo però invariato nei suoi eventi chiave. Di certo, quello che caratterizza i mercatini di Natale della Penisola Sorrentina è la tipicità dei prodotti offerti. Non solo i classici sapori natalizi ma delle vere e proprie leccornie che sono dedicate alle tradizioni del posto e a tutti i principali dolci, i liquori come ad esempio, il limoncello che sono tipici di questo territorio.

Il Natale dei Monti Lattari

Tra i mercatini di Natale in Penisola Sorrentina vale anche la pena citare le iniziative natalizie che si tengono nelle principali città dei Monti Lattari come Gragnano, Pimonte oppure Agerola. Anche qui le bancarelle allestite per i mercatini di Natale sono tantissime e spesso, sono ancora più suggestive e caratteristiche perché sono lontane dal circuito turistico diventando invece degli appuntamenti di gusto e di tradizione che accomunano tutti gli abitanti del posto e si allargano fino a i visitatori. Questi appuntamenti da non perdere iniziano a partire dalla fine di novembre e si protraggono fino al giorno dopo l’Epifania.

 

 

Torna lo Slow Food a Piano di Sorrento

PIANO DI SORRENTO – Domenica 14 novembre a Piano di Sorrento ritornano i Laboratori del Gusto organizzati da Slow Food. L’incontro si terrà alle ore 11:00 durante l’iniziativa destinata ai consumatori della penisola per una spesa sostenibile, il Mercato della Terra, che ritorna ogni seconda domenica del mese nel mercato ortofrutticolo della cittadina.

Slow Food: La pianta dell’olivo come patrimonio delle relazioni

Dopo uno stop di due anni delle attività divulgative causa covid, si riprende con un tema in linea con la stagione, la raccolta delle olive e con i temi più attuali riguardanti l’ambiente.

“La pianta dell’olivo come patrimonio delle relazioni” è il titolo dell’incontro, condotto dall’agronoma Alessandra Balduccini, tratterà della pianta di ulivo come identità del territorio sorrentino, dalla gestione alla degustazione dei prodotti che ne derivano.

Interverranno Vittoria Brancaccio dell’azienda Le Tore di Massa Lubrense sulla gestione dell’olivo in relazione al paesaggio agrario della penisola, Vincenzo Torelli dell’Associazione Oro di Capri esporrà i progetti sull’isola destinati al recupero degli olivi plurisecolari nella zona di Anacapri, Salvatore Persico produttore dell’Agriturismo Antico Casale dei Colli di San Pietro porterà le olive da assaggio di Nonna Luisa.

La seduta di degustazione dei nuovi oli extravergine sarà guidata da Michele Trimarco dell’Associazione Assaggiatori Associati, presenti le aziende L’Arcangelo e Dubbioso dalla penisola sorrentina, Il Cappero dall’isola di Capri e Salella dal Cilento.

Info: educazione@slowfoodcostierasorrentina.it

Visita anche il sito Slow Food Costiera Sorrentina