Tempo di vendemmia. Anche a Pompei, nella Casa del Triclinio all’Aperto, nelle settimane scorse è stato avviato il tradizionale taglio delle uve coltivate nei vigneti delle antiche domus, pregiate uve dalle quali viene prodotto il vino Villa dei Misteri, apprezzato e conosciuto in tutto il mondo.
Il vino Villa dei Misteri rappresenta un altro modo per raccontare una storia affascinante e lontana, quella della vita che scorreva lieta tra le domus prima che l’eruzione del 79 d.C. seppellisse tutto.
Villa dei Misteri
Eloquente, in merito alla viticoltura che si praticava nell’area vesuviana, è il grande affresco che si può ammirare nella stanza triclinare della Villa dei Misteri, l’edificio più noto ed ammirato del Parco Archeologico di Pompei. E’ proprio da questo affresco di altissima fattura che la villa prende il nome. Si tratta di una sequenza pittorica lunga ben 17 metri ed alta 3 metri che, secondo la maggior parte degli studiosi, rappresenterebbe l’iniziazione di una bambina (che man mano cresce) ai riti dionisiaci.
Quello dei riti dionisiaci (Dioniso, dio del vino) era un rituale molto in voga nell’antica Roma. Ai riti dionisiaci partecipano sia uomini che donne al fine precipitare in uno stato di estrema ubriachezza per poter, in questo modo, raggiungere la comunione con il dio. In definitiva il rito finiva per assumere i connotati di un vero e proprio rito orgiastico.
Misteri e Oinomanzia
Non tutti gli studiosi però sono d’accordo sul significato del grande affresco. Tuttavia, a lasciar pensare che si tratti della rappresentazione di un rito dionisiaco è soprattutto una parte dell’affresco in cui si vede un personaggio guardare nel fondo di una coppa.
L’oinomanzia, ovvero la lettura dei fondi del vino nei vasi per predire il futuro, era un altro dei rituali molto amato tra i romani. All’onomanzia seguì poi e si diffuse in buona parte dell’Europa, la tasseomanzia (dal francese “tasse”, tazza), ovvero la predizione del futuro guardando i fondi lasciati sul fondo delle tazze dal tè o dal caffè
Nel medioevo si sviluppò anche la ceromanzia, ossia lo studio e l’interpretazione delle forme generate dalla cera calda versata in una coppa di acqua fredda.
Pompeii, uno dei siti più visitati al mondo
Gli scavi di Pompei, in maniera straordinaria, ci restituiscono la storia di una città di colpo fermata nella sua interezza. Il Parco Archeologico di Pompei costituisce uno dei siti più visitati al mondo per il suo inestimabile contributo alla comprensione della vita che scorreva in età romana.