Maiori è una delle città forse meno famose, ma altrettanto belle della Costiera Amalfitana. Chi la visita, si rende conto che questo in comune, vi è la spiaggia più grande di tutta la Costiera Amalfitana e offre una bellissima accoglienza, nonché tante strutture turistiche per coloro che visitano la Divina per la prima volta. Ebbene, questa città è particolarmente tranquilla, ma allo stesso tempo, chi la visita può scoprire tutta la sua storia, i miti e le leggende che hanno a che fare con essa. Infatti, molti abitanti conoscono queste storie e amano raccontarle ai turisti oppure a chi vive il territorio. Vediamo quali sono le più antiche leggende di Maiori e come hanno reso affascinante per anni e anni, la storia di questa città!
La leggenda sulla nascita e la fondazione di Maiori –
La prima leggenda che vale la pena citare quando si parla di Maiori è quella sulla nascita stessa della città. Infatti, proprio come accaduto per le altre città della Costiera Amalfitana, Plinio racconta che a fondare Maiori era stata la dea Maja. Questa Dea, secondo quanto narrato dallo scrittore Plinio, si era innamorata di questo posto e quindi aveva deciso di crearci una comunità. Gli aveva dato appunto il nome di “Maiori”. Il nome sta a indicare “colei che porta crescita” oppure “colei che è grande”. In realtà, però ci sono anche altre leggende altrettanto famose relativamente a quella che è stata la fondazione della città di Maiori. Altre leggende invece, raccontano del tempio che vi era a Erchie, in onore di Ercole. Si tramanda quindi, che l’eroe stesso aveva quindi deciso di dare a tutti il placet affinché potesse sorgere questa bellissima comunità.
La leggenda della Croce di Malta
Un’altra leggenda che riguarda la città di Maiori è quella relativa la Croce di Malta. Se si osservano i vialetti o tutti i canali dove si sviluppano le aiuole dei giardini che si trovano sul corso principale, ci si rende conto che si tratta di una vera e propria croce. Infatti, la stessa logica è alla base anche dei giardini che si trovano nel palazzo Mezzacapo. Questa palazzo è l’antica residenza di una famiglia del posto che divenne ricca con il commercio del carbone e della legna. In pratica, al centro dello spazio verde c’è proprio questa Croce di Malta, che è l’omaggio all’ordine dei Cavalieri di cui facevano parte molti nobili e a cui appartenevano anche diversi membri della famiglia. In realtà, questa tipica forma probabilmente fu fatta anche perché poteva facilitare l’irrigazione a un limoneto che ad oggi non è più esistente.
L’antica storia di Maiori
Secondo quello che si sa della storia di Maiori, la vita cittadina prima che arrivasse l’alluvione nel 1954 si svolgeva principalmente sul corso Regina. Si estendeva su due fila di palazzi eleganti ed è una cosa che è anche possibile riscontrare nelle fotografie dell’epoca. Ebbene, questo centro era ricco d’insediamenti e di edifici signorili, tra cui vi è il Palazzo Rosso, che ospitava anche il circolo sociale, nonché il piccolo Palazzo di Martino, dove all’interno vi era in funzione un mulino alimentato dall’acqua del torrente. Vi erano anche il Palazzo Cimini, che purtroppo è andato distrutto, e il Palazzo Pagliara. Un’altra cosa particolare di questa città, soprattutto nell’epoca più antica, è che qui vi erano diverse boutique di tessuti, laboratori fotografici nonché la tradizione legata alla calzoleria.
La devozione per la Madonna dell’Assunta
Una delle feste tipiche di Maiori è quella della Madonna dell’Assunta che si tiene il 15 agosto di ogni anno. Ancora ad oggi, vi sono tantissime tradizioni legate a quella festività. Oltre ai fuochi che attirano persone provenienti da ogni parte della Regione, ma anche tantissimi turisti, in realtà negli anni questa festa veniva fatta con una città completamente illuminata per un mese, dal 15 luglio al 15 agosto, con lampioni o torce. Il Paese diventava come una sorta di presepe. Dieci giorni prima della festa veniva alzato il quadro e poi si teneva la cerimonia che richiamava tanta gente e si svolgeva anche sul lungomare. Durante questa festa, ancora oggi molto sentita nella comunità di Maiori, venivano serviti i piatti della tradizione della Costiera Amalfitana ed era anche l’occasione per riuscire a immergersi a cavallo tra storia e leggenda.
La tradizione della Madonna della notte
Nell’occasione della Madonna della notte, nel borgo di Maiori si tiene una bella festa. La festa è ricca di gusto e segue una precisa tradizione culinaria, ovvero quella delle melanzane col cioccolato. Questo perché questa tradizione ha a che fare con due episodi storici che risale al 9 novembre 1735 e quello del 11 novembre 1773. In quell’occasione ci furono due alluvioni che colpirono la città e la Madonna, secondo quella che è la storia, li salvò. Questo salvataggio fu preso come un segno divino dagli abitanti. Dunque, per festeggiare, unirono gli ingredienti che avevano a portata di mano e ne uscì questa ricetta che ancora oggi viene consumata durante la festività in onore della Madonna della notte che si tiene quando cadono le celebrazioni di Santa Maria.