Pimonte è uno di quei comuni dove ogni prodotto è frutto di un lavoro artigianale ottenuto seguendo le più antiche tradizioni che si tramandano di padre in figlio. La cittadina è uno di quei comuni dove si mangia tanto e bene.
Naturalmente, tra i Monti Lattari, ciò che predominano sono i formaggi come la provola di Don Vincenzo, un formaggio a pasta filata, ottenuto dalla lavorazione di latte vaccino e sottoposto a lunga stagionatura (minimo 9 mesi). Formaggio dal gusto deciso, è ottimo da solo, ma accompagnato da miele di castagno e vino Gragnano, è puro godimento per le papille gustative.
Oltre alla provola di Don Vincenzo, merita una menzione la caciotta dei Monti Lattari (detta “Caciotta Nostrana”) ottenuta da latte fresco di capra napoletana, cagliato e lavorato a mano.
Per la particolare geomorfologia del territorio a Pimonte è sviluppata soprattutto la coltura di un tipo di ciliegia detta “Cerasa do’ mostro”. Si tratta di una ciliegia di pezzatura grossa, di forma tondeggiante, di colore rosso scuro, dalla polpa soda e succosa. A rischio di estinzione è la “primitiva del Faito, ossia la castagna di Monte Faito.
Ruolo di rilievo assume la produzione di uva destinata alla vinificazione del famoso vino DOC “Penisola Sorrentina”. Pimonte vanta aziende vinicole note in tutta Italia e all’estero.
Quella di Pimonte è un’uva che gode del beneficio di un particolare microclima che può contare sullo scudo del Monte Faito e sul benefico apporto della brezza marina proveniente dal Golfo.
E infine, ma non per ordine d’importanza, l’olio di Pimonte che riprende la produzione dell’olio caratteristico della Penisola Sorrentina, ma si presenta più denso e corposo.