La carta di Amalfi, nota anche come Charta Bambagina, è un tipo di carta pregiata prodotta manualmente nella città di Amalfi fin dal Medioevo. Questa tradizione artigianale unica ha origini antiche, con le prime notizie che risalgono al XIII secolo. Nonostante un decreto del 1220 di Federico II che ne vietava l’uso per atti notarili a favore della più duratura carta pergamena, la produzione continuò, soprattutto per altri usi come annunci di cerimonie.
La fabbricazione della carta di Amalfi segue un processo artigianale dettagliato che inizia con la selezione di stracci di lino, cotone e canapa, che vengono poi ridotti a poltiglia in vasche di pietra. Questa poltiglia viene filtrata attraverso telai di ottone e bronzo per formare i fogli di carta, che sono poi pressati per eliminare l’acqua in eccesso e asciugati. I fogli finiti spesso presentano filigrane che rappresentano gli stemmi delle nobili famiglie amalfitane.
Il Museo della Carta di Amalfi
Il Museo della Carta di Amalfi, situato in un’antica cartiera del XIII secolo, permette ai visitatori di immergersi nella storia e nel processo di produzione della carta attraverso visite guidate e dimostrazioni pratiche. Qui, è possibile vedere i macchinari secolari e le tecniche di fabbricazione che hanno reso la carta di Amalfi rinomata nel mondo. Il museo offre anche la possibilità di acquistare prodotti realizzati con la famosa carta.
Nel corso dei secoli, la carta di Amalfi è stata utilizzata per una varietà di scopi, compresi documenti ufficiali di ducati e corti reali come quelle degli Angioini, degli Aragonesi e dei Borboni. Oggi, la carta è ancora utilizzata per corrispondenza ufficiale da parte del Vaticano e per la creazione di eleganti opere letterarie e inviti a cerimonie.
Nonostante le difficoltà e i cambiamenti nei secoli, compresa la distruzione di molte cartiere a seguito di un’alluvione nel 1954, alcune famiglie, come gli Amatruda, continuano la tradizione della produzione di carta a mano, mantenendo viva questa antica arte.