A Conca dei Marini, bellissimo borgo di marinai della Costiera Amalfitana, si narra che nel XVI secolo vi fossero le streghe, le cosiddette janare che usavano incontrarsi nelle notti buie, quelle senza luna, in un campo di ulivi. Lì svolgevano i loro riti magici e preparavano filtri d’amore e pozioni contro il “malocchio”. Un’altra leggenda narra invece che le janare uscissero nelle notti d’inverno per spingersi con le barche fino alla Piana di Paestum dove si abbandonavano a estenuanti pratiche sessuali.
Conca dei Marini, il Carnevale delle janare
Se però delle streghe tutti hanno paura, a Conca dei Marini esse vengono addirittura festeggiate, tant’è che il sabato che precede il martedì grasso, ogni anno si celebra il cosiddetto Carnevale delle janare.
Le janare sarebbero streghe di grande fascino, donne ammalianti, ma molto pericolose per via della potenza dei loro riti magici. Delle janare di Benevento, ad esempio, si racconta che esse rapivano i cavalli nelle stalle per correre al galoppo tutta la notte. Al mattino i contadini trovavano i loro cavalli stremati e con la bava alla bocca. Probabilmente, proprio per questo, si pensa che il termine “janara” derivi da ”dianara”, cioè seguace di Diana, dea romana della caccia e della natura.
Delle janare di Conca dei Marini si narra, invece, che esse si spingevano in riva al mare per attirare i pescatori che tornavano dal mare e, mostrandosi loro nude, si accoppiavano per poi renderli vittime sacrificali alla natura ed al mare.
Conca dei Marini però è nota anche per cose più dolci, prima tra tutte la famosa “sfogliatella Santa Rosa” creata nel ‘700 dalle domenicane del Convento di Santa Rosa da Lima, oggi uno dei simboli del paese, tanto da meritare una festa che si celebra nel mese di agosto.