A rientrare perfettamente nella costellazione dei borghi storici più belli e caratteristici d’Italia, vi è il borgo di Furore. Tra le tante bellezze della Costiera Amalfitana, il tipico borgo marinaro è completamente immerso nella natura tra montagna e mare. Rappresenta sicuramente un punto spettacolare e da non perdere per chi fa una vacanza e vuole visitare quella che è la natura della Costiera Amalfitana. Il borgo di Furore, patrimonio mondiale dell’umanità dell’UNESCO insieme agli altri centri della Costiera Amalfitana, si trova a circa 300 metri sul livello del mare. Anche conosciuto come il “paese che non c’è”, ha conquistato questo appellativo perché le abitazioni che si trovano nelle parti interne dei Monti Lattari si nascondono agli occhi dei turisti. Vediamo quali sono i 5 luoghi assolutamente da vedere per chi visita Furore e come fare per non perdere la vera essenza di questo piccolo borgo.
1 – Il fiordo di Furore
Furore è famosissima soprattutto per il suo fiordo. Parliamo della via che ha avuto origine dal fatto che il torrente Schiato continua a scavare all’interno della roccia. In pratica, è nato una sorta di porto naturale che favoriva sia il commercio nei tempi più antichi e riusciva a proteggere l’intera cittadina dagli attacchi dei nemici. Non è un caso infatti, che il nome Furore derivi proprio dell’ antico nome di questa terra che era appunto “Furoris”. Si chiamava in questo modo in riferimento sia alla furia dei nemici che per l’infrangersi delle onde sugli scogli. Giorno dopo giorno, questo fiordo nato dalle meraviglie della natura, di fatto ha reso questo posto davvero uno dei più belli e più caratteristici della Costiera. Molte persone vi si recano non solo per fare un bagno nelle sue acque limpide e cristalline, ma anche perché si possono fare dei bellissimi tuffi. Però, questo vale solo per i più coraggiosi!
2 – L’ecomuseo
Il cosiddetto “Ecomuseo” del fiordo di Furore, è un museo che nasce per valorizzare e recuperare alcune testimonianze relative agli insediamenti industriali del XVIII secolo di questa zona. Qui infatti, vi sono raggruppati e contenuti alcuni particolari elementi che richiamano la storia delle cartiere, i mulini che sfruttavano la forza del corso d’acqua dello Schiato per ricavare la forza motrice e dar vita a tantissime costruzione dei tempi più antichi. Nell’Ecomuseo si trovano tre mulini e due cartiere restaurate, un centro visite, una sala convegni, una piccola biblioteca e anche un erbario con le essenze vegetali di tutta l’area. È assolutamente da non perdere per chi si reca in questa città e vuole imparare a conoscere e apprezzarne la storia.
3 – Muri in cerca d’autore
Furore può anche essere considerato come una sorta di museo all’aperto. Infatti, a partire dal 1980 una serie di artisti italiani e stranieri hanno realizzato delle sculture e pitture murali in tutto il centro cittadino. Questi murales sostanzialmente rappresentano le leggende, la storia e la vita quotidiana locale di questo territorio. Ciò ha reso il borgo ancora più caratteristico da visitare. Non è un caso che alcuni ne sono a dir poco innamorati.
4 – Le chiese di Furore
Assolutamente da non perdere sono anche le chiese di Furore che sono in particolare tre. Parliamo dei cosiddetti luoghi del cuore, amati dai residenti e non solo. Tra questi vi sono la chiesa di San Michele, la chiesa di Sant’Elia che risale al XIII secolo e poi la chiesa di San Giacomo. La chiesa di Sant’Elia in particolare, conserva un pregevole trittico ligneo che risale al 1492. Si tratta di un’opera di Angelo Antonello da Capua che raffigura Sant’Elia San Bartolomeo apostolo e, al centro, la Madonna col bambino. Da vedere anche la più antica delle tre chiese, ovvero quella di San Giacomo sotto il cui abside è stata anche trovata una cappella rupestre adibita a ossario. All’interno vi sono degli affreschi risalenti al 1200 che raffigurano Santa Caterina di Alessandria, Santa Margherita e la Maddalena. Difficile da raggiungere, ma d’interesse storico, vi è anche l’eremo di Santa Barbara che è una chiesa rupestre che si trova sempre sul territorio comunale di Furore.
5 – Il giardino della Pellerina
Un altro posto da scoprire per visitare la e scoprire la vera essenza di Furore è il giardino della Pellerina. In realtà, parliamo di un particolare spazio verde con il suo viale Cupido che è interamente dedicato all’amore. Infatti, si racconta in merito a questo particolare giardino la storia di una coppia di innamorati. Vi sono le panchine dell’amore, Piazza Afrodite, viale Cupido e una passeggiata contornata da migliaia di pilastri fatti in maiolica. Ricordano un po’ i dettagli di Villa Rufolo o Villa Cimbrone a Ravello oppure alcuni scorci di Capri. Sulle panchine poi, vi sono delle iscrizioni di versi romantici tratti da poesie e canzoni. È assolutamente un posto a metà tra mito e leggenda. Trascorrere del tempo lì, con insieme alle persone amate, è sicuramente un’esperienza unica!