E’ un piccolo gioiello il Museo Diocesano Sorrentino Stabiese (MUDISS) di Castellammare di Stabia, un piccolo scrigno che contiene preziosi reperti rinvenuti durante i lavori di ampliamento della Cattedrale avvenuti tra il 1875 ed il 1879.
Tali lavori condussero inaspettatamente alla scoperta di una necropoli di epoca romana con continuità di vita nel periodo tardo-antico e paleocristiano. Resti di tombe, ma anche di case, botteghe e strade lungo quella che era l’antica via che collegava Nuceria Alfaterna con Sorrentum, un’area che venne denominata Area Christianorum.
Con l’aiuto dell’archeologo Giuseppe Cosenza e per volere del vescovo Vincenzo Maria Sarnelli, i reperti rinvenuti durante gli scavi furono inizialmente ospitati presso la sala capitolare della Cattedrale.
Nel 1964 furono poi trasferiti presso l’Antiquarium stabiano, museo voluto da Libero D’Orsi dove restarono fino al 2007 per poi essere spostati definitivamente presso la sede del museo diocesano ubicato in Piazza Giovanni XIII di fronte a Palazzo Farnese, oggi sede del Comune.
Castellammare di Stabia, visita al MUDISS
Resti di colonne, capitelli, lapidi, lucerne, diversi sarcofagi, ma anche reperti particolarmente interessanti come un cippo miliare posto dall’imperatore Adriano nel 121 d.C. (dopo l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. che dunque, testimonia la ripresa della vita) per segnare l’undicesimo miglio da Nuceria Alfaterna, una preziosissima fibula in osso sulla quale è raffigurato l’abbraccio tra gli apostoli Pietro e Paolo (Concordia Apostolorum) più volte richiesta per essere esposta in diverse mostre, una suggestiva statua in terracotta raffigurante un vescovo recuperata nella Grotta San Biagio (che presto, almeno si spera, potrebbe essere riaperta al pubblico). La statua fu rinvenuta frantumata in oltre settanta pezzi. Fu grazie al certosino lavoro svolto dall’assistente archeologo Vincenzo Sabini e dal restauratore Umberto Piezzo che oggi possiamo ammirarla protetta da una teca. La statua raffigura un santo Vescovo. Potrebbe trattarsi di San Renato, di San Biagio o di San Catello.
Da ammirare anche due sarcofagi, quello di Apollo e delle Nove Muse con coperchio decorato con i delfini (animale considerato amico dell’uomo e talora simbolo di Cristo Salvatore) e quello di Bettia Felicita di diversa fattura, probabilmente di provenienza mediorientale.
Il museo è aperto gratuitamente al pubblico nei giorni: lunedì 9:00-13:00, mercoledì dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20:00, sabato dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20:00.