Al MUDISS di Castellammare di Stabia nasce 9Artè

Al MUDISS di Castellammare di Stabia nasce 9Artè, nove i fondatori

L’arte, con il suo linguaggio visivo e la sua capacità di evocare emozioni, non è solo un mezzo per esprimere bellezza o critica sociale; è un potente veicolo di cambiamento,  di promozione e sviluppo territoriale. La sua capacità di ispirare, educare e mobilitare rende l’arte un elemento fondamentale per la costruzione di un futuro più giusto, sostenibile e inclusivo.

Sulla scorta di dette motivazioni è nata l’associazione 9Artè, inaugurata il 23 marzo scorso presso il MUDISS (Museo Diocesano Sorrento-Castellammare).

Nove i fondatori di  9Artè; nove artisti uniti da profonda amicizia e da una grande passione, quella che da tempo li spinge ad operare in diversi contesti culturali a livello nazionale ed internazionale.

Ad essere esposte le opere di Carmen D’Auria, Catello Zanca, Cinzia Vivo, Ciro Di Somma, Domenico Balestrieri, Florinda Imparato, Luca de Martino, Monia Provenza e Vincenzo Imperatore.

Lieto il Direttore del Museo Diocesano, Egidio Di Lorenzo, nel vedere lo spazio museale aperto alla comunità: spazio fruibile non solo come luogo di custodia di tesori artistici e storici, ma come luogo di incontro e di scambio culturale.

L’evento ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali del Comune di Gragnano, oltre a figure professionali come l’archeologo Mario Notomista, l’avvocato Andrea Paolillo e il presidente della ProLoco di Castellammare di Stabia, Gino Coppola.

Cinzia Vivo e Florinda Imparato, nelle rispettive vesti di presidentessa e vice dell’associazione, hanno condiviso le visioni e gli obiettivi futuri di 9Artè, inclusi i progetti di sostegno a iniziative di solidarietà come quelle a favore della Casa di Imma, rifugio per madri e minori vittime di violenza, inaugurato lo scorso anno in memoria di Imma Villani, uccisa il 19 marzo 2018 a colpi di pistola dal marito dinanzi alla scuola elementare dove poco prima aveva accompagnato la sua bambina.

Le opere rimaste esposte al MUDISS sino al 30 marzo hanno rappresentato un ponte tra bellezza artistica classica e contemporanea, esprimendo il potere dell’arte di promuovere il territorio e il benessere collettivo attraverso la cultura e la solidarietà, oltre che di denunciare.

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