Indice dei contenuti:
1) Contesto storico e funzione
Le torri costiere della Campania nacquero tra tardo Medioevo ed età moderna come parte di un sistema difensivo del Regno di Napoli contro le incursioni corsare. Disposte a vista, comunicavano tra loro con fumo di giorno e fuochi di notte, creando una catena d’allarme lungo il litorale.
Dal punto di vista architettonico, in penisola si incontrano torri più antiche e snelle (spesso cilindriche) e torri più tarde e massicce (a pianta quadrata), pensate per resistere meglio agli attacchi.
2) Itinerari, luoghi e consigli pratici
Questo itinerario torri è modulabile in base al tempo: un giorno intero in auto/scooter con brevi trekking, oppure due giorni per includere bagni e soste gourmet.
Torri da vedere “una ad una”
- Torre di Punta Campanella (Torre Minerva) – riferimento storico e panoramico. Fonte: puntacampanella.org.
- Torre di Crapolla – affaccio scenografico lungo i sentieri sopra il fiordo di Crapolla. Fonte: FAI.
- Torre di Recommone – tra Marina del Cantone e Baia di Ieranto. Fonte: Massa Lubrense Turismo.
- Torre di Montalto (Baia di Ieranto) – contesto naturalistico protetto. Fonte: Massa Lubrense Turismo.
- Torre del Cantone (Marina del Cantone) – presidio sul borgo marinaro (fonti locali).
- Torre Fossa di Papa (Termini) – rudere dal fascino malinconico (fonti locali).
- Torre di San Lorenzo (Marciano) – tipologia massiccia (fonti locali).
- Torre di Capo Corbo – a picco sul mare (fonti locali).
Consigli pratici
- Scarpe da trekking leggere, acqua, cappello e protezione solare.
- Estate: parti presto o al tramonto; primavera/autunno ideali per clima e luce.
- Verifica accessibilità: alcune torri sono in aree private o visitabili solo dall’esterno.
- Strade strette e panoramiche: calcola tempi generosi e usa parcheggi ufficiali.
3) Curiosità, leggende ed errori da evitare
- Punta Campanella: la tradizione locale ricorda la “cavallara”, il messaggero a cavallo che partiva dalla torre per avvertire i paesi interni.
- Crapolla: panorama su Li Galli e sentieri suggestivi.
- Dare per scontato l’accesso interno alle torri: spesso sono private o in rovina.
- Sottovalutare sole e dislivelli: porta sempre acqua e organizza le soste.
- Parcheggio e viabilità: pianifica orari e alternative (bus locali, barche dove disponibili).
4) Esperienze e testimonianze
Guide locali e associazioni propongono uscite tematiche che intrecciano natura e memoria storica, con soste in agriturismi e piccoli ristoranti vista mare. Per chi ama la fotografia, l’ora dorata sui promontori è il momento perfetto per cogliere le linee austere delle torri saracene sul profilo della costa.
Le torri della Costiera Sorrentina sono più di semplici ruderi: raccontano secoli di allerta, comunità e mare. Oggi invitano a camminare con calma, a osservare l’orizzonte e a riconoscere nella pietra la memoria della penisola. Inseriscine almeno una nel tuo itinerario: il panorama – e la storia – ripagheranno ogni passo.
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