I Monti Lattari sono una catena montuosa che rientra nell’ambito dell’anti Appennino Campano. Rappresentano l’ossatura della Penisola Sorrentina e si estendono anche fino alla Costiera Amalfitana. Queste montagne sono ricche di storia e di tradizione. Rappresentano una bellezza, non solo naturalistica, ma anche ricca di storie e di testimonianze relative a come è cresciuto e si è sviluppato questo territorio. Molti non conoscono alcune delle principali curiosità legate a questa zona e tutte le tradizioni che racchiude. Ciò che certo, è che questa catena è ricca di vette anche molto alte e fa parte della comunità montana Monti Lattari – Penisola Sorrentina. Si tratta ovvero di una comunità che gestisce, insieme al parco regionale dei Monti Lattari, tutta una superficie che è di circa 16 mila ettari.
Vediamo quali sono le 3 curiosità che non conoscete sui Monti Lattari e come imparare a scoprirne la vera essenza.
1 – I Monti Lattari furono uno scenario di guerra
Molti non sanno che la storia dei Monti Lattari in realtà, si intreccia da protagonista con quella della Campania e della formazione dei suoi popoli. Infatti, in epoca romana i Monti Lattari facevano parte della Regio Primo Latium et Campania e in particolare, la pianura a nord della catena dei Monti Lattari fu lo scenario della terza guerra gotica per la battaglia conclusiva. Il Re degli Ostrogoti, ovvero Teia, ultimo di questo popolo fu ucciso nella cosiddetta battaglia dei Monti Lattari in località Nuceria. In pratica nel territorio a confine tra Sant’Antonio Abate e Angri ci fu questo episodio di guerra che ha reso famoso questa zona in tutto il mondo dell’epoca. Molti ne hanno decantato la bellezza naturalistica e la vista spettacolare che, già all’epoca, offriva su uno dei posti più belli al Mondo. Un affaccio su un territorio che talvolta, viene considerato come un angolo di Paradiso. Chi può negarlo?
2 – I Monti Lattari sono attraversati dai sentieri CAI
Sapete cosa sono i sentieri CAI? Sono dei percorsi esclusivi! Ciò che molte persone, anche residenti nella zona, non sanno è che i Monti Lattari sono attraversati da numerosi sentieri citati dal Club Alpino Italiano per coloro che amano il trekking e passeggiate in montagna. In particolare, vi è il sentiero numero 300 chiamato “Alta via dei Lattari”. Questo sentiero si estende dal margine orientale del corpo di Cava fino al margine occidentale. In realtà, il trekking nel corpo di Cava sarebbe una delle tradizioni più antiche della Città di Cava dè tirreni, in provincia di Salerno, offre un accesso privilegiato sui Monti Lattari. Questo sentiero permette di arrivare a Punta Campanella passando anche per il famoso “Sentiero degli Dei”. Anche il Sentiero degli Dei, che quindi attraversa i Monti Lattari, rientra in quelli citati dal Club Alpino Italiano e contrassegnato con il numero 327. Attraversando questi sentieri si ha la possibilità di scoprire piccoli borghi e centri abitati, nonché trovare delle costruzioni che testimoniano la storia dei popoli del posto e delle persone che lo abitano. Proprio per questo motivo, oltre che per la sua particolare conformazione che permette anche una vista eccezionale sul Golfo di Napoli, di fatto qui si troveranno degli spunti naturalistici unici. Tali montagne infatti, sono di formazione calcarea e raggiungono anche delle vette molto alte. Nello specifico, le vette più alte sono il Monte San Michele che arriva a 1400 metri. Tale monte rientra nel complesso di Monte Sant’Angelo a tre Pizzi, racchiudendo le cime di Monte Catiello, Monte di mezzo e Monte San Michele stesso.
3 – La tradizione enogastronomica
Già a partire dal III secolo avanti Cristo, si parlava dell’importanza dell’allevamento ovino e bovino sui Monti Lattari a cavallo tra la Penisola Sorrentina e la Costiera Amalfitana. A raccontarne fu anche Claudio Galeno, medico e filosofo greco. Del resto, proprio lui, anche nel II secolo dopo Cristo aveva parlato delle proprietà curative dei formaggi e degli altri prodotti dei pastori della zona. Ancora oggi, il fiordilatte di Tramonti, così come il provolone del Monaco rappresentano delle prelibatezze di questa zona, non ultima anche la provola di Agerola affumicata che è una vera e propria leccornia e va a rendere molto gustosi alcuni piatti tipici della tradizione. In più, vi è da dire che la qualità di questi prodotti è davvero unica anche perché sono molto genuini. Vi sono numerosi eventi e iniziative che promuovono tali piatti e in più vengono abbinati con altri ingredienti unici della tradizione. Non ultimi, i formaggi aromatizzati al limone. Sfruttando i limoni tipici della Costa di Sorrento, si avranno delle vere e proprie prelibatezze. Non è un caso infatti, che ad esempio, il provolone del Monaco che veniva realizzato dai monaci e dai pastori dei Monti Lattari arricchisce anche una delle ricette tipiche della Penisola Sorrentina, ovvero gli spaghetti alla Nerano! Una delizia da provare per chi si trova in questa zona in vacanza o di passaggio!