Escursione da Pimonte a Monte Faito: tra boschi, castagni e vista sul Golfo

Un’escursione immersa nel verde dei Monti Lattari che unisce sentieri boschivi, panorami mozzafiato e il silenzio della natura, a pochi minuti dalla frenesia della Costiera Sorrentina. Prepara gli scarponcini: stiamo per accompagnarti passo dopo passo lungo uno dei percorsi più autentici della Campania.


Tra storia e leggenda

Le pendici di Monte Faito fanno parte dei Monti Lattari, catena calcarea che abbraccia la Costiera. Il nome “Faito” deriva dai faggi (“fagus” in latino) che un tempo ricoprivano le sue vette. Nel Medioevo, pastori e boscaioli salivano da Pimonte per sfruttare il legname e produrre carbone: tracce di antiche carbonaie costellano ancora il sentiero. Durante la Seconda guerra mondiale, la zona fu rifugio partigiano e, secondo la tradizione orale, alcune grotte celano ancora iscrizioni incise dai militari.

Oggi il percorso è parte del Sentiero Italia CAI e rientra nell’area protetta del Parco Regionale dei Monti Lattari, tutelata per la ricca biodiversità di orchidee spontanee, cinghiali e rapaci.

Itinerario dettagliato e consigli pratici

Dati tecnici

  • Lunghezza: 9,8 km A/R
  • Dislivello positivo: 620 m
  • Durata media: 3 h 30′ (andata) + 2 h rientro
  • Difficoltà: E (Escursionistico), adatta a escursionisti occasionali in buona forma
  • Segnaletica CAI: sentiero 300B

L’escursione parte dalla piccola piazza di Pimonte – Franche (posta a 450 m s.l.m.). Da qui si imbocca via San Michele e, superata la fontana pubblica (ottima per riempire la borraccia), si entra subito nel bosco dominato da castagni centenari. Il tragitto segue il crinale tra la Valle di Pimonte e il versante costiero di Vico Equense, offrendo già i primi scorci sul Vesuvio.

Waypoints principali

  1. Ponticello delle Fate (0,8 km): piccolo ponte in pietra a secco, perfetto per foto fiabesche.
  2. Croce dei Castagni (2,5 km): radura con area picnic e tavoli rustici.
  3. Belvedere delle Ninfe (4,1 km): balcone naturale a picco sul golfo di Napoli; qui il mare incontra il cono del Vesuvio.
  4. Rifugio San Michele (5,1 km): punto d’appoggio gestito dal CAI (aperitivo con birra artigianale locale consigliatissimo!).
  5. Vetta di Monte Faito (6,0 km): 1 131 m s.l.m. con croce monumentale e tavola panoramica.

Il sentiero è ben battuto e ombreggiato, ideale anche in estate. In autunno troverai il sottobosco tappezzato di ricci di castagne: ricordati che la raccolta è vietata fuori dalle aree autorizzate. In inverno, dai 800 m in su può esserci neve: portare ramponcini leggeri.

Come arrivare a Pimonte

In auto: uscita Castellammare di Stabia dell’A3, poi SP 366 direzione Agerola per 9 km. In bus: linea EAV da Castellammare FS (orari qui). Il parcheggio in piazza Franche è gratuito ma conta pochi posti: weekend = arrivederci presto!

Dove mangiare: tip local

A fine trekking, prova la braceria agrituristica Il Castagno per un panino con salsiccia di maialino nero e friarielli. Per un dolce, scegli la sfogliatella frolla di Langella a Pimonte centro.

Curiosità e errori da evitare

  • Errore #1: sottovalutare il dislivello. I primi 3 km sono dolci, poi la pendenza si fa sentire: gestisci il passo!
  • Errore #2: abbigliamento sbagliato. No scarpe da ginnastica lisce: le radici bagnate sono scivolose.
  • Errore #3: non controllare il meteo di quota. A 1 100 m la nebbia può sorprendere anche se a Pimonte c’è il sole.
  • Curiosità: sul Belvedere delle Ninfe, nei giorni di tramontana, si può vedere il profilo di Ischia e, raramente, l’arcipelago toscano.

Diario di viaggio: l’esperienza sul sentiero

«Sono partita da Pimonte di buon’ora, con il profumo del pane cafone appena sfornato che invadeva la piazza. Al Ponticello delle Fate la rugiada brillava tra i castagni: sembrava di camminare in un quadro impressionista. Arrivata al Belvedere delle Ninfe, il vento portava l’eco delle campane di Vico Equense: mi sono seduta sul muretto di pietra lavica e ho fatto colazione con una delizia al limone comprata il giorno prima. È il momento che consiglio di più: silenzio assoluto, panorama a 180° sul golfo di Napoli e l’odore dell’alloro selvatico nell’aria».

Domande frequenti

Il percorso è adatto ai bambini?
Sì, dai 10 anni in su abituati a camminare. Tenere comunque d’occhio i tratti esposti.
Posso portare il cane?
Sì, al guinzaglio. Ricorda acqua extra per lui.
È possibile dormire in vetta?
Il Rifugio San Michele offre 12 posti letto (prenotazione obbligatoria).
Quando è il periodo migliore?
Primavera (maggio) per la fioritura e autunno (ottobre) per il foliage dei castagni.

 

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