Cosa mangiare a Castellammare di Stabia

Il biscotto di Castellammare

Dall’inconfondibile sapore, il biscotto di Castellammare di Stabia, quello dalla caratteristica forma di sigaro, fu inventato nel 1848 dalla “Casa produttrice Riccardi”.

Pochi ingredienti semplici: farina, zucchero, burro e vaniglia, eppure nessuno pare sia riuscito ad imitarne il sapore. Forse perché i fornai stabiesi hanno custodito gelosamente il segreto di produzione di questi ricercati biscotti? La tradizione, comunque, vuole che i Biscotti di Castellammare vadano mangiati dopo averli inzuppati nell’acqua della Madonna. La mescita di tale sorgente (via Acton) è attualmente meglio conosciuta come “Acqua della Madonna”.

Il carciofo di Schito

Presidio Slow Food il Carciofo Violetto o Carciofo di Schito. La sua produzione avviene tra i mesi di febbraio e maggio e si differenzia dalla varietà “Romanesco”, da per l’epoca di produzione anticipata ed il colore delle foglie che sono verdi con sfumature viola. Protagonista assoluto delle allegre tavolate domenicali e delle scampagnate pasquali.

La pasticceria stabiese e le gelaterie artigianali

Le numerose pasticcerie del territorio stabiese offrono ciascuna il proprio cavallo di battaglia: dalla graffa alla nuvola, dal torroncino allo zuccotto. In città, inoltre, ci sono molte gelaterie artigianali storiche, che fanno del gelato un dolce momento pomeridiano e serale. C’è solo l’imbarazzo della scelta.

I piatti di mare

La forte tradizione marinaresca ha fatto sì che a Castellammare di Stabia è facile mangiare bene piatti a base di frutti di mare. In particolare, un piatto tipico di Castellammare di Stabia sono gli spaghetti cozze e pecorino, molto saporiti e particolari per l’accostamento di un formaggio a un elemento di mare.

Rinomata è anche la Caponata Stabiese, ossia un piatto a base di pane biscottato (‘o Pascuotto, in napoletano) imbevuto in acqua e condito con pomodori, sottaceti come melanzane e funghi, olive ascolane, olio, sale e pepe.

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