Tramonti e i forni comunitari: dove ancora si cuoce il pane insieme

Sulle terrazze verdi che circondano la Costiera Amalfitana, Tramonti custodisce ancora l’antico rito del pane condiviso. Dal profumo di legna che sale dalle bocche in pietra al crack della crosta appena sfornata, i forni comunitari di questo borgo – sparsi nelle sue tredici frazioni – raccontano secoli di solidarietà contadina.

Indice dei contenuti:

1. Dal vascuott alle pizze rurali: storia di fuoco e farina

Già nel Medioevo i forni rurali di Tramonti sfornavano il pane biscottato – o vascuott – destinato a rifornire le navi della Repubblica di Amalfi. Cuocere insieme non era solo economia di legna: era un modo per condividere lievito madre, notizie e gesti di mutuo aiuto. «Il forno qui è più vecchio di 100 anni!» annota la famiglia che gestisce il Forno di Isidoro, restaurato nel 1924 e ancora attivo.

2. Itinerari, forni visitabili e consigli pratici

📍 Mappa storica (segnala i forni pubblici ancora attivi)

  • Forno di Isidoro – Campinola – Laboratori serali di pane cafone e taralli (prenotazione obbligatoria).
  • Panificio Antonio Imperato – Cesarano – Pagnotte a lievito naturale, apertura dalle 4:30.
  • Forno Vecchio – Pucara – Camera di cottura originale in pietra del primo ’900, visite su richiesta.
  • Corsano – Resti di antico forno comune accanto alla Chiesa di San Felice (cartello informativo).

Consigli pratici per la visita

  • Arriva entro le 9:00: molti forni chiudono appena terminata la “cotta” mattutina.
  • Porta contanti: alcuni panificatori non hanno POS.
  • Se vuoi cuocere la tua pagnotta, concorda l’orario di infornata: i turni di comunità si organizzano la sera prima.
  • Navetta interna: bus SITA ferma in quasi tutte le frazioni; parcheggia a valle e sali con i mezzi locali.

3. Curiosità e errori da evitare

Curiosità #1 – Il vascuott si conserva fino a 3 mesi: in barca veniva reidratato con acqua di mare.

Curiosità #2 – Ogni “cotta” di pane veniva preceduta da piccole pizze rustiche per testare la temperatura: è l’antenata della celebre pizza di Tramonti.

Errore da evitare – Tagliare il pane caldo: attendi almeno 1 ora per non schiacciare la mollica.

4. Voci dal forno

«Pensare al giorno della commemorazione dei defunti senza la pizza nera per me è qualcosa di impensabile! […] Da quando abbiamo aperto il nostro locale, venti anni fa, non è mai passato un anno senza prepararla.»

— Francesco Maiorano, pizzaiolo e titolare della trattoria San Francisco di Tramonti.

Visitare i Forni di Tramonti significa entrare in cucina con i residenti, ascoltare il crepitio della legna e assaggiare un pane che sa di tempo e condivisione. Porta con te la curiosità, rispetta i turni di cottura e lasciati guidare dai profumi: scoprirai che, in Costiera, la comunità si costruisce attorno a una pagnotta calda passata di mano in mano.

Domande frequenti

Dove posso vedere un forno comunitario in funzione?

Il Forno di Isidoro a Campinola accende la camera di cottura ogni venerdì mattina; è possibile partecipare come visitatori previa prenotazione.

Che cos’è il pane biscottato?

È un pane a doppia cottura tipico di Tramonti: duro e asciutto, si conserva per mesi e si reidrata prima del consumo.

Posso portare la mia pagnotta da cuocere?

Sì. Contatta il panificatore almeno un giorno prima per sapere l’orario di infornata e le dimensioni consentite. Porta l’impasto già lievitato su una tavola infarinata.

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