Silenzio di faggi secolari, profumo di muschio e il gorgoglio cristallino di una sorgente che la devozione popolare considera un dono celeste. A pochi chilometri dalle luci glamour della Costiera Amalfitana, Pimonte custodisce un luogo sospeso tra terra e cielo: la Fonte dell’Acqua Santa che sgorga presso la Grotta di San Catello, sulle pendici del Monte Faito. Questa guida—scritta con il cuore di chi percorre questi sentieri fin dall’infanzia—ti accompagna in un viaggio spirituale e green tra leggende micaeliche, panorami mozzafiato e sapori autentici dei Monti Lattari.
1. Tra acqua santa, santi ed eremiti: origini della devozione
La storia della fonte miracolosa di Pimonte affonda le radici in epoca altomedievale, quando il vescovo San Catello e il monaco Sant’Antonino si rifugiarono nella grotta per pregare. Secondo la leggenda, fu l’Arcangelo Michele a far scaturire queste acque con una freccia di luce scagliata contro il demonio, lasciando sulla roccia le celebri “ciampate ’ro Riavolo”—le impronte di Satana ancora visibili sul sentiero. Nei secoli la sorgente è diventata meta di pellegrinaggi, soprattutto l’8 maggio e il 29 settembre, date tradizionalmente dedicate a San Michele.
Documenti settecenteschi attestano guarigioni «da mali incurabili» grazie alle abluzioni con quest’acqua santificata, ricca di minerali e particolarmente leggera—tanto che i contadini la prelevavano all’alba per irrorare le vigne del pomodorino cannellino, fiore all’occhiello di Pimonte.
2. Itinerari, luoghi e consigli pratici
Come arrivare
Il punto di partenza più semplice è la piazza principale di Pimonte (NA). Segui le indicazioni per «Monte Faito – Sentiero 350 CAI». Dopo circa 45 minuti di mulattiera nel bosco di faggi raggiungerai il bivio 350b che conduce alla Grotta di San Catello e alla sorgente dell’Acqua Santa (1250 m s.l.m.).
Equipaggiamento essenziale
- Scarponcini con grip: la mulattiera può essere scivolosa dopo la pioggia.
- Borraccia vuota (1 l) da riempire in loco.
- Torcia frontale per esplorare la parte interna della grotta.
- Felpa antivento: la temperatura a quota 1200 m è in media 6 °C più bassa del litorale.
Soste golose nelle vicinanze
Al rientro, fermati ad assaggiare la caciotta di capra dei Monti Lattari —prodotto PAT locale—o i pomodorini cannellino confit in uno dei piccoli agriturismi a Gragnano (10 min in auto).
3. Curiosità, miti e errori da evitare
- La pianta carnivora segreta: sulle pareti umide della grotta cresce la Pinguicula hirtiflora, minuscola carnivora relicta dell’ultima era glaciale. Osservala, ma non toccarla; è specie protetta.
- Non bere l’acqua in loco se sei sensibile: la sorgente è potabile ma leggermente ipotermale (11 °C costanti) e può causare crampi agli stomaci più delicati.
- Evita le ore centrali in estate: il sentiero non è ombreggiato nella prima parte; parti presto (prima delle 8 am).
- Nessuna fontanella pubblica al parcheggio: riempi la borraccia al bar del belvedere prima di iniziare la salita.
4. Testimonianze: voci di fede e natura
«Ho percorso il sentiero scalzo come voto per la guarigione di mio padre: quando ho immerso le mani nell’Acqua Santa ho sentito un brivido di pace. Torno ogni anno il 29 settembre a ringraziare San Michele.»
— Rosa, 34 anni, Castellammare di Stabia
«Vengo da Boston: non avevo mai visto un luogo dove spiritualità e outdoor si intrecciano così. Ho imbottigliato l’acqua e l’ho usata per benedire la nostra nuova casa.»
— Mark, 41 anni, USA
Domande Frequenti
L’acqua della fonte è potabile?
Sì, l’acqua è considerata potabile e a bassissimo residuo fisso. Tuttavia, se non sei abituato all’acqua ipotermale (11 °C) bevila a piccoli sorsi.
Quanto dura l’escursione?
Dalla piazza di Pimonte calcola 1 h 30 min di cammino (solo andata) con un dislivello di circa 650 m.
Posso portare il cane?
Sì, purché tenuto al guinzaglio nella grotta e nei tratti esposti del sentiero.
Serve un permesso o ticket?
No, la visita è gratuita tutto l’anno.
Che tu parta per un cammino interiore o per pura voglia d’avventura, la Fonte miracolosa di Pimonte ti regalerà un’armonia rara: quella di un paesaggio aperto sull’infinito e di un’acqua che racconta mille anni di fede contadina. Riempine una borraccia, respira a pieni polmoni e lascia che il canto dei rapaci in quota accompagni i tuoi passi di ritorno verso la Costiera Amalfitana.