Tra profumati sfusati amalfitani e il respiro ritmico del Tirreno, il Convento San Francesco a Cetara offre un rifugio di quiete che sfugge al turismo mordi‑e‑fuggi. Incastonato sulle pendici che abbracciano il borgo, il complesso francescano invita a rallentare, ascoltare il proprio passo e lasciarsi guidare dal canto dei gabbiani. Qui la pietra scaldata dal sole racconta di frati, pescatori e limoneti terrazzati: un invito a un turismo interiore che unisce storia, fede e lentezza, in perfetta sintonia con l’anima della Costiera Amalfitana.
Storia e contesto culturale
La facciata della chiesa si trova incastonata nella parte centrale della struttura conventuale dedicata a S. Francesco d’Assisi risalente al 1585 e si presenta, in perfetto stile francescano, come una costruzione molto semplice.
Fondato nel 1585, il convento nacque come presidio francescano sul mare, punto di riferimento per i naviganti in cerca di protezione. Le sue mura conservano affreschi seicenteschi che svelano, pennellata dopo pennellata, un dialogo fra cielo e terra.
La volta di copertura della navata si presenta a botte unghiata ed è tutta ricoperta di affreschi che risalgono al ‘600.
Fra i tesori custoditi spicca la Deposizione del pittore locale Marco Benincasa (1746), opera che impreziosisce l’altare maggiore.
Itinerari, luoghi di silenzio e consigli pratici
Pausa meditativa nel chiostro
Il chiostro interno, oggi cornice di eventi culturali e concerti di musica sacra, è lo spazio ideale per praticare la mindfulness con il profumo dei limoni in fiore.
Assaporare il silenzio fra limoneti
Da Via Tuoro parte un sentiero breve ma ripido che collega il convento ai limoneti terrazzati: portate scarpe antiscivolo e acqua.
Consigli utili
- Visitare al mattino presto per evitare gruppi numerosi.
- Tono dell’abbigliamento rispettoso: spalle coperte all’interno della chiesa.
- Verificare l’apertura festiva presso la parrocchia locale.
Curiosità ed errori da evitare
- Non tutti sanno che il convento ospita un piccolo organo a canne settecentesco, restaurato nel 2008.
- Aspettate la luce dorata del tramonto per fotografare la facciata: il tufo assume sfumature rosa.
- Evitate di suonare le campane storiche: sono collegate a un sistema d’allarme.
Esperienze e testimonianze
Il patrono d’Italia viene venerato da secoli a Cetara, dove fino alla fine dell’800 era attivo un convento di francescani. Il rito sacro prevede la processione della statua del santo per le vie del paese.
Partecipare alla processione del significa immergersi in un’atmosfera sospesa tra devozione e folklore: il profumo di incenso si mescola alla brezza marina.
Come arrivare
In autobus
La linea SITA 5120 collega Salerno–Cetara–Amalfi tutto l’anno (fermata “Cetara Chiesa”).
In traghetto (stagionale)
Travelmar effettua corse Salerno → Cetara in circa 10 minuti. Consultate gli orari aggiornati sul sito ufficiale.
In auto
Da Salerno SS 163 per 7 km, parcheggi a pagamento limitati in alta stagione.
FAQ
- Quando è stato fondato il convento?
Nel 1585. - Qual è il periodo migliore per visitare?
Primavera e inizio autunno per clima mite e minore affluenza. - La visita è gratuita?
Sì, ma è gradita un’offerta per il restauro delle opere d’arte.
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