Procida è un’isola tra le più belle e caratteristiche, ricca di colori, di tradizione, di suggestivi scorci panoramici, di storia e di leggende. Appena un mese fa è stata proclamata Capitale della Cultura 2022, arrivando in finale con Ancona, Bari, Cerveteri , L’Aquila , Pieve di Soligo (Treviso), Taranto , Trapani , Verbania Lago Maggiore e Volterra.
Rispetto a tante altre isole, Procida ha conservato un fascino particolare, per aver saputo mantenere quasi inalterata la sua identità mediterranea, tanto da essere stata in passato ed anche tutt’oggi luogo di ispirazione per scrittori, poeti, artisti e registi.
Proprio da una storia autobiografica narrata da uno scrittore e poeta francese, Procida viene considerata l’isola dell’Amore.
Graziella
Il poeta e scrittore Alphonse De Lamartine (Mâcon, 21 ottobre 1790 – Parigi, 28 febbraio 1869), durante un viaggio in Italia approdò a Procida dove rimase folgorato dalla bellezza e dalla semplicità di una giovane isolana. La giovane si chiamava Graziella ed era la nipote di uno dei pescatori dell’isola. L’amore tra il poeta e la giovane isolana nacque sullo sfondo romantico dell’isola, ma per una serie di vicissitudini, i due non riuscirono a vivere il loro amore.
Dalla storia d’amore vissuta da Lamartine ne uscì fuori il romanzo “Graziella” nel quale viene raccontata la storia d’amore con la bella procidana.
La Sagra del Mare
Dal 1939, ogni anno, in estate, a Procida si celebra la Sagra del Mare per ricordare Graziella, la ragazza procidana che si innamorò del poeta francese. Ogni anno viene cercata nel volto della ragazze procidane (in età compresa tra i 14 e i 21 anni) la bellezza mediterranea di Graziella.
Le ragazze per l’occasione indossano preziosi abiti antichi – il tipico costume procidano particolarmente sfarzoso e quindi poco probabile dal punto di vista storico, essendo Graziella una ragazza di umili origini.
La vincitrice non viene scelta solo in base a canoni estetici, ma anche morali. La Graziella, infatti, non deve possedere solo evidenti tratti mediterranei, ma deve essere profondamente legata al mare e al suo uomo.
Graziella attese tutta la vita Lamartine che, dopo il loro incontro, ripartì per la Francia con la promessa di tornare a Procida. La promessa non fu mantenuta e Graziella, prima di morire scrisse una lettera al poeta nella quale comunicava il suo stato di salute che, purtroppo, non le avrebbe dato scampo, e chiese di non essere dimenticata mai. In suo ricordo e in segno di amore eterno, nella lettera, Graziella inserì una delle sue trecce. Lamartine conservò gelosamente quella lettera e il ricordo di quell’amore che non ritrovò mai più, in nessun’altra donna.
Oltre Alphonse De Lamartine tanti altri scrittori, artisti e registi hanno trovato tra le stradine assolate di Procida la loro ispirazione come Elsa Morante che, nel 1957, ambientò a Procida il suo celebre romanzo “L’isola di Arturo” e più recentemente Lorenzo Marone che in uno dei suoi ultimi romanzi descrive alla perfezione il silenzio delle ore calde dopo pranzo, lo stile di vita degli isolani, l’architettura tipicamente mediterranea, il fascino delle cose immutate nel tempo.
Sull’isola sono stati girati anche tantissimi film, tanto che passeggiando tra le stradine si possono scorgere le location di tantissime pellicole come “Plein Soleil” con Alain Delon, “Francesca e Nunziata” con Sofia Loren e Giancarlo Giannini, “Il Postino” con Massimo Troisi e Philippe Noiret, “Il Talento di Mr Ripley” con Matt Demon solo per citare quelle più recenti.