Il Vallone dei Mulini di Sorrento

Il Vallone di Mulini è uno dei luoghi più suggestivi della costiera sorrentina.  Situato alle spalle di Piazza Tasso, è uno dei luoghi più fotografato ed instagrammato degli ultimi tempi.

La sua origine risale a circa 35.000 anni fa, epoca in cui ebbe a verificarsi una devastante eruzione dei Campi Flegrei. La zona prende il nome dalla presenza di un antico mulino utilizzato in tempo per la macinazione del grano. Oltre al mulino,  nel Vallone, un tempo, erano presenti una segheria che veniva alimentata dalla acque che sgorgavano giù dalle colline ed un lavatoio pubblico dove le donne si recavano per fare il loro bucato.

Fu nel 1866, quando venne realizzata Piazza Tasso che il Vallone fu abbandonato. La realizzazione della piazza ebbe come conseguenza l’incanalamento delle acque ed il riempimento dell’ultima parte del Vallone.

Chiudendo le vie di comunicazione ed isolando il Vallone è venuto a determinarsi un mutamento delle  condizioni climatiche. Il tasso di umidità che si aggira intorno all’80%, ha favorito lo sviluppo di una rara e rigogliosa vegetazione, oltre che della Phillitis Vulgaris, un rarissimo esemplare appartenente alla famiglia delle felci.

Non è difficile poter ammirare anche diverse forme di piante carnivore e prosperi cespugli di capperi.

Il Vallone dei Mulini oggi

Nel corso degli ultimi anni il Vallone ha fatto molto discutere a causa dell’avvio di alcuni lavori di restauro ritenuti  contrastanti con il Piano urbanistico della Penisola Sorrentina. Tali  lavori, prontamente bloccati, ne avrebbero in parte modificato il fascino e la storia, secondo quanti sostengono che sarebbe proprio quell’atmosfera di “solenne abbandono” ad affascinare il visitatore e/o chi si affaccia dalla balaustra della piazza per ammirarlo.

Alberi e arbusti, grazie alla presenza di piccoli torrenti e di un microclima unico, hanno completamente invaso e ricoperto gli antichi ruderi seicenteschi conferendo al Vallone il fascino di un luogo inaccessibile ed inviolato. Restaurarlo per alcuni significa “messa in sicurezza”, per altri un “oltraggio” ad un luogo unico e raro.

 

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